Comune di Pimonte Il nome deriva dal latino "apud montes" che significa "presso i monti". Il comune è delimitato dai Monti Lattari a sud e a est e dal monte Pendolo a nord-est con vista verso il Vesuvio e verso il Golfo di Napoli. Le origini e la storia di Pimonte si perdono nella notte dei tempi. Prima della civiltà romana nuclei di pastori già abitarono questa terra. Seguirono,poi,gli Etruschi, i Sanniti e i Goti, scacciati dai Greci dopo una battaglia che si svolse alle falde dei Monti Lattari. Le prime notizie documentarie del Paese si hanno a partire dal X secolo. Pimonte presenta una ricca potenzialità paesaggistica per la particolare conformazione geografica che comprende diverse aree: da una pedemontana e collinare fino ad un’area montana ricca di sentieri, di cui alcuni sopravvivono sulle tracce di antiche mulattiere. Tra le caratteristiche boschive e arboree, particolarmente attraenti vi sono castagni e querce insieme ad altre specie tipiche della Macchia Mediterranea. Il fascino dei paesaggi rurali si arricchisce di lucciole e fiamme votive che in particolari ricorrenze richiamano tradizioni ancestrali e remote. La "Valle Lavatoio"-Storico luogo in località Franche di Pimonte, cosiddetto per la presenza dei lavatoi, circondati da una ricca vegetazione. Castello di Pino- L’area in cui sono collocati i resti del Castello di Pimonte ospita anche un adiacente spazio naturale e vegetale che dipinge in modo pittoresco l’intero paesaggio. Sono visibili nella ricca vegetazione i resti delle antiche cappelle e delle case coloniche che sorgevano attorno all’arcipretura di Pino. Resicco- È una località caratteristica che dista dal centro della città 1,5 Km; offre magnifici scorci panoramici di incomparabile bellezza, Monte Coppola - Questa altura, prima della creazione della statale per Agerola, era la porta dei Monti Lattari. Lungo questa direttrice si sviluppavano gli scambi commerciali tra Pimonte e Castellammare. Il monte ospitava l’importante festa di Monte Coppola, momento di incontro delle popolazioni dell’agro stabiese che, nel giorno di martedì in Albis, si radunavano in località Tuoro e nei boschi di Quisisana per festeggiare fino a tarda notte al ritmo del tamburo. Rinomati sono i prodotti caseari derivati dal latte vaccino locale conosciuto già dai romani da cui presero nome i Monti Lattari (mozzarelle, provoloni, ricotte), salumi tipici (salami, cap e cuoll, pancette, salsicce), olio autoctono, frutta e ortaggi vari (fagioli, pomodori, olive, pesche, noci, fichi, uva) e vini (siamo nella zona del Gragnano DOC). È impossibile dimenticare la pizza e i panuozzi cucinati in diverse varietà a seconda dei gusti. Tradizione Artigianato presepiale : E' particolarmente diffuso e radicato nella storia dell’artigianato locale il presepio tradizionale napoletano il Comune di Pimonte ha ideato il Concorso intitolato: “Le strade del Presepe”, che si è realizzato lungo le vie del Borgo Tralia, già naturalmente avvolto da un’atmosfera fiabesca di borgo storico immerso in una rara bellezza paesaggistica. Tammurriata dei Monti Lattari :Roberto De Simone, esperto di musica popolare pubblicò nel 1979 un lavoro dal titolo “Le tradizioni in Campania”. Una ricerca sulle tradizioni, frutto di un lungo viaggio tra i paesi campani Qui rimase affascinato da un ballo caratteristico locale interessanti . Nei testi cantati dai cantori del piccolo paese pedemontano, emergevano le fonti popolari da cui derivano alcuni dei brani della canzone napoletana più famosi come “Fenesta ca lucive” e “'E spingule frangese”. .
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