Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 2335 DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa del senatore MANCUSO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 21 APRILE 2016 Norme per la valorizzazione della lingua e della cultura galloitaliche TIPOGRAFIA DEL SENATO Atti parlamentari – 2 – Senato della Repubblica – N. 2335 XVII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI � � � ONOREVOLI SENATORI. – La lingua ha la � fluenza araba e greca che sovrastava quella � peculiarità di saper raccontare la storia e l’i- � latina. Per fronteggiare tale situazione Rug- � dentità di un popolo; è il risultato di quei � gero rinforzò l’elemento latino sia a livello � processi di integrazione e disgregazione � culturale che demografico, pur rispettando � che hanno investito la sfera della comunica- � la cultura e le competenze di arabi e greci. � zione creando, spesso, varie differenziazioni � Così affidò compiti di responsabilità ai � � suoi amici normanni e francesi e poi, in mi- in comunità vicine ed appartenenti geografi- � � sura sempre maggiore, ai «lombardi». camente alla medesima area. Possiamo scor- � � gere noi stessi la verità di queste parole, � Furono incoraggiate formazioni di vere e � rammentandoci le varie differenze esistenti � proprie «colonie» collocate in maniera stra- � tra un paese e l’altro che, gomito a gomito, � tegica dalla costa settentrionale a quella � costeggiano la costa siciliana. La Sicilia � sud-orientale passando per il centro, quasi � vanta una varietà di dialetti notevolmente � a creare una zona cuscinetto, per impedire � differenti tra di loro che raccontano la storia � agli arabi di oriente e occidente di riunire � delle conquiste straniere, dell’incontro/scon- � le proprie forze e velocizzare la latinizza- � tro di popoli e culture un tempo agli anti- � zione della Sicilia. Le tracce di questa colo- � podi. Il dialetto messinese è un dialetto della � nizzazione, ancora dopo quasi mille anni, si � lingua siciliana particolarmente variegato. � trovano nei dialetti; in alcuni paesi dell’en- � Nelle Eolie se ne parla una variante (dialetto � troterra come Aidone, Piazza Armerina, Ni- � eoliano), nei vari centri costieri si eviden- � cosia, San Fratello e Sperlinga, Novara di � ziano accenti identificativi e modi di dire, � Sicilia, sono così evidenti che si parla an- � ma soprattutto in alcune comunità si attesta � cora di colonie lombarde o per meglio dire � l’esistenza del cosiddetto gallo-italico, un � galloitaliche. � dialetto di per sé particolarmente affasci- � Gli studiosi dei fenomeni linguistici per � nante proprio perché estremamente diverso � definire e differenziare la situazione lingui- � dalla lingua siciliana. � stica di queste comunità, rispetto al com- � Le ragioni dell’origine dei dialetti galloi- � plesso panorama dei dialetti siciliani, par- � talici di Sicilia (lombardo-siculi) vanno ri- � lano di isole alloglotte, perché straniera ap- � cercate nell’insediamento di coloni prove- � pare all’orecchio dei siciliani la parlata di � nienti dalla medievale Lombardia (l’Italia � queste popolazioni ora definite «francesi» � settentrionale occupata dai Longobardi) al � ora «lombardi». � seguito dei Normanni, i conquistatori della � � La parlata di questi coloni provenienti dal Sicilia. La conquista normanna dell’isola, � � Nord Italia si è mantenuta a lungo in Sicilia, � compiuta da Ruggero d’Altavilla, inizia nel � anche se le isole linguistiche createsi hanno � 1060, con la presa di Messina e della zona � cominciato a essere erose dall’impatto, � Settentrionale, e si conclude nel 1091, con � prima, con i dialetti siciliani e, in tempi � la resa di Castrogiovanni e la caduta di � più recenti, con quello della televisione e � Noto, ultime roccaforti musulmane. A livello � della scuola dell’obbligo, prospettando il pe- � culturale la situazione che si presentò a Rug- � ricolo della scomparsa di questa antica e gero d’Altavilla evidenziava una forte in- preziosa testimonianza storica e glottologica Atti parlamentari – 3 – Senato della Repubblica – N. 2335 XVII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI � � � � siciliana. Ma non è così per tutti. È sotto i � con gli «stranieri», in un perfetto equilibrio � nostri occhi il legame particolare ed il reale � tra tutela della propria identità e convivenza � bilinguismo esistente a Nicosia, San Fratello � e rispetto dell’altro. Nell’era nella quale il � e Novara di Sicilia dove il galloitalico è � multiculturalismo arranca vergognosamente � sentito come elemento di identità cittadina, � a farsi strada tra la diffidenza generale, la � parlato in tutti gli strati sociali, orgogliosa- � Sicilia ci insegna che è possibile tutelare la � mente sfoggiato. Certamente su questo atteg- � propria storia e aprirsi all’altro senza incor- � giamento