Sabato 14 aprile 2012 Splendori barocchi dell’Istria veneziana tra storia, arte e musica CON ENRICO LUCCHESE, ASCOLTI MUSICALI A CURA DI VALENTINO SANI BEL COMPOSTO storia arte musica Sommario 6 Cronologia istriana 8 Luoghi 9 PIRANO 1 9 Casa natale di Giuseppe Tartini 10 Duomo di San Giorgio 11 BUIE 2 11 Chiesa della Madonna della Misericordia 11 Duomo di San Servolo 12 MONTONA 3 13 Collegiata di Santo Stefano 14 Biografie degli artisti 14 Giuseppe Bernardino Bison 14 Giuseppe Camerata 14 Gaspare Muttoni, detto della Vecchia 15 Sante Piatti 15 Giambattista Pittoni I viaggi di Bel composto: storia, arte, musica fascicolo n. 2/2012 a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani sabato 14 aprile 2012 Istria veneta Istria asburgica 1 3 2 3 S. DANIELE Barbeano Provesano Prodolone S. VITO AL TAGLIAMENTO 5 Cronologia dell’Istria in Età moderna Tratta da Egidio Ivetic, L’Istria moderna 1500-1797. Una regione di confine, Verona, Cierre edizioni, 2010. 6 7 Pirano Casa natale di Giuseppe Tartini Duomo di San Giorgio Luoghi Storia dustria salinaria e per Pirano iniziò una lenta parabola discen- Pirano o Pirano d’Istria (in lingua slovena Piran) è un comune dente finché, dopo la caduta della Serenissima nel 1797, passò di 17.687 abitanti della Slovenia sud-occidentale, sulla costa all’Austria, salvo una breve parentesi napoleonica durante la adriatica. quale fu sottomessa al distretto di Capodistria. La località di Pirano viene citata per la prima volta dall’Ano- Nei primi decenni dell’Ottocento l’attività salinaria riprese nimo Ravennate nel VII secolo d.C., col nome di Piranòn l’antico vigore: Pirano divenne un porto succedaneo di Trieste, (Πιρανòν). È opinione diffusa che l’insediamento urbano non e fu in quel periodo che – verso Portorose – sorse il cantiere sia di origine romana, ma probabilmente celtica, sorto alla fine navale cittadino. Città abitata in maniera quasi esclusiva da dell’impero romano in seguito al rifugio in questo luogo di italiani, partecipò alle lotte fra italiani e slavi (sloveni e croati) popolazioni che sfuggivano alle invasioni barbariche. L’origi- per l’esercizio del potere nella penisola istriana, insorgendo nel ne celtica del nome è indubbia, derivando dalla radice pyrn, 1894 contro l’imposizione di tabelle bilingui (italiano-slovene) col significato di monte alto. Un’interpretazione alternativa fa da parte del governo austriaco. invece derivare il nome da bior-dun, col significato di «inse- Nella seconda metà del XIX secolo, risentì positivamente dei diamento in una collina», mentre il suffisso latino in -anum flussi turistici, che fecero della vicina Portorose uno dei luoghi farebbe presupporre un predio romano. Secondo una lettura di maggior richiamo dell’intero Impero austroungarico. minoritaria – invece – il nome sarebbe di origine traco-greca, Evacuata in parte durante la Grande Guerra, venne in seguito derivando dalla radice πυρ (pyr, fuoco), forse per l’esistenza di assegnata all’Italia. un antico punto luminoso per i naviganti. Alla fine della seconda guerra mondiale, dopo l’occupazione Stando alle descrizioni di Teopompo e Floro, il luogo sarebbe tedesca, Pirano venne inserita nella zona-B del Territorio Libe- stato conosciuto dai Greci fin dal IV secolo a. C. ro di Trieste, soggetta all’amministrazione militare della Jugo- Secondo un’altra tradizione, Pirano sarebbe stata fondata – slavia di Tito. A seguito del Memorandum di Londra del 1954, come Venezia – da profughi aquileiesi fuggiaschi di fronte agli la quasi totalità della popolazione autoctona esodò, sostituita Unni. da popolazioni jugoslave dell’interno, in maggioranza slovene Per la sua favorevole posizione, Pirano non fu toccata dalle ma anche croate e bosniache. invasioni barbariche, né dalle popolazioni slave che nei secoli L’abitato, fatto di strette e piccole vie dal sapore veneziano, seguenti si spostarono verso le campagne istriane. Sotto i Bi- si divide in due storici rioni: Punta e Marciana (o Marzana) zantini accettò le forme di governo disposte dall’Esarcato di divisi dall’insenatura del porto e dallo spazio che fu dell’antico Ravenna, al quale tutta l’Istria era sottoposta. mandracchio. Dall’830 fino al 935, fu soggetta al Regno d’Italia, in seguito divenne possedimento bavarese assieme al Friuli, per passare Casa natale di Giuseppe Tartini nel 976 sotto la Carinzia: un dominio che durò fino al 1040. Pirano è la città natale del compositore e violinista Giuseppe I duecento anni successivi furono molto turbolenti: la cittadina Tartini (nato l’8 aprile 1692), che svolse un ruolo importante passò da un dominatore all’altro, iniziando ad intrecciare pro- nel dar forma all’eredità culturale della città. A lui è dedicata prio in questo periodo i rapporti commerciali e politici con Ve- la piazza principale: piazza Tartini/Tartinijev trg. nezia, alla quale venne unita in modo definitivo nel 1283. Ebbe Per celebrare il 200º anniversario della sua nascita, la popola- così inizio il lungo periodo di dominazione veneziana, che ebbe zione eresse un monumento in