Sede Amministrativa: Università degli Studi di Padova Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell‟Antichità SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN: Studi Storici, Geografici, Storico-religiosi INDIRIZZO: Studi Storici e di Storia religiosa CICLO XXVI Per un corpus delle epigrafi di età normanna (secoli X-XII) I Direttore della Scuola : Ch.ma Prof.ssa Maria Cristina La Rocca Coordinatore d’indirizzo: Ch.mo Prof. Walter Panciera Supervisore: Ch.ma Prof.ssa Nicoletta Giovè Supervisore: Ch.ma Prof.ssa Flavia De Rubeis Dottoranda: Antonella Undiemi 1 2 INDICE Introduzione 5 Capitolo I L’espansione normanna in Europa 13 I. 1. La Normandia: formazione e consolidamento di un ducato 13 I. 2. L‟espansione in Inghilterra e le sorti del ducato di Normandia 26 I. 3. I Normanni alla volta del Mezzogiorno d‟Italia 43 Capitolo II Le iscrizioni funerarie 63 II. 1. Le notizie obituarie 65 II. 2. Gli epitaffi 67 II. 3. Gli endotaffi 77 II. 4. Le iscrizioni funerarie femminili 82 II. 5. Le iscrizioni funerarie „normanne‟ 93 Capitolo III Le iscrizioni dedicatorie, commemorative e altre tipologie 107 III. 1. Le iscrizioni dedicatorie 107 III. 2. Le iscrizioni commemorative 127 3 III. 3. Altre tipologie di iscrizioni 141 III. 3. 1. Le iscrizioni didascaliche 141 III. 3. 2. Le iscrizioni esortative, propiziatorie, augurali 143 III. 3. 3. Le firme 146 III. 3. 4. Le iscrizioni esegetiche 147 Capitolo IV Aspetti paleografici del corpus: l’analisi delle forme grafiche 149 IV. 1. Le iscrizioni francesi 152 IV. 1. 1. Le iscrizioni del secolo X 152 IV. 1. 2. Le iscrizioni del secolo XI 154 IV. 1. 3. Le iscrizioni del secolo XII 160 IV. 2. Le iscrizioni inglesi 169 IV. 2. 1. Le iscrizioni del secolo XI 169 IV. 2. 2. Le iscrizioni del secolo XII 172 IV. 3. Le iscrizioni pugliesi 181 IV. 3. 1. Le iscrizioni del secolo XI 181 IV. 3. 2. Le iscrizioni del secolo XII 187 IV. 4. Le iscrizioni siciliane 202 Riflessioni conclusive 211 Bibliografia 217 4 INTRODUZIONE Il progetto iniziale di questa ricerca prevedeva di realizzare un corpus che includesse le testimonianze epigrafiche latine realizzate nelle principali aree di espansione normanna tra il X e il XII secolo. Un interessante spunto per lo sviluppo del progetto derivava dalla relazione tra la presenza dei Normanni e l‟evoluzione della scrittura epigrafica di tipo romanico in Italia meridionale, messa in luce in anni recenti da Flavia de Rubeis ma già sostenuta da Francesco Magistrale e Guglielmo Cavallo, e prima ancora accennata da Armando Petrucci1. Si intendeva dunque prendere in esame tre aree rappresentative della presenza e dell‟espansione normanna in Europa – la parte settentrionale della Francia, l‟Inghilterra e l‟Italia meridionale – e analizzare le iscrizioni prodotte al loro interno. Lo studio si proponeva in primis di raccogliere e catalogare in un unico corpus le testimonianze epigrafiche relative a una fase importante della storia europea, a cui non sono stati precedentemente dedicati studi specifici; in secondo luogo si mirava a verificare l‟esistenza o meno di caratteri comuni alle aree geografiche analizzate, rivolgendo un‟attenzione particolare all‟esame delle forme grafiche, senza 1 La scrittura a cui si allude è quella che Petrucci definisce „capitale romanica‟, denominazione che sarà impiegata nel corso del presente lavoro. Cfr. De Rubeis, Scrittura romanica e Normanni, 207-219; Cavallo - Magistrale, Mezzogiorno normanno, 293-329; Petrucci, Scrittura, 5-7; Petrucci, Medioevo da leggere, 43- 44. 5 tuttavia tralasciare la totalità degli aspetti intrinseci ed estrinseci che connotano le fonti epigrafiche. Si trattava pertanto di un progetto piuttosto ambizioso, le cui linee direttrici sono state mantenute, anche se sono state le stesse fonti, una volta raccolte e analizzate, ad aver indirizzato lo svolgimento della ricerca orientandolo sulla base delle loro caratteristiche. La tesi, frutto effettivo del lavoro di ricerca, si struttura dunque in due parti, opportunamente sviluppate nei due volumi di cui si compone. Il primo volume contiene le riflessioni emerse dallo studio delle epigrafi in un momento successivo alla loro catalogazione, che trova invece spazio nel secondo dei volumi. Per delineare il quadro complessivo del lavoro effettuato, in questa sede, seguendo l‟iter cronologico della ricerca, si partirà dalla fase di definizione del corpus, e dunque dalla sua catalogazione, per rivolgere poi l‟attenzione alla parte analitica dell‟elaborato. La scelta aprioristica dell‟oggetto di studio non è stata di fatto alterata nel passaggio dalla potenza all‟atto: in linea con i principi iniziali del progetto di ricerca, i limiti geografici e cronologici del censimento epigrafico si sono mantenuti tali. Il corpus delle iscrizioni latine di età normanna, esito del lavoro di ricerca, si compone