IL CANTORE E LO SCIENZIATO Mariales; 48

IL CANTORE E LO SCIENZIATO Mariales; 48

giugno 2018 € 3,90 IL CANTORE E LO SCIENZIATO Rigoni Stern e Martel: dal racconto della montagna alla scoperta del mondo sotterraneo del Club alpino italiano n. 69/2018. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano. Prima immissione il 27 maggio 2018 il 27 immissione Prima 662/96 Filiale di Milano. - legge 20/b 2 comma - 45% art. Post. in abb. sped. Spa, Italiane Poste 69/2018. n. del Club alpino italiano 3,90. Rivista mensile Rivista 3,90. € Montagne360.Giugno 2018, 2018, Montagne360.Giugno EDITORIALE orizzonti e orientamenti Un osservatorio stabile su limitazioni e criticità nelle nostre montagne di Vincenzo Torti* Socie e Soci carissimi, Lo scopo prioritario è quello di disporre di dati e durante il recente incontro di Catania con i rap- segnalare eventuali criticità sia quanto all’acces- presentanti delle Sezioni siciliane, in occasione so, rispetto alla “libertà di”, sia quanto a presenze della prevista giornata di studi per titolati e diri- non consentite di mezzi o proliferazioni di im- genti, sui temi della responsabilità e delle coper- pianti, rispetto alla “libertà da”. ture assicurative (progetto RAM), ho avuto modo Il meccanismo, come acutamente colto da Beppe di soffermarmi sul tema della libera frequenta- Leyduan, in un recente articolo sul patrimonio zione della montagna, per un duplice ordine di escursionistico del Piemonte, è sostanzialmente motivi. quello del passaparola, quello che consente a chi Un primo, per il fatto che in quell’area è partico- va in montagna di fare “una scelta di libertà nel larmente avvertito il disagio connesso alla situa- momento in cui esce di casa, perché sa che ci sono zione dell’Etna che, purtroppo e da molto tempo, montagne libere ad accoglierlo”. risulta ingessata da divieti e provvedimenti che, Il che non è sempre vero e, talvolta, la carenza di ponendo l’accento esclusivamente sul cosiddetto informazione si traduce in disagi, problematiche rischio vulcanico, omettono totalmente di con- in corso di attività, quando non in sanzioni per siderarne la prioritaria e innegabile natura di violazioni non preventivate. montagna, oltre che il ridottissimo numero di in- Per la miglior riuscita del progetto è stato costitu- cidenti riconducibili a eruzioni. ito uno specifico Ufficio Stampa Osservatorio Li- Secondariamente, ma non per importanza, per il bertà, che impiegherà tutti gli strumenti di comu- fatto che, proprio in questi giorni, sta riprenden- nicazione disponibili per fornire le più puntuali, e do struttura e funzionalità quell’Osservatorio per si auspica tempestive, indicazioni. la Libertà in Montagna che, frutto di un’idea con- Il tutto, però, senza mai dimenticare che, per il divisa nel maggio 2012 da Carlo Bonardi, Mauri- Cai, la libertà di accesso alle montagne presup- zio Dalla Libera, Alessandro Gogna, Pier Giorgio pone sempre una adeguata preparazione e un ele- Oliveti, Claudio Picco, Erminio Sertorelli, Giaco- vato senso di responsabilità, verso se stessi e verso mo Stefani, Renato Veronesi, Carlo Zanantoni e gli altri. altri, si proponeva lo scopo di tutelare la libertà e Una libertà, quindi, mai disgiunta dalla capaci- la gratuità dell’accesso in montagna, contribuen- tà di rinunciare, come ci ha ben insegnato Her- do a proteggerne il patrimonio culturale, evitan- vè Barmasse in occasione della salita allo Shisha do unilaterali restrizioni alla pratica alpinistica Pangma (8027 m), lungo la parete sud e a tempo con divieti generalizzati, ma promuovendone, in di record. “Mancavano meno di tre metri – ri- ogni caso, una frequentazione responsabile. corda Hervè – per essere sul punto più alto della Anche su sollecitazione del nuovo Presidente montagna, forse solo una cornice di neve, ma ad del Caai Alberto Rampini, oltre che degli ogni passo il manto nevoso si assestava con ru- iniziali ideatori, quel progetto è stato ripreso, mori preoccupanti. Ci siamo guardati e con un supportandone la pratica realizzazione, prevedendo cenno d’intesa siamo ritornati sui nostri passi, un adeguato piano di comunicazione e dotandolo di al sicuro per goderci il panorama e scattarci una una struttura di riferimento, in grado sia di ricevere foto a testa”. dai Soci, e non solo, sia di rendere disponibili a Una rinuncia che, per l’oggettiva pericolosità tutti i potenziali interessati, un costante flusso di della montagna, come Reinhold Messner ha più informazioni, frutto di un costante monitoraggio volte ribadito al recente Trento Film Festival, può circa l’effettiva, o meno, accessibilità delle montagne fare la differenza tra vivere o morire. italiane. * Presidente generale giugno 2018 / Montagne360 / 1 PEAK&TIP Difendere il silenzio di Luca Calzolari* erché solo i poeti e gli scrittori invocano i suoni campagna “Puzza di rumore!” – sembra pensato appo- della natura? Forse perché il loro compito è ri- sta per le moto sui sentieri – promossa da Cercle Bru- P cordarci che i suoni naturali migliorano la vita. it, Associazione