NOTIZIE Le notizie della Gazzetta Fondantico senza neppure dare un’occhiata a ciò che uno degli uomini di punta del nuovo regime, aveva davanti. La sua formidabile memoria onnipresente nelle commissioni di ammissio- visiva lo sostiene a tal punto che, la genuina ne alle mostre e ai concorsi più importanti, E terminata il 14 giugno 2009 presso la e sentita sostanza del ‘vero’ non è contin- dei quali è in grado di orientare le scelte. Galleria Fondantico di Tiziana Sassoli a gente della sua apparenza, bensì nell’esem- Godere della stima e della protezione di Bologna, la mostra antologica Coriolano pio liberamente creativo del naturale. Ojetti significa per un artista entrare nel cono Vighi, la quale si inserisce nel ciclo delle Oggi questa mostra alla Galleria di luce che circonda l’arbitro riconosciuto mostre prevalentemente culturali della galle- Fondantico dedicata a Vighi, in collaborazio- della cultura del tempo: un onore immenso ria, anche come riconoscimento, nello speci- ne con l’Associazione “Bologna per le Arti”, che può però rivelarsi anche un pesantissimo fico, a questo paesaggista che ha dato molto ha restituito nuovo vigore all’attività di que- onere. alla città di Bologna. E’ disponibile un cata- sto artista, soprattutto per la modernità e la Le opere in mostra documentavano lar- logo, curato da Eugenio Riccomini, con sche- passione con cui ha dipinto la natura nei gamente il modo in cui ciascuno dei tre arti- de di Gianarturo Borsari, e note biografiche suoi variegati aspetti. sti reagisce alla fortissima volontà del critico di Nicoletta Barberini, dove sono state pub- di orientarne le scelte artistiche e, sotto gli blicate circa 80 opere. “Coriolano Vighi (Firenze, 1852- Bologna, occhi del visitatore, prende forma il raccon- Questa mostra, la prima dedicata a Vighi, 1905)”, Fondantico di Tiziana Sassoli, to di quattro destini che si intrecciano con ha contribuito ad arricchire in maniera scien- Bologna, Via Castiglione 12 b, dal 14 maggio al sviluppi non sempre prevedibili. tifica gli studi su questo autore apprezzato in 14 giugno 2009; tel e fax 051 265980, LIBERO ANDREOTTI Italia e all’estero nel periodo a cavallo dei [email protected]; www.selart.com/fondantico. (Pescia 1875 - Firenze 1933) due secoli. I dipinti esposti conducevano il Di modesta estrazione sociale, il toscano visitatore in un viaggio attraverso i paesaggi Libero Andreotti è un perfetto autodidatta, scelti o immaginati dal pittore per raccontare Guidi Bruscoli un talento naturale che scopre la vocazione qualcosa di sé, della propria vita e del suo per la scultura intorno ai trent’anni. Una pas- percorso artistico. Uno sguardo che ci porta sione affinata a Parigi, la città che gli decre- ad osservare insieme a lui i territori e gli sce- Fabrizio Guidi Bruscoli ha curato il ta il successo e dalla quale è costretto ad nari preferiti, tra i quali il mare, che divente- restauro di un tabernacolo del XVIII secolo allontanarsi nel 1914, allo scoppio della rà quello più amato, sino a renderlo nella sua che racchiude uno stucco precedente raffi- Prima Guerra Mondiale. Al suo rientro in maturità artistica uno dei più abili pittori di gurante la Madonna del Solletico, sull’angolo patria, Ugo Ojetti è tra i primi ad appassio- marine, molto apprezzate da quella borghe- di via del Porcellana con Borgognissanti a narsi al suo lavoro che predilige soggetti Firenze. sia nascente che sta scoprendo ‘la villeggia- femminili dalle forme asciutte e stilizzate. Per tura al mare’. volontà del critico, tra i due si instaura un La pittura paesista di Vighi ha saputo rapporto strettissimo, in cui il “Padreterno amalgamare con grande maestria il senso Francesca Antonacci del Salviatino” dispensa protezione cercando poetico e sognante della vita con il culto però di influenzare il percorso dell’artista. In naturalistico del vero, e il gusto tardo roman- e Damiano Lapiccirella particolare, Ojetti tradisce la vena intima e tico, filo conduttore del suo impegno artisti- familiare di Andreotti deviandolo verso la co, è l’elemento maggiormente fruibile dalle Libero Andreotti, Antonio Maraini, scultura monumentale. Chi oggi vede quel opere della mostra. Scorci fluviali, di campa- pallido esempio della statuaria andreottiana gna e scenografie marine, dipinti con grande Romano Dazzi. Gli anni di Dedalo –la mostra che fino al 30 giugno era ospitata che è il marmoreo Monumento alla Madre destrezza e attualità, sono protagonisti asso- Italiana eretto in Santa Croce a Firenze com- luti della mostra, a testimoniare la grande presso la Galleria Francesca Antonacci - offriva l’opportunità di far rivivere prende facilmente il dramma dell’artista, abilità di Vighi di dipingere posti anche solo penosamente combattuto tra il desiderio di immaginati, sfruttando la memoria visiva di l’appassionato dibattito culturale e artistico di cui fu animatore instancabile, arbitro e, non deludere le aspettative e le “istruzioni” tutto quello che aveva visto negli anni, nelle di Ojetti e l’esigenza di proseguire la sua riproduzioni di dipinti altrui, soprattutto spesse