La Valutazione Delle Aree Edificabili Ai Fini Dell'imu E Della Tasi

La Valutazione Delle Aree Edificabili Ai Fini Dell'imu E Della Tasi

LA VALUTAZIONE DELLE AREE EDIFICABILI AI FINI DELL'IMU E DELLA TASI SOMMARIO I. L’AREA FABBRICABILE COME OGGETTO D’IMPOSTA 1. Quadro normativo di riferimento 2. Il presupposto impositivo 3. La nozione di area fabbricabile 4. Gli Strumenti urbanistici del Comune di Chiusi 5. La base imponibile II. PARAMETRI DI EDIFICABILITÀ E DESTINAZIONE FUNZIONALE III. LA ZONIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE AI FINI IMU E TASI 1. Quadro urbanistico generale 2. La zonizzazione IV. PARAMETRI PER LA STIMA DEL “VALORE DI MERCATO” AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IMU E TASI 1. Percorso per la definizione dei valori 2. Gli abbattimenti del valore in caso di rischio idraulico e attenuazione della edificabilità 3. Interventi sul fabbricato esistente V. DISPOSIZIONI FINALI VI. Appendice a) Allegato 1 - Prospetto dei valori unitari; b) Quadro di unione 1:10.000 con indicazione delle aree omogenee ai fini dell’applicazione dell’IMU e TASI; I. L’AREA FABBRICABILE COME OGGETTO D’IMPOSTA 1. Quadro normativo di riferimento Nel corso degli ultimi anni il legislatore è intervenuto più volte sulla normativa della fiscalità locale cercando di ridisegnare lo schema impositivo. La legge di stabilità n. 147 del 27/12/2013 istituisce l’Imposta Unica Comunale (IUC) che si compone dell’Imposta Municipale Propria (IMU), di una componente riferita ai servizi, la Tassa sui Servizi comunali Indivisibili (TASI) e una componete relativa ai rifiuti (TARI). Il nuovo impianto però lascia salva la normativa per l’applicazione dell’IMU, la cui disciplina sulla definizione della base imponibile è applicata anche per la TASI. Con la legge di stabilità del 2014 però si è provato a mettere ordine nella normativa di riferimento dell’IMU, cercando di armonizzare la disciplina contenuta nelle disposizioni istitutive dell’imposta, il D. Lgs. 14/3/2011, n. 23, artt.7, 8, 9 e 14 e quella contenuta nell’art. 13 del D. L. 201/2011. Continua ad applicarsi la normativa della previgente imposta ICI, il D. Lgs. 504/92, per le parti espressamente richiamate dalla disciplina istitutiva dell’IMU. Inoltre il Comune di Chiusi ha adottato il regolamento sull’IMU con deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 del 7/5/2013 e il Regolamento per la disciplina del tributo sui servizi indivisibili con deliberazione del Consiglio Comunale n. del 2. Il presupposto impositivo Il presupposto impositivo dell’Imposta Municipale Propria (IMU) si concretizza nel possesso di immobili. Il Legislatore ha confermato le definizioni di cui all’art. 2 del D.Lgs. 504/92 già vigente in regime di ICI. Il possesso è esercitato in termini di diritto reale di proprietà ovvero di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie di “fabbricati”, “aree fabbricabili” e “terreni agricoli”, qualunque ne sia la destinazione d’uso, compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l’attività dell’impresa ed ovunque i soggetti titolari risiedano ovvero abbiano la sede legale o amministrativa o esercitino la loro attività. Soggetto passivo è anche il locatario per gli immobili, anche da costruire o in costruzione, 2 concessi in locazione finanziaria dalla data di stipula del contratto e per la durata dello stesso. Il possesso di “aree fabbricabili”, come sopra qualificato, è pertanto presupposto per l’applicazione dell’I.M.U. e della T.A.S.I. a carico del soggetto passivo. 3. La nozione di area fabbricabile Cosa si intende per “area fabbricabile” ai sensi della normativa richiamata e come si determina la conseguente “base imponibile” su cui applicare l’aliquota prevista dal Comune. La definizione normativa è fornita dall’art. 2, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 504/92, laddove per “area fabbricabile” si intende: “l’area utilizzabile a scopo edificatorio in base agli strumenti urbanistici generali od attuativi...”. Tale concetto identifica la cosiddetta “edificabilità di diritto”, che può naturalmente essere finalizzata a differenti scopi: scopo abitativo; scopo economico-produttivo; altri scopi.... In definitiva è da considerare edificabile qualunque suolo che, in conformità dello strumento urbanistico vigente nel Comune, è destinato all’edificazione. La definizione appena richiamata deve essere integrata con la nozione di area edificabile ai sensi dell’art. 36, comma 2, del D.L. n. 223/2006, che considera tale il suolo ricompreso all’interno di uno strumento urbanistico generale adottato, anche se non ancora approvato. Infatti la disposizione stabilisce che un’area “…è da considerare fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal comune, indipendentemente dall'approvazione della regione e dall'adozione di strumenti attuativi del medesimo.” Tale disposizione è stata qualificata dalla