traffico e ambiente, Società svizzera di Non della natura, badate bene. Ma naturali. Niente acustica e Medici per l’ambiente. Per quanto ci si sforzi fabbriche, niente macchinari, niente auto, niente traf- di educare i cittadini (a cominciare da quelli di domani, fico. Nessun martello che batte o ferro che stride, bensì con percorsi e interventi mirati all’interno delle scuole) suoni naturali come il cigolìo di un legno, il fruscìo delle che il nostro udito sia predisposto alla percezione delle foglie solleticate dal vento, il richiamo ciclico e musicale frequenze tipiche di un paesaggio naturale e non a quel- di un uccellino. Purtroppo oggi c’è chi interpreta questi le del traffico stradale – che è causa principale dell’in- segnali come la banalità stereotipata del bello. Eppure quinamento fonico – lo si apprende soprattutto con l’e- è a quella musica naturale che è stato abituato il nostro sperienza. E questo è vero anche per la fauna. Anche in orecchio. Non alla meccanica, al caos, ai decibel sempre montagna non si è esenti dal rischio. Abbiamo scritto e un po’ sopra la media. Quando non vogliamo vedere ciò ribadito più volte quanto sia importante salvaguardare che ci disturba o ci disgusta basta chiudere gli occhi e le Terre alte dall’inquinamento acustico. I numeri sono la luce si spegne, ma in assenza di palpebre è ben più lì per dimostrarcelo. Uno studio sulle vallate alpine pre- difficile arginare le continue e ripetute sollecitazioni sentato in occasione della Giornata contro il rumore ci cui è costretto il nostro udito. Anche in questo caso è dice che senza i camion, sulla circolazione fra Biasca e una questione di educazione e cultura. È proprio quello Erstfeld, in Svizzera, il livello sonoro durante il giorno che il mondo ha provato a ricordarci il 25 aprile scorso si ridurrebbe di ben 4 decibel mentre la riduzione del in occasione della giornata contro il rumore. Si tratta rumore percepito a ridosso dell’autostrada sarebbe del della 23esima edizione di quella che, ufficialmente, si 20 per cento. chiama “International noise awareness day”. Ovvero Poi ci sono persone come Gordon Hampton. Lui, ecolo- “Giornata internazionale di sensibilizzazione al rumo- go americano, è un cercatore di suoni naturali e di silen- re”. Anche le traduzioni sono importanti perché nelle zi. Da 35 anni gira il mondo e con microfono alla mano parole è racchiusa l’essenza del messaggio, che in questo e registra i “suoni dell’esistenza” minacciati dai rumori. caso trasforma la contrarietà a qualcosa (il rumore) in Dice di aver trovato solo una cinquantina di luoghi non un percorso di consapevolezza e conoscenza (cioè sensi- infestati da rumori prodotti dall’uomo. Nell’Olympic bilizzando sul problema dell’inquinamento, sul rispet- National Park (Washington) c’è uno degli ultimi luoghi to per la natura, sugli stili di vita corretti e sostenibili). silenziosi della terra. Lì, nel 2005, Hampton ha creato Purtroppo la strada è ancora lunga. Se il Marcovaldo un santuario del silenzio, segnalato da una pietra rossa di Italo Calvino in quella famosa mattina fu svegliato su un tronco di muschio. Anche noi abbiamo a cuore il dal silenzio (La città smarrita nella neve) è solo perché suono del silenzio e continuiamo a pensare che le mon- siamo fin troppo abituati al caos da non accorgerci nep- tagne – così come la nostra esistenza – devono essere pure quanto tutto questo possa incidere negativamente protette dal rumore aggressivo della frenesia meccani- sulle nostre esistenze. Siamo così assuefatti al rumore ca. Faccio mie le parole di Franco Michieli: “La durata al che solo in sua assenza ci rendiamo conto di come sa- di fuori della fretta del mondo lascia spazio al silenzio; rebbe la vita senza tutto quel frastuono. Difendere il l’ascolto dell’impercettibile permette il rivelarsi del pro- suono del silenzio, però, non è solo una scelta prosaica fondo” (Andare per silenzi, Sperling & Kupfer, 2018). per alimentare narrazioni positive sulla montagna. L’e- Un profondo che ciascuno di noi trova tra lo scricchiolìo sposizione prolungata a livelli di decibel troppo elevati del fogliame secco sotto lo scarpone, il ciottolìo dei sas- ha effetti negativi anche sulla salute (frequenza cardia- si, il mormorio dell’acqua dei torrenti o rivolgendo lo ca, pressione, sistema nervoso). In un rapporto dell’Oms sguardo al silenzio luminoso di una stellata in una notte sui maggiori rischi ambientali, al secondo posto c’era in quota. ▲ proprio il rumore. È da queste premesse che nasce la * Direttore Montagne360 giugno 2018 / Montagne360 / 3 GIUGNO 2018 01. Editorial; 03. Peak&tip; 06. News; 36 10. The new Cai-guides now in print; FATHERS AND CHANTERS 12. The ALPI, TERRA DI INCONTRO sense of nature; 18. Travelling in the Palawan, Filippine, dark; 24. The “Magnifica Terra”; 26. le salangane, uccelli La corsa all’Europa non si arresta: Hiking and solidarity; 32. Trampling che popolano gallerie migliaia di uomini, donne, bambini, on the blue gold; 36.

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