Sezione Operativa Periferica AssistenzaTecnica San Cataldo n°42 Relazione Tecnico – Agronomica Contesto Rurale “Borgo Petilia” Caltanissetta I tecnici Relatori Il Responsabile della Sezione Dr. Carola Maria Madonia Dr. Antonio Bufalino Per. Agr. Vincenzo Provenzano INDICE 1 Inquadramento del sito rurale di riferimento; 1.1. Ubicazione e confini dell’area di riferimento; 1.2. Ambiente fisico; 1.2.1 Altimetria; 1.2.2 Morfologia e Pedologia; 1.2.3. Idrografia; 1.2.4 Clima; 1.3. Ambiente Naturale Parchi e Riserve naturali con flora e fauna; 1.3.1 Demanio Forestale Mustigarufi; 1.3.2. Riserva Naturale Integrale Lago Sfondato; 1.3.3. Riserva Naturale Contrada Scaleri ; 1.3.4. Riserva Naturale Capodarso; 1.3.5. Riserva Naturale Orientata Lago Soprano; 1.3.6 Riserva Naturale Integrale Monte Conca; 1.3.7. Riserva Naturale speciale Lago di Pergusa; 1.3.8. Riserva Naturale Orientata Rossomanno-Grottascura-Bellia; 1.4. Ambiente demografico 1.4.1 Popolazione residente e sua evoluzione; 1.4.2. Tavola Popolazione residente per sesso ed età; 1.5. Regime Fondiario 1.5.1. Tavola Aziende per classi di superficie totale; 1.5.2. Tavola Aziende e relativa superficie totale per forma di conduzione; 1.5.3. Tavola Aziende per classe di SAU; 1.6. Ordinamento Colturale 1.6.1. Tavola S.A.U. suddivisa per seminativi colture permanenti, prati permanenti e pascoli; 1.6.2. Tavola Aziende e relativa superficie occupata da coltivazioni erbacee suddivisa per tipologia; 1.6.3. Tavola Aziende e relativa superficie occupata da coltivazioni arboree suddivisa per tipologia 1.6.4. Ordinamento Generale 1.7. Le Caratteristiche strutturali ed infrastrutturali 1.7.1. La viabilità; 1.7.2. Risorse idriche; 1.7.3. Fabbricati Rurali; 1.7.4. Rete Eletrica; 1.8. Dotazioni Aziendali e tipo di conduzione; 1.8.1. Macchine ed attrezzi agricoli ed impianti irrigui; 2. Notizie storiche di Borgo Petilia 2.1. Descrizione e situazione attuale di Borgo Petilia 2.2. Proposte di utilizzazione di Borgo Petilia 1 Inquadramento del sito rurale di riferimento 1.1. Ubicazione e confini dell’area di riferimento L’areale di riferimento preso in esame è costituito da 26 Comuni che ricadono in 3 province: Caltanissetta, Agrigento e Enna .Tale areale svolge un ruolo essenziale nella fascia centro meridionale dell'isola e confina ad ovest con le province di Agrigento e Palermo , a est con quelle di Enna e Catania e a sud con i comuni litoranei del Nisseno. Questa sua caratteristica di baricentricità, sia della componente nord che sud dell’intero territorio, la fa essere cerniera tra la Sicilia orientale e quella occidentale. 1.2. Ambiente fisico 1.2.1 Altimetria N. PROVINCIA. COMUNI ALTIMETRIA. 1 Caltanissetta Acquaviva Platani 184/780 2 Caltanissetta Bompensiere 167/585 3 Caltanissetta Caltanissetta 170/601 4 Caltanissetta Campofranco 124/601 5 Caltanissetta Delia 254/488 6 Caltanissetta Marianopoli 291/857 7 Caltanissetta Milena 190/661 8 Caltanissetta Montedoro 208/538 9 Caltanissetta Mussomeli 170/899 10 Caltanissetta Resuttano 435/886 11 Caltanissetta Riesi 84/475 12 Caltanissetta San Cataldo 212/717 13 Caltanissetta Santa Caterina Villarmosa 300/845 14 Caltanissetta Serradifalco 219/643 15 Caltanissetta Sommatino 119/436 16 Caltanissetta Sutera 155/819 1 Agrigento Canicattì 306/652 2 Agrigento Castrofilippo 332/557 3 Agrigento Grotte 140/600 4 Agrigento Racalmuto 250/721 1 Enna Barrafranca 240/643 2 