RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Numero 20 - Anno 85 23 Maggio 2016 Reg

RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Numero 20 - Anno 85 23 Maggio 2016 Reg

RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 20 - anno 85 23 maggio 2016 Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 www. ufficiostampa. rai. it SOGNO AZZURRO Martedì ore 20.35 RAI1 Rai1 dedica una serata evento alla Nazionale in partenza per l'Europeo 2016 in diretta dall'Auditorium Rai del Foro Italico di Roma. In studio con Antonella Clerici, la squadra al completo, il Commissario Tecnico Antonio Conti e tutta la delegazione che accompagnerà gli Azzurri nell'avventura europea. Lettera a un’amica Quando nel 1984 ho iniziato a coltivare il mio sogno, ero lontano, lontanissimo dall’obiettivo. E soprattutto ero solo. Solo nel credere in qualcosa che sembrava impensabile, forse impossibile. Ero solo anche nel credere che con l’impegno e il sacrificio si potessero raggiungere certi traguardi. Tu però c’eri. Pronta ad incoraggiarmi, a darmi fiducia: ci riuscirai, sei tenace. E comunque quanti bocconi amari e quante porte sbattute sui denti sono arrivate. Quante prese www.radiocorrieretv.it per i fondelli. Più volte ho pensato di mollare, specialmente in quei momenti bui in cui mi sono passati per la testa pensieri molto brutti. Per fortuna tu eri sempre lì, pronta a #Radiocorrieretv ripetermi col tuo sorriso di andare avanti, di non fare sciocchezze e di guardare con ottimismo al futuro. Poi il tempo corre veloce. Ci si allontana, ci s’incontra sempre meno. E s’iniziano a vedere le cose con occhi diversi. Capisci che la depressione è una malattia che devi vincere da solo. Che la depressione è quella che ti viene consegnata in una busta chiusa una mattina quando meno te lo aspetti. Devi combattere e rialzarti in solitudine. Non devi permettere a certe persone, che assomigliano tanto a quelle che ridevano mentre la terra tremava, d’impadronirsi della tua esistenza. Facile giocare con la vita degli altri, facile usare violenza psicologica, emarginare. Difficile ammettere di aver sbagliato. E allora? A questo punto resetti tutto e reagisci con forza, con tutta quella che hai. Lo fai per te, per la tua straordinaria famiglia che ti dimostra amore ogni secondo. Lo fai perché non puoi darla vinta a chi in pubblico predica uguaglianza, trasparenza e legalità e invece… ha già pronte nel cassetto tutte le risposte. Lo fai perché hai la coscienza a posto. Lo fai perché devi farlo. E va messo nel conto che non sempre le cose nuove siano meglio di quelle vecchie. Cara amica mia, la vita corre via troppo in fretta. Ma non Vita da strada Vita ti preoccupare, non mollo: lo devo fare anche per te. La serenità è quella di sempre perché, come abbiamo cantato insieme più volte, “Liberi liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos'è?... Chissà cos'è!” Fabrizio Casinelli SOMMARIO 8 Cinema La pazza gioia 20 Cinema Era d'estate 24 Fiction Boris Giuliano - Un poliziotto a Palermo 28 Cristiana Mastropietro 32 Sfide 34 Cultura 38 Radio 40 Webradio 42 Libro 44 Musica 46 Cinema in Tv 48 Almanacco 50 Palinsesti settimanali RADIOCORRIERE TV Direttore responsabile Coordinamento Desk Grafica, impaginazione Palinsesti SETTIMANALE DELLA RAI - FABRIZIO CASINELLI Marina Cocozza (c.s.) Cinzia Geromino Michele Trobbiani RADIOTELEVISIONE ITALIANA Redazione - Rai Claudia Tore Filippo Blandino Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre Viale Mazzini, 14 Hanno collaborato Maria Rita Burghi 1997 00195 Roma Tel 0633178213 Carlo Casoli Fotografico Numero 20 - Anno 85 www.radiocorrieretv.it Simonetta Faverio Barbara Pellegrino 23 maggio 2016 www.ufficiostampa.rai.it Cinzia Geromino Fabiola Sanesi CINEMA Due donne con problemi psichici si allontanano dalla casa di cura che le ospita, incuriosite dal mondo esterno. Sono le protagoniste dell'ultimo film di Paolo Virzì "La pazza gioia". «Le ho amate filmandole – dice il regista che ha scritto la sceneggiatura con Francesca Archibugi - perché anche sul set, nel loro stare insieme, trasmettevano una misteriosa, irresistibile e contagiosa allegria» di Marina Cocozza 9 PAOLO VIRZÌ lla fine tutti i film sono una terapia. Non ha lavorato alla scenografia, volevamo raccontare anche l'in- È stato allora che sono nati i personaggi di Beatrice e Donatella? Sono due attrici molto diverse, portatrici di mondi forse di- aiutano a guarire, ma almeno a sopportare giustizia, la sopraffazione, il dolore di persone fragili, di don- In questa esplorazione ci sono subito passate sotto gli oc- stanti, ma entrambi totalmente anticonvenzionali e del tutto meglio le cose della vita, specie se vanno ne stigmatizzate, disprezzate, condannate e recluse. Niente chi una gran quantità di Beatrici e di Donatelle. Stare dalla istintive. Valeria è un'attrice-autrice generosa e geniale, che a scovare la commedia proprio nel cuore che assomigliasse a un documentario di denuncia, cercava- loro parte con tutti i pasticci e le cazzate che avevano fatto ha il coraggio di portare sempre qualcosa di se stessa nel «Adel dramma e della tragedia. Forse il piacere di raccontare mo solo tracce di felicità, o perlomeno di