TEATRO. Va in Scena La Memoria: a Asti «Jubilaum» Con Rossi, a Velletri La Resistenza Votante in Piazza E Una Città Ricorda La Sua Guerra

TEATRO. Va in Scena La Memoria: a Asti «Jubilaum» Con Rossi, a Velletri La Resistenza Votante in Piazza E Una Città Ricorda La Sua Guerra

TEATRO. Va in scena la memoria: a Asti «Jubilaum» con Rossi, a Velletri la Resistenza Votante in piazza E una città ricorda la sua guerra DALLA NOSTRA INVIATA STEFANIA CHINZARI • VELLETRI. C'è silenzio assoluto nella grande piazza davanti al pa­ lazzo del Vignola. L'aria ancora calda della notte è piena solo delle parole dei ricordL In lenta proces­ sione, sotto il colonnato del Comu­ • ASTI. Il coraggio di rischiare, di ne, sfilano donne, uomini, ragazzi, cambiare. Raggiunta una popolari­ un prete, i vecchi: ognuno regge in tà vertiginosa Paolo Rossi e con lui mano un foglietto, le voci sono in­ il gruppo dei suoi compagni in certe, qualcuna tremula, qualcu- molte avventure, abbandona i lidi n'altra antica e dialettale, altre an­ sicuri della satira per guadagnare cora straniere. Leggono la Stona quelli delia denuncia politica sia Dicono, attraverso le parole scarne di padre Italo Laracca, ciò che ac­ pure filtrata attraverso lo sghignaz­ cadde a Velletri tra l'8 settembre ' zo dell'ungherese George Tabori.' 1943 e il giugno del '44. Rievocano Tocca ad Asti 1994 tenere a batte­ i morti, il sangue, le bombe. La so­ simo questo inaspettato Rossi con lidarietà e gli sciacalli, le deporta­ Jubilaum, italianamente tradotto in zioni e la fame, le macerie, gli stu­ Cinquantenario. E gli applausi, la pri e i primi sussulti di speranza. tensione, talvolta lo sconcerto per È una cerimonia insieme solen­ lo spiazzamento operato nel pub­ ne e sobria, questo Tra le rovine di blico dalla neonata compagnia Le- Velletri. lo spettacolo-evento che sitaliens non sono mancati. ' - Gian Maria Volonté e Angelica Ip­ Jubilaum, rappresentato con lo polito hanno voluto per la cittadina scandalo che sempre accompa­ dove vivono da una decina d'anni, gna le opere di questo drammatur­ non a caso realizzato nel cinquan­ go ebreo, prediletto da grandi regi­ tenario di una Resistenza che gof­ sti come Bergman, in prima mon­ Una scena dello $pettaco1o teatrale «Jubilaum» Irrterpratatotra gli altri da Lucia Vasini, GlampleroSolarlePaoloRossl(nellafotolnalto) Marina Aiessi Gian Maria Votante Pals famente e impunemente si è tenta­ diale nel 1983, ha tut- Ì to di falsare, minimizzandone pel te le carte per interes­ migliore dei casi la reale portata sare il trio Rossi, Lucia stanca. «Mi ha aiutato a scoprire Vasini e Giampiero '_ Velletri», confesserà a fine spetta­ Solari, affiancati da '; colo, attorniato dalle oltre duecento persone (tutti volontari) che hanno Cochi Ponzonì e da lavorato con lui, sommerso di applausi e di «bravo», stringendo mille ma­ Bebo Storti, per l'oc- ' ni tra quanti, presentì, hanno ritrovato in quei frammenti di passato la castone rafforzati da f- propria famiglia, le proprie radici.