Cerutti Stefania, Elisa Piva 2.4 Il Sistema Turistico Territoriale Del Lago

Cerutti Stefania, Elisa Piva 2.4 Il Sistema Turistico Territoriale Del Lago

Cerutti Stefania, Elisa Piva 2.4 Il sistema turistico territoriale del lago d’Orta In molte parti del mondo, i laghi rappresentano un elemento vitale per le attività turistiche e ricreative, sia perché costituiscono una location ideale per il turismo leisure sia perché assumono una valenza attrattiva propria (Hall, Härkönen, 2006). Questo ruolo è stato loro riconosciuto solo a partire dalla fine del ‘700, quando il movimento Romantico elesse i laghi quale luoghi privilegiati per vivere esperienze dilettevoli di viaggio, da cui poter trarre ispirazione poetica, letteraria ed artistica. Tra le risorse naturali, artistiche, culturali, storiche e sociali del Bel Paese, i laghi costituiscono indubbiamente una componente rilevante del capitale turistico italiano. La zona dei laghi subalpini, in particolare, ha saputo esercitare da sempre una forte attrazione per le sue bellezze paesaggistiche, il clima mite, l’atmosfera rilassante, il patrimonio culturale cumulatosi nei secoli (Carera, 2005) 1. Ancora oggi, tuttavia, la letteratura nazionale ed internazionale in tema di turismo lacuale rileva la presenza di alcuni problemi di inquadramento legati alla natura duale della risorsa lago (lago come ambiente e lago come destinazione). In primo luogo, è stato evidenziato come venga posta molta attenzione al ruolo dell’ambiente naturale per il turismo e per le attività ricreative, mentre siano limitati i riferimenti specifici alla risorsa naturale “lago” (Newsome et al,2002). A livello mondiale, inoltre, i laghi sono spesso sottorappresentati come ecosistemi nell’ambito dei parchi e delle riserve nazionali (Vreugdenhil et al,2003). Vi sono infine molteplici ricerche di carattere nazionale (Cipais 2009; Leone, 2012; Rocca, 2013) ed internazionale (McIntyre, 2006; Goossen, 2006; Hall, Stoffels, 2006; Walton, Wood, 2013) incentrate su contesti lacuali intesi come destinazione turistica, che tuttavia si attestano prevalentemente ad un livello locale e costituiscono per lo più specifici casi di studio. 1 Carera (2005) ricorda come i laghi subalpini “lombardi” vengano usualmente suddivisi in due gruppi dimensionali: maggiori (Orta, Maggiore, Lugano, Como, Iseo, Idro, Garda) e minori (Varese, Monate, Comabbio, Annone, Alserio, Endine, Segrino). Per maggiori approfondimenti di carattere geografico e turistico sulle tipologie lacuali si vedano: Corna Pellegrini e Frigerio (1985), Pagetti (1990), Innocenti (2000). Sono state altresì individuate alcune problematiche riguardanti la definizione e la portata del turismo lacuale. Risulta, infatti, piuttosto complesso determinarne il significato e la portata economica e territoriale (Vogelsong, Ellis, 2001), data la difficoltà di raccogliere dati, elaborare statistiche ed effettuare analisi in grado di rilevare precisamente quante persone visitino i laghi per scopi puramente turistici- ricreativi (Fadali, Shaw, 1998; Lee, 2002). Le dinamiche recenti mostrano come sia emersa la necessità di adottare una visione integrata, basata su strategie e politiche turistico-territoriali 2 che non riguardino solo il lago in sé, ma che comprendano l’area gravitazionale circostante designando il territorio come un sistema turistico lacuale (Michaels, 2001; Margerum, Whitall, 2004). Questa necessità si è manifestata anche nel territorio del lago d’Orta, destinazione turistica lacuale piemontese situata a ridosso delle Alpi Occidentali e inserita nel Distretto Turistico dei Laghi, unitamente al lago Maggiore e al lago di Mergozzo. Si tratta di un’area storico-geografica che riveste un ruolo rilevante sia per le province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola 3 sia per l’intera Regione sotto il profilo paesistico, culturale, turistico ed economico. Tale ruolo è stato altresì riconosciuto all’interno dei Piani Territoriali Regionali (PTR), già a partire dal primo piano di cui la Regione Piemonte si è dotata nel 1997, nel quale veniva specificato come i laghi piemontesi siano considerati di rilevanza regionale e descritti come ambiti di rilevante valore ambientale e di particolare interesse turistico. Tra gli obiettivi del primo PTR era infatti indicato lo “sviluppo dei centri turistici, con potenziamento delle attività del tempo libero, e l'inserimento dei centri stessi nei circuiti di promozione turistica nazionale e 2 Tali strategie sono state analizzate a tre differenti livelli amministrativi: regionale, provinciale e sub- provinciale. Per il primo livello si sono studiati il Piano Territoriale Regionale (PTR, 1997) e i documenti intermedi di aggiornamento (Documento Programmatico per un nuovo Piano Territoriale, 2005 e Quadro di riferimento strutturale del PTR, 2007), il nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR, 2011), il Piano Paesaggistico Regionale (PPR, 2009), il Piano Strategico Regionale per il Turismo (PSRT, 2008), i documenti relativi alle attività per la predisposizione del Programma Strategico Turismo 2013-2015. Per il livello provinciale sono stati analizzati il Piano Territoriale Provinciale di ordinamento delle province di Novara (PTCP di Novara, 2004) e del Verbano Cusio Ossola (PTP del VCO, 2009). A livello sub-provinciale sono stati analizzati alcuni strumenti di programmazione e progettazione quali Programma Territoriale Integrato del VCO “Qualità in movimento” (2007), il Piano Territoriale Integrato di Novara “Innovare in Novara” (2007), il Progetto per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale del VCO “Un paesaggio a colori” (2012). 