SCACCHIERA DELLO STILE Elegantiarum Sub Editor Giancarlo Maresca - [email protected]

SCACCHIERA DELLO STILE Elegantiarum Sub Editor Giancarlo Maresca - Maresca@Arbiter.It

arbiter.it GIORNALE DI PIACERI E VIRTÙ MASCHILI NELLA CABINA ARMADIO DELL’UOMO CHE VESTE SU MISURA C’È SPAZIO ANCHE PER LA CONFEZIONE. LO CONFERMA IL NOSTRO SONDAGGIO: L’ELEGANZA È IL RISULTATO DI MOSSE STRATEGICHE SULLA SCACCHIERA DELLO STILE ped. in Abb.Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1 DCB LO/MI S Poste Italiane S.p.A. - AUT 12,70 ¤ - BE 12,50 D 16,50 PTE CONT. 11,50 ● VITE PARALLELE ● LA NOSTRA STORIA ■ AUTO SARTORIALI CARLO FECIA DI COSSATO IL BOOM CHE FARSI GUIDARE E YUKIO MISHIMA HA CAMBIATO IL PAESE DALLA PERSONALITÀ MENSILE | ANNO 21 | NUMERO 215/LXXI | FEBBRAIO 2021 | € 10,00 EDITORIALEEDITORIALE DI FRANZ BOTRÉ on immensa soddisfazione posso affermare cine e decine di lettori giunti da Bari, Palermo, Venezia, da tut- che dopo 215 numeri pensati, creati, lavo- ta Italia per condividere il momento, i contenuti, lo spazio. Tut- rati e stampati, che dopo 20 anni di ricerca, to avveniva senza l’uso dei social, partecipavano solo ed esclusi- la quarta fase del progetto si è concretizza- vamente leggendo il giornale. Non mi era mai successo di trova- ta. Sono arrivato finalmente al punto in cui vo- re una comunità così coesa. Molti, anno dopo anno, sono pas- levoC arrivare. Attenzione, però, non è il punto di arrivo, è quel- sati da stimati lettori a collaboratori. La conferma arriva dai nu- lo di una ripartenza. L’Uomo Arbiter oggi c’è! L’ho capito leg- meri emersi dalle varie analisi dei tre sondaggi eseguiti nel corso gendo, analizzando e studiando profondamente i risultati di que- dei dieci anni, questionari che hanno evidenziato e messo in or- sto quinto sondaggio. I primi tre vennero fatti con l’allora Mon- dine e in fila passioni, aspirazioni, gusti e tante aspettative. Una sieur, gli ultimi due con Arbiter, interrogando come sempre gli cosa ho imparato da queste risposte, spaccati e tabelle: i sondag- abbonati, i lettori e la tribù del nostro mensile. È bene ricorda- gi, severi, sono una immensa fonte di valore inestimabile per l’e- re e sapere che i primi sondaggi venivano eseguiti tra una platea voluzione del prodotto editoriale. È la stessa telemetria che ma- di 500 persone, a quest’ultimo hanno partecipato in 1.370 (120 niacalmente adottavo nelle corse in auto. Quante volte pensavo donne!) su 1.500 interrogate. Molti di questi lettori che fedel- di essere veloce e poi l’ingegnere ai box mostrandomi i dati del- mente ci seguono e sono vicini al giornale, come testimoniano la telemetria mi dava del paracarro? Allora mi fermavo ai box, le numerosissime lettere e mail che arrivano in redazione, sono mi concentravo, leggevo attentamente tutti i dati, li analizzavo: gli stessi che 20 anni fa immaginavo e vedevo titubanti, insod- l’utilizzo dei freni, dello sterzo, dell’acceleratore, delle traiettorie. disfatti, dinanzi alle edicole scegliere un giornale maschile. Era- Alla fine capivo e distinguevo gli errori fatti dalle cose ben fat- no anni felici, in cui regnava la pubblicità, le edicole erano tan- te. Ripartivo e come per incanto toglievo immediatamente, mi- te, oltre 30mila (oggi sono meno della metà), tutte invase da ma- nimo, mezzo secondo sul tempo al giro. Spesso ho tolto anche schili, più o meno belli, più o meno interessanti. Molti di questi un secondo, una vita per chi corre, così, subito al secondo giro. progetti si sovrapponevano, alcuni erano fotocopie, stessi conte- nuti, stesse foto, stesse cartelle stampa a cui ispirarsi. Di diverso uesto modo d’essere l’ho adottato nella vita e soprattutto avevano il formato, il logo e il prezzo. In questo panorama, man- nel modo di condurre i giornali. È quello giusto per ca- cava un mensile di riferimento, che li appagasse, che interpre- Q pire cosa sbagli, come fare per migliorare, dove vuoi ar- tasse i loro gusti, che fosse credibile, che avesse buona reputazio- rivare e per comprendere i limiti, tutti, personali e aziendali. Al- ne e fosse in linea con la loro cultura, con il loro modo di essere. la fine i sondaggi avevano messo in evidenza molti spunti e bel- le opportunità per riflessioni interessanti. Avevo capito che in llora, attorno al 2000, ero vicedirettore di Class e da an- questa società l’uomo stava rapidamente cambiando, che si sta- ni dirigevo Gentleman, che avevo altresì creato e pro- vano formando tante nuove tipologie di uomini, diversi tra loro, gettato. Ma più passava il tempo e più capivo che c’era in tutto e per tutto, con culture ed esigenze diverse, con stimoli, unaA parte di uomini insoddisfatti, orfani di un proprio giornale desideri differenti. Capii che non si può parlare e coinvolgere tut- di riferimento. Fu allora che decisi di cambiare barca, di virare ti. Era e sarà