L'u Nico Settimanale Di Cinem a Tele V Isio N E Musica E

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TIMANALE LE RECENSIONI DEI FILM IN SALA, I PROGRAMMI TV & RADIO, LE TRAME E LE SCHEDE ET DI S C DEI FILM SU DIGITALE TERRESTRE E SATELLITI DAL 18 AL 24 MARZO O IN C E I ANNO 26 - N. 11 - DEL 13/03/2018 - € 2 N M U A ’ T L E S L E S V E I R S P I . O O V T T N N E E M M L L M M I I F F U S O I L C O A C E A T S T P E CINEMA SENZA AUDACE PAURA, DA PREMIARE AL MASSIMO GRADO DI INTENSITA’ Variety The Hollywood Reporter LIOR SARAH YONATAN FOXTROTASHKENAZI ADLER SHIRAY LA DANZA DEL DESTINO dal regista Leone d’Oro SAMUEL MAOZ FOXTROT INCANTA UN FILM FEROCE, CON UNA REGIA IPNOTICA URGENTE, CORAGGIOSO Il messaggero The Guardian DAL 22 MARZO AL CINEMA 宇守官宗宖宆宋守宕 安完宏宐安Ø宕宇守宕安宒宑宇宖 German Federal Board Filmförderungsanstalt 宇守宕季宅守宄官安宗宕宄宊宗守宑季宇守宕季宅官宑宇守宖宕守宊完守宕官宑宊季 安À宕季宎官宏宗官宕季官宑宇季宐守宇完守宑 MARIENBAD di GIULIO SANGIORGIO QUESTO NUMERO invita a riguardare i Cinéastes André S. Labarthe ADESSO È FACILE de notre temps di Cosa deve fare il cinema per essere politico, oggi? In La forma dell’acqua IL MAGAZINE Guillermo del Toro risponde in modo chiaro. Essere didascalico. Semplice. Letterale. Una favola su un amore (letteralmente) liquido tracima (letteral- 7 QUANDO IL VIDEOGIOCO SI FA DURO... mente) in una sala cinematografica. Una sala in cui il novello mostro della di SACCHI, DI MARTINO laguna e la sua dolce figlia di un dio minore si reincontrano. Una sala che 10 IL PROFETA DELLA CARNE: per Del Toro è dunque il luogo di un’utopia, una riserva per emarginati, un RITRATTO DI DAVID CRONENBERG habitat protetto per freak, un Eden possibile contro l’ipocrisia di facciata di CANOVA, BOCCHI, MANASSERO, NAZZARO della famiglia americana standard, normativa, repressiva. Il cinema? Un 14 luogo protetto per minoranze. Certo, direte voi: non è così che si celebra la ANGELA RICCI LUCCHI: UN RICORDO lotta identitaria di un gruppo di oppressi, non è riconoscendosi esclusi dal di ALBERTO PEZZOTTA punto di vista dominante che ci si rivendica, non è in questo globale comu- 17 MANCIA COMPETENTE #5 nismo degli ultimi che si riconosce la differenza dei singoli. Però a Del Toro, di EDDIE BERTOZZI con la sua protagonista muta, interessa in primis dare voce (e musical, lette- LE RUBRICHE ralmente) a chi non ce l’ha. Ed è in questo slancio, e non solo nella forma infantile dell’apologo favolistico, che sta il suo essere popolare, bassamente 4 CINELAB o altamente che sia. Mentre giornalisti figli di troppi studi culturali si dilet- a cura di DI MARTINO, SAINAGHI tano in autopsie sul corpo dei nominati all’Oscar, chiedendosi se i film sono 18 CINERAMA politicamente corretti quanto basta (ma quanto basta?), Del Toro col suo a cura di ILARIA FEOLE film la fa facile, facilissima. La fa letterale, per l’appunto. E non può che vin- 24 LEGGO di ALBERTO PEZZOTTA cerlo, l’Oscar. La forma dell’acqua, liquido e queer sin dal titolo, è un film 25 che non nasconde nulla. Nessuna sfumatura, ché di moda oggi ci sono so- NUVOLE IN VIAGGIO di ANDREA FORNASIERO lo le 150 di rosso, grigio e nero e poco altro: è cinema politico per questi 26 tempi di impegno politico da social e commento sull’industria culturale, SCANNERS tempi impudici e svergognati dello sdoganamento di xenofobia e sessismo a cura di GIULIO SANGIORGIO nel discorso pubblico, tempi in cui è necessario ribadire valori soli- 26 APP ARTE di TOMMASO ISABELLA dali che si eran dati per scontati quantomeno in superficie, fino a 49 LOCANDINA: LA MOSCA che i diritti sociali (quelli di classe) non sono stati messi a com- di BARTOLINI, CENSI petere coi diritti civili (quelli identitari), fino a che la lotta dei 98 VISIONI DAL FONDO poveri non è stata fatta gareggiare nei discorsi con la ricerca di ROY MENARINI d’uguaglianza dei pochi e fino a che discriminare il prossimo non è divenuto una questione fondamentale, dicono, per sopravvivere. LA TELEVISIONE Per Del Toro no: per lui i diversi sono già gli impiegati, gli operai, 28 SERIAL MINDS le donne delle pulizie, i lavoratori a cottimo. Così, semplicemente, a cura di ALICE CUCCHETTI in un dibattito pubblico semplificato. Letteralmente. Nessun giro di 30 parole. Muto, praticamente, come il protagonista di un film gemello- TELEPASS a cura di ALICE CUCCHETTI reazionario (a questo mondo di troppe parole), come Mute di Duncan 33 Jones. Poi è ovvio: noi preferiremmo sempre interrogarci sulla meravi- TRAME FILM a cura di CLAUDIO BARTOLINI, gliosa stoffa del cinema, quella che non deve significare nulla se non se MATTEO MARELLI stessa come in Il filo nascosto, quella capace di essere splendidamente 33 CINETECA FILM TV superficiale e comunque di non semplificare, quella che riesce a esser special guest EMILIANI, politica malgré soi, dimostrando come l’amore (ogni amore) sia anche e GERMANI, SACCHI soprattutto concessione