- attori di sicura qualità » L'olocausto dì Paolo Sono del pittore Claudio Marini i grandi pannelli dipinti e feriti di ros­ interpretativa. A parti- ' so che ricoprono la facciata del palazzo comunale. In mezzo due lunghi re dalla rilettura in chiave per nulla L'olocausto, i morti che tornano per parlare con i vivi, il no fuon come un coro muto. Pro­ sforma, nel graffiarne spettacolo striscioni grigi elencano nomi: Auschwitz, Dachau. Leningrado, Guemica compiaciuta dell'olocausto, me­ posto come un dramma didascali­ prodotto da Teatndithalia e firmato ma anche Vukovar, Sarajevo, Goradze, Kigali, a rammentarci le stragi di scolata all'Inquieta coscienza del • senso della memoria e delle radici, il razzismo di oggi co dalla sorvegliata, misurata regia ieri, ad ammonirci per quelle di oggi. Dai piedi della scalinata, allineati per regia, scene e costumi da An­ come nei campi di concentramento o nelle tante code per il pane diven­ presente; l'andare e venire fra real- - così simile a quello di ieri. Ad Astiteatro ha debuttato di Giampiero Solari, ritmata dalle drea Taddei, addirittura, nella tà e irrealtà; un congruo saggio di tate nella ex Jugoslavia macabri sinonimi di eccidi, confluiscono al cen­ l'atteso Jubilaum (Cinquantenario) dell'ungherese musiche eseguite dal vivo dal violi­ commedia nera in tre movimenti tro del colonnato due lunghe file di persone. Sono nonni, nipoti, figli, comicità ebraica capace di ironiz­ George Tabori, primo, inaspettato spettacolo della nuo­ no yddish di Tommy Leddi, Jubi­ rivestita dai complicati panni del­ amici di tutta la Velletri che siede in piazza, a celebrare sommessamente zare perfino sulla propria storia, sui , va compagnia raccolta attorno a Paolo Rossi. Applausi laum pur con qualche incertezza l'incesto sia pure involontario. Per­ un rito laico, commovente e rigoroso. «Il 22 dicembre 1944 Velletri viene propri comportamenti, sui torti su­ stilistica e qualche interpretazione chè quei due inchiodati, è il caso di di nuovo bombardata. Crollano al suolo l'ospedale, la scuola, la macelle­ biti, su quelli fatti; ii respiro epico ' anche per Zozòs commedia nera di Giuseppe Manfridi da registrare (soprattutto il giovane dirlo, in modo indissolubile da una ria, il frantoio. 1 corpi giacciono in strada, sventrati dalle schegge. Trecen­ che non disdegna i fatti di cronaca; storia di sesso, inconscio, incesto e trasgressione. jurgen di Bolo Rossini), si incunea > posizione dalla quale non possono to persone nascoste in un rifugio muoiono sotto le macerie Una bambi­ l'irriverente memoria delle proprie a poco a poco nell'attenzione del­ liberarsi e dal progressivo sfini­ na gioca con l'amichetta morta». Lapidario e carezzevole, padre Laracca radici. ,->/.>,,• • >,, ., lo spettatore e non la lascia più, mento del giovane ragazzo dall'or­ si aggira tra gli orron della cittadina stravolta dalla guerra e annota, scrive, Lesitaliens approdano a questa - MARIA ORAZIA QRKOORI grazie soprattutto alla bella prova gasmo facile, si rivelano poi essere ricorda. Attentissimo e umile, ascolta, stasera, quelle sue parole, seduto storia notturna che si svolge in un di Barbara Valmonn, Cochi Ponzo- madre e figlio e il ginecologo chia­ in primissima fila, alla bella età di novantanni suonati. cimitero ebraico sulle rive del Re­ sinteresse della gente, perchè «lo­ rore e miseria del terzo Reìch di iii, Lucia Vasini e Toni Bertorelli, al mato per districarli, nello squinter­ E quel suo diario quasi cinematografico, unito ai racconti dei supersti­ ro» sono tornati e incidono nella vi­ Brecht, mentre la voce di Hitler im­ no, dopo personalissime incursio- molleggiato parrucchiere di Bebo nato gioco dei nconoscimenti che ti, che Ippolito e Volonté hanno utilizzato per lo spettacolo. Una cronaca ' ni nell'opera di Brecht (La comme­ ta quotidiana ben oltre la plateale perversa come in un incubo, trova Storti. Paolo Rossi con