Mostra Bibliografica Musicale, Bologna

Mostra Bibliografica Musicale, Bologna

PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE DI BIBLIOGRAFIA E BIBLIOFILIA •'· MOSTRA BIBLIOGRAFICA MUSICALE BOLOGNA ARCHIGINNASIO Giugno 1929 BOLOGNA COOP. TIPOGRAFICA AZZOGUIDI 1929 La M ostra Musi cale, preparata nella Biblioteca C omunalc dell'Archiginnasio di Bologna, per deliberazione del Comitato Generale del Congresso delle Biblioteche e di Bibliografia, in occasione della visita dci Congressisti a questa città, è stata ideala, promossa e tenacemente voluta dal comm. Franccsco Alberto Salvagnini, Direttore Generale delle Accademie e delle Biblioteche. Nè il fatto deve sorprendere alcuno, dacchè quanti hanno l'onore di essere accolti nella sua familiarità sanno per prova com'egli non sia soltanto un appassionato cultore degli studi bibliografici e un ardente propulsore dello sviluppo delle Bi­ blioteche, ma ancora un finissimo musicista, che conosce a fondo tanto la tecnica quanto �a storia della più nobile fra le arti. La circostanza mi porta a rievocare un ricordo personale, che contribuirà ad illustrare meglio la genesi e le ragioni di qucs�a M ostra. V crso la fine di luglio dell'anno passato, dopo una di quelle torride giornate romane che fanno sospirare alla sera un po' di refrigerio fra il verde della campagna, il comm. Sal­ vagnini mi aveva voluto seco, dopo una lunga riunione al Mi­ nistero, in una gita di ristoro fuori della città per parlarmi di alcuni progetti eh' egli andava maturando nella propria mente, in vista del Congresso che avrebbe dovufo aver luogo un anno dopo. Si parlò mollo in quella occasione della necessità che le Biblioteche partecipassero attivamente a tale manifestazione, -5- mediante delle Mostre che offrissero agli stranieri un'idea der Nonantola, che è a pochi chilometri da Bologna, vi sia stata tesori librari posseduti dal nostro Paese, che sono documenti nel medioevo una delle prime scuole che tenesse alto il prestigio dello sviluppo culturale raggiunto dall'Italia nei secoli lontani, di quest'arte, siccome mostrano insigni codici musicali dei se­ quando sulle altre nazioni dominava anc�ra la barbarie medie­ coli X-XII esistenti nelle Biblioteche italiane (alcuni di essi si vale. Si parlò anche dell'interesse che tali Mostre bibliografiche trovano esposti nella M ostra); come nell'Emilia abbia avuto avrebbero suscitato qualora avessero potuto rispecchiare le tra­ sede un Principato, amantissimo della musica, che ci ha lasciato dizioni artistiche e culturali delle singole regioni italiane, pre­ in codici e in edizioni antiche il ricordo di una splendida fio_ri­ parandone, ad esempio, a Palermo una della coltura arabo­ tura musicale durata per più secoli: quello Estense, prima a normanna, a Napoli un'altra bizantina e aragonese; a Firenze Ferrar a e poi a Modena; come infine questa regione sia stata una del libro italiano antico, a ]\.filano una del libro moder-no, illustrata da una lunga serie di grandi musicisti, serie che si a Torino una del Risorgimento, a Genova una delle esplora­ conclude con due genii: Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi. zioni marittime, e così via. Ricordo che per Bologna io non Nè bastano queste circostanze, chè non vi è alcuno storico riusciva a trovare un'idea che meritasse di essere esposta. Fu della musica il quale ignori come Bologna sia stato uno dei allora che il comm. Salvagnini m'interruppe pronto e sicuro: primi e più importanti centri di studi teorici musicali, in quanto « Bologna è la sede naturale di una Mostra di libri musicali. già nel Quattrocento uscirono in questa città i tre trattati musi­ La città è infatti al centro di una delle regioni che durante i cali di Bartolomeo Ramo, di Giovanni Spataro e di Nicola secoli ha con maggiore passione coltivato la musica; essa stessa, Burli; nè si deve tacere come a Bologna siano vissuti i mag­ come dimostrano esempi lontani e recenti, ha contribuit'o gran­ giori bibliografi della musica, che abbia avuto l' Italia: il demente a sviluppare la coscienza musicale e a diffondere il p. G. B. Martini e Gaetano Gaspari, i quali hanno contri­ senso della sua potente azione spirituale in tutta l'Italia». Ag­ buito a salvare dalla dispersione inestimabili ricchezze musicali giunse ancora che Bologna possedeva la Biblioteca più ricca e a farle conoscere ai cultori di tali studi. di cimeli musicali, che esista nel no�lro Paese - quella del Venendo ora al programma della Mostra, sul quale die­ Liceo M artini - e che intorno ad essa, a poca distanza, sta­ dero a suo tempo favorevole parere i più noti storici e biblio­ vano importanti raccolte musicali: quella Estense di Modena grafi attuali della musica del nosiro Paese, chiamati a colla­ e quella Palatina di Parma. borare in questa impresa: - i professori Bonaventura di Fi­ Ho riferito, come la memoria le ha conservate, le parole renze, Damerini di Parma, Gasperini di Napoli, Gentili di del