3 Dal punto di vista amministrativo, il territorio del lago d’Orta (Cusio) appartiene alle due province piemontesi di Novara (12 comuni) e Verbano-Cusio-Ossola (13 comuni). internazionale”. All’interno di tale obiettivo, le aree lacuali – ovvero il sistema dei grandi laghi (Maggiore e Orta) sono state considerate aree di turismo diffuso di grande rilievo regionale, insieme alle aree dei rilievi collinari (Langhe, Roero e Monferrato) e dell'Area Metropolitana torinese. Dal punto di vista geografico e paesaggistico, il Lago d'Orta - designato in epoca romana come “Cusius” (Cusio) - si estende su una superficie di 18,2 kmq ed assume una forma peculiare, ristretta ed allungata. Differentemente da quanto accade per gli altri laghi alpini, le cui acque escono a sud, esso presenta un emissario a nord (il torrente Nigoglia, che attraversando la città di Omegna, confluisce nello Strona e, successivamente, nel Toce e nel Lago Maggiore). Incastonato tra rilievi montuosi immersi nel verde, questo bacino lacustre si connota per la bellezza del paesaggio che negli anni ha conservato le sue originali ed affascinanti caratteristiche 4 e che ancora oggi mostra ai suoi visitatori due diverse anime, quella del lago e della montagna. È in questo contesto ambientale e scenografico che nel tempo si sono sedimentate consistenti risorse storico-culturali, quali ville e dimore signorili, giardini e parchi, chiese e luoghi di culto. Esse hanno consentito, sin dai primi decenni del Novecento, lo sviluppo di un turismo di villeggiatura sulle sponde del lago ed un incremento progressivo della domanda turistica sia domestica che internazionale dato dall’implementazione dei servizi correlati alla fruizione di tali risorse. Si è dunque strutturata un’offerta turistica che ancora oggi fa leva su un patrimonio locale denso e diffuso, ispessito anche grazie alle testimonianze materiali ed immateriali della cultura industriale ed artigianale che hanno esportato il nome del Cusio e del Made in Italy di eccellenza in tutto il mondo. È, infatti, fondamentale precisare che la destinazione “lago d’Orta” non è solo sinonimo di lago. Nel progetto per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale del VCO “Un paesaggio a colori” del 2012 vengono evidenziati ben sei fili tematici che rappresentano gli asset identitari del territorio e consentono di canalizzare la programmazione delle politiche per la valorizzazione culturale dell’area 4 Si ricorda, tuttavia, come le caratteristiche chimico-ecologiche dell’ecosistema cusiano abbiano subito gli effetti di un pesante inquinamento industriale per parecchi decenni. Grazie ai successivi interventi realizzati e ai risultati di risanamento ottenuti in seguito ad un intervento di Liming (maggio 1989 – giugno 1990), il Lago d'Orta è ora internazionalmente riconosciuto come uno dei casi paradigmatici di recupero ambientale e considerato uno dei laghi più puliti d’Europa. attraverso la definizione di strategie e linee di intervento mirate. Il VCO è paesaggio d’acqua, in quanto accoglie elementi naturalistici e culturali connessi a laghi, fiumi, cascate, acqua ed energia, acqua e reti viarie, neve, acque termali e minerali. È paesaggio di montagne , grazie alla presenza del secondo massiccio montuoso più alto delle Alpi, l’area wilderness più estesa delle Alpi, il paesaggio di confine, le vie di valico, gli elementi storici e culturali di una terra di frontiera, l’economia rurale montana, i retaggi culturali dell’antica etnia montana dei Leponti. È paesaggio di arte e fede, poiché vi sono santuari di notevole importanza storica e come mete di fede (quali la Madonna del Sasso ubicata nell’area cusiana), i Sacri Monti patrimonio UNESCO, il ricco tessuto di chiese e oratori, per lo più riferiti alle fasi cronologiche e artistiche del romanico e del barocco, i percorsi devozionali con Viae Crucis e cappelle votive sovente inseriti in contesti paesaggistici di grande bellezza, i musei con rilevanti collezioni d’arte, piccoli musei d’arte sacra e raccolte di ex-voto collegate a santuari. È paesaggio di fiori, grazie alle sue caratteristiche climatiche e pedologiche che

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