2015 INDicembre FOLIO RIVISTA DEL DOTTORATO DI RICERCA IN ARCHITETTURA ARTI E PIANIFICAZIONE DELL’UNIVERSITÀ DI PALERMO 32 Marco Rosario Nobile, Giuseppe Abbate Elena Giannola, Abdelrahman Halawani, Giuseppina Limblici, Luisa Rossini, Laura Emma Longhitano, Gerlandina Prestia, Tiziana Sanfilippo,Elena Trunfio, Armando Antista, Roberta Minnella, Valentina Vario, Evelyn Messina, Giovanna Ceno, Nazli Gamze Aksöz, Bader Alatawneh, Giorgio D’Anna, Lynda La Manna, Laura Parrivecchio, Riccardo Alongi, Alice Franchina INFOLIO_32 indice RIVISTA DEL DOTTORATO di Ricerca in Architettura, Arti e Pianificazione - Università di Palermo INFOLIO 32 *....“Il tema della Sessione Tematica” è il tema selezionato di volta in volta dalla redazione della rivista, attraverso il quale vengono declinati gli articoli proposti per la Sessione Tematica. Per questo numero_32 il tema selezionato è: “Globale/Locale” Indice 03 Editoriale 15 Mobilitazioni di comunità per la cura e la difesa dei beni comuni: il caso del Patto di Fiume Simeto 03 Breve riflessione a margine del tema Laura Emma Longhitano Marco Rosario Nobile 17 L’architettura tra locale e globale Laura Parrivecchio 04 Apertura 19 PAES: verso una connessione tra politiche comu- nitarie e locali in tema di Energia 04 Sulla diade globale locale Gerlandina Prestia Giuseppe Abbate 21 I santi martiri giapponesi della Compagnia di Gesù, tra Namban Art e pittura tardo-manierista S “Globale/Locale”* Valentina Vario 05 essione Tematica 23 Una strategia per la valorizzazione dei centri storici calabresi. Il caso dei Borghi Solidali dell'Area Gre- 05 Cultura accademica e sperimentazioni costruttive canica di Reggio Calabria a Malta fra XVI e XVIII secolo Elena Trunfio Armando Antista 07 The role of Urban Green Spaces in the formation of Urban Identity 25 Ricerche Nazli Gamze Aksöz 09 People Environmental Adaptation in the Hyper- 25 Planning Strategies of Judaization of Al-Quds dense Areas: The case of Dheisheh refugee (Jerusalem) Camp, Palestine Abdelrahman Halawani Bader Alatawneh 29 Forme necessarie dell’abitare: il ruolo dello spazio 11 Rileggere l’identità. L’operazione Louvre Lens pubblico nei contesti informali di Bogotá e Medellín nel Nord Pas de Calais Lynda La Manna Giorgio D’Anna 33 Alcune notizie sul programma edilizio del Banco 13 La città globale e i flussi migratori di Sicilia tra fine Ottocento e inizio Novecento Giuseppina Limblici Evelyn Messina INFOLIO_32 | 1 indice 37 Antonio II di Mastrantonio Bardi: committente di opere d’arte, mercante e impresario, pretore della città di Palermo nella seconda metà del Quattrocento Roberta Minnella 41 Teorie globali per azioni locali: i processi autonomi di riappropriazione dello spazio Luisa Rossini 45 L’ospedalità militare a Palermo Tiziana Sanfilippo 49 Tesi 49 Digital mapping e giustizia sociale Elena Giannola 55 Reti 55 TESS_ Territorial Empowerment & Social Sustai- nability: un’esperienza triennale tra paesaggi culturali e partecipazione Giovanna Ceno 56 LETTURE 56 a cura di Riccardo Alongi, Alice Franchina, Valentina Vario 57 FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI 58 INFO 2 | Dicembre 2015 Breve riflessione a margine del tema editoriale Marco Rosario Nobile Esistono tematiche la cui attualità ha un andamento ciclico che attraversa i continenti e sembra condizionare i destini e che riaffiorano prepotentemente di fronte a mutazioni del consumo e delle masse. Fare i conti con le perdite che sociali o a fenomeni di crisi (reali o anche solo percepiti). ogni processo accelerato di questo tipo produce è il de- Tra il globale e il locale esiste cioè un lungo quanto con- stino delle nostre generazioni, pena la rinuncia a capire il troverso bilancio di rapporti di forza dove le retoriche che peso e le componenti retorico-identitarie (tra loro molto di- ne sostengono le ragioni opposte possono essere sog- verse) che in poco tempo hanno risollevato o incremen- gette sia a letture bilaterali quanto a continui revisionismi. tato“localismi” nel Nord Italia, nell’Ungheria, nel Belgio La storia, da questo punto di vista, può offrire una serie vallone o nella Catalogna. pressoché infinita di esempi. Impossibile misurare una volta per tutte, in positivo o in negativo, l’impatto della co- Con strumenti, metodi, approcci diversi i saggi che se- lonizzazione nei secoli e, argomentando con pletore di ap- guono offrono, a partire da un quesito attuale, uno spac- profondimenti, distinguere definitivamente i cato dei temi affrontati nel nostro dottorato, a comportamenti politici dell’Impero romano o quelli dei con- dimostrazione (se ce ne fosse bisogno) di quanto il tempo quistadores delle Americhe. Non si tratta naturalmente che viviamo condizioni ineluttabilmente gli approcci e le solo di giudicare l’orgia di sangue che lo scontro di civiltà possibili risposte. con tecnologie