
Il mondo è una casa in affitto. Studente/essa Mjelma Shehu Corso di laurea Opzione Lavoro sociale Educatrice sociale Tesi di Bachelor Foto della porta d’entrata di una camera, scattata con il permesso dell’artista stesso; un abitante del foyer MNA della Croce Rossa Svizzera, a Paradiso. Gennaio 2018 Luogo e data di consegna Manno, settembre 2018 Elogio dell’inquietudine Sento una radicale insicurezza. È la mia dannazione e forse la mia fortuna. Nessun attimo è al sicuro. Appena prendo una postura più salda mi bastano due passi per sgretolarmi. Tra un respiro e l’altro c’è il vuoto, come se vivessi su un ponte di spaghi. Forse così è la vita di tanti, così è la vita delle persone che mi piace incontrare. Quelli che sanno che l’attimo terribile può arrivare in qualunque momento, quelli che non hanno mai preso dimora nel mondo, semplicemente si aggirano per capire dove sono capitati, cosa possiamo combinare su questa piccola terra tonda. Bisogna fare qualcosa per riconoscerci nel frastuono, per dirci in silenzio quello che abbiamo da dirci. Siamo creature dell’urgenza. Siamo istigati a lottare ogni giorno per raggiungere cose a cui abbiamo già rinunciato. Lottiamo pur essendoci già convinti che l’unica cura è la resa. Io voglio passare il resto della mia vita con voi. Ditemi dove siete, non importa con chi siete, non dovete darmi nulla, dovete solo farmi riconoscere la vostra inquietudine, farmi vedere che siamo frammenti dello stesso vaso. Non possiamo educarla questa inquietudine, sarebbe uno spreco. Non possiamo affondarla in una pace falsa, in una bontà vuota. E allora confidiamo di diventare ogni giorno più fragili, più indifesi, la nostra forza è non volere nessuna sicurezza, nessun privilegio.” Franco Arminio1 Dedicato, alla ballerina della danza della differenza, a chi sa chi, e agli altri inquieti. Grazie. L’autrice è l’unica responsabile di quanto contenuto in questo scritto. Settembre 2018, Mjelma Shehu 1 (Arminio, 2018, p. 86) Il mondo è una casa in affitto. Abstract Diverse sono state le riflessioni che hanno accompagnato, intrecciato e dunque articolato la costruzione di questo lavoro di tesi. Questo scritto è da intendersi come un tentativo di dare corporeità e forma ad un cammino che non ha la pretesa né di essere esaustivo né di incarnare esempi di buone pratiche educative. Piuttosto, l’invito è quello di soffermarsi su questioni che hanno orientato la pratica professionale della sottoscritta, condividendone le riflessioni, i dubbi e le perplessità che hanno ospitato la curiosità di approfondirne il senso, fino al tentativo di proporne una traccia concreta. Risulta essere scontato, ma non affatto ovvio, il percorso antecedente vissuto, sia in termini di crescita professionale come futura educatrice sociale sia come persona stessa. Si invita ai lettori di voler considerare questo scritto come testimonianza di quanto percorso, svincolata perciò dalla pretesa di suggerire soluzioni o modus operandi, ma interessata a indagare nella complessità che anima la stessa esistenza dell’operato di educatrice sociale. Riuscire a contestualizzare e sintetizzare il percorso vissuto in questo scritto, prendendo in considerazione esclusivamente le dinamiche più influenti che la contraddistinguono, presuppone privilegiare delle letture della realtà che ne escludono altre, altrettanto valide. A seguito di ciò, la finalità che si prefigge questo abstract, è quella di anticipare la scelta intrapresa di selezionare le informazioni condivise che risultano essere decisive per la comprensione delle riflessioni. Questo presuppone tralasciarne altre, che rientrano nella sfera intima del contesto, ove continueranno ad essere custodite e protette. Al di fuori da ogni retorica, risulta essere semplicistico e poco sensato parlare di presa in carico dei minori non accompagnati richiedenti asilo (di seguito MNA), senza prendere in considerazione le dinamiche intrecciate nei diversi ambiti che la compongono. Non si intende esclusivamente l’ambito socio-educativo, bensì anche quello politico e giuridico (sia europeo sia elvetico), così come le culture che appartengono all’origine, sia dei protagonisti di speranza e viaggiatori sia degli autoctoni. Risulta perciò intenzionale la scelta di inserire nello scritto informazioni di sosta su alcuni costrutti, realtà e linee guida che rientrano nella contestualizzazione in termini più ampi, ma non per questo meno influenti. Comprensibilmente alcuni riferimenti teorici e annotazioni soggettive fanno da sfondo alla trattazione della problematica, ciò vuole essere un tentativo di comprensione, consci della vastità delle tematiche connesse ai MNA. Si tratta di annotarne l’esistenza per non proporre una lettura d’ovvietà che riduca l’articolata complessità del quotidiano di questi protagonisti viandanti, così come