esemplare ne consegue, un vecchio amore spietata quanto spietati furono i fatti «In quei mesi 2.600 cannoni, 2.400 dia da due lire, ma anche Operac­ adesione agli ideali di un tempo di accenti tragici ritmati dalla terribile carri armati e 300 aerei fecero fuoco su Velletri», sentiamo leggere una " ela romantica) dunque avendo già - un giovane neonazista, che dichia­ comicità di una barzelletta sugli semplicità «dice» il prologo con le della signora, usurpatore della fa­ intenzioni dell'autore e dà voce al­ donna. Avamposto alleato e retrovia dei tedeschi, la cittadina dei Volsci inglobato un meccanismo dram- . ra di preferire a Nietzsche i fumetti ebrei che torna come un tormento­ ma di un membro ragguardevole, fu bombardata senza sosta per mesi, depredata di tesori, distrutta di pa­ l'innocente orrore del suo becchi­ in una serata giovanile degli equi­ maturgico che procede per quadri 's di Paperino, e dunque la violenza ne nei momenti salienti della sto­ lazzi prestigiosi e case comuni, quasi completamente rasa al suolo, con­ staccati, per pennellate espressio- * stolida che si riversa non solo sugli ria. • • •" no di chiare ascendenze shake­ voci che ha rivoluzionato le paren­ tando migliaia e migliaia di morti, che furono duemila nel solo giorno niste. Di qui l'immediatezza del lo­ ebrei ma anche sui popoli di colo­ Cosi nella scena di Sergio Tra­ speariane perchè ogni cosa, lui lo tele. Recitata tutta in ginocchio, i dello sbarco alleato, il 22 gennaio '44. ro Tabori, di questa storia di morti ' re, sui diversi, sugli omosessuali. E monti delimitata da un muro grigio sa bene, ha le sue parole per esse­ corpi avviluppati da un paracadu­ Come lampi, ecco le immagini di una città che si incendia, di donne viventi, di disamore, di violenza, di • la saga affettiva di una famiglia su cui scrivere osceni graffiti, sor­ re detta. '.- te, Zozòs ha trovato in Ida Marinelli rabbiose che depredano le case vuote, di centinaia di sfollati nascosti nel­ stupidità, di senso di colpa, in cui i ' sparita dalla storia, di un figlio in­ montata dalla gigantografia di un Dall'olocausto al sesso anale il un'interprete inquietante e nel gio­ le grotte, nei fossi, nelle botti di quelle vigne incenerite. Mentre sfilano via perseguitati di un tempo rivìvono namorato della musica -suo padre, cimitero ebraico dalle lapidi scon­ passo è lunghissimo oltre che im­ vane Matteo Chioatto una spalla di dal centro del colonnato, i settantotto testimoni si adagiano via via, come alcuni momenti non solo della loro > famoso Parsifal ebreo, andò a con­ nesse, i morti vengono dall'oltre­ pervio. Ma la coinvolgente ed sicuro impatto, mentre Danilo Ne- morti, sui gradirli. Una visione potente come la celebre scalinata della Co­ vita, ma anche di quella di altri, per segnarsi alla polizia vestendo gli tomba a dialogare con i vivi entran­ esplicita prospettiva teatrale che grelh è un padre ginecologo di nes­ razzata Pot&nkin, scandita dagli intermezzi dei coro: il Requiem di Mo­ esempio dei bambini uccisi in uno abiti dell' eroe ariano per eccellen­ do nel cerchio bianco, disegnato al assume il desiderio più antico del sunissimo aiuto e di sicura compli­ zart, un Miserere, i Carmina Burana di Orff, la Butterify. Risorgono tutti, dei più bestiali genocidi che la sto­ za-, di una ragazza spastica, di un centro del palcoscenico, luogo de­ mondo nel testo di Giuseppe Man­ cazione.

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