diverse ha costantemente prodotto, ma di Questo numero è stato curato autonomamente attraverso valutare anche i meccanismi più sotterranei di afferma- un coordinamento interno e una redazione composta solo zione simbolica dei vincitori. Negli ultimi anni l’empatia per da dottorandi; ai giovani vanno la responsabilità e i meriti le “resistenze” ha comportato, da parte della storiografia, dello sforzo, a loro (ci auguriamo) l’obbligo di andare oltre, una mutazione nella percezione di grandi movimenti che di affrontare la fatica incessante della ricerca. producono un rispetto generale condiviso come il “rina- scimento” e quanto per lungo tempo è stato archiviato ve- locemente come “ritardo” è oggi soggetto a revisione, identificando piuttosto un “ritardo di metodo”, per usare i termini di Castelnuovo e Ginzburg. Una delle unità di mi- sura con cui si possono valutare l’impatto, la resistenza e gli scarti è quello della lingua. Anche qui, possediamo au- torevoli precedenti: tra XV e XVI secolo, il latino venne individuato da una circoscritta serie di intellettuali come strumento comune di scambio di informazioni, di struttura logica sovranazionale. Quanto di visionario e di utopistico ci fosse in questa idea dell’Europa prima dell’Europa è fin troppo facilmente confermabile dagli orrori bellici del se- colo passato. Oggi, in forma apparentemente più demo- cratica, flessibile, talora anche ingenua, è invece l’inglese, I nella sua vulgata basica (ma non per questo meno defor- mabile), ad apparire il veicolo precipuo dell’ interscambio veloce, essenziale, efficace (quello dei mercati e del web) INFOLIO_32 | 3 Sulla diade globale locale apertura Giuseppe Abbate Nell’aprire questo numero di inFolio volendo rivolgere uno significato di centralità della città stessa. La centralità, nel sguardo verso un tema complesso come il rapporto tra senso di nuovo ruolo gerarchico assunto dalle città, non globale e locale, mi sembra opportuno partire dalla sua è più riferibile a una regione circostante o a un immediato dimensione economica. Il dibattito sulla diade globale hinterland ma può ampliarsi a scala globale arrivando a locale, infatti, prende forma conseguentemente all’affermarsi configurare un sistema transnazionale di città globali che del fenomeno della globalizzazione, che ormai si configura prescinde dalla dimensione nazionale1. come un processo di lunga data, strettamente legato Emerge nel contempo una crescente tensione tra la all’integrazione capitalistica mondiale, a sua volta effetto globalità dello spazio dei flussi finanziari e informativi e la della rivoluzione industriale. La crescita esponenziale dei dimensione fisica delle città con la loro storia e le loro mercati finanziari a partire dagli anni ’80 del ventesimo caratteristiche geografiche e socioculturali2. Si riscopre il secolo, corrispondente alla fase neo-liberista, ha avuto ruolo strategico dei territori locali che offrono la resistenza effetti controversi che, se da una parte hanno introdotto più efficace alle forme distorte della globalizzazione diversi paesi emergenti nel processo mondiale di economica-finanziaria3. Si afferma il concetto che le produzione e distribuzione di ricchezza, dall’altra, ha nuove opportunità dei territori dipendono dalla capacità invece determinato l’aumento dei divari tra aree e il delle comunità locali, soprattutto quelle che possiedono ritardato sviluppo o il declino di molti paesi, una iniqua maggiori stratificazioni storiche, di saper mantenere i distribuzione del reddito nei paesi sviluppati, la diffusione “giacimenti” di risorse territoriali ereditate per metterli al di un modello di consumo tendente ad accelerare il servizio della progettualità futura secondo un’ottica degrado ambientale del pianeta, nonché il progressivo sostenibile. In quest’ottica il progetto locale non può che scollamento dell’economia dalla società locale. Tali nascere dall’ascolto dell’anima dei luoghi come ricerca squilibri territoriali hanno determinato agli inizi del XXI della sapienza insita nei luoghi stessi4 e tende a secolo una nuova fase della globalizzazione contraddistinta configurarsi quale azione strategica di un processo di dalla crisi finanziaria, che si è iniziata a percepire tra il sviluppo endogeno che, a partire da una re-interpretazione 2006 e il 2007 e che è ancora in corso nonostante si dell'assetto complessivo del territorio non rifiuta il registrino ottimistici segnali di ripresa. Con il processo di confronto con il globale, chiudendosi in una dimensione globalizzazione e la conseguente trasnazionalizzazione localistica, ma cerca di affermare “dal basso” il valore dei flussi economici e cognitivi si ridimensiona la percezione competitivo del patrimonio territoriale di ogni luogo con i dello spazio e del tempo,
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