DOCUMENTAZIONE MODELLAZIONE 3D E ARCHEOLOGIA DELL'ARCHITETTURA: L'EREMO DI SANT'ALBERTO DI ASCIANO di Stefano Campana, Laura Lai, Matteo Sordini, Giuseppe Fichera Fig. 1 – La chiesa romanica di Sant’Alberto. La realizzazione di modelli 3D in ambito archeologico e nei Beni Culturali in generale, ha avuto negli ultimi anni una diffusione importante. Il lavoro di ricerca illustrato in questo articolo è incentrato sulla modellazione tridimensionale applicata agli studi propri dell'Archeologia degli elevati, dove lo spazio per la sperimentazione è ancora ampio e le necessità di approfondimento sono concrete. l progetto di ricerca è stato portato avanti, nell'ambito Le metodologie dell'Archeologia dell'Architettura consentono di una tesi di Master, presso la ATS - Archaeolandscapes di leggere la stratigrafia di un manufatto architettonico (fasi ITech & Survey, società spin-off dell'Università di Siena in di costruzione, distruzione e trasformazione), nonché di rico- collaborazione con due laboratori dell'Università di Siena, il struire le dinamiche del cantiere di costruzione, le scelte delle laboratorio di Archeologia dell'Architettura e dell'Urbanisti- maestranze e il loro livello di specializzazione, per arricchire ca Medievale (LAAUM) e quello di Archeologia dei Paesaggi la conoscenza storica della struttura o per costituire la base di e Telerilevamento (LAP&T). Il caso di studio è stato offerto un intervento di restauro. dalla chiesa romanica di Sant'Alberto, adagiata su un piano- Se gli obiettivi iniziali della disciplina riguardavano in primo ro isolato sul Montalceto in territorio di Asciano (Siena). luogo la conoscenza e l’interpretazione delle trasformazioni Dal punto di vista degli autori, l'obiettivo primario nel- del manufatto architettonico, nel corso del tempo si sono svi- la documentazione 3D di edifici storici è di migliorare la luppate metodologie di analisi sempre più raffinate e puntuali comprensione dei monumenti e in generale di promuove- dei ‘reperti’ contenuti all’interno delle stratigrafie verticali, re la conoscenza archeologica. In questo processo un ruolo funzionali alla comprensione degli aspetti formali (articolazio- fondamentale è giocato dalle metodologie della disciplina ne in pianta, sviluppo dell'elevato etc.) e tecnologici del manu- “Archeologia dell'Architettura” con l'ausilio di tecniche di fatto (individuazione del ciclo produttivo, organizzazione del rilievo laser scanning. cantiere etc.), oltre che per inserire lo stesso manufatto in un contesto storico, politico e sociale che ne determinò la nascita. ARCHEOLOGIA DELL'ARCHITETTURA: BREVI CENNI La rivista “Archeologia dell’Architettura”, supplemento del- L’Archeologia dell’Architettura, termine coniato da Tiziano la più nota “Archeologia Medievale”, testimonia a partire dal Mannoni all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, ha ormai 1996, anno della prima pubblicazione, lo sviluppo della disci- ufficializzato il proprio ruolo all’interno delle discipline sto- plina e i risultati raggiunti in un panorama non soltanto na- riche, sviluppando ed applicando le metodologie d’indagine zionale. Un’ottima sintesi storica della disciplina per l’ambito archeologica all’analisi del patrimonio architettonico, indi- italiano si ritrova inoltre nel contributo di Alessandra D’Ulizia pendentemente dall’epoca di costruzione. (D’Ulizia 2005). 6 ArcheomaticA N°2 giugno 2014 Tecnologie per i Beni Culturali 7 CASO DI STUDIO il tetto esterno della chiesa che pertanto è stato ricostruito Il caso di studio riguarda la chiesa romanica di Sant'Alberto, seguendo le linee di colmo e di gronda disponibili, mentre situata sul monte Montalceto nel territorio di Asciano (Siena) la texture è stata ricreata mediante software di grafica 3D. e, in epoca medievale, facente parte della diocesi di Arezzo. L' interno della chiesa è stato rilevato attraverso due scansio- La chiesa è a navata unica, con abside a Est e facciata a ni a 360 gradi, integrate da altre finalizzate all'acquisizione capanna. Il tetto è stato recentemente restaurato secondo di alcuni dettagli quali i vani delle porte e i dettagli delle l'ipotizzata originaria copertura a capriate lignee. Le pareti aperture e del catino absidale. In particolare, la scelta delle interne ed esterne sono realizzate con conci ben lavorati, postazioni interne è stata effettuata per garantire una rac- squadrati, di arenaria e blocchi di calcare disposti in cor- colta quanto più completa di punti ricadenti sulla copertura si regolari. Su alcune pareti interne ci sono zone intonacate lignea che, per la sua conformazione a capriate consecuti- che impediscono un esame completo della stratigrafia della ve, risultava di difficile acquisizione. Questo ha consentito parete. di alleggerire e ridurre al minimo il lavoro di ricostruzione Le