comm. Salvagnini non solo perchè confermano quanto ho T orino, Liuzzi di Firenze, M antica di Roma, Torrefranca di detto di sopra sulla prima idea di tale Mostra, ma ancora per­ Milano, Torri di Torino, Vatielli di Bologna - nonchè i miei chè in esse è data la ragione della scelta di Bologna a sede colleghi Ferrari di Venezict, Rostagno e Bruschi di Firenze, di queslà manifestazione, che finora è senza esempi in Italia. Frati di Bologna, dirò come la Mostra sia stata organizzata in Che se poi si volesse insistere sopra nuovi argomenti a giu­ modo da presentare al pubblico non una larghissima congerie stificare la scelta dell'Emilia come centro più adatto per una di materiali, ma solo le opere più significative e famose, posse­ Mostra musicale, basterebbe ricordare come nell'Abbazia di dute dalle Biblioteche del nostro Paese, sufficienti a· documen- 6- -7- lm;e sia lo .sviluppo della musica italiana dal medioevo sino all'ottocento, sia la viva passione che prevalse in lt alia nei se­ coli passati per quest'arte,· sia il notevole sforzo compiuto dal genio inventivo italiano e dai nostri tipografi per dare eleganza é bellezza alla produzione bibliografica musicale. N ella M ostra pertanto il pubblico troverà esposte le reli­ quie della musica medievale, i più importanti manoscritti tanto di teoria quanto di pratica musicale dei secoli XIV e XV, i codici più belli con conservano in maggior copia composizioni di maestri italiani. Dopo questa serie, che è la più preziosa della Mostra, vengono i trallati musicali a stampa degli ultimi decenni del Quattrocento e dei principio del Cinquecento, seguiti dalle edi­ zioni di musica pratica, comprendenti i più antichi saggi tipo­ grafici musicali, le opere madrigalesche più rare, le composizioni AUTOGRAFI E MANOSCRITTI sacre e strumentali di maggiore rinomanza. Il melodramma, ch'è onore e vanto delle nostre Corti principesche del Seicento, forma una sezione a parte di grandissimo interesse. Poi viene il Settecento e l' Ottocento, rappresentati specialmente dal­ l'Opera; in questo riparto figurano gli autografi dei nostri più insignì maestri, compresi quelli sino a Rossini e a Donizetli. Le opere che figurano nella M ostra furono raccolte nelle principali Biblioteche italiane, governative, comunali ed eccle­ siastiche. Il presente catalogo è opera dei professori conte Francesco V atielli, Direttore della Biblioteca del Liceo M usicale di Bo­ logna e cav. Luigi Torri, Direttore della Biblioteca N azionale di Torino, i quali hanno dalo all'organizzazione della Mostra tutta la loro competenza e il loro fervore. DOMENICO FAV A Ispettore Superiore delle Biblioteche -8- J. VERGILIUS. Ene ide. Ms. me mbranace o de l se c . X; mm. 26 0X 180 con ne umi musicali a cc. 16 v, 20 v, 21 r, 51 v, 55 v, 181 v. {En. Il: 42-50,274- 286; IV: 424-436, 651-658; XII: 945-946: cioè in passi dove ricorrono allocuzioni, o il discorso è .\ concitato, ecc.) . Questo Codice offre delle affinità con quello di Berna 239. An ch • esso Ila a testimoniare della partecipazione della musica alla cultura classica, come avvenne per Orazio, Tibullo, Marziano Ca- pella, Giovenale, Boezio. Firenze, Bibl. Laurenziana. li. GRADUALE o Antifonario de l Me ssale ; con la nota­ zrone m ne umi. Ms. me mbr. de l se c. Xl, di cc. 50; mm. 125 X 203. Firenze. Bibl. Laureoziaaa. III. MANUALE STRUMENSE (cioè de lla Badia di S. Fe ­ de le a Strumi). Ms . me mbr. de lla me tà circa de l se c. Xl, di cc. 208; mm. 16 1 X 251. Firenze, Bibl. Laurenziana. IV. LIBER CHORALIS. Codice me mbranaceo de l se c. Xl, mm. 188X 130. Con notazione ne umatica. Pre zio­ sissimo Codice che si cre de sia stato usato da Guido Monaco . Roma, Bibl. Caoaaatenoe. -Il- V. MISCELLANEA SACRA. Ms. membr., sec. XII, in fol., cc. III-459, miniato. Contiene : Calendario ; Salterio; Antifonario ; Trattato musicale; Obituario. Il trattato musicale (c. 270 e sgg.) è importante perchè in esso sono personificate da figure di re e principi, i vari m od i della musica. Piact:nza, Cattedrale. VI. PASSIONARIO. Codice membranaceo del sec. X, co­ nosciuto sotto il nome di « Codice di Nonantola :o. Importantissimo per � neumi analoghi a q�ello del celebre Antifonario di San Gallo. mm. 300 X 200, a 2 col., di cc. 126 nn.; muti!. in principio. Boloana, Bibl. Universitaria. VII. • MUSICAE LAUDES IN M ISSA �. Codice membranaceo del sec. XII ; mm. 180 X 180. Appar!�nne al Monastero di Nonantola e poi a quello di S. Salvatore. Questo esemplare porge un modello di notazione neu­ matica guidoniana notevole per la caratteristi.,;, forma di certi neumi. Bologna, Bibl. Univenitaria. VIII. ANTIFONARIO VALLOMBR OSIANO. Ms. membr. del sec. Xl; di cc. 228; mm. 256 X 354. Firenze. Bibl. Laurenziana. IX. GUGLIELMO DA PESARO e DOMENICO PIACENTINO. Trattato della Danza composto dal Maestro Gu­ . glielmo e in parte cavato dall'opera·· di Maestro Domenico, cavaliere piacentino. Cod. membr.

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