DOSSIER RADICI/ROSARNO monitoraggio autunno-inverno 2011/12 DOSSIER RADICI/ROSARNO Dossier RADICI/ROSARNO Prodotto da RADICI con il contributo di Fondazione Integra/Azione Realizzato da Associazione SUD/Stopndrangheta.it Patrocinio morale di Legambiente Reggio Calabria Chiuso ad aprile 2012 e stampato a maggio 2012 Il dossier non è in vendita Attribuzione Non commerciale CC BY-NC A cura di: Rosaria Marina Arena e Francesca Chirico Coordinatrice: Cristina Riso Hanno collaborato: Samir Allaoua, Alessio Magro, Patrizia Riso, Koudous Sehion Hanno collaborato al monitoraggio Francesca Giordano, Chiara Tommasello, Ibrahim Aw, Concetta Notonica, Antoine Du Castelle. E per questo li ringraziamo. Un sentito ringraziamento per il prezioso lavoro svolto va allo sportello migranti di Action – Diritti in movimento. Un particolare ringraziamento a Simone Andreotti della Fondazione Integra/Azione, che ha sposato l’idea di un monitoraggio 2011/12, e a Nuccio Barillà per aver creduto nel progetto. tempo e competenze per arricchire il dossier di importanti testimonianze. Si ringraziano per i dati statistici, preziose fonti senza le quali il presente lavoro non sarebbe stato possibile, la Direzione provinciale Inps di Reggio Calabria, il Centro per l’impiego di Gioia Tauro, la Direzione provinciale del Lavoro di Reggio Calabria e la Direzione regionale del Lavoro della Calabria, la Prefettura di Reggio Calabria e il Comune di Rosarno. Si ringraziano per il supporto, l’accoglienza e la disponibilità l’Amministrazione Comunale di Rosarno, la Caritas di Drosi e la Caritas dell’arcipretura San Giovanni Battista di Rosarno. DOSSIER RADICI/ROSARNO monitoraggio autunno-inverno 2011/12 reteRADICI Fondazione Integra/Azione per contatti: per contatti: [email protected] [email protected] www.reteradici.blogspot.com www.fondazioneintegrazione.it su fb: ReteRadici Rosarno su fb: Fondazione Integra/Azione DOSSIER RADICI/ROSARNO INDICE INTRODUZIONE Due anni, un’epoca di Alessio Magro ......................................................................................................................... 7 L’intervento: Il corso di questa storia va cambiato di Luca Odevaine e Francesco Ferrante (Fondazione Integra/Azione) ..................................................................................................................... 10 L’intervento: di Nuccio Barillà (Legambiente) ...... 12 CAPITOLO I Stagione 2011/2012: La puntuale “emergenza” Promesse mancate, strumentali allarmismi, Tendopoli e nuovi impegni istituzionali: la cronaca dell’ultima campagna agrumicola nella Piana di Rosarno ........................................................................ 15 La Scheda: Dal caso Rosarno alla vertenza meridionale Il cammino per il diritto di soggiorno dei braccianti africani ................................................................ 20 CAPITOLO II La geografia delle comunità migranti mediazione abitativa ..................................................................................................................................... 25 L’intervista: Elisabetta Tripodi: ........................................................................ 38 Francesco Bonelli : “........................................................................ 40 CAPITOLO III Monitoraggio 2011/2012: numeri e tendenze L’intervista: Don Pino Demasi : ......................................................................... 58 CAPITOLO IV Monitoraggio 2011/2012: cosa vogliono gli africani Motivi della partenza, aspettative, delusioni, socialità negata, percezione degli italiani ...................... 61 L’intervento: Migranti e rosarnesi, razzismo IGT? di Chiara Tommasello ................................................................. 67 DOSSIER RADICI/ROSARNO L’intervista: Don Nino Larocca: ............................................................ 69 Don Pino Varrà: “A Rosarno un’accoglienza lunga 20 anni............................................................................. 71 CAPITOLO V Monitoraggio 2011/2012: lavoro nero I contratti di avviamento e le giornate denunciate, la “normalizzazione” dei controlli, ancora il fenomeno dei falsi braccianti ...................................................................................................................... 