Le Sale Della Mostrae Il Museo Delle Tavolette

Le Sale Della Mostrae Il Museo Delle Tavolette

MINISTERO DELL' INTERNO PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STAT O XXIII ARCHI VIO DI STATO DI SIE NA LE SALE DELLA MOSTRA E IL MUSEO DELLE TAVOLETTE DIPINTE CATALOGO ROMA l 9 5 6 INTRODUZIONE Le mostre permanenti di documenti e di altri cimeli di eccezionale importanza storica ed artistica che spesso si tro­ vano annesse agli Archivi e alle Biblioteche, hanno talora su­ scitato critiche per il fatto che, con esse, vengono tolti dalla loro collocazione sistematica i pezzi esposti. Ma d'altra parte queste mostre presentano il vantaggio di daTe ai visitatori una idea generale del materiale conservato nel particolare archivio o biblioteca e di porgli sott'occhio una quantità di documenti. campione, che sarebbe impossibile vedere in un tempo ragio­ nevolmente breve, mentTe apponendo ad ognuno dei pezzi espo­ sti la segnatura archivistica e inserendo una scheda di richiamo nella filza o serie da cui il documento esposto è stato tolto, viene ovviato completamente al maggiore inconveniente 1·ilevato da coloro ·che sono contrari alle mostre medesime. A Siena l'inizio della Mostra dell'Archivio risale al 1867. Ricorrendo nel 1865 il sesto centenario della nascita di Dante Alighieri, fu organizzata dall'Archivio fiorentino una mostra dantesca, alla quale l'Archivio senese contribuì con un notevole gruppo di documenti. Quando la mostra si chiuse, la Direzione dell'Archivio di Siena decise di destinare una sala all'esposizione permanente dei documenti mandati alla mostra fiorentina, ag­ giungendone altri scelti fra i più importànti pe1· la storia del Comune e fra gli autografi di illustri personaggi. Nel 1873 poi a questa Mostra, sistemata in modeste vetrine, se ne aggiunse ·una nuova, costituita da quella parte di tavolette dipinte della Biccherna e Gabella allora possedute dall'Archivio, e da alcuni codici miniati. Questa mostra suscitò un vivo interesse e il cav. Banchi, Direttore dell'Archivio e Sindaco di Siena potè ottenere neli875 che il Comune depositasse le altre numerose tavolette di questa serie che si conservavano nel palazzo comunale o all'Accademia di Belle Arti. E successivamente altre tavolette, e fra le migliori, fm·ono acquistate o donate da privati possessori, venendo così a costituire la preziosa collezione a tutti nota. XI x zione di autografi, senza considerazione all'interesse intl'inseco Ma una vera sistemazione di Mostra generale si ebbe solo del documento esposto, e mancavano invece quei documenti p m tardi. Infatti nel 1877 l'Archivio riceveva per legato del che per il loro contenuto illustrassero qualche aspetto della conte Scipione Borghesi una ricchissima collezione di pergamene storia del diTitto, o dell'attività bancaria e commerciale senese e manoscritti, comprendente il testamento del Boccaccio, di­ ' o qualche episodio culminante della vita politica o civile di plomi imperiali, bolle pontificie e una massa imponente di altri Siena, o aspetti folclol'istici di essa, come la corsa del documenti. Insieme ai documenti vennero allora all'Archivio Palio, ecc anche le vetrine nelle quali il Bol'ghesi conservava nel suo pa· . lazzo gli autografi e gli altl'i documenti più impol'tanti della Per questi motivi fu deciso di riOl'ganizzare la Mostra, sua raccolta, e queste vetrine sostituirono quelle modestissime ampliandola e 1·iordinandola in modo tale che ciascuna delle in cui fino allora era stata custodita la piccola mostra di docu­ sue parti desse veramente un'idea non t1·oppo generica e vaga menti dell'Archivio di stato. E queste vetrine furon� sistemate del materiale posseduto dall'Al'Chivio e documentasse alcuni nel grande salone, affrescato da Liborio Gucrrini e che era stato dei momenti e aspetti particolari della storia senese. la cappella del collegio Tolomei, quando questo istituito aveva In primo luogo le vetrine che conte�evano le tavolette di­ la sua sede nel palazzo Piccolomini. Quanto alle tavolette di pinte sono state tl'asformate e l'innovate a cm·a dell'Ammini· Biccherna, furono trasportate nella galleria del piano superi�re st1·azione pl'ovinciale, che ha fatto anche eseguire l'impianto e sistemate in ricche vetrine donate dal Monte dei Paschi. di illuminazione, e traspol'tate al piano infel'iore, nella gal­ � Nel 1921, ricorrendo il sesto centenario della morte di Dante leria dipinta da G. Bandini adiacente al salone e alla sala d n­ Alighieri, fu organizzata a Siena, nei locali dell'Archivio, ima tesca. Le tavolette, consolidate e restaurate sotto la direzione grande mostra di documenti e l'icordi danteschi, e per l'occasione della Soprintendenza dei Monumenti, sono state appese alle il Monte dei Paschi fece eseguire e donò all'Al'chivio le vetrine pareti delle tre sale oggi costituenti i locali della Mostra, al scolpite in cui la mostra dei documenti danteschi f� allora si­ disopra delle vetrine contenenti i documenti. Questo ha per­ stemata e nelle quali ancora si conserva, separandola da quella messo di raddoppiare il numero di questi ultimi, che si sono generale, che in questa occasione fu 1·iordinata anche essa. Il