Enna Calascibetta 371/902 3 Enna Enna 230/992 4 Enna Piazza Armerina 225/877 5 Enna Pietraperzia 169/643 6 Enna Villarosa 302/761 1.2.2 Morfologia e Pedologia Morfologicamente e pedologicamente l’area in esame è eterogenea. Si distinguono: - a sud, nei territori dei comuni della provincia di Agrigento(Canicattì, Grotte e Racalmuto), terreni di natura alluvionale, vertici e bruni; nei territori della provincia di Caltanissetta (Delia, Riesi, Sommatino, Serradifalco), e della provincia di Enna,( Barrafranca e e Piazza Armerina Pietraperzia), terreni di natura alluvionale (nei fondovalle in prossimità delle aste fluviali), vertisuoli con elevato contenuto di argilla, regosuoli-suoli-bruni. Il territorio è quello tipico della media collina, con orografia piuttosto regolare, con terreni profondi, freschi e fertili, con altitudini medie che vanno dai 260 ai 500 metri; - a nord, nei territori dei comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Caltanissetta, Marianopoli, Milena, Montedoro, Mussomeli, Sutera ,Resuttano, Villarosa, Calascibetta, Enna, terreni argillosi con caratteristiche vertici, suoli bruni, vertisuoli; tipiche di questi territori sono le formazioni calanchifere e le rocce affioranti. L’ orografia è molto tormentata, giacitura irregolare con pendenze molto elevate dove è manifesta una notevole instabilità superficiale con movimenti franosi alquanto diffusi, soltanto in prossimità dei suoli alluvionali, presso le sponde fluviali, i versanti sono pianeggianti o leggermente acclivi. Le altitudini sono quelle tipiche dell’alta collina, superando anche gli 800 metri sul livello del mare. 1.2.3. Idrografia L’area è attraversata a nord-ovest dal Fiume Salito, dal F. Gallo d’Oro e da affluenti minori, tutti tributari del Fiume Platani; e nella restante parte dell’area dal fiume Imera Meridionale e dai suoi numerosi affluenti, alcuni dei quali di scarsa entità e infine nell’ennese dai Fiumi Dittaino, Morello che sono affluenti del Fiume Simeto. La rete idrografica del territorio è costituita da numerosi corsi d’acqua, la maggior parte dei quali a carattere stagionale. Infatti, in concomitanza con il verificarsi delle precipitazioni atmosferiche, intense e concentrate nel periodo autunno-vernino, la rete idrografica convoglia portate idriche di una certa consistenza; tali volumi si riducono progressivamente, fino talvolta a prosciugarsi del tutto, durante i mesi estivi. I fiumi più importanti sono a nord-est il Platani, che segna il confine tra le province di Caltanissetta ed Agrigento, il Salito, che scorre nella parte meridionale del territorio, e il Gallo d’Oro, che costituisce la naturale prosecuzione del Salito e termina il suo corso confluendo nel Platani in territorio di Campofranco. Le acque dei fiumi Salito e Gallo d’Oro sono inutilizzabili per l’elevato grado di salinità che le caratterizza e per le stesse acque del Platani, che lungo il tratto superiore fino a qualche anno fa venivano raccolte in piccoli bacini dalle aziende ubicate nelle immediate prossimità del fiume, l’uso irriguo risulta ora sostanzialmente compromesso, per gli apporti di una miniera di sale abbandonata sita in prossimità del confine tra i territori di Acquaviva Platani e Cammarata. Il Fiume Salito scorre in direzione est-ovest ed ha un andamento meandriforme con tratti rettilinei o sinuosi che si alternano a tratti più articolati con anse