giurisprudenza di vertice (Corte Cost., ord. N. 41/2008; Corte Cass., ss.uu., sent. n. 25506/2006) come disposizione interpretativa della nozione di area edificabile ai fini dell’applicazione di qualsiasi tributo ad essa correlato, sia statale che locale. L’ordinamento pertanto opera una distinzione tra finalità fiscali e finalità urbanistiche. Nel primo caso (finalità fiscali) rileva l’effettivo maggior valore di mercato che un terreno acquisisce quando lo stesso è qualificato come “area edificabile” dagli strumenti urbanistici, ancorché gli stessi non siano attuativi e non si consenta in concreto l’edificazione di un’area. Nel secondo caso (finalità urbanistiche) rileva invece l’effettiva 3 possibilità di edificare, secondo il corretto uso del territorio urbano, indipendentemente dal valore dello stesso. La normativa prevede però anche alcune casistiche in cui anche in deroga alle regole generali siamo difronte ad un’area edificabile. Infatti durante il periodo di effettiva utilizzazione edificatoria dell‘area ove dovrà insistere un fabbricato, a seguito di lavori di costruzione, o dove insiste un fabbricato, con i lavori di demolizione e ricostruzione ovvero esecuzione di lavori di recupero edilizio (Interventi di restauro e risanamento conservativo; interventi di ristrutturazione edilizia; interventi di ristrutturazione urbanistica, L. 457/1978, art. 31, comma 1, lettere c), d) ed e), ora disciplinati dall’art. 3, comma 1, lettere c), d) ed f) del DPR n. 380 del 6/6/2001), il suolo interessato deve, comunque, essere considerato “area fabbricabile” ai fini IMU e ciò indipendentemente dalla sua qualificazione in tal senso da parte di strumenti urbanistici di qualsiasi genere, sino al termine dei lavori o sino all’utilizzazione di fatto come fabbricato, se precedente a detto termine (art. 5, comma 6, D.Lgs. 504/92). Nei suddetti casi la base imponibile è costituita dal valore dell’area fabbricabile, fino alla data di ultimazione dei lavori di costruzione, ricostruzione o ristrutturazione, senza tener conto del valore del fabbricato in corso di costruzione o ristrutturazione. In forza di tale articolo la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29192/2017, ha stabilito che è edificabile anche il terreno agricolo sul quale siano in corso i lavori di costruzione di un fabbricato rurale, per tutta la durata dei lavori stessi, senza che rilevi la data di rilascio dei titoli abilitativi. L’effettuazione dei lavori di costruzione distoglie il suolo dalla sua originaria destinazione agricola, rendendolo pertanto tassabile come area edificabile, in forza della finzione giuridica enunciata nella norma. Diversamente, in applicazione dell’art. 2, comma 1, lettera b), del D. Lgs. 504/92, abbiamo una condizione temporanea di “non edificabilità” di un’area fabbricabile. Si tratta di una finzione giuridica a mente della quale le aree edificabili possedute da imprenditori agricoli si considerano terreni agricoli se permane la conduzione diretta con finalità agricole. E’ stato infatti precisato che a tale scopo occorre che il possessore sia un coltivatore diretto ovvero un soggetto qualificabile come IAP (imprenditore agricolo a titolo principale) di cui all’art. 1 del D. Lgs. 99/2004, iscritto alla previdenza agricola. 4. Gli Strumenti urbanistici del Comune di Chiusi 4 I principali strumenti urbanistici di cui il Comune è dotato sono: - Il “Piano strutturale”, adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 118 del 21/12/2011, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 80 del 20/10/2012, efficace dal 23/1/2013. - Variante al “Piano strutturale” adottata con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 5/6/2015, approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 24 del 18/4/2016, efficace dal 14/10/2016. - Il “Piano operativo” Adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 5/6/2015 ed approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 24 del 18/4/2016, efficace dal 14/10/2016. La edificabilità di un’area è determinata dalla sua presenza nel Piano Operativo. Come visto nel paragrafo precedente, ai sensi dell’art. 36, comma 2, del D.L. n. 223/2006, è considerata area edificabile il terreno ricompreso all’interno di uno strumento urbanistico generale adottato, anche se non ancora approvato. Il Piano operativo è stato adottato in data 5/6/2015 e la sua efficacia, ossia la possibilità in concreto di edificazione delle aree in esso ricomprese, decorre dal 14/10/2016, data di pubblicazione nel BURT. Nel periodo che intercorre tra l’adozione e l’approvazione l’area, anche se le norme urbanistiche non consentono ancora la possibilità di edificare in concreto, rileva la finalità fiscale, poiché il terreno subisce in incremento del proprio valore rispetto ad un terreno agricolo, ed è pertanto ragionevole considerarlo "edificabile",

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