l’operato dei professionisti del sociale ad una lista di compiti da svolgere. Il percorso metodologico usato è la ricerca sul campo, che approda sul concetto di “spazio prossimale”, si sofferma sulle possibilità di partecipazione sociale, utilizzando la progettazione dialogica partecipata. Parole chiave: Foyer Croce Rossa Sottoceneri, minori non accompagnati, spazio prossimale, approccio dialogico partecipativo, approccio concertativo, partecipazione sociale, migrazione, richiedenti l’asilo, assemblea comunitaria, autoritario vs autorevole, discrezionalità vs prescrizione, figura liquida, educazione vs addestramento, riunioni condominiali. Il mondo è una casa in affitto. Glossario ADEM Alleanza per i diritti dei bambini migranti AFTA Associazione ticinese famiglie affidatarie CDE Comité des droits de l’enfant COSAS Conferenza dei direttori degli affari sociali CPC Clinica psichiatrica cantonale CRP Centro di Registrazione e Procedura CRS Croce Rossa Svizzera (sezione sotto-Ceneri) DASF Divisione azione sociale e famiglie DECS Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport DFGP Dipartimento federale di giustizia e polizia DI Dipartimento delle istituzioni EMDR Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari MNA Minori non accompagnati ONG Organizzazione non governativa OSC Organizzazione socio-psichiatrica cantonale PIC Progetti d’integrazione cantonali PPH Processo di produzione dell’handicap PTI Pre-tirocinio d’integrazione PTO Pre-tirocinio d’orientamento RMNA Richiedente asilo minore non accompagnato RA Richiedente asilo SEM Segreteria di Stato della migrazione SOS Soccorso operativo svizzero, Ticino SMP Servizio medico psicologico UAP Ufficio auto e protezione UFAG Ufficio famiglie giovani UMAs Stockholm Programme and the Action Plan USSI Ufficio del Sostegno Sociale dell’Inserimento SPS Servizio psico-sociale N Permesso N - Procedura di richiesta asilo NEM Non entrata in materia - La richiesta asilo non è stata accolta F ap Permesso F - Ammissione provvisoria, richiesta asilo non accolta F rif Permesso F - Ammissione provvisoria, statuto di rifugiato accolto B rif Permesso B - Statuto di rifugiato accolto Il mondo è una casa in affitto. Abstract Glossario INDICE 1. Introduzione 01 2. Il fenomeno dei minori non accompagnati richiedenti l’asilo 02 3. La contestualizzazione del fenomeno MNA in Ticino 05 4. I principali riferimenti teoretici 09 4.1 Il concetto di “spazio prossimale” 09 4.2 Le possibilità di partecipazione sociale 10 4.3 La progettazione dialogica partecipata 10 5. La presa in carico dei MNA al foyer CRS 12 6. Situazione degli abitanti del foyer CRS e approccio metodologico 16 7. Analisi dei dati raccolti 19 7.1 Messa in atto di una progettualità educativa e risorse individuali e collettive 24 8. Riflessioni conclusive 32 Bibliografia Sitografia Allegati Il mondo è una casa in affitto. !1/!33 1. Introduzione “Siamo ospiti a casa delle madri sarò invisibile a casa dei miei figli ora a casa degli uomini resta fino a quanto vuoi o dei ricchi con le case in salotti cercami dove sei siamo ospiti da quando abbiamo pianto nascosta e tremula siamo ospiti vestiti da padri siamo ospiti con gli occhi distratti vestiti da amici con gli occhi distrutti vestiti da cani dal fumo negli occhi chiusi fuori casa in fila coi numeri ladri dentro casa che gridano immobili siamo ospiti notturni che fanno l'amore siamo ospiti notturni che fanno rumore ora ora conta fino a quanto puoi conta fino a quando puoi scapperò a nascondermi scapperò a nascondermi […]” (La Rappresentante di Lista, 2015)2 Questo lavoro di tesi percorre la presenza della sottoscritta nell’ultima pratica professionale in veste da studente. Lo stage è stato svolto al foyer MNA a Paradiso, sotto l’istituzione della Croce Rossa, sezione Sottoceneri3 (di seguito CRS), iniziato a metà gennaio del 2018, per cinque mesi. Sono stati tanti gli interrogativi suggeriti da questa esperienza, e altrettante le sfaccettature possibili, dove potersi soffermare e articolare le riflessioni. Visto il recente fenomeno dei minori non accompagnati richiedenti l’asilo (nascita del foyer nel 2015) e la particolare situazione abitativa (esclusiva presa in carico dei MNA a livello ticinese), si è scelto di soffermarsi su campi, entro i quali questo scritto possa essere un valore aggiunto al già esistente. Difatti, il foyer ha vissuto il primo anno di vita nella fase dell’accoglienza, dove urgentemente ha risposto ai bisogni primari degli abitanti. Successivamente, al secondo anno è passata alla fase della conoscenza, anch’essa in situazione emergente, proprio perché ignoto fino ad ora. Di conseguenza, al suo terzo anno di età si è incominciato a pensare alla fase dell’integrazione. In questo modo, la presenza come stagiaire
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