Il Suicidio Di Un Campione Solitario

Il Suicidio Di Un Campione Solitario

Lo sport in tv CICLISMO: Giro d'Italia Italia 1, ore 14.30 TENNIS: Open di Francia Raitre, ore 15.15 CALCIO: Italia-Argentina 1982 Tele- 2, ore 18.00 TENNIS: Open di Francia Tele+ 2, ore 20.30 ^Aj*wli^*«Vik5^yl.>tì«ll**K'™i* l>foi*i*.-&*. ««lv^W>.SÌ«rfW*.x-^>*^„^uiiih-«-AK-, «- IL CASO. Agostino Di Bartolomei si è ucciso a dieci anni dalla «storica» Roma-Liverpool DALLA PRIMA PAGINA La rinuncia Tecnicamente è stato un calciato­ re completo. Aveva il lancio lungo e un tiro formidabile; aveva un Il suicidio gran senso della posizione. Dice­ vano che era lento: è vero, ma lui faceva correre la palla. E nel cal­ cio conta questo, che altrimenti basterebbero dieci velocisti per fa­ re una squadra imbattibile. Non arrivò mai in Nazionale e fu un di un campione peccato, ma quella fu anche l'e­ poca di Antognoni. lo gli ho alle­ nati tutti e due e posso dire che la differenza era minima. Antognoni era meno leader, ma si muoveva di più in campo ed era più elegan­ te. Ma sono differenze, ve lo assi­ solitario curo, sottili. lungo mare, incontro in serata con Il suo grande dispiacere fu la­ Agostino Di Bartolomei, capitano della Roma- un amico carissimo, Antonio Maiu- ri, che stava festeggiando in un ri­ sciare la Roma. Il suo sogno era scudetto, s'è ucciso ieri mattina nella sua villa stornate la comunione di un figlio, quello di compiere tutta la carrie­ quattro chiacchiere, pnma di tor­ ra con una sola maglia, ma non fu di Santa Maria di Castellabate, in provincia di nare a casa alle 22,30 dove l'aspet­ possibile. Ricordo che in quell'e­ tava una cena con quattrodici per­ state 1984 era stato praticamente Salerno, sparandosi al cuore. Da tempo, cerca­ sone. L'unico segno di malessere ceduto al Torino. Io, invece, stavo un po' di mal di stomaco, come ha va di rientrare nel grande calcio. confessato al cameriere dell'Hotel per tornare al Milan. Un giorno mi ristorante Antonietta. Ma di mal di telefonò e mi disse, «Mister, mi stomaco il giocatore soffriva da porta a Milano con lei?». Non lo fe­ DAL NOSTRO INVIATO tempo. • '< • ce né per soldi, né per vincere: il VITO FAENZA Ieri mattina, qualche minuto pri­ Milan, a quei tempi, non era una • SANTA MARIA DI CASTELLABA­ pensare a un incidente sarebbero i ma delle 14, è giunta da Roma la grande squadra. Il motivo fu sem­ TE (Sa). Un solo colpo al cuore, 2 stracci trovati accanto alla sedia, madre del calciatore, Maria Luisa. plice: insieme, avevamo lavorato sparato a bruciapelo in diagonale Distrutta - dal dolore ha chiesto una sostanziale tranquillità finan­ comprensione ai cronisti affollati bene. Cosi, venne a Milano e con da destra verso sinistra. Il cuore ziaria, anche se aveva uno scoper­ lui e Wilkins si costruì un bel cen­ spaccato in due, il proiettile che all'esterno del cancello: «So che to bancario di un centinaio di mi­ trocampo. Non vincemmo molto, esce dalla scapola e dopo aver ur­ lioni per una brokers di assicura­ state lavorando, ma cercale di ca­ tato una sedia finisce a terra. Ago­ zioni aperta a Salerno e chiusa due pirmi. Sono uscita di casa di corsa ma giocavamo bene. Poi andai stino Di Bartolomei, il centrocam­ mesi fa. Un buco, però, ampia­ ho fatto 400 chilometri e sono ve­ via, tornai a Roma e lui, invece, pista della Roma, quella che vinse mente coperto dal patrimonio per­ stita come mi trovavo in casa». Pan­ andò a Cesena. Bene, ricordò la lo scudetto dell'82, è morto ieri taloni grigi, maglietta celeste, ma­ sonale. glione a strisce orizzontali bianche partita che giocò contro di noi al­ mattina a Santa Maria di Castella­ Agostino Di Bartolomei a Santa bate, alle 8,45. Era in pigiama, se­ e blu. Sul cancello contrassegnato l'Olimpico, davanti al suo vecchio duto davanti ad un tavolo nel patio Maria di Castellabbate era molto dal numero 48 è stato steso un co­ pubblico: una gara straordinaria. della sua villetta al numero 48 di noto. Dopo il trasferimento alla Sa­ priletto bianco per impedire di ve­ Aveva un grande orgoglio, Agosti­ viaDeAngelis. " .