piuttosto ampie. La sezione valliva si presenta generalmente ampia e a fondo piatto. Il Salito deve il suo nome al fatto che nelle acque del fiume è disciolto salgemma in elevate concentrazioni che si accumula lungo il percorso delle acque sull’altipiano gessoso solfifero. Ciò determina una delle peculiarità paesaggistiche dell’area in quanto, nella stagione estiva, quando la portata del Fiume si riduce ed il livello dell’acqua si abbassa, l’alveo assume una tipica colorazione biancastra dovuta alla deposizione dei Sali contenuti nelle acque. La maggior parte dell’area in esame è attraversata dal bacino del fiume Imera Meridionale anticamente chiamato fiume Salso perché le sue acque, che scorrono in parte su rocce di natura gessoso-solfifera, presentano un’elevata salinità, che ricade nel versante meridionale della Sicilia. E’ il secondo fiume sicilano per grandezza con i suoi 2.000 Kmq, ed interessa quattro province: Palermo, Caltanissetta, Enna e Agrigento. Il fiume nasce dalle Madonie e attraversa l'isola da nord a sud-est dove sfocia nel mare Mediterraneo alla periferia orientale dell’abitato di Licata. La lunghezza del fiume è di 144 km e riceve nel settore settentrionale del bacino il F. Salso, da qui il nome Salso-Imera, che si sviluppa per circa 28 km. I principali affluenti dell’Imera Meridionale sono oltre il F. Salso, il F. Morello, che trae origine in territorio del Comune di Calascibetta; il F. Torcicoda, che sbocca sul fiume Imera in prossimità del ponte di Capodarso in territorio del Comune di Caltanissetta; il F. Furiano, il T. Braemi, il F. Gibbesi e il T. Mendola che formano rispettivamente 7 sottobacini con una superficie superiore a 100 km2 ognuno. Nel suo percorso il Fiume Imera attraversa due parchi naturali di notevole rilevanza ambientale naturalistica: il parco dell’Himera e il parco delle Madonie. Attualmente, nel bacino del F. Imera Meridionale sono stati realizzati tre laghi artificiali: il Villarosa (in provincia di Enna), l'Olivo (in provincia di Caltanissetta) e il Gibbesi . Il regime dell'Imera Meridionale è caratterizzato, nonostante l'ampio bacino di raccolta, da modestissime portate medie annue (appena 5,1 mc/sec.) che diventano poi quasi nulle nella stagione secca. Al contrario, in caso di forti precipitazioni (che si verificano soprattutto in autunno) il fiume è soggetto a imponenti piene improvvise (tempi di corrivazione del bacino pari a 24 h), che possono anche causare pesanti danni ai terreni adiacenti al corso del fiume. Il territorio del bacino è ampiamente utilizzato per fini agricoli e per l’allevamento del bestiame. 1.2.4 Clima L’areale preso in esame è una delle zone della Sicilia dove la media annua delle precipitazioni è fra le più basse; ciò è dovuto alle particolari condizioni orografiche del territorio. La distribuzione delle stesse segue l’andamento che si ha nel resto della regione, ovvero si possono distinguere due periodi principali: una stagione secca da aprile a settembre, che è caratterizzata da una media del 10 ÷ 20% del totale precipitato, ed una piovosa da ottobre a marzo con il restante 80 ÷ 90%. Due sono i punti fermi: le precipitazioni abbastanza scarse, comprese tra i 400 e i 600 mm l'anno a seconda dei territori per una media annua di 540 mm; l'assenza o la scarsità di umidità nel periodo estivo.
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages62 Page
-
File Size-