Nuova Cultura 119 Francesco Cassata Molti, sani e forti L’eugenetica in Italia Bollati Boringhieri Prima edizione gennaio 2006 © 2006 Bollati Boringhieri editore s.r.l., Torino, corso Vittorio Emanuele II, 86 I diritti di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento tota- le o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati Stampato in Italia dalla Litografia «Il Mettifoglio» di Torino isbn 88-339-1644-8 Schema grafico della copertina di Pierluigi Cerri Indice 9 Introduzione Molti, sani e forti 27 1. Londra 1912: l’Italia scopre l’eugenica 1. L’antropologia di Giuseppe Sergi, 28 2. Razza e psiche: eugenica e psi- chiatria in Enrico Morselli, 35 3. Eugenica e sociobiologia: il problema delle élite, 41 4. Il Comitato Italiano per gli Studi di Eugenica (1913), 49 52 2. Eugenica di guerra 1. La guerra e l’«eugenica a rovescio», 52 2. La guerra come «palestra», 62 3. La guerra come «laboratorio», 65 4. Un «caso» di eugenica: i «figli del nemico», 71 76 3. L’eugenica all’ordine del giorno (1919-1924) 1. Ettore Levi e la proposta del birth control, 83 2. Una proposta con- creta: il certificato prematrimoniale, 98 3. Il volto duro dell’eugenica: sterilizzazione ed eutanasia, 114 4. Il lavoro degli «inutili»: l’igiene mentale in Italia, 125 141 4. Eugenica e fascismo 1. L’eugenica «rinnovatrice» di Corrado Gini, 144 2. Il totalitarismo biologico di Nicola Pende, 188 3. Un tentativo di sintesi: Marcello Bol- drini e la «demografia costituzionalistica», 211 220 5. Eugenica e razzismo 1. Razzismo biologico ed eugenica ereditarista, 221 2. Eugenica ambien- talista: razzismo «psicologico» e «antropo-geografia», 234 3. Razzismo 8 Indice esoterico-tradizionalista ed eugenica: Julius Evola, 252 4. Assortative mating e razzismo, 257 5. Verso un Centro Genetico Nazionale, 262 275 6. Dall’eugenica alla genetica: crisi e continuità 1. La SIGE si divide: i «genetisti del Nord» contro Roma, 277 2. Dal- la visita prematrimoniale alla consulenza genetica, 297 3. Luigi Gedda: l’eugenica alle Olimpiadi di Roma, 325 345 7. Contro l’Unesco: Gedda, Gini e il razzismo scientifico americano 1. L’IAAEE e «The Mankind Quarterly» (1959-1965), 345 2. Metic- ciato di guerra: Gedda e Ruggles Gates, 351 3. Corrado Gini e la «guer- riglia» anti-Unesco, 358 4. Epilogo: Race and Modern Science, 378 379 Fonti archivistiche 381 Bibliografia 387 Indice dei nomi Introduzione Testo epigrafe, testo epigrafe, testo epigrafe, testo epigrafe, testo epigrafe, testo epigrafe. Nome Cognome 1. Coniato nel 1883 dal versatile Francis Galton,1 cugino di Char- les Darwin, il neologismo eugenics2 – introdotto per connotare «la scienza del miglioramento del materiale umano» attraverso «lo studio degli agenti socialmente controllabili che possono migliorare o dete- riorare le qualità razziali delle generazioni future, sia fisicamente che mentalmente» – farà presto il giro del mondo. La nuova «fede», figlia dell’incrocio tra letteratura utopica, filosofia progressista della storia e selezionismo darwinista,3 sembra infatti fornire una risposta effica- ce alla paura della «degenerazione» biologica, in cui si riflette, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, la crisi di un Occidente scosso dalle spinte della modernizzazione.4 Con la sua tendenza alla 1iCfr. F. Galton, Inquiries into Human Faculty and Its Development, Macmillan, London 1887. Francis Galton fu un vero pioniere in scienze come la biometria (elaborò le tecniche e i princìpi basilari per la rilevazione delle impronte digitali), la meteorologia (scoprì l’anticiclone), la statistica (realizzò i primi studi sulla correlazione multifattoriale) e la psicologia sperimentale (mise a punto i primi reattivi mentali). Inoltre fu anche famoso come esploratore e autore di let- teratura di viaggio. 2iIl termine inglese è tradotto in italiano come «eugenica» o «eugenetica». Storicamente, la pri- ma accezione è la più corretta, in quanto traduce in modo letterale l’inglese eugenics e risulta indub- biamente più utilizzata nelle fonti, almeno fino agli anni sessanta. Oggi appare tuttavia maggior- mente diffuso, nell’uso comune, il termine «eugenetica». Nel presente studio, si è scelto di risolvere il dilemma lessicale adottando il sostantivo «eugenica» e l’aggettivo «eugenetico/a». 3iP.-A. Taguieff, Il progresso. Biografia di una utopia moderna, Città Aperta, Troina (EN) 2003, pp. 141-82; A. Pichot, La société pure. De Darwin à Hitler, Champs-Flammarion, Paris 2000. Sul darwinismo sociale, cfr. M. Hawkins, Social Darwinism in European and American Thought, Cam- bridge University Press, New York 1992. 4iD. Pick, Volti della degenerazione. Una sindrome europea, 1848-1918, La Nuova Italia, Firenze 1999; S. Gilman e E. Chamberlin (a cura di), Degeneration: The Dark Side of Progress, Columbia University Press, New York 1985. 