allegria, di eccita- significava riaffermare l'importanza della loro storia, fatta di personaggio che crea, prendendosi in giro con sofisticatis- viene proprio da questo mettere il naso nei pasticci anche zione vitale», commenta Virzì. tribolazioni, abusi, subiti e perpetrati, ma in tanti lati anche sima autoironia e calandosi in quello che sta mettendo in tremendi, nell'accettazione senza riserve della natura umana, buffa, delirante e comica. Le abbiamo amate, scrivendole, le scena con slancio temerario. Personalmente ho un debole con i suoi lati sconvenienti e a volte spaventosi. Nel cercare Come vi siete documentati per ricostruire la realtà di Villa Biondi? nostre due protagoniste. Le ho amate filmandole perché an- per i suoi film da regista. Micaela è quella creatura stranis- la luce dentro quello che sembra buio». Paolo Virzì parla del Prima di scrivere il copione abbiamo rotto le scatole a psi- che sul set, nel momento in cui sono diventate due esseri sima che vedete: sembra piombata sulla terra da un pianeta suo ultimo film "La pazza gioia", accolto con una standing chiatri e psicoterapeuti veri, supplicandoli di prenderci per in carne ed ossa, nel loro stare insieme trasmettevano una sconosciuto e, nonostante teoricamente dovrei conoscerla ovation a Cannes e ora nelle sale. Dopo i toni noir e freddi mano e accompagnarci nel mondo delle strutture cliniche, misteriosa, irresistibile e contagiosa allegria. Quindi posso molto bene perché è mia moglie, in realtà per me rimane de "Il Capitale Umano", il regista propone una commedia dai delle terapie. Abbiamo incontrato, nei luoghi di cura, i più di- dire che se è vero che in questo film abbiamo messo in scena colori più caldi sebbene il contesto sia quello drammatico di versi tipi di pazienti: i catatonici, gli eccitati, i melanconici, gli tuttora un mistero e in fondo preferisco che sia così. Quando momenti cupi, sconsolati e qualche volta violenti, mi è sem- una casa di cura psichiatrica da cui le due protagoniste, Bea- impiccioni, i sospettosi, i logorroici, proprio come nella vita di la vedo al cinema mi capita di non riconoscerla, tanto si tra- brato per altri versi di non aver mai filmato tanta esaltazione, trice e Donatella, decidono di fuggire. «Una fuga dalle regole, tutti i giorni. Tra loro c'erano anche persone che le istituzio- sforma ogni volta. E la sua dolcezza, la sua vulnerabilità non ebbrezza e ilarità. dalle misure di sicurezza e dalle costrizioni terapeutiche che ni, i giudici, i servizi sociali avevano sancito come pericolose le impediscono, se lo vuole, di incarnare la fierezza selvatica si trasforma in un girovagare sconclusionato ed euforico nel per aver compiuto gesti tali da condurle alla reclusione negli Nel ruolo delle protagoniste ha scelto Valeria Bruni Tedeschi e di una tigre. Queste due, messe insieme sulla scena, sprigio- mondo di fuori. Con Francesca Archibugi, che insieme a me ospedali psichiatrici giudiziari. Micaela Ramazzotti. Cosa hanno in comune? nano un'energia potente, divertente, toccante. 10 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 11 VALERIA BRUNI TEDESCHI aleria Bruni Tedeschi ne "La pazza gioia" sia professionalmente molto generosa. Penso che è Beatrice. «Fantasia e follia, che in lei abbiamo entrambe accettato di mostrarci, di farci vanno insieme, la preservano dal dolore male e di farci bene, ma soprattutto di non fare le insopportabile e dalla solitudine. Inter- cose nel modo convenzionale scegliendo di esse- pretandolaV – dice l'attrice - ho avuto la sensazione re il più possibile autentiche. Mi piace immaginare di aver ricevuto un regalo immenso, perché capita che la coppia a cui diamo vita sia piena di tutto «Con Micaela Ramazzotti poche volte di potersi approcciare a un personag- quello che abbiamo vissuto veramente, con delle siamo andate avanti in gio che contiene un cumulo di sensazioni tra guer- volte in cui eravamo vicine ma ci sentivamo sole, modo coraggioso, a tratti re interiori, dinamiche motivazionali, necessità, esattamente come i nostri personaggi. E poi abbia- anche difficile perché azioni e sogni». mo vissuto anche dei momenti di grande allegria e di "compassione" l'una per l'altra, di vera tene- c'erano momenti di gioia La Beatrice uscita dalla penna di Archibugi e Virzì soffre rezza. Non siamo state "corrette", non siamo state di un disturbo mentale. Immaginiamo che non sia stato ma anche di violenza tra ben educate: i nostri sono due soggetti maleduca- facile entrare nella sua anima. i nostri due personaggi». ti, perciò mi sembra importante non esserlo state Sentivo che mi prendeva un po' alla volta e mi Valeria Bruni Tedeschi nemmeno noi come attrici. permetteva di fare un passettino per entrare nella dice di essersi calata sua malattia, nella sua mitomania, nella sua catti- Che carattere ha dimostrato Virzì dietro la macchina anima e corpo nella veria, nel suo bisogno d'amore. Non ho mai avuto da presa? dispotica Beatrice: l'impressione di essere io sana e lei malata, per Quando gli dico che è allegro, risponde: "Non sai «È sempre molto esempio la sua mitomania ha qualcosa di molto l'angoscia, dietro quei sorrisi...".

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