all’altro, apertura dolorosa della propria identità, 38 PROGRAMMI TV fatica e abbandono, meraviglia. Ma poteva essere solo il nostro Oscar, 40 questo. Non quello di questi tempi troppo semplificati per non cercar di PROGRAMMI SATELLITI E DIGITALI PAY rimediare al tutto essendo semplici, semplicemente Tv 42 PROGRAMMI RADIO QUANDO VEDI QUESTO LOGO VAI SU woomber.com/filmtv E DIGITA IL NUMERO SEGNALATO, POI CLICCA SUL SIMBOLO. IN UN ATTIMO SARAI A DESTINAZIONE IN COPERTINA UN’OPERA ORIGINALE DI MASSIMO CARNEVALE QUESTO NUMERO DI FILM TV È STATO CHIUSO IL 9 MARZO ALLE ORE 22.30 ISPIRATA AL CINEMA DI DAVID CRONENBERG CINELAB IMMAGINI IN MOVIMENTO a cura di FIABA DI MARTINO e ELISABETTA SAINAGHI segnalazioni [email protected] IL SASSOLINO UN MONDO MERAVIGLIOSO Pareri contrari (o contrariati) What a wonderful world, quello offerto dalla 28ª edizione del Festival del cinema africano, Asia Quando, in un racconto americano, e America latina. A Milano dal 18 al 25 marzo, una selezione di circa 60 opere torna a raccontare un ragazzo diventa uomo, ci viene la modernità dei tre continenti, a cominciare dal film d’apertura Une saison en France del regista ciadiano chiesto di credere che la sua Mahamat-Saleh Haroun, habitué della kermesse. Tra le dieci Finestre sul mondo del concorso lungometraggi esperienza di cambiamento è stata c’è chi racconta le difficoltà del quotidiano, come quelle di un fratello e una sorella alle prese con una vita cruciale e definitiva, senza che di stenti nelle concerie del Cairo in Poisonous Roses di Fawzi Saleh, o quelle di una famiglia di combattenti occorrano ulteriori conferme. jihadisti nel controverso documentario Of Fathers and Sons di Talal Derki (presentato nella Quinzaine A dirlo non sono io, ma Saul Bellow, des réalisateurs a Cannes 70 e miglior World Documentary al Sundance 2018). C’è chi affronta il dramma a proposito di Hemingway e del suo dei bambini stregone come l’autrice zambiana Rungano Nyoni in I Am Not a Witch (sotto), chi la paura legame con Huckleberry Finn: e se si del demonio vista negli occhi di un pastore evangelista che si oppone al carnevale nel brasiliano Azougue mette una donna al posto di un uomo, Nazareth di Tiago Melo, chi l’ineluttabilità della morte e del dolore che unisce i due fratelli gemelli le cose non cambiano. Per il racconto di The Seen and Unseen dell’indonesiana Kamila Andini. All’interno del concorso Extr’A, invece, trovano di formazione, o coming of age, spazio opere di registi italiani a confronto con altre culture e che indagano il rapporto tra il Belpaese ovvero il genere più indulgente della e la diversità che lo caratterizza sempre più. Dal corto Granma di Daniele Gaglianone e Alfie Nze - tratto letteratura e del cinema americani, da un soggetto originale di Gianni Amelio - con al centro un giovane immigrato in viaggio verso il proprio crescere non è conformarsi alla realtà, villaggio per comunicare la morte del cugino nella traversata verso l’Europa, a Neviaro di Francesca Cogni, adattarsi, imporsi, pazientare; racconto di un possibile incontro tra i ragazzi locali e i richiedenti asilo, girato tra le montagne del cuneese, è rinascere, arrivare, fermarsi. un ambiente generalmente considerato chiuso, ma in questi ultimi anni segnato dalle incursioni di culture Ecco, Lady Bird (vedi Film Tv n. altre. A corollario, per la prima volta in Italia verrà proiettato l’ultimo film di Raúl Ruiz: La telenovela errante, 9/2018), cioè Christine, la protagonista dell’omonimo film di Greta Gerwig, portato a termine dalla moglie Valeria Sarmiento e presentato a Locarno 2017. In omaggio a Idrissa quando cresce va sì a New York e al Ouedraogo (vedi Film Tv n. 9/2018), il festival prevede la proiezione in 35 mm di Samba Traoré, vincitore college come si è visto mille altre della Berlinale nel 1993. Presidente della giuria e ospite d’eccezione dell’evento sarà Michael Nyman, volte, ma non si emenda da nulla. Anzi: autore, tra le altre, delle memorabili colonne sonore di Il mistero del giardino di Compton House, accetta il nome di battesimo, rivendica Lezioni di piano e Fine di una storia. www.festivalcinemaafricano.org ELISABETTA SAINAGHI la cultura cattolica che l’ha educata, la famiglia che l’ha allevata, continua a combattere la sua lotta di classe (sì, di classe) contro chi è reso superficiale dal privilegio dell’appartenenza, dal disinteresse per un’origine data per scontata. «Credi in Dio?», chiede a un tizio conosciuto a un party. «Ehm, no» le risponde quello. «Perché no?». «Perché è ridicolo?». E lei: «Le persone si chiamano a vicenda con i nomi che i propri genitori hanno inventato per loro, ma non credono in Dio», che è come dire che ogni atto di fede, anche di quella negativa, se autentico, prima di tutto deve essere un atto di consapevolezza.

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