informazioni storiche sono assai scarse e il quadro non delle geometrie mancanti, altrimenti piuttosto laboriose da migliora se si effettua una ricerca sul Santo cui la chiesa è modellare. intitolata, Sant'Alberto. Le scansioni sono state impostate con una risoluzione di +/-5 Nel 1839, il Repetti afferma che la parrocchia dei Santi Sabi- mm con il fine di descrivere al meglio i dettagli del monu- no e Alberto di Montalceto nel XII secolo era un eremo sotto- mento e delle stratigrafie murarie. Complessivamente, sono posto al pievano di Asciano, la cui giurisdizione era stata con- stati acquisiti circa 45 milioni di punti. Per il rilievo foto- fermata, insieme ad altre chiese, dal pontefice Alessandro III grafico è stata utilizzata una macchina fotografica reflex da con propria bolla del 1178. Lo studioso ci informa che il beato 15 megapixel con obiettivo 28 – 135 mm. Le immagini HDR Alberto visse in quel luogo come eremita Camaldolese e morì sono state acquisite attraverso cinque prese fotografiche intorno alla seconda metà del 1100. In un privilegio di Urba- a diverse esposizioni con focale fissa e camera montata su no III, l'eremo, a partire dal 1185, risultava aggregato alla treppiede. L'HDR, come noto, è una tecnica di ripresa foto- abbazia di San Salvatore della Berardenga situata nell'attuale grafica che consente di catturare un'ampia gamma di lumi- comune confinante, Castelnuovo Berardenga (Repetti 1839, nosità e ottenere tutti i dettagli in ombra e in luce. L'uso di vol. III, voce “Montalceto”). tale tecnica è stato determinante nel creare textures foto- Don Umberto Meattini è uno dei pochi a riportare dell'esisten- realistiche del monumento poiché ha permesso di regolare za di questo Santo e, pur confermando la scarsità di notizie, in modo molto versatile l'illuminazione delle singole prese pone l'attenzione sul fatto che egli fu il primo discepolo di ed equalizzare quindi l'illuminazione dell'intero monumento. San Guglielmo di Maravalle (Meattini 1974). Il processamento delle textures per il lato nord del monu- mento, a causa delle problematiche descritte in precedenza, 3D RECORDING E MODELLAZIONE è stato piuttosto lungo e faticoso; alcuni fotogrammi sono I paramenti esterni ed interni della chiesa sono stati rileva- risultati avere significative variazioni di esposizione causati ti mediante laser scanner terrestre TOF (time of flight) per dal variare dell'illuminazione solare durante le riprese foto- quanto riguarda la geometria e attraverso immagini High grafiche. Anche all'interno della chiesa la tecnica HDR è stata Dynamic Range (HDR) ad alta risoluzione per quanto riguarda determinante per risolvere i problemi derivanti dagli scatti in l'informazione radiometrica. Tale approccio è stato finalizza- controluce in prossimità di porte e finestre. to alla realizzazione di un modello tridimensionale fotorea- Durante il rilievo 3D è stata effettuata una analisi autoptica listico (Fig. 2). delle unità stratigrafiche murarie e dei rapporti fisici tra Il laser scanner è stato posizionato tenendo conto della ne- di esse. I dati ottenuti dal laser scanner sono stati elaborati cessità di acquisire nuvole di punti con una discreta sovrap- procedendo con la pulizia della nuvola di punti dal rumore posizione evitando al tempo stesso le occlusioni presenti determinato dall'angolazione del raggio laser che soprattutto intorno al monumento o al suo interno. Le stazioni di acquisi- negli spigoli tende a dividersi generando sovrabbondanza di zione effettuate per rilevare la facciata, il lato sud e l'abside punti errati. Inoltre, sono stati eliminati tutti quegli elementi non hanno presentato problemi grazie alla buona manuten- indesiderati, quali vegetazione e cavi di alimentazione di pc zione della vegetazione attorno alla chiesa. Al contrario, le e stazione laser. stazioni relative al lato nord hanno richiesto vari spostamenti I dati ripuliti sono stati esportati e si è proceduto alla fase di dello strumento a causa sia delle occlusioni causate da una allineamento delle stazioni effettuando una rototraslazione serie di alberi addossati a circa un metro e mezzo dal pa- grossolana per punti omologhi e, successivamente, affinando ramento, che della morfologia dell'area laddove il pianoro l'allineamento mediante l'utilizzo di un algoritmo iterativo. digrada velocemente verso il basso. Tali occlusioni, inoltre, Una volta creata una nuvola di punti complessiva, sono sta- hanno imposto l'acquisizione di oltre 30 fotografie per rileva- ti impostati i parametri di interpolazione per generare una re l'intero lato nord, mentre per gli altri lati e per l'interno mesh poligonale. Il modello risultante è stato corretto ma- non si sono incontrati particolari problemi. La non disponi- nualmente in modo da eliminare i
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