Rabindranath Tagore (1861-1941) - Poesie 1. Dov'è il tuo Dio? Gitanjali n. 11 Lascia queste nenie, canti e dir rosari! Chi adori in questo solitario e scuro angolo di del tempio dalle porte chiuse? Apri gli occhi e guarda! il tuo Dio non ti è innanzi. Egli è là dove il contadino ara la dura zolla e lo spaccapietre lavora. Egli è con loro, al sole e alla pioggia, e le sue vesti sono coperte di polvere. Levati quel manto sacro e scendi come lui sul suolo polveroso! Liberazione? dove si può trovare questa liberazione? Il nostro maestro s'è preso lietamente sulle spalle i vincoli del creato e s'è unito a noi per sempre. Esci dalle tue meditazioni e lascia in un canto i fiori e l'incenso! Che male c'è se le tue vesti diventano lacere e sporche? Va incontro a lui e stagli accanto nel lavoro, con il sudore della tua fronte. 2. Il nome di Dio 4. Natale Il nome di Dio è dipinto sulle corolle dei fiori, La Madre era seduta sulla paglia scintilla sulla spuma delle onde, con nel grembo il bambino, è innalzato in vetta alle colline. come stella del mattino in grembo all'aurora. Il nome di Dio è impresso Tutti piegarono le ginocchia: nel sorriso di un bambino, il re e il mendicante, il santo e il peccatore, nel bel volto di un giovane, il sapiente e l'ignorante. nella tenerezza di un vecchio. Tutti ad alta voce gridarono: Il nome di Dio è custodito vittoria per l'uomo, vittoria per il Neonato, nel profondo del mio cuore! per colui che vive in eterno! Come stella del mattino in grembo all'aurora. 3. Cosa offrire alla morte 5. Il coraggio e la certezza Il giorno che la morte busserà dell'amore alla tua porta, cosa le offrirai? Porgerò alla mia ospite la coppa Dammi il supremo coraggio dell'amore. colma della mia vita: non lascerò Questa è la mia preghiera: che se ne vada a mani vuote. coraggio di parlare, Tutta la dolce vendemmia di agire, di soffrire, di tutti i miei giorni d'autunno, di lasciare tutte le cose, di tutte le notti d'estate, o di essere lasciato solo. tutto quello che ho guadagnato, Temprami con incarichi rischiosi, tutto quello che ho spigolato onorami con il dolore, nella mia vita operosa, e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò. lo porgerò a lei, Dammi la suprema certezza dell'amore. quando alla fine dei miei giorni Questa è la mia preghiera: la morte busserà alla mia porta. la certezza che appartiene alla vita nella morte, alla vittoria nella sconfitta, 1 alla potenza nascosta 8. Aspettando l'amore nella più fragile bellezza, a quella dignità nel dolore, Nubi su nubi si addensano che accetta l'offesa, e si fa buio. ma disdegna di ripagarla con l'offesa. Amore mio, perché mi lasci tutto solo Dammi la forza di amare sulla porta ad aspettarti? sempre e ad ogni costo. Nei momenti più intensi del lavoro durante il giorno sto tra la gente 6. Non ho lasciato la speranza ma in questo momento così buio e desolato O Grande Re, non ho lasciato solo in te posso sperare. la speranza della tua grazia: Se non mi mostri il tuo volto ho con me tanta viltà, se mi lasci qui in disparte tante vergogne, eppure non so come riuscirò a sopportare non ho lasciato la speranza. queste lunghe ore di pioggia. Nessuno sa come la tua provvidenza Osservo in lontananza segretamente tesse una rete magica l'oscurità del cielo nascosta agli occhi di tutti. e il mio cuore gemendo Al tempo da te fissato, vaga col vento inquieto. improvvisamente, chi sa dove, arriva l'impossibile, manifestandosi 9. La luce nella sua stessa luce, sempre aspettato, Sì, lo so, non è nient'altro che il tuo amore sempre in vesti di possibile! questa luce dorata che danza sulle foglie, Tu sei il testimone interiore. queste pigre nubi che veleggiano nel cielo, In questo timido paese; questa brezza che passa lasciando all'insaputa di tutti, la sua freschezza sulla mia fronte. di cuore in cuore, La luce del mattino m'ha inondato gli occhi: di casa in casa, è questo il tuo messaggio al mio cuore. la tua virtù misteriosa Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei occhi, vigila e lavora e il mio cuore ha toccato i tuoi piedi. notte e giorno. O Gran Re, non ho lasciato la speranza! 