suo onore, affidando l’incarico termine solo con la caduta della Serenissima nel 1797. allo scultore Antonio Dal Zotto. La statua di bronzo venne Circondata da possenti muraglie, Pirano resistette a vari assalti messa sul suo piedistallo nel 1896 al centro della piazza, creata pirateschi o di vari nemici di Venezia, respingendo due assedi pochi anni prima con l’interramento dell’antico mandracchio. genovesi nel 1354 e nel 1379. La casa natale di Giuseppe Tartini è uno dei più antichi edi- Dotata di Statuto fin dal 1270, Pirano si resse anche nel perio- fici del tessuto urbano della città. Alcuni scritti del 1384 la do veneziano in maniera semi-autonoma: a capo del territorio indicano come struttura gotica denominata casa Pizagrua, ma era preposto un delegato veneziano, che abbinava le funzioni fu successivamente riedificata in forme neoclassiche. L’edifi- giurisdizionali a quelle di governo vero e proprio; a suo fianco, cio, restaurato nel 1991, sede della Comunità degli Italiani e un consiglio dei nobili locali ne condivideva ed indirizzava le adibita all’organizzazione di attività, laboratori e manifestazio- scelte. ni culturali, presenta in alcune stanza interessanti tempere su Una serie di epidemie che colpirono Pirano in questi secoli – muro della scuola del Piranesi. In una stanza al primo piano l’ultima fu la grande pestilenza che nel 1558 – ridusse di due sono esposti vari oggetti legati alla vita ed all’opera del celebre terzi i suoi abitanti. musicista, tra di essi la sua maschera mortuaria, un ritratto, L’economia piranese fu legata ai commerci e alle vicine saline numerosi scritti di teoria acustica e il suo violino, un prezioso di Fasano, Strugnano e Sicciole. Amati. Allorché Trieste divenne il porto principale dei domini degli Asburgo, il declino di Venezia segnò anche il regresso dell’in- 9 ASCOLTI 1-2 Duomo di San Giorgio GIUSEPPE TARTINI L’edificio, con annesso battistero ottagonale, sorge sopra l’antico (Pirano d’Istria, 12/4/1692 - Padova, 26/2/1770) Buie castrum, ad un’altezza di circa 36 metri sul livello del mare, do- minando la città con il proprio , costruito fra il 1608 1) Concerto in Mi minore per violino, archi e b. c. D 57 Chiesa della Madonna della Misericordia campanile (1735 ca.) ed il 1609, ad imitazione di quello veneziano di San Marco. Duomo di San Servolo La parrocchia arcipretale di San Giorgio Martire, in qualità • Allegro di “pieve”, appare nei documenti per la prima volta nell’XI • Grave secolo ed è collegiata fin dal 1203. La chiesa venne ricostruita • Allegro in forme gotiche fra il 1317 ed il 1344. Nel 1580 l’ispettore pa- pale Agostino Valier visitò l’edificio e, constatando le precarie L’ARTE DELL’ARCO con strumenti originali Storia Il Duomo di San Servolo condizioni in cui versava, ne impose al Vescovo di Capodistria DIRETTORE Giovanni Guglielmo. Buie (in croato Buje) è una città di 5.127 abitanti della Croazia La chiesa di San Servolo, collegiata sottoposta alla diocesi di e al Podestà di Pirano il rinnovamento. I lavori, finanziati dalla VIOLINO SOLISTA Federico Guglielmo situata nella parte settentrionale dell’Istria, tra i fiumi Quieto Cittanova il cui Capitolo fu soppresso nel 1840, si presenta Municipalità, ebbero inizio dopo il 1592. CD Dynamic, 2001 (Mirna) e Dragogna (Dragonja). Ai piedi del colle, nell’estre- oggi a navata unica. L’ultima ristrutturazione importante risale Il nuovo duomo assunse un aspetto barocco veneto e venne mità del quale si estende il centro storico, passava la via Flavia al XVIII secolo. Prima di tale intervento aveva tre navate ed consacrata nel 1637 dopo alterne vicende, che videro il capo- 2) Sonata in Sol minore per violino e basso continuo «Il dell’antica Roma. Per la sua posizione strategica, nel passato era stata edificata sulle fondamenta di un tempio romano. mastro Niccolò Petronio Caldana recarsi a Venezia per consul- trillo del diavolo» (1749 ca.) veniva definita la «sentinella dell’Istria». Le origini di Buie si La costruzione dell’attuale duomo in stile barocco, su progetto tare vari architetti ed ingegneri, fra cui Giammaria Lazzarini. perdono nella preistoria quando il colle fu probabile sito di del maestro Zuane Dongetti di Pirano, ebbe inizio nel 1754 La è del lapicida veneziano Bonfante Torre (1601- • Larghetto affettuoso facciata un castelliere. Insediamento denominato Bulya, divenne foro con il materiale della chiesa medievale; fu ultimato nel 1768 1608); davanti all’ingresso vi è un sagrato erboso, già adibito a • Grave Romano con il nome di Bulia o Bullea. Testimonianze medie- e consacrato nel 1784. Sulla facciata sono incastonati gli ele- cimitero, cinto da un parapetto di arenaria, costruito nel 1696, • Andante-Allegro-Adagio vali parlano di Castrum Bulgia, Bugia, Bugle e Castrum Uvege. menti della precedente chiesa romanica e colonne e capitelli sul quale sono murate alcune pietre tombali. (1° movimento: Larghetto affettuoso) Sottomessa dai Bizantini, dai franchi e dall’impero germani- di epoca romana.
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