in effetti delle epigrafi prodotte nella Francia settentrionale, in Inghilterra e in Italia meridionale durante i secoli in cui queste aree furono interessate dalla presenza e dal potere dei Normanni. Già in fase di reperimento delle fonti si è scelto di includere in generale le testimonianze epigrafiche riconducibili all‟arco cronologico prefissato, e dunque non quelle che semplicemente sono legate in modo più o meno diretto alla manifestazione del potere. Perciò, il corpus non è una raccolta di iscrizioni prettamente politiche o sempre ideologicamente connotate, piuttosto è costituito dalle fonti epigrafiche prodotte entro i variegati contesti culturali promossi dalla presenza normanna. Si spiega in tale prospettiva lo stesso titolo della tesi, che menziona esplicitamente il riferimento alle testimonianze di „età normanna‟. Così, per la Francia si è indagato il territorio relativo alla Normandia, tenendo conto delle sue fasi di espansione, dal X secolo e cioè dallo stanziamento definitivo di gruppi di „uomini del Nord‟ che diede vita alla formazione del ducato; per l‟Inghilterra l‟indagine prende avvio dalla seconda metà del secolo XI, dunque a partire dalla creazione del regno normanno; per l‟Italia meridionale infine il limite cronologico 6 iniziale è grosso modo parallelo a quello inglese, partendo dalla metà del secolo XI, con il conferimento del ducato di Puglia, Calabria e Sicilia a Roberto il Guiscardo. Si è scelto, per quest‟area, di prendere in considerazione due regioni fortemente rappresentative per l‟età normanna, quali la Puglia e la Sicilia, e non invece tutta l‟area centro-meridionale. Si tratta di una scelta certo puramente arbitraria, che non perde comunque di vista la consapevolezza della ben più ampia sfera di influenza dei Normanni nell‟Italia del Sud2. Essa è legata innanzi tutto alla centralità politico-culturale delle due regioni nel sistema del potere normanno; tiene anche in parte in considerazione la ricchezza qualitativa delle iscrizioni pugliesi e siciliane; da ultimo, è determinata da motivazioni di ordine pratico, considerati l‟elevato numero di iscrizioni effettivamente censite e la non indifferente estensione geografica della ricerca, che ha previsto sempre un esame autoptico dei monumenti epigrafici3. Sicuramente, per un lavoro più completo ed esaustivo, una naturale prosecuzione della ricerca in futuro dovrebbe consistere nell‟ampliamento dell‟indagine a regioni come la Campania, la Calabria, la Basilicata. Il limite cronologico conclusivo è stato convenzionalmente fissato per tutte le aree geografiche alla fine del XII secolo, non solo perché a quest‟altezza va generalmente collocato – con le dovute specificazioni – il tramonto del potere normanno in Francia, in Inghilterra e in Italia, ma anche perché tale cesura risulta funzionale all‟analisi della scrittura delle fonti epigrafiche prese in esame4. Alla centralità dello studio delle forme grafiche si lega poi la volontà di catalogare solo iscrizioni tutt‟ora esistenti e sostanzialmente originali, che hanno permesso un esame completo della fonte, la quale viene considerata nella sua totalità come monumento – e dunque prodotto – grafico, e quindi non solo per il contenuto del suo testo. Nel corso dell‟analisi non mancano comunque occasionali riferimenti ad iscrizioni ormai scomparse, che conosciamo per tradizione indiretta. 2 Non verrà tralasciata infatti l‟importanza di iscrizioni collocate in altre zone dell‟Italia meridionale, come quelle del Duomo di Salerno, nonostante esse non facciano parte del corpus. 3 Per le stesse ragioni non sono state incluse neanche altre regioni delle isole britanniche che pure furono interessate dalla conquista normanna, ovvero Galles, Scozia e Irlanda. 4 Come verrà illustrato più avanti in maniera più esaustiva, sul finire del secolo XII si assiste a una sorta di transizione attraverso la quale la tipologia scrittoria rintracciabile nella quasi totalità delle iscrizioni analizzate, dunque la capitale romanica, lascerà posto alla gotica epigrafica. 7 Il corpus comprende iscrizioni in alfabeto latino realizzate con svariate tecniche esecutive: incise su pietra (che costituiscono indubbiamente la maggioranza delle testimonianze), incise su metallo, dipinte, ricamate su tessuto (per quanto l‟unico esemplare di questa tipologia sia il ben noto arazzo di Bayeux)5. Si è invece intenzionalmente deciso di escludere le iscrizioni musive, nonostante esse rappresentino una tipologia scrittoria peculiare per l‟Italia meridionale. Ad oggi le epigrafi presenti nei mosaici meritano a mio avviso di essere studiate in maniera autonoma (con studi individuali e comparatistici), considerando le loro caratteristiche distintive e il loro contesto di produzione. Questa considerazione è maggiormente
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