<->•- lernitana (segnò il gol della pro­ dere il patio dov'è morto il centro­ mozione in serie B quattro anni fa no, e questo mi rende ancora più A soccorrerlo immediatamente campista. La dirimpettaia racconta incomprensibile il suo gesto di­ a Brindisi), aveva deciso di trasfe­ i momenti successivi allo sparo, il suocero, il figliastro, Giammarco, rirsi nel paese di origine della mo­ sperato. la moglie Marisa. Hanno cercato di l'arrivo del medico, dell'autombu- glie, Marisa De Santis. Qui aveva lanza, dei carabinieri, il corpo sen­ prestargli soccorso, hanno girato il anche fondato una scuola di calcio Solo una volta ci trovammo un corpo caduto a terra Non c'era za vita del calciatore con una gran­ po' in disaccordo. Fu quando, nel­ e con i suoi amici di un tempo por­ de macchia nera all'altezza del nulla da fare. Il giocatore era morto tava lustro al paese. Di Bartolomei l'estate del 1982, decisi di farlo sul colpo. Accanto alla mano de­ petto. stra che aveva l'indice ad uncino, aveva cercato anche di entrare in Il medico legale Armando Male­ giocare come libero. Avevo chie­ una pistola, una calibro 38 a tam­ politica. S'era messo con «Forza se ha compiuto gli accertamenti, sto all'ingegner Viola di portare a buro Smith & Wesson, due stracci, Italia» e aveva pensato anche a una stamane li completerà, ma i suoi Roma Vierchowod. Dissi: «Vedrà, candidatura, due domeniche fa la pallottola che era fuoriuscita dal­ primi rilievi fanno pensare già al la velocità di Vierchowod ci per­ la scapola. Nel tamburo, i carabi­ era in prima fila a Paestum nella suicidio. I funerali alle 17 nella manifestazione di apertura della metterà di far giocare a libero Di nieri, hanno trovato altre cinque chiesetta sulla piazzetta principale Bartolomei. Sarà il nostro centro­ pallottole, un indizio che fa pensa­ campagna elettorale per le euro­ del paesino. Gli investigatori non re al suicidio e fanno escludere l'e­ pee. L'unico «sogno» che non ave­ hanno dubbi: «È suicidio, anche se campista aggiunto, un'arma in ventualità di un incidente, come la va realizzato nel paese cilentano non ne conosciamo il motivo. Se il più. Decisiva». E infatti fu quella la vasta bruciatura all'altezza del pet- ' • era l'allestimento di una scuola di morto non fosse stato Di Bartolo­ chiave tattica dello scudetto. All'i­ to, la traiettoria del proiettile in per­ calcio su un terreno alla periferia mei, il caso sarebbe stato già chiu­ nizio, però, Agostino non era con­ del paese. pendicolare. Se Di Batolomei fosse so». ... vinto. Si sentiva degradato, ma io stato impegnato a pulire l'arma, Un grosso tarlo in mente, però, È l'unica spiegazione per una spiegai che le cose stavano diver­ avrebbe tolto i proiettili, se la pisto­ Agostino Di Bartolomei lo aveva: morte consumata sotto una bun- la gli fosse caduta. la traiettoria del­ era il ritomo nel mondo del grande ganvillea di colore rosso intenso, samente: «Al contrario, tu sarai la pallottola sarebbe stata diversa. calcio. Qui non aveva parlato con come quello della maglia della Ro­ l'uomo più importante della no­ I familiari, invece, sostengono nessuno, ma persino i carabinieri ma con cui vinse lo scudetto e del­ stra stagione. Sarai il nostro uomo che si tratta di un banale incidente sono a conoscenza di questo suo la Salernitana con cui ha disputato in più». 11 giorno dello scudetto, a accaduto mentre il famoso gioca­ desiderio. Aveva cercato in mille l'ultimo campionato. E forse il ri­ Genova, mi abbracciò e mi disse: tore stava pulendo l'arma, regolar­ modi di tornare. chiamo di quel pubblico, di quegli «Mister, aveva ragione lei». mente posseduta assieme a un'al­ Domenica scorsa è stata una stadi osannanti non hanno mai ab­ tro revolver e una carabina. E a far giornata tranquilla: passeggiata sul bandonato il centrocampista. Agostino DI Bartolomei [Nlls Liedholm] Romano, 39 anni, «Ago» era il simbolo della Roma di Liedholm, ma aveva giocato anche con il Man •i C'è un'impressionante coinci­ state 1980 Viola mise a segno il denza di date che forse può essere colpo decisivo. Sfumato l'acquisto la chiave della tragedia di Agostino Di Bartolomei e le punizioni filosofiche di Zico, il presidente romanista ri­ Di Bartolomei. Il 30 maggio 1984, piegò su Falcao: fu la sua fortuna. all'Olimpico, la Roma veniva battu­ fatti. Quell'insolita esplosione dei Agostino Di Bartolomei era più che il ca­ trasferirsi al Milan. Il 30 maggio del 1984, «Fu una scelta condizionata dal Con Falcao e Di Bartolomei in re­ ta ai rigori dal Liverpool nella finale sentimenti, perché di felicità auten­ calcio - dice Francesco - perché se gia; con l'allora giovane Ancelotti a di Coppa Campioni. Si chiudeva tica si trattava, era, come dire, un pitano della Roma: era il simbolo di una la Roma perse all'Olimpico la finale di avesse potuto dedicarsi di più agli fare legna; con Bruno Conti a in­ un ciclo. Quella sera fu ufficializza- • evento. E quel gol, in pratica, cuci­ squadra che per anni aveva conteso la Coppa Campioni con il Liverpool. Dopo studi si sarebbe iscritto a Medicina. ventare; con Pruzzo a concretizza­ to l'addio di Nils Liedholm: sulla va lo scudetto sulle maglie della leadership calcistica italiana alla Juven­ la sconfitta, il presidente Viola annunciò L'altra sua grande passione era re e con Tancredi e Nela a sbarrare panchina giallorossa, arrivava Sven Roma.

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