Programma Di Sala 17 Giugno

Programma Di Sala 17 Giugno

REGIONE PUGLIA Assessorato per l’Industria Turistica e Culturale CONCERTI • TEATRODANZA MEDITERRANEO • TEATROMUSICALE • JAZZ Programma di Sala Chiusura della Stagione Domenica 17 Giugno 2018 L'arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri EDGAR DEGAS Il Professor Giovanni Girone Presidente Onorario della Camerata Musicale Barese ci ha lasciati lo scorso 13 Aprile UNA VITA PER LA SCIENZA E... AMORE PER LA MusICA Purtroppo, non è più tra noi il Professor Giovanni Girone, Presidente Onorario della Camerata che ha presieduto per ben 18 anni, con grande dedizione e amore. Il Professore Emerito Giovanni Girone fu ordinario di Statistica ancorchè giovanissimo e Preside, per 14 anni, della Facoltà di Economia e Commercio alla quale dedicò tutto il suo impegno di studioso di riferimento e di apertura verso tutte le problematiche degli studenti. Ma fu il suo rettorato, dal 2000 al 2006, ad offrirgli la grande visibilità in tutto il mondo accademico che gli riconobbe l’avvio di progetti culturali inter universitari con l’Europa e perfino con il Sud America. La passione per la Musica la coltivò con sincera ammirazione, già dai tempi del suo rettorato, e di qui nacque il nostro invito perchè potesse seguire le sorti della “Camerata” in quel tempo orfana dell’indimenticabile suo Presidente On. Nino Vernola. Nei 18 anni di Presidenza il Professor Girone ha profuso sentimenti di assoluto rigore per le scelte artistiche, per i rapporti con le istituzioni della Città e della Regione, per la parte amministrativa che delegava con fiducia ai suoi Dirigenti con i quali ha portato la Camerata a divenire la più importante Associazione del Sud Italia. Questo riconoscimento, celebrato a livello nazionale gli dava molto orgoglio e forti stimoli a poter offrire sempre di più e meglio. Dai suoi ultimi interventi dal palco non mancavano parole ed attestazioni di vero plauso e ringraziamento nei confronti di ogni socio dell’Associazione, che sempre stimava come veri pilastri della nostra attività. Oggi, uniti al nostro intero staff, sentiamo l’orgoglio di essere stati tutti suoi allievi e per questo lo ringraziamo e lo ricorderemo sempre con immenso ed infinito affetto. La Camerata Musicale Barese in un momento così duro e triste ha deciso di dedicare al Professore Emerito il Concerto inaugurale” della 77a Stagione con un doveroso e sentito ricordo sulle ali della grande ed immortale “Musica”. Grazie Professore! Giovanni Antonioni Rocco De Venuto Ph. C.Lapolla Domenica 17 Giugno 2018 Teatro Petruzzelli • ore 21 Abbonamenti: Intera Stagione n°21 Eventi n°10 • Idea regalo n°6 Daniele Cipriani Entertainment presenta “Coppélia” Balletto in due atti di Amedeo Amodio dal racconto di E.T.A. Hoffmann Der Sandmann Coreografie e Regia Amedeo Amodio Assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo Musiche Léo Delibes Musiche della balera Giuseppe Calì Scene Emanuele Luzzati Luca Antonucci Costumi Luisa Spinatelli PERSONAGGI INTERPRETI Swanilda Anbeta Toromani Nataniele Alessandro Macario Coppelius Umberto Desantis Olimpia Andrea Caleffi Frankestein Valerio Polverari Dracula Francesco De Stefano Charlot Francesco Moro Spose Ilaria Grisanti, Susanna Elviretti, Lara Rocco Sposi Davide Bastioni, Francesco De Stefano, Valerio Polverari Marinai Francesco Moro, Marco Fagioli, Antonio Barone Donne di strada Susanna Elviretti, Lara Rocco, Ilaria Grisanti Amici Mattia Tortora, Davide Bastioni, Marco Lo Presti, Davide Pietroniro Amiche Elisa Aquilani, Valentina Chiulli, Benedetta Comandini, Eleonora Enas Luci Marco Policastro Produzione "Daniele Cipriani Entertainment" In esclusiva regionale 3190a Manifestazione Amedeo Amodio Regia e Coreografia A llievo della Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano e poi danzatore del Balletto scaligero, i suoi interessi non si limi- tano alla danza ma a ogni forma d’arte, stimolato anche dalle esperienze vissute in un teatro che in quel periodo si avvaleva della collaborazione di artisti di grande spessore, registi, direttori d’orche- stra, cantanti, scenografi, coreografi, ballerini, attori. La curiosità di ampliare le sue esperienze lo portano all’età di 22 anni, a lasciare il Teatro alla Scala per iniziare la carriera di coreografo e ballerino da libero professionista e più tardi ad assumere la direzione artistica dell’allora nascente Aterballetto, la prima compagnia stabile di danza costituitasi al di fuori di un ente lirico, qualcosa di unico nel panorama della danza italiana. Per circa vent’anni, ad Amodio sono affidate le sorti dell’ensemble formato da ballerini solidi dal punto di vista tecnico, ricchi di espressività e capaci di essere interpreti raffinati di un repertorio vasto che porta la firma di grandi coreografi del ‘900 quali George Balanchine, Roland Petit, Antony Tudor, Léonide Massine, August Bournonville, Kenneth MacMillan, Alvin Ailey, Glen Tetley, William Forsythe, Hans van Manen, Maurice Béjart, Micha van Hoecke, Jirí Kylian, Roland Petit,José Limòn. Per Aterballetto Amodio firma molte creazioni, alcune delle quali hanno visto la partecipazione di grandi interpreti come Elisabetta Terabust, Alessandra Ferri, Vladimir