sempre più una questione di identificazione del tar- e di cambiare rotta: creai Monsieur. Da quel momento è inizia- get. La domanda era semplice: con chi vuoi parlare? Perché farlo to un nuovo progetto. Un progetto circolare: ho messo l’uomo al con tutti è praticamente impossibile. Puoi farlo solo attraverso un centro di un cerchio (molto prima che lo facesse Ennio Doris), in quotidiano, una radio o una televisione. In una società maschile, modo che ogni settore di interesse e ogni passione della sua vita sempre più selezionata e stratificata dall’alto al basso e dal basso fossero equivalenti ed equidistanti dal fulcro. Cominciai a setac- verso l’alto, ormai suddivisa tra i «simili» e i «dissimili». Scelsi di ciare e selezionare la società, per cercare, individuare e dialogare seguire quella dei «simili», composta da uomini che non hanno con uomini di buone maniere e di gusto. Fu così che dal 2001 al voglia di scendere a compromessi, che non amano l’ipocrisia del 2010 Monsieur divenne la rivista dell’uomo extravagante. Ovve- politicamente corretto, ma amano le donne (qualcuno anche gli ro il mensile per chi, partendo dallo stesso fulcro, cerca nel gior- uomini), la famiglia, l’arte, la storia, quella vera, la Patria, i valo- nale le risposte alle numerose domande. Poco alla volta mi ac- ri, l’etica più che l’estetica. Perenni esploratori di emozioni e di corsi che i lettori di Monsieur erano diversi da tutti gli altri. Re- qualità della vita. Nel loro guardaroba, l’abito sartoriale ha con- agivano, dialogavano, scrivevano, telefonavano, partecipavano. quistato spazio con il crescere dell’età e della cultura. Con il pas- Ogni volta che a Firenze c’era (e c’è) il Pitti Immagine Uomo, sare del tempo hanno capito che un bell’abito sartoriale esprime la nostra Lounge si trasformava in un vero e proprio Club. De- con grazia chi siamo e che, per contro, l’abito che ci fa sembrare FEBBRAIO 2021 | ARBITER 7 ELEGANTIARUM qualcun altro si chiama solo costume. Sono uomini a cui non interessa affatto apparire, ma interessa essere. Capii che era giunto il momento di andare oltre, di alzare l’asti- cella, di passare al setaccio la società per trovare e selezio- nare l’Uomo. Fu così che abbandonai l’uomo extravagan- te, per mettermi alla ricerca e aggregare attorno al futuro giornale l’Uomo Elegantiarum. Presi il meglio di Monsieur e, dopo 35 anni, plasmai e riportai in vita Arbiter. Un gior- nale pensato come uno spazio di confronto, dibattito, se- lezione, maturazione e crescita. Fondato sulla pertinenza dell’essere, in un mondo dove sempre di più prevale l’ap- parire. Un mensile che valorizza il dialogo continuo con i lettori, che si pone come stella polare per uomini che vo- gliono orientarsi in un presente che ha sempre più biso- gno di idee vere e autentiche. Oggi, dopo dieci anni, con questo nuovo sondaggio, arriva la conferma. La strada per- corsa e intrapresa era quella giusta. La stella polare, quel- la della sartoria, mi ha condotto sull’isola che c’è! Abitata dall’Uomo che cerca e vuole tutto fatto a mano, su misu- ra, capi esclusivi, realizzati con cura dalle sapienti mani di nobili artigiani italiani. Nuovi territori, che mi hanno fat- to scoprire nuovi orizzonti, nuovi lettori, sempre più giova- ni, affascinati e coinvolti dal verbo di Arbiter. lla fine emerge ciò che presumevo e che volevo: meno ma meglio! Un Uomo che sa riconoscere gli assi cartesiani dell’educazione allo stile: ma- terialiA e fogge, vale a dire sostanza e forme dell’eleganza. Ma volevo andare oltre. In questi anni, avendo fotogra- fato più di 60 cabine armadio dei nostri lettori, leggen- do attentamente tra le immagini, avevo notato e ricono- sciuto capi non solo fatti a mano su misura tipicamente Richiedi il secondo sartoriali, ma anche giacche, camicie, scarpe, paltò, im- volume di permeabili, jeans di aziende della grande confezione. Mi sono quindi chiesto: ma un Uomo così preparato, selet- «ESSERE E VESTIRE», tivo, con il gusto del sapere, che sa cogliere i particolari che fanno la differenza, quali marchi sceglie e acquista, dedicato al indossa e fa entrare nella sua cabina armadio? In teoria GUARDAROBA MASCHILE ho capito che i nomi dei marchi non contano, ma que- sta verità appartiene e serve solo a chi, come gli Uomini Arbiter, conosce il prodotto così bene da poterne giudi- care da solo i pregi, i difetti e il valore. È la conseguen- za logica di chi sa. È il rapporto che fonde l’emozione, la Scrivi a qualità e il giusto prezzo. Ora che la scacchiera dello sti- [email protected] le è completata, direi che da quest’anno possiamo anda- re oltre e iniziare un nuovo percorso di approfondimento, prezzo 49 euro per giocare tra simili e fare le proprie mosse con la stra- tegia del sapere e arrivare ognuno alla propria eleganza.

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