Foto a colori Śrī Sathya Sai Baba I versi del Bhaja Govindaṁ di Adi Śaṅkara (Summer Showers in Bṛndāvan, 1973) Discorsi pronunciati durante il corso sulla Cultura e la Spiritualità Indiana tenutosi a Bṛndāvan nei mesi di Maggio-Giugno 1973 MOTHER SAI PUBLICATIONS Titolo originale: Summer Showers in Brindavan – 1973 © the copyright rests with “Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division, Prasanthi Nilayam, Anantapur District, Andhra Pradesh, A.P. 515134, India” Traduzione italiana a cura della Redazione Mother Sai Publications. Corso estivo 1973 © Copyright – 2018 Mother Sai Publications Sathya Sai Books and Publications of Italy Via della Pace 1 – 28040 Varallo Pombia (NO) - Italia Tel.: 392 884 64 95 - www.mothersaipublications.it e-mail: [email protected] Il Copyright e i diritti di traduzione in qualsiasi lingua sono riservati agli Editori. Parti, paragrafi, citazioni, testi, fotografie o disegni non possono essere riprodotti, copiati o utilizzati, sia in lingua originale sia nella tra- duzione, in nessuna forma né con mezzi elettronici o meccanici, né per fotocopia, registrazione, né sotto forma di informazione, memorizzazio- ne, né con sistemi di recupero, se non in caso di previa ed esplicita auto- rizzazione dell’editore. Śrī Sathya Sai Sadhana Trust ha concesso formalmente ogni licenza di traduzione e stampa di questo libro esclusivamente alla “Mother Sai Publications – Sathya Sai Books and Publications of Italy”. Prima edizione: Luglio 2018 ISBN: 978-88-88489-66-7 Nota sulla traduzione e sulla grafia dei termini sanscriti %%%% I termini sanscriti, indicati nel testo inglese, che sono traducibili con sicurezza con un solo vocabolo, poco ripetitivi e privi di implica- zioni profonde che richiedano ulteriori spiegazioni, sono stati tra- dotti in italiano; per quelli più significativi, la traduzione consisten- te in un solo vocabolo è stata aggiunta subito di seguito al sanscrito traslitterato, scritto in corsivo. In diversi casi, questa soluzione è stata ritenuta insufficiente per l’importanza dei vocaboli, per la loro profondità, ampiezza o plura- lità di significati; in tali casi i termini sanscriti sono stati mantenuti rimandando il lettore alle note a piè di pagina. I termini sanscriti sono traslitterati secondo il sistema IAST, Interna- tional Alphabet of Sanskrit Transliteration e la tabella seguente permette al lettore italiano una riproduzione fonetica abbastanza esatta. Come riferimento per la traslitterazione è stato utilizzato il Glossario di Sanscrito compilato da Devadas. Sono state pertanto evitate le grafie di derivazione inglese, in particolare quelle impli- canti ‘w’ - ‘sh’ e ‘ch’ per il suono ‘c’ dolce prima delle vocali ‘a’, ‘o’, ‘u’. Proponiamo così ai nostri lettori un avvicinamento più preciso al sanscrito, lingua alla quale molto è debitrice quella italiana; il san- scrito è stato uno strumento preziosissimo per l’esposizione e la dif- fusione di molti argomenti spirituali, da innumerevoli secoli sino ad oggi. In questo siamo confortati dalle parole di considerazione per il sanscrito che Bhagavān Sathya Sai Baba ha più volte espresso nei Suoi discorsi pubblici. """""" La Redazione Mother Sai 7 Pronuncia delle vocali Come nella parola Come nella parola a ape (corta) e tenere (lunga) ā vago (lunga) ai mai (lunga) (‘a’ corta + ‘#’) i ritiro (corta) au aula (lunga) (‘a’ corta + ‘$’) ī fine (lunga) ṛ ‘r’ addolcita (corta), la lingua punta verso il palato senza toc- carlo u qui (corta) ḷ ‘l’ addolcita (corta), la lingua punta verso i denti senza toccarli ū futuro (lunga) o colore (lunga) Non catalogabili tra le vocali né tra le consonanti: ṁ suono nasale ḥ ‘h’ debolmente aspirata, pronunciata con un’eco della vocale che la precede: ...iḥi, ...aḥa 8 Pronuncia delle consonanti Come nella parola Come nella parola b bello h hotel (sempre aspirata) bh b+h aspirata j gioia c cena (sempre dolce) jh j+h aspirata ch c+h aspirata k cane d dado kh k+h aspirata dh d+h aspirata l lana g gatto (sempre duro) m mamma gh g+h aspirata s sole n nano ś scena ṅ angolo ṣ scimmia ñ gnomo t tazza p padre th t+h aspirata ph p+h aspirata v vaso; se segue una consonante, si pronuncia talvolta come ‘u' (Suami) r rame y piano, yoga Le semi-consonanti sanscrite y, r, l, v si pronunciano come in italia- no. ṭ, ṭh, ḍ, ḍh, ṇ si pronunciano come t, th, d, dh, n, ma con la punta della lingua che tocca il palato. 