Derevianko, Julio Bocca, Roberto Bolle, Gheorghe Iancu, Alessandro Molin, Massimo Murru, Viviana Durante, Igor Yebra. La sua esperienza lo porta, nel 1997, ad assumere la Direzione del Corpo di ballo dell’Opera di Roma – nel quale in passato come danzatore, aveva vissuto un periodo molto fecondo di stimoli grazie all’incontro con Aurel Milloss – e nel 2003 del Teatro Massimo di Palermo. Coreografo ospite in molte Compagnie di balletto in Italia e negli Stati Uniti, riceve nell’aprile 2015 il “Premio alla carriera” in occasione della Giornata Internazionale della danza. Nello stesso giorno viene insignito dal Sindaco di Reggio Emilia del “Primo Tricolore”, una prestigiosa onorificenza assegnata a quanti hanno contribuito con il loro operato a dare lustro alla Città. “COPPÉLIA” di Amedeo Amodio “Occhi ci vogliono, occhi ci vogliono…Lancia un urlo…” “…Come potete pretendere che io consideri le vostre figure fosche e confuse come creature vere, piene di vita e di sentimento?” Ciò che maggiormente mi ha affascinato nel racconto di Hoffmann è la complessità della percezione risolta in termini di immagini frammentarie, a brandelli che il racconto prima, in seguito la musica, mi suggerivano. L’idea di usare tecniche cinematografiche che rappresentassero i momenti “soggettivi” di Nataniele (resa in termini narrativi della discontinuità, oserei dire della “confusione”) ha determinato come conseguenza che tutto il balletto avvenisse in un set cinematografico rendendo così più ambiguo l’uso stesso di spezzoni filmati. Si sta girando un film di cui scopriamo i particolari, primi piani e spezzoni di scenografia spesso irrelati tra loro, in cui Coppelius è il misterioso regista e Nataniele uno dei personaggi, la cui immaginazione verrà spesso a manifestarsi negli spezzoni di film, sogni o presagi di morte. Ad esempio quella caduta dalla torre del corpo di Nataniele che apparirà già all’inizio e ne rappresenterà il suo tragico e Ph. R.P.Guerzoni inesorabile destino; o gli occhi vuoti di Olimpia che lo trarranno in inganno promettendogli apparenti bellezze. Occhi che osservano, dunque, e in tutti i contesti: l’occhio di Nataniele che vede se stesso e la sua realtà, quello di Coppelius che demiurgicamente osserva e “conduce” Nataniele, l’occhio del pubblico che vede il tutto. Al culmine delle visoni, centro del tutto, c’è la balera che rappresenta, come momento a sé, la realizzazione dei sogni di Nataniele; su una serie di trasfigurazioni musicali di uno dei precedenti temi di Delibes, in forma di danze che appartengono ormai al nostro inconscio collettivo quali il mambo, il tango, il cha-cha-cha, Nataniele liberato per un momento da impedimenti razionali, vedrà Olimpia diventare persona viva e con lei danzerà vivendo così ciò che tanto a lungo ha desiderato. Nella discontinuità di questo “magma” appariranno anche scene o frammenti o personaggi entrati ormai nell’attuale mitologia: oltre alle danze di cui si diceva, dal contenuto fortemente simbolico, anche scene e citazioni di film si mescoleranno al materiale originale mentre Coppelius, artefice del destino di Nataniele, trasformandosi in regista della vita quotidiana, saprà condurre noi spettatori nelle scene della sua magica follia. ANBETA TOROMANI Prima ballerina N ata a Tirana, ha frequentato l’Accademia Nazionale di Danza nella sua città. Conseguito il diploma, si è perfezionata a Baku in Azerbaijan. Rientrata in Albania è entrata a far parte del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Tirana come prima ballerina dove ha ricoperto, fin dal suo ingresso in compagnia, i ruoli principali di balletti celebri quali Giselle, Don Chisciotte, Cenerentola, Paquita, Carmen. Nella stagione ‘02-’03 ha partecipato alla trasmissione televisiva "Amici" condotta da Maria De Filippi, giungendo in finale. Viene scelta pertanto dal regista Patrick Rossi Gastaldi per la sua messa in scena de L’Histoire du soldat con Rocco Papaleo. Dal 2003 Anbeta fa parte del cast del programma Amici in qualità di prima ballerina. Tra i riconoscimenti ottenuti si segnalano il Premio “Gino Tani” (2004) per le Arti dello Spettacolo ed il Premio “Danza&Danza” (2005). Nelle ultime stagioni è stata invitata a danzare allo Sferisterio di Macerata nel Macbeth, con la regia di Pier Luigi Pizzi e le coreografie di Gheorghe Iancu, e successivamente in Carmen, con le coreografie di Gheorghe Iancu e la regia del Premio Oscar Dante Ferretti. Nel 2010 è ospite del Teatro di San Carlo di Napoli per alcune serate di Gala e ancora allo Sferisterio di Macerata per I Lombardi all’ultima crociata, ancora con la regia di Pier Luigi Pizzi e la coreografia di Gheorghe Iancu. Nel 2010 e nel 2011 è testimonial per la danza del Giffoni Film Festival. A Parma e Udine danza per la Croce Rossa Italiana e a Mirandola, per le vittime del terremoto, si esibisce nei passi a due tratti dai balletti Carmen e Romeo e Giulietta con le coreografie di Amedeo Amodio. Nel 2013 è ospite all’Opera di Bratislava con Romeo e Giulietta coreografato da M. Moricone, nello stesso anno è ancora ospite al Teatro San Carlo sia per Lo Schiaccianoci, e nell’anno seguente, per il Mozart Requiem con le coreografie di B.

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