Domenica Sutera Domenica La storia plurisecolare raccontata in questo volume utilizza l’applicazione della pietra di Billiemi come uno speciale filo conduttore per individuare continuità, cesure e peculiarità dell’architettura in Sicilia, tra età moderna e contemporanea. Obiettivo non secondario è indagare il processo che trasforma la storia dell’uso di un materiale da costruzione in un’epopea sociale ed economica, attraverso un sistema di nuove convenzioni costruttive, regole e UNA PIETRA PERE LA CITTÀ L’ARCHITETTURA Domenica Sutera comportamenti. L’attenzione è stata particolarmente rivolta alle opere più note della storia dell’architettura siciliana e non solo (la chiesa di san Giuseppe dei Teatini e il pronao UNA PIETRA PER del palazzo delle Poste di Palermo, la facciata della cattedrale di Catania, la galleria della reggia di Caserta, il vestibolo dei “Passi Perduti” del palazzo di Giustizia di Messina). Il tipo di ricerca che si presenta, L’ARCHITETTURA E LA CITTÀ non convenzionale per gli studi storici, contempla l’interdisciplinarità e non ricalca i passaggi di quanto L’uso del grigio di Billiemi nella Sicilia d’età moderna e contemporanea è stato già reso noto o approfondito dalla storiografia ma ne rivela aspetti più reconditi. L’ipotesi che la scelta e l’applicazione di un materiale da costruzione possano aver assunto un ruolo tutt’altro che secondario nell’orientare o nell’assecondare nel corso del tempo l’operato di generazioni di progettisti, il gusto dei committenti, i progressi tecnologici, finisce in molti casi per arricchire la percezione dell’architettura e dei processi che la governano, agevolandone la valutazione e svelando inaspettate ragioni e relazioni. ISBN 978-88-98546-46-6 Edizioni Caracol Domenica Sutera UNA PIETRA PER L’ARCHITETTURA E LA CITTÀ L’USO DEL GRIGIO DI BILLIEMI NELLA SICILIA D’ETÀ MODERNA E CONTEMPORANEA Edizioni Caracol DOI: 10.17401/BILLIEMI-SUTERA La ricerca che ha condotto ai risultati che qui si presentano ha ricevuto finanziamenti dallo European Research Council nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Unione Europea (FP7/2007-2013) / ERC grant agreement n° 295960 - COSMED / The research leading to these results has received funding from the European Research Council under the European Union’s Seventh Framework Programme (FP7/2007-2013) / ERC grant agreement n° 295960 – COSMED. Tracciati. Storia e costruzione nel Mediterraneo - 6 Collana diretta da Marco Rosario Nobile Comitato scientifico: Dirk De Meyer (Ghent University) Alexandre Gady (Université de Paris IV - Sorbonne) Javier Ibáñez Fernández (Universidad de Zaragoza) Arturo Zaragozá Catalán (Generalitat Valenciana, Real Academia de Bellas Artes San Carlos de Valencia) In copertina: Palermo. Convento dei Domenicani presso Santa Cita, cortile, particolare. Sul retro: Messina. Palazzo di Giustizia, portale di ingresso all’aula della Corte d’Assise dell’edificio centrale, particolare. Dove non diversamente indicato, le foto e i disegni sono a cura dell’autrice. traduzione del Summary a cura di Giuseppe Caliò. © 2015 Caracol, Palermo ISBN 978-88-98546-46-6 Edizioni Caracol s.n.c. piazza Luigi Sturzo, 14, 90139 Palermo e-mail: [email protected] www.edizionicaracol.it Vietata la riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo. DOI: 10.17401/BILLIEMI-SUTERA INDICE 7 INTRODUZIONE 13 PROLOGO La ricerca di un materiale da costruzione locale: i cantieri della corona spagnola per la rifondazione della capitale del viceregno 25 L’ETÀ DELLE COLONNE MONOLITICHE A PALERMO 25 Il modello: Sant’Ignazio all’Olivella, «secondo la forma antica con la nave a due ale con sei colonne per tondo di pietra» 36 Il traguardo: San Giuseppe dei Teatini, «sobre Columnas mantiene un perfecto Crucero» 48 La grande stagione dell’architettura religiosa 65 La rigenerazione tipologica dei palazzi dell’aristocrazia: corti porticate e scuderie 93 IL CANTIERE DELLE COLONNE 93 Geografia delle cave e dei percorsi 102 La movimentazione dei monoliti: l’eredità tecnica di Domenico Fontana per il sollevamento delle «colonne grandi» nella chiesa di San Giuseppe dei Teatini a Palermo 110 Risorse locali e maestri dalla capitale 116 L’esportazione in Sicilia 125 Verso la penisola italiana: le 90 colonne per la galleria della reggia di Caserta 141 UNA PIETRA PER LA CITTÀ 141 I prospetti marmorei 151 L’arredo urbano 163 DAI MONOLITI ALLE LASTRE 163 “Resistenza”, metamorfosi e conoscenza 167 Il contributo di Ernesto Basile e Antonio Zanca: tra storia e progetto 176 Un materiale autarchico per l’architettura del regime in Sicilia 184 Una risorsa per la ricostruzione di Messina DOI: 10.17401/BILLIEMI-SUTERA 199 EPILOGO Le colonne del Novecento: il portico del palazzo delle Poste a Palermo 215 BIBLIOGRAFIA 237 APPARATI 237 Carta del commercio marittimo e terrestre del Billiemi (XVII-XX secolo) 238 Documenti 261 SUMMARY Riferimenti delle immagini fuori testo p. 6: Anonimo, Architettura, ms. sec. XVI, Biblioteca Comunale di Siracusa, f.s.n. p. 12: Palermo. Palazzo Reale, cortile Maqueda, particolare. p. 24: Palermo. Chiesa di San Giuseppe dei Teatini, particolare. p. 92: D. Fontana, Della Trasportatione dell’Obelisco Vaticano, Roma, appresso Domenico Basa, 1590, tav. 12. Particolare del castello di legno per il sol- levamento del monolite (Biblioteca centrale della Regione siciliana “A. Bombace”, Palermo. Su concessione dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione siciliana. Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, divieto di ulteriore riproduzione o du- plicazione con qualsiasi mezzo). p. 140: Palermo. Piazza San Domenico, colonna dell’Immacolata. p. 162: Messina. Palazzo di Giustizia, portale di ingresso all’aula della Corte d’Assise dell’edificio centrale, particolare. p. 198: Palermo. Palazzo delle Poste, particolare. p. 214: Palermo. Real Albergo dei Poveri, cortile, particolare. p. 236: M. Smiriglio su disegno di V. La Barbera, fontana dei dragoni, anni Trenta del XVII secolo (GRS, inv.1427, cat. 838). DOI: 10.17401/BILLIEMI-SUTERA Questo contributo è il risultato di sei anni di ricerca, avviata sulla base di un primo studio promosso nel 2009 dall’Associazione Lapidei Siciliani e sostenuto con entusiasmo dall’architetto Francesco Mannuccia e dal dottore Sebastiano di Bella ai quali rimango sinceramente grata. Ringrazio i professori Claudia Conforti e Mario Lupano che hanno dato fiducia a questo progetto appena intrapreso, nel 2010. Per i suggerimenti e per il sostegno alle considerazioni critiche relative a questo studio ringrazio i professori Marco Rosario Nobile e Stefano Piazza, guide preziose in questi anni di ricerca. Un sincero ringraziamento meritano le professoresse Emanuela Garofalo, Fulvia Scaduto e Maria Sofia di Fede e i colleghi Giuseppe Antista, Antonella Armetta, Mercedes Maria Bares, Diletta De Angelis Ricciotti, Giuseppina Giglia, Matteo Iannello, Gaia Nuccio, Enrico Palumbo, Federica Scibilia, Serena Tusa, Maurizio Vesco che, a vario titolo, hanno agevolato la ricerca e la stesura del volume. Per importanti segnalazioni archivistiche ringrazio il professore Nicola Aricò. Uno speciale riconoscimento va agli amici e colleghi Ciro D’Arpa e Sabina Montana, che con grande interesse e competenza hanno sempre supportato e seguito, arricchendolo con fonti inedite, questo lavoro di ricerca. Grazie alle professoresse Isabella Carla Rachele Balestreri, Giovanna Curcio e Yolanda Gil Saura, al dottore Hermann Schlimme per aver in- coraggiato il lavoro in diverse e proficue occasioni di incontro. Per la cortesia e la disponibilità mostratami durante la ricerca presso la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” di Pa- lermo, desidero ringraziare il personale della sezione Fondi antichi, in particolare la dottoressa Rita Di Natale, e dell’Ufficio Prestito Interbi- bliotecario, in particolare la dottoressa Giovanna Lupo. Ringrazio il personale della Biblioteca del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, in particolare il dottore Giuseppe Valdesi; della Biblioteca Comunale di Palermo, in particolare la dottoressa Rosalba Guarneri; della Galleria Regionale della Sicilia, in particolare la dottoressa Evelina De Castro; dell’Archivio di Stato di Palermo; del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART), in particolare la dottoressa Mariarosa Mariech e il dottore Carlo Prosser, per aver gentilmente messo a disposizione diversi materiali dell’ Archivio del ‘900 Fondo Mazzoni. Ringrazio il dottore Gaetano Rubbino e la professoressa Paola Barbera, per la consultazione, rispettivamente, del Fondo Caronia Roberti e dell’Archivio Zanca, Collezioni Scientifiche del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo. Grazie al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Messina per avermi autorizzato ad effettuare le riprese foto- grafiche all’interno del palazzo di Giustizia, insieme all’architetto Alessia Garozzo che mi ha gentilmente accompagnato, e al dottore Alfredo Girbino per avermi guidato durante il sopralluogo. Per le fotografie del cortile dell’ ex convento dei Domenicani presso Santa Cita di Palermo, oggi sede della “caserma Giuseppe Cangialosi” della Guardia di Finanza, ringrazio il comando interregionale dell’Italia Sud-Occidentale, in particolare il maresciallo Salvatore Colace. Per le fotografie presenti in questo volume ringrazio Armando Antista, Andrea Ardizzone, Maria Mercedes Bares, Mirco Cannella, Mario Co- sentino, Monica Craparo, Alessia Garozzo, Federico Giammusso, Elizabeth Kassler-Taub,
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