10 Introduzione «biologizzazione del sociale» e la sua vocazione tecnocratica a una gestione manageriale della popolazione, il programma eugenetico, inteso come strumento di ingegneria sociale basato sulla regolamen- tazione del processo riproduttivo, esce rafforzato dalla prima guerra mondiale, trovando alimento nei processi di democratizzazione poli- tica e di massificazione della società che, a partire dagli anni venti, segnano la progressiva erosione del vecchio individualismo liberale. Un rapporto dell’International Commission of Eugenics, pubblicato in «Eugenical News» nel 1924, elenca ben quindici paesi in cui l’eu- genica ha assunto una connotazione istituzionale: Inghilterra, Germa- nia, Stati Uniti, Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Olanda, Danimarca, Svezia, Cecoslovacchia, Norvegia, Argentina, Cuba e Russia. Fra i pae- si che stanno realizzando forme di cooperazione con la commissione internazionale vengono citati Brasile, Canada, Colombia, Messico, Venezuela, Australia e Nuova Zelanda.5 Nello stesso anno, una biblio- grafia consacrata all’argomento eugenetico conta già 7500 titoli tra monografie e articoli.6 A lungo considerata esclusivamente nella sua versione anglo-ame- ricana7 o tedesco-scandinava,8 l’eugenica va dunque concepita piutto- 5iM. B. Adams (a cura di), The Wellborn Science. Eugenics in Germany, France, Brazil and Rus- sia, Oxford University Press, New York 1990, p. 5. 6iS. J. Holmes, A Bibliography of Eugenics, University of California Press, Berkeley 1924. 7iSul movimento eugenico inglese e nordamericano, cfr. L. A. Farrall, The Origins and Growth of the English Eugenics Movement 1865-1925, Garland, New York 1965; D. Kevles, In the Name of Eugenics: Genetics and the Uses of Human Heredity, Harvard University Press, Cam- bridge (Mass.) - London 1995; R. A. Soloway, Demography and Degeneration: Eugenics and the Declining Birthrate in Twentieth Century Britain, North Carolina University Press, Chapel Hill 1990; P. Mazumdar, Eugenics, Human Genetics and Human Failings: The Eugenics Society, Its Source and Its Critics in Britain, Routledge, New York 1992; G. E. Allen, The Misuse of Biologi- cal Hierarchies: The American Eugenics Movement, 1900-1940, in «History and Philosophy of the Life Sciences», 2, 1983, pp. 105-28; M. H. Haller, Eugenics: Hereditarian Attitudes in Ame- rican Thought, Rutgers University Press, New Brunswick 1984; I. Dowbiggin, Keeping America Sane: Psychiatry and Eugenics in the US and Canada, Cornell University Press, Ithaca 1997; P. Reilly, The Surgical Solution: A History of Involuntary Sterilization in the U.S., Johns Hopkins Uni- versity Press, Baltimore 1991; E. Black, War Against the Weak: Eugenics and America’s Campaign to Create a Master Race, Four Walls Eight Windows, New York 2003. 8iSul movimento eugenico tedesco, cfr. G. Bock, Zwangssterilisation im Nationalsozialismus, Westdeutscher Verlag, Opladen 1986; R. Proctor, Racial Hygiene: Medicine under the Nazis, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 1988; P. Weingart, J. Kroll e K. Bayertz, Rasse Blut und Gene: Geschichte der Eugenik und Rassenhygiene in Deutschland, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1988; P. Weindling, Health, Race and German Politics between National Unification and Nazism, 1870-1945, Cambridge University Press, Cambridge 1989; S. F. Weiss, The Race Hygie- ne Movement in Germany, 1904-1945, in Adams (a cura di), The Wellborn Science cit., pp. 8-68; Introduzione 11 sto come un fenomeno culturale, sociale e politico di ampia portata internazionale. Su quest’ultima linea si è mossa, infatti, la storiogra- fia più recente in materia, le cui acquisizioni – come ha sottolineato sinteticamente Mark B. Adams – hanno ormai consentito di ridefini- re il quadro interpretativo generale, superando la nozione classica di eugenica così come trasmessa almeno fino agli anni settanta. Innan- zitutto, l’eugenica non appare più oggi come un movimento omoge- neo, in sé coerente e riconducibile essenzialmente alla sua matrice an- glosassone, ma come un «arcipelago multiforme», caratterizzato dalla compresenza di una molteplicità di national styles:9 accanto all’euge- nica «nordica» ha fatto così la sua comparsa un’eugenica «latina», dif- fusa in paesi cattolici come l’Italia, la Francia, il Belgio e diversi Sta- ti dell’America centro-meridionale. In secondo luogo, sul piano della storia del pensiero scientifico, oltre al «mendelismo», affermatosi prevalentemente nel contesto britannico e nordamericano, anche il «neolamarckismo» è stato individuato fra gli elementi costitutivi del discorso eugenetico, soprattutto in alcuni casi nazionali, come la Fran- cia, la Russia o il Brasile.10 In terzo luogo, a una definizione dell’eu- M. Burleigh e W. Wippermann,
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