estremamente positivo ha giocato � rere in lotte di potere o perdere il perché � molto la relativa vicinanza tra di loro di � delle proprie radici. � questi centri ed il naturale riconoscere nel � Pertanto il presente disegno di legge � vicino un proprio simile rispetto al resto � vuole preservare i dialetti galloitalici attra- � dei siciliani. � verso un capillare insegnamento degli stessi � Ed ecco che la lingua mostra la sua du- � nelle scuole e un uso frequente nelle manife- plice forza: coesione tra i simili, differenza stazioni culturali di elevato profilo. Atti parlamentari – 4 – Senato della Repubblica – N. 2335 XVII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Finalità) 1. Ai sensi degli articoli 3 e 6 della Costi- tuzione, la Repubblica tutela la cultura e il patrimonio linguistico del dialetto settentrio- nale galloitalico in Sicilia, presente a San Fratello, Acquedolci, San Piero Patti, Mon- talbano Elicona, Novara di Sicilia, Fonda- chelli-Fantina, Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria e Francavilla di Sicilia in provincia di Messina; a Randazzo, Ma- letto, Caltagirone, Mirabella Imbaccari e San Michele di Ganzaria in provincia di Ca- tania; a Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Aidone e Valguarnera Caropepe in provincia di Enna; a Ferla, Buccheri e Cassaro in pro- vincia di Siracusa; a Corleone in provincia di Palermo. Art. 2. 1. Nelle scuole di ogni ordine e grado dell’area storicamente interessata dalla pre- senza del dialetto galloitalico, come indivi- duate nell’articolo 3, la lingua e la cultura galloitaliche costituiscono materia di inse- gnamento obbligatorio. 2. In presenza di un numero di ore di in- segnamento non inferiore a 24, anche in scuole e classi diverse ma dello stesso ciclo, può essere istituito un posto di insegnamento specifico. 3. L’insegnamento di cui al comma 1 è affidato in via preferenziale, e nell’ambito del completamento di orario o in eccedenza dell’orario stesso, ai docenti che ne facciano richiesta e che abbiano un’adeguata cono- Atti parlamentari – 5 – Senato della Repubblica – N. 2335 XVII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI scenza specifica, dando la precedenza ai do- centi di materie linguistiche e letterarie. 4. Ove vi sia una disponibilità comples- siva di almeno 16 ore di insegnamento, an- che in più scuole site in località sufficiente- mente vicine, possono essere istituite più cattedre di tale insegnamento. Art. 3. 1. Rientrano nell’area di influenza galloi- talica le scuole dell’infanzia, primarie e se- condarie di primo grado e i licei classici e scientifici con sede nei comuni di cui all’ar- ticolo 1. 2. L’insegnamento della lingua e della cultura galloitaliche si articolano come di se- guito indicato: a) nella scuola dell’infanzia e primaria: nomenclatura, nozioni di grammatica e dia- loghetti in lingua galloitalica, per sei ore set- timanali; b) nella scuola secondaria di primo grado: lineamenti di dialetto galloitalico, let- tura dell’alfabeto galloitalico, storia delle tradizioni culturali dei lombardi di Sicilia, per quttro ore settimanali; c) nei licei classici e scientifici: lingua e letteratura galloitalica, con riferimenti alla cultura lombarda di Sicilia. 3. L’insegnamento del dialetto galloitalico è attivato nelle scuole dell’infanzia di cui al comma 1 su richiesta di almeno venti allievi anche di classi e di corsi diversi. 4. Il dialetto galloitalico costituisce mate- ria di insegnamento integrativo della lingua italiana nelle scuole primarie di cui al comma 1, attivata su richiesta di almeno venti allievi anche di classi e di corsi di- versi. Atti parlamentari – 6 – Senato della Repubblica – N. 2335 XVII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI Art. 4. 1. È istituita una commissione di esperti in lingua, cultura e tradizioni della popola- zione galloitalica con i compiti di: a) formulare i programmi di insegna- mento della lingua, cultura e tradizioni gal- loitaliche; b) accertare, attraverso un colloquio, l’adeguata preparazione di coloro che ab- biano fatto domanda di insegnamento delle materie di cui alla lettera a). 2. I programmi di insegnamento sono ap- provati con provvedimento del direttore del- l’Ufficio scolastico regionale, sentito il Con- siglio regionale dell’istruzione. 3. Gli incarichi di insegnamento sono conferiti dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Art. 5. 1. La tutela dei diritti culturali e lingui- stici della popolazione galloitalica nel Consi- glio regionale dell’istruzione è assicurata da un membro eletto appositamente dal mede- simo Consiglio. Art. 6. 1. Il Ministro dell’istruzione, dell’univer- sità e della ricerca provvede, con apposito decreto da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, all’istituzione
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