
Pietro Mascagni Cavalleria rusticana Speciale Streaming Sovrintendente e Direttore Artistico Stéphane Lissner Direttore Generale Emmanuela Spedaliere Direttore Musicale Juraj Valcˇuha Soci Sostenitori Sponsor Sponsor del Teatro di San Carlo Stagione 2020/2021 Soci Fondatori Pubblici Consiglio di Indirizzo Ministero per i Beni e le Attività Culturali Luigi de Magistris e per il Turismo Presidente Ministro Maria Luisa Faraone Mennella Dario Franceschini Consigliere Regione Campania Giuseppe Tesauro Presidente Consigliere Vincenzo De Luca Sergio De Felice Comune di Napoli Consigliere Sindaco Luigi de Magistris Mariano Bruno Consigliere Altri Soci Collegio dei Revisori dei Conti Città Metropolitana di Napoli Sindaco Carlo Greco Luigi de Magistris Presidente in rappresentanza della Corte dei Conti Michela Guarino Componente in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze Roberto Cappabianca Componente in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Manuela Simonetti Componente in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Maestro del Coro Direzione Generale con delega agli Affari Gea Garatti Ansini Istituzionali, Marketing e Educational Emmanuela Spedaliere Direttore del Balletto Giuseppe Picone Responsabile Scientifico Dipartimento di Ricerca, Editoria, Comunicazione, Archivio Direttore della Scuola di Ballo Storico e MeMus Stéphane Fournial Dinko Fabris Direttore del Coro di Voci Bianche Responsabile della Comunicazione Creativa Stefania Rinaldi e Strategica e Relazioni con la Stampa Consulente Area Artistica Rossana Russo Ilias Tzempetonidis Direttore Amministrativo Direttore Organizzazione Produzione Francesco Apicella Francesco Andolfi Direttore Risorse Umane Responsabile di Produzione Mariapia Gaeta Maya Dobromirova Dimova Direttore Immobili e Sicurezza Direttore degli Allestimenti Scenici e Salute sui Luoghi di Lavoro Pasqualino Marino Ciro Tammaro Responsabile della Sartoria Giusi Giustino Sommario / 09 l Dinko Fabris Guida a Cavalleria rusticana. Il riscatto dell’Italia meridionale nell’opera verista 15 l Argomento 17 l Synopsis 21 l Libretto 38 l I protagonisti Opera in streaming / Inaugurazione stagione d’opera e danza Regione Lirica 2020 Evento programmato e finanziato 2020 / 2021 dalla Regione Campania Registrato dal vivo il 1 dicembre 2020 Disponibile online dal 04.12.2020 at 20h00 CET Disponibile fino al 07.12.2020 at 20h00 CET Pietro Mascagni Cavalleria rusticana Melodramma in un atto Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci Esecuzione in forma di concerto Direttore Santuzza Juraj Valcˇuha Elı¯na Garancˇa Maestro del Coro Turiddu Gea Garatti Ansini Jonas Kaufmann Orchestra e Coro Alfio del Teatro di San Carlo Claudio Sgura Mamma Lucia Elena Zilio Lola Maria Agresta Ritratto di Pietro Mascagni da giovane Dinko Fabris Guida a Cavalleria rusticana. Il riscatto dell’Italia meridionale nell’opera verista Quando, il 17 maggio 1890, fu rappresentato dalla sua revisione del Mefistofele, nel 1875, per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma finalmente non più etichettata come l’atto unico Cavalleria rusticana, fu come se “wagnerismo”. La Scapigliatura cui aveva fosse stata lanciata una bottiglia incendiaria aderito Boito produsse solo pochi altri in un ordinato e sonnecchiante deposito di esperimenti in campo operistico, anche per gloriose memorie qual era diventato il la morte prematura di Faccio, mentre repertorio dell’opera italiana di quegli anni all’opposto una corrente più tradizionale, di fine Ottocento. Dopo la morte di Wagner rappresentata da Ponchielli, aveva proposto e l’Otello di Verdi del 1887 tutti attendevano una tranquillizzante sintesi del melodramma la nuova e ultima opera del decano italiano e francese, ma quel modello terminò dell’opera europea, il Falstaff che sarebbe con la scomparsa dell’autore della Gioconda arrivato nel 1893, impedendo di fatto al nel 1886. Della giovane generazione italiana, librettista Boito di completare il suo Nerone, Catalani aveva appena presentato Lorelay ma il melodramma che avrebbe dovuto non ancora il suo maggiore successo, La proseguire l’innovazione teatrale proposta Wally del 1892 (in ogni caso entrambe Teatro di San Carlo I 09 liquidate come troppo “tedesche”) e Puccini alla visione proposta dalla novella di Verga - già arruolato dal fiuto di casa Ricordi - non della società siciliana al tempo dello sbarco aveva offerto prove davvero rivoluzionarie dei Mille garibaldini, in tutto analoga a quella nelle sue due opere d’esordio, anche perché pugliese. La scelta del soggetto dell’opera fu la natura “scapigliata” di Edgar non riusciva però piuttosto casuale. Nel 1888 il ad adattarsi al nuovo spirito “verista” ormai compositore decise di tentare la nell’aria. Era proprio questa la novità offerta partecipazione ad un concorso