volte, tiranno Ugo Ojetti dalle pagine di Dedalo, la rivista da lui fondata e diretta ricerca verso una scultura sempre più sem- tedeschi e anche nelle fotografie; traducendo plificata, dalle superfici aspre e corrose, un poi la sua opera sulla tela in maniera assolu- tra il giugno 1920 e il giugno 1933. Tra loro molto diversi, gli scultori Andreotti e Maraini percorso che lo porta in una direzione lonta- tamente naturalistica. nissima da quella ostinatamente indicata dal E’ noto un aneddoto nel quale si narra e il disegnatore Romano Dazzi sono infatti suo protettore. La rottura si consuma quando che un giorno, a causa del suo accanimento accomunati dall’essere stati sostenuti e colle- Andreotti, sempre meno entusiasta delle pre- su paesaggi inesistenti, viene portato dai col- zionati dal potente critico. Dei tre, nessuno stigiose commissioni procurate dal critico, leghi a ritrarre finalmente dal vero, durante proviene da un percorso di formazione di viene sollevato dall’incarico per la realizza- una gita a Monte Donato nei pressi di tipo accademico. Tra loro la figura di Ugo zione del Monumento ai Caduti di Milano. Bologna, una parte dei tipici calanchi colli- Ojetti, nato a Roma nel 1871, narratore, gior- ANTONIO MARAINI nari, ed al momento di esporre ognuno il nalista, critico d’arte. (Roma 1886 - Firenze 1965) proprio lavoro Vighi mostra una splendida Ojetti è un convinto sostenitore della Di natura tutta diversa il rapporto tra marina. L’aveva dipinta ad occhi chiusi, necessità di rinnovare l’arte italiana guardan- do al modello della sua grande tradizione. Ojetti e Antonio Maraini, apprezzato scultore Nel giugno del 1920 pubblica il primo nume- ma anche critico d’arte e animatore, nella sua ro di Dedalo, tribuna letteraria di quelle sue villa fiorentina di Torre di Sopra, di un famo- teorie così prossime al concetto di “ritorno al so salotto letterario. Maraini è bello, raffina- mestiere” che a Roma andava in quegli anni to, coltissimo, un uomo predisposto al suc- elaborando il gruppo di artisti e intellettuali cesso, che infatti arriva in fretta e ne fa uno vicini a Valori Plastici, la rivista di Mario dei personaggi di spicco del regime, anche Broglio. La sua soluzione autarchica al pro- più potente di Ojetti. A lui si deve la trasfor- blema dello svecchiamento dell’arte italiana, mazione in Ente Autonomo della Biennale di fondata sulla supposta supremazia della Venezia, di cui è segretario generale dal 1927 nostra civiltà rinascimentale, lo pone però al 1942. Ojetti lo ammira, ma anche in que- anche in linea con le pulsioni nazionaliste sto caso si arriva allo scontro, di natura però del fascismo di Benito Mussolini, che di lì a politica, una polemica che Ojetti fa rientrare Coriolano Vighi, Solitudine poco prende il potere. Ojetti diventa in breve quando si rende conto che una prova di 52 NOTIZIE sua creatura. Romano si impegna, cerca una Catalogo a cura di Giovanna Caterina De docilità che non possiede, ma la forza dei Feo e Francesca Antonacci suoi sogni è destinata a travolgere la medita- ta utopia pedagogica del maestro. “Libero Andreotti, Antonio Maraini, Il pretesto per sganciarsi da quella pesan- Romano Dazzi. Gli anni di Dedalo”, mostra te tutela glielo offre, nel 1923, l’invito del a cura di Francesca Antonacci e Damiano governo a documentare, con una campagna Lapiccirella, Galleria Francesca Antonacci, di disegni, la spedizione militare italiana in Roma, via Margutta 54; dal 14 maggio al 30 Libia al seguito del maresciallo Graziani. I giugno 2009. Per informazioni: tel. 06 mesi trascorsi nel deserto lasciano nel suo 45433036 - 06 45433054; animo un segno indelebile. La qualità del e-mail: [email protected]. lavoro scaturito da quell’esperienza è straor- dinaria, ma non sempre in linea con le indi- cazioni di Ojetti. Il rapporto tra i due sta Galleria Paolo Antonacci chiaramente volgendo all’epilogo: una rottu- ra amara vissuta dal critico con risentimento. Dal 14 al 30 di maggio 2009 si è tenuta L’artista ritorna ai motivi peculiari della nella galleria di Paolo Antonacci di via del sua ispirazione: la resa del movimento, il Babuino 141a una mostra dedicata al pittore non finito, l’idealizzazione delle forme. Una Alessandro Poma (1874 – 1960). linea destinata in Italia a subire una pesante A questo artista raffinato ed eclettico il sconfitta. Trionfa invece l’indirizzo teorizzato Comune di Roma ha dedicato una retrospet- dal suo pigmalione di un tempo. A Romano, tiva negli spazi dell’Aranciera di Villa sempre più isolato, resta la consolazione del- Borghese (giugno-settembre 2007) con gran l’entusiasmo che gli ambienti americani in successo di pubblico e di critica e nell’estate Italia riservano al vitalismo (così ‘americano’, del 2007 una sua mostra è stata allestita a appunto) della sua opera. Piano di Sorrento. La mostra presentava: Questa di Paolo Antonacci è stata una 1) tre sculture in bronzo e otto disegni di nuova occasione per ammirare le opere di Libero Andreotti, La Fortuna Libero Andreotti.
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages27 Page
-
File Size-