9 Adi Śaṅkara, il grande Maestro della metafisica 10 Cenni sulla vita e sulle opere di Adi Śaṅkara Tracciare la vita di Adi %a&kara non è cosa semplice perché non ci sono riferimenti storici e biografici attendibili su cui tutti possano concordare. La sua data di nascita è molto discussa, tuttavia è gene- ralmente accettato che sia avvenuta tra l’anno 788 e il 820 d.C., an- che se recentemente gli esponenti di alcuni monasteri da lui fondati collocano la sua esistenza molto tempo prima. Tuttavia, nonostante tali pareri divergenti, tutte le biografie concordano nell’affermare che %a&kara visse solo 32 anni. È interessante soffermarsi a riflettere perché Adi %a&kara, che pure scrisse grandi opere e fiumi di commentari, non indicò mai alcun particolare sulla sua nascita. Colui che insegnava a lacerare i veli dell’illusione ed esortava a ricercare la Verità oltre la vita e la morte, non poteva dare importanza ad aspetti così effimeri. Il bisogno di collocare gli eventi nel tempo e nella storia è tipico del mondo mo- derno, ma è quasi del tutto assente là dove l’attenzione è centrata sul messaggio e sull’insegnamento che i Maestri e le Scritture ci hanno tramandato. %r# Adi %a&kara nacque a Kaladi, nell’odierno Stato del Kerala, da %ivaguru e Ary!mba, una coppia di brahmaṇi di casta nambudiri. Si racconta che i coniugi, molto pii ed eruditi nelle Scritture, non ri- uscivano ad avere figli, così pregarono %iva. Egli stesso apparve e offrì loro la possibilità di scegliere tra la nascita di un figlio che sa- rebbe diventato un Maestro e un Saggio, ma che avrebbe avuto una vita breve, e la nascita di più figli senza particolari qualità ma che avrebbero vissuto a lungo. 11 %ivaguru e Ary!mba pregarono %iva di scegliere l’alternativa mi- gliore che avrebbe portato maggior beneficio all’umanità, e ovvia- mente prevalse la prima! La tradizione riconosce in %a&kara un’in- carnazione del Signore %iva stesso. Così egli nacque dal grembo di Ary!mba per ripristinare il dharma che a quel tempo stava deca- dendo insieme con l’induismo. Al bambino fu dato il nome di %a&kara che significa ‘Il benevolo’. Purtroppo, il padre %ivaguru morì presto e %a&kara fu allevato dalla madre dall’età di tre anni. Segnato da quel lutto precoce, presto comprese la transitorietà della vita e sviluppò il desiderio d’intra- prendere la vita monastica, ma per questo era necessario il permes- so della madre. Un giorno, mentre %a&kara era immerso nella acque del fiume P$r'a, un coccodrillo gli afferrò la gamba. Fu allora che egli chiamò la madre e la scongiurò di concedergli il permesso di divenire un saṃnyāsin, un monaco rinunciante, perché ormai la sua vita sem- brava giunta al termine. Ary!mba, disperata, non poté che accon- tentare il figlio; ma a quel punto successe un fatto davvero singola- re: il coccodrillo lasciò la presa e se ne andò. %a&kara aveva appena otto anni quando iniziò la sua vita di mona- co. Prima di congedarsi dalla madre per andare alla ricerca di un guru che convalidasse i suoi voti, le promise che sarebbe tornato da lei per officiare i suoi riti funebri, fatto insolito per un saṃnyāsin, che di solito abbandona ogni tipo di dovere rituale e familiare. Ma %a&kara fece una promessa e la mantenne con solenne rigore e con amore filiale, ponendosi anche in una posizione di rottura nei confronti della rigidità e del formalismo in cui era decaduta la so- cietà a quel tempo. In una grotta nei pressi del fiume Narmada, %a&kara incontrò il suo guru Govinda Bhagavatp!da, discepolo del grande Gau)ap!da, che 12 lo stava attendendo da tempo. Si narra che quando %r# Govinda Bhagavatp!da chiese a %a&kara chi fosse, egli declamò alcuni versi sublimi che racchiudevano i principi fondamentali della dottrina advaita1 del monismo metafisico, di cui divenne poi uno dei massi- mi esponenti. Dopo un periodo di disciplina austera sotto la guida del suo guru, %a&kara iniziò a peregrinare per l’India. La sua prima tappa fu la città sacra di K!*i (Benares). Lì, incontrò molti eruditi paṇḍit, con i quali intavolò dibattiti filosofici e dottrinali fino a confutare le tesi di molte scuole di pensiero, prima tra tutte la scuola pūrva mīmāṃsā, la cui filosofia si focalizzava prevalentemente sull’esatta esecuzione dei rituali. Nel corso dei suoi viaggi, %a&kara incontrò i discepoli che lo avreb- bero poi seguito fino alla fine dei suoi giorni. Tra questi, i più im- portanti furono Sure*vara, Padmap!da, Hast!malaka e To+aka. Tra i numerosi episodi rilevanti della sua vita, degno di nota è sicu- ramente il suo incontro con un cāṇḍāla, un paria o intoccabile, e il suo cane. Dopo che %a&kara aveva fatto le abluzioni rituali nelle acque sacre del Gange, un cāṇḍāla apparve sulla strada davanti a lui. A quella vista, la prima reazione del Maestro fu di irritazione, quindi intimò al poveretto di allontanarsi. Fu allora che il cāṇḍāla, affrontandolo di petto, gli chiese a chi si riferisse, se al suo corpo mortale o all’ātman, il Sé ivi racchiuso. Immediatamente %a&kara comprese di trovarsi di fronte a un’anima realizzata. 1 Advaita - Filosofia della non-dualità, dell’unicità della Creazione con il Creatore.
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