della casa dall’autore di Cavalleria rusticana: la musica editrice Sonzogno, da tempo rivale di Ricordi, poteva incarnare meglio di qualsiasi altra per un melodramma in un solo atto che arte l’inarrestabile moda, avviata in Italia sarebbe stato rappresentato e pubblicato. pochi anni prima, dal Verismo letterario di Mascagni chiese aiuto per la scelta di un Capuana e soprattutto di Verga, la cui soggetto al poeta toscano Giovanni novella omonima era apparsa nella sua prima Targioni-Tozzetti, che scelse proprio il raccolta del 1880, senza peraltro riscuotere racconto di Verga Cavalleria rusticana e fu quel successo popolare che fu poi assicurato aiutato da Guido Menasci a trasformarlo in dalla versione operistica. un libretto d’opera. Probabilmente nessuno aveva previsto il successo strepitoso che poi Ma chi era l’autore della musica di Cavalleria, l’opera, dichiarata vincitrice da Sonzogno, Pietro Mascagni, al tempo del suo così ebbe fin dalle prime esecuzioni pubbliche, fortunato esordio operistico? Nato nel 1863 a tanto che Verga vinse una causa per plagio Livorno - l’imprinting della sua origine dimostrando di non aver mai ricevuto una toscana caratterizzerà per sempre il suo richiesta formale per l’utilizzo del suo testo. carattere impetuoso e burrascoso - dopo i suoi primi studi musicali nella città d’origine, La vicenda è ambientata nel giorno di avendo già dato prova di un innato talento Pasqua in un villaggio della Sicilia verso la compositivo, si trasferì a Milano per studiare fine del secolo XIX, quindi era intesa dal al Conservatorio con Ponchielli e per un librettista e dal compositore come periodo condivise una stanza in affitto con il contemporanea, in pieno accordo con più anziano Giacomo Puccini. Abbandonati l’estetica verista. I protagonisti sono tutti gli studi per lavorare come direttore di appartenenti alla sfera sociale contadina più compagnie itineranti d’operetta, si ritrovò povera, tranne compare Alfio (baritono) che casualmente durante una tournée a è un “massaro” arricchito insieme alla Cerignola, fiorente centro agricolo pugliese, moglie Lola (mezzosoprano), già amante di dove gli fu offerto di dirigere una Turiddu (tenore). Quest’ultimo, dopo il “Filarmonica”, ossia un tipico complesso del servizio militare, è tornato al villaggio in tempo che univa una Banda di fiati ad alcuni casa della madre e ufficialmente corteggia strumenti ad arco dell’orchestra sinfonica. una brava ragazza di nome Santuzza Questo lungo soggiorno, durato fino al 1895, (soprano). Gli ambiti vocali scelti da consentì a Mascagni di entrare direttamente Mascagni indicano già l’intimo carattere e il in contatto con la realtà di arretratezza ruolo di ciascun personaggio nel plot. La contadina ma anche di orgogliosa ritualità vicenda arriva rapidamente all’epilogo culturale dell’Italia meridionale. Fu così quando si scatena la gelosia di quest’ultima, possibile per Mascagni aderire dall’interno ormai consapevole che Turiddu e Lola siano 10 I Teatro di San Carlo tornati amanti, che mette sull’avviso Alfio. più tardi, per esempio da Puccini. Anche il Nella sfida che segue il giovane Turiddu è vino, altro simbolo della società contadina e consapevole fin dalla vigilia di non avere allo stesso tempo di una cristianità popolare, scampo, tanto da raccomandare alla madre diviene protagonista sia dell’azione che del Lucia (contralto) di voler adottare come canto. figlia Santuzza. Il duello all’arma bianca che Come appare nelle parole di addio di Turiddu chiude l’opera è vissuto fuori scena e l’esito prima della sfida: “Mamma... quel vino... è mortale per Turiddu è annunciato dalle voci generoso” ma anche nel corale inno “viva il concitate di un popolo che partecipa al vino spumeggiante”. dramma come ad un arcaico rito sacrificale. Tra gli elementi che portarono allo Canti popolari in lingua siciliana si alternano straordinario successo popolare della a romanze di grande impatto emotivo, che partitura di Mascagni sicuramente potremmo divennero modello della nuova, anche se indicare tre punti di forza: la tavolozza effimera, stagione verista. Si aggiungono, a timbrica dell’orchestra, usata con grande completare gli ingredienti, un raffinato maestrìa di concertatore; l’impatto di una Intermezzo orchestrale che sospende vocalità nuova, quasi aggressiva nei suoi salti l’azione proprio a metà ed il grande affresco verso l’alto, ma sempre basata sulla corale costituito dalla funzione religiosa cantabilità tipica della tradizione operistica nella chiesa del paese, con tutti gli abitanti nazionale; infine il sapiente utilizzo delle coinvolti: due elementi che saranno ripresi masse corali che rappresentano il popolo Epilogo tragico della novella Cavalleria rusticana di Giovanni Verga Teatro di San Carlo
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