10. Cresciamo donando 7. Nella mia vita ho amato Tutto ciò cui possiamo aspirare è divenire sempre più una cosa sola. Nel regno della natura, Nella mia vita ho amato, dominio della diversità, cuore ed anima, noi cresciamo appropriandoci delle cose. luci ed ombre della terra. Nel mondo spirituale, dominio dell'unità, Questo amore senza fine noi cresciamo donando noi stessi. ha fatto udire la voce della speranza nell'azzurro del cielo. E rimarrà nella felicità 11. Dammi la forza e nel dolore più profondo, rimarrà in ogni gemma ed in ogni fiore, nelle notti primaverili ed estive. Di questo ti prego, Signore: Ho messo l'anello di nozze colpisci, colpisci alla radice alla mano del futuro. la miseria che è nel mio cuore. Dammi la forza di sopportare 2 serenamente gioie e dolori. 13. Cosa fare della vita Dammi la forza di rendere il mio amore Possa io fare della mia vita utile e fecondo al tuo servizio. qualcosa di semplice e diritto, Dammi la forza come un flauto di canna di non rinnegare mai il povero, che il Signore riempie di musica. di non piegare le ginocchia davanti all'insolenza dei potenti. Dammi la forza 14. Ogni bambino che nasce di elevare il pensiero sopra le meschinità della vita di ogni giorno. Ogni bambino che nasce Dammi la forza porta al mondo la notizia di arrendere con amore che Dio non è ancora stanco degli uomini. la mia forza alla tua volontà. 15. Davanti a te 12. Io desidero te Ogni giorno, o Signore della vita, Io desidero te, soltanto te, starò davanti a te. il mio cuore lo ripete senza fine. A mani giunte, Sono falsi e vuoti i desideri o Dio della terra, che continuamente mi distolgono da te. starò davanti a te. Come la notte nell'oscurità Sotto il tuo cielo senza rive, cela il desiderio della luce, in silenzio nascosto, così nella profondità della mia incoscienza con il cuore umile, risuona questo grido: con le lacrime agli occhi, io desidero te, soltanto te. starò davanti a te. Come la tempesta cerca fine nella pace, In questo modo svariato, anche se lotta contro la pace in riva al mare del lavoro, con tutta la sua furia, in mezzo agli uomini della terra, così la mia ribellione starò davanti a te. lotta contro il tuo amore, Quando in questo mondo eppure grida: finirò il mio lavoro, io desidero te, soltanto te. o Re dei Re, solo, in silenzio, starò davanti a te. 16. Il mendicante e il re Ero andato mendicando di uscio in uscio lungo il sentiero del villaggio, quando in lontananza mi apparve il tuo aureo cocchio, simile ad un sogno meraviglioso. Mi domandai: chi sarà mai questo Re di tutti i re? Crebbero le mie speranze, e pensai che i giorni tristi sarebbero ormai finiti; stetti ad attendere che l'elemosina mi fosse data senza doverla chiedere, e che le ricchezze venissero sparse ovunque nella polvere. Il cocchio mi si fermò accanto; il Tuo sguardo cadde su di me, e Tu scendesti con un sorriso. Sentivo che era giunto alfine il momento supremo della mia vita. Ma Tu, ad un tratto, mi stendesti la mano destra dicendomi: "Che cos'hai da darmi?". Ah, quale gesto veramente regale fu quello di stendere la Tua palma 3 per chiedere l'elemosina ad un povero! Esitante e confuso, trassi lentamente dalla mia bisaccia un acino di grano e Te lo porsi. Ma quale non fu la mia sorpresa quando, sul finire del giorno, vuotai a terra la mia bisaccia e trovai nell'esiguo mucchietto di acini, un granellino d'oro! Piansi amaramente per non aver avuto cuore di darTi tutto quello che possedevo... Chi ha speso, ha consumato; chi ha raccolto, ha perduto; ma chi ha dato, ha messo in salvo per sempre i suoi tesori. ovunque si volgano 17. Il tuo Dio non è qui vedranno tutto nella tua luce, il mio dolore salirà in alto, fino al tuo altare, Lascia da parte inni canti e meditazioni! in una fiammante esplosione. Chi ti induce a fare adorazione in questo solitario angolo 19. Guardo la folla di un tempio con le porte chiuse? Guardati bene intorno: Guardo la folla dei fratelli e chiedo il tuo Dio non è qui. un posto in mezzo a tutti, Egli si trova dove non c'è poltrona da pagare dove il contadino sta arando la terra, né segno alcuno di separazione, dove il lavoratore spacca le pietre sulla strada. dove né onore c'è né disonore: Lavora con essi un posto in mezzo a tutti. sotto il sole e sotto la pioggia Dove non sono maschere né veli con la veste coperta di polvere e di fango. e ognuno vede il volto del fratello Lascia le sacre vesti nella sua verità; non il "mio" non esiste e vieni con lui nella terra. né regna l'egoismo; Salvezza? dove altissimo il dono del Signore Dove potrai trovare salvezza? ricolmerà ogni cuore. Dove lo stesso tuo Signore Guardo la folla dei fratelli e chiedo ha assunto con gioia su di sé un posto in mezzo a tutti.
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