raggruppati e divisi secondo l'oggetto, in modo che ciascuna primo catalogo della Mostra era stato stampato dall' Archiyio sezione fosse l'appresentata da campioni sufficienti a dare una nel 1911, e una nuova edizione fu fatta nel 1928, che però pre­ idea non troppo vaga, dell'al'gomento cui i documenti stessi senta solo qualche lieve differenza da quella precedente. s1 rifel'iscono. , La Mostra si presentava così come un quadro sommario La sala dantesca ha pl'ess'a poco consel'vato l'ol'dinamento di vari generi di documenti posseduti dall' Al'Chivio, ma aveva di prima e vi si sono aggiunti solo un paio di documenti, men­ l 'inconveniente di es�ere divisa fra il secondo e il terzo piano; tre alle pareti sono disposte in ordine cmnologico le tavolette le tavolette, chiuse nelle vetrine, soffl'ivano per la mancanza dipinte più antiche. di aereazione e per le variazioni forti di temperatura che nella Nel salone, il testamento del Boccaccio è rimasto fra le - galleria superiore., a pareti sottili, erano assai sensibili, e per due finestre, dentl'o la vecchia incol'nicitul'a con cui venne dal di più si vedevano male per il l'iflesso dei vetri se fronteggia­ palazzo BOl'ghesi. Le vetl'Ìne centl'ali contengono i diplomi im­ vano le finestre, o per insufficienza di luce se si trovavano a pel'iali e le bolle papali, alcune fo1·me cal'atteristiche di trat­ lato di queste. Ma sopratutto la Mostra, tranne che per quella tati politici o indulgenze medioevali, e poi numerossimi auto­ dantesca e per la sezione dei diplomi imperiali e bolle papali grafi di personaggi illustri, nggruppati per categol'Ìe e, per e dei documenti artistici, era quasi esclusivamente una coile· quelli di artisti, accompagnati da documenti che I'icordano XII Xlii la vita e le opere dei maggiori. Nelle vetrine lungo le pareti si cumenti che la compongono non abbia permesso una repar­ susseguono i documenti politici, quelli sull'attività bancaria tizione sistematica completamente soddisfacente Nel catalogo e commerciale, sullo Studio senese, sulla medicina. Vengono . ogni pezzo è contraddistinto da un numero d'ordine che si poi i gruppi riferentisi all'episodio della cacciata degli spa· ripete sui cartellini apposti a ciascun documento, e sono indi­ gnoli del 1552 e quelli sull'assedio e caduta di Siena del 1555, cate anche le singole vetrine in cui ciascun documento si trova. un gruppo di curiosità storiche senesi, i documenti su S. Cate· Trattandosi di tre classi diverse di materiale, hanno nume­ rina e S. Bernardino e, nelle vetrine di fondo, u�a serie di l'azioni autonome la mostra dantesca, quella generale e le statuti miniati. Al di sopra si susseguono le tavolette dipinte tavolette. La notizia di ogni documento è accompagnata dalla che cronologicamente vengono dopo quelle della sala dantesca, indicazione del fondo archivistico a cui appartiene e dal rife­ ma a queste si sono aggiunte numerose copertine -dipinte di I'imento bibliografico e delle edizioni integrali. Ogni gruppo di libri dell'Ospedale e di altri uffici, che prima non erano state documenti poi è preceduto da una nota illustrativa, che dà esposte, sebbene talune siano di mano dei magg ori artisti i un'idea del complesso degli atti e del materiale che l'Archivio senesi. offre sullo speciale argomento cui è dedicata quella sezione Nella galleria continua la mostra di statuti miniati di ' della mostra. epoca più moderna, un gruppo notevole di signature pontificie Al riordinamento e completamento della Mostra e alla miniate, cioè suppliche dirette al papa e da questi risolte compilazione del catalogo hanno collaborato il dott. Sandro con rescritto autografo, e poi frammenti di antifonari e evan· de Colli e la dott. Giuliana Giannelli, mentre alla spesa di gelieri miniati dal XII al XIV secolo e miniature frammentarie questa edizione particolarmente lussuosa ha provveduto il Mi­ di epoche successive. Vengono quindi alcuni frammenti di mu­ nistero dell'Interno per l'interessamento particolare dell'Uffi. sacre e profane dal XII al XVI secolo, marchi di fabbrica, siche cio Centrale degli Archivi, da cui anche quello di Siena dipende. e una piccola raccolta di libri cinesi e orientali. A questi tiene dietro una abbondante documentazione sul Palio di Siena Siena, agosto 1956. ' dalle origini al secolo XIX, un piccolo gruppo di documenti IL DIRETTORE napoleonici e di effemeridi. La mostra è completata da una GIOVANNI CECCHINI serie di medaglioni in piombo del XVII secolo, che sono calchi li, l. di medaglie e medaglioni classici e rinascimentali, e una rac­ colta-campione delle legature artistiche che l'Archivio possiede in grande quantità. Nell'ultima vetrina un diploma mediceo e uno sforzesco, per mostrare la nuova forma di decorazione di questi documenti nel XVII secolo. Anche in questa galleria continua la serie delle tavolette dipinte, che però sono diven· tate veri quadri e ci portano alla fine del XVII secolo, mentre àltri quadri di questa serie, più recenti ancora, si trovano nella sala di studio e nelle sale adiacenti, non potendo, per la loro mole, trovare posto nelle sale della Mostra.

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