75 L’intervista: Nino Calogero: “ .................................................................................. 89 CAPITOLO VI Agricoltura, al succo della questione L’addio della Coca-Cola, la nuova Pac europea e un modello agricolo da rifondare per sopravvivere - Gli interventi di Cgil, Confagricoltura, Cia e Coldiretti ......................................................................... 93 GALLERIA FOTOGRAFICA .................................................................................................................................. 97 CAPITOLO VII Il lavoro che ammala e ammazza L’intervista: Andrea Freda: “ ................................................................................117 CAPITOLO VIII Bossi-Fini e diritto d’asilo, è tempo di cambiare .............................................................................121 L’intervista: Tito Boeri: ......................122 Sandro Mezzadra: .......................................................................124 Ercole Giap Parini: “.............................................................127 Donatella Loprieno: ................................................................130 APPENDICE Migranti e lavoro nero DOSSIER RADICI/ROSARNO INTRODUZIONE Due anni, un’epoca di Alessio Magro Rosarno ha oggi un orizzonte visibile e alcune stelle note orientano i naviganti. Le rotte possibili sono anno consecutivo, un lavoro duro e complesso come quello di dar vita a un dossier sui migranti della Piana, a compimento di un monitoraggio sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri, quest’anno ancor di più al centro della nostra indagine che raccoglie ed elabora percezioni, desideri e aspettative della diaspora africana. Troppo spesso ci arroghiamo il diritto di pensare al posto degli immigrati, di ragionare dal nostro punto di vista, calpestando così facendo l’altrui identità. Noi vogliamo invece continuare a dar voce alle comunità migranti, a metterne nero su bianco bisogni e rivendicazioni, a indicare possibili soluzioni. Certo non basta una pubblicazione a risolvere una questione complessa nessuno può più nascondersi dicendo di non aver saputo. Eppure, nella migliore tradizione italiana, si dei media più che alla fatica del lavoro quotidiano, a mettere a fuoco il particolare e non il generale. Tutto ciò non fa che rafforzare le nostre convinzioni: è ancora attuale un lavoro che si ponga come obiettivo Ma non si può indicare una meta, per giunta lontana, senza ripercorrere le tappe del cammino: per guardare meglio al futuro occorre volgergli per un istante le spalle. All’indomani della rivolta dei passione in un percorso di mobilitazione tra Roma e la Calabria. Sembra trascorsa un’epoca intera da quando pubblicammo il “Dossier Rosarno – Arance insanguinate”. Sentivamo l’esigenza di rendere nota all’opinione pubblica la storia dei braccianti stranieri della Piana reggina, con la sua ventennale scia di sangue e violenze, e ciò per meglio comprendere la portata dei fatti. Un dossier, il primo, per uscire dalla logica angusta e stucchevole dell’emergenza, delle facili patenti di razzismo e delle pelose dichiarazioni autoassolutorie. Attraverso articoli di giornale e inchieste, analisi e reportage abbiamo provato a restituire dignità agli africani feriti e addirittura uccisi a partire dai primi anni ‘90. Ma, carte alla mano, abbiamo anche raccontato un’altra Rosarno, quella della Festa dei Popoli e dell’impegno antindrangheta e per l’integrazione dello storico sindaco Peppino Lavorato. È questa una storia a lungo negata, che ha trovato con fatica la via della ribalta: il primo quotidiano nazionale ad occuparsi della questione è stato “il manifesto”, nel dicembre del 2006. Eppure già allora alcuni di noi s’erano impegnati, ognuno con le proprie competenze e sensibilità, su una vicenda che ritenevamo già allora centrale. Ci sono volute due rivolte, decine di pagine di giornale e servizi tv per svegliare la coscienza dormiente della gente comune, e quella singhiozzante degli addetti ai lavori. A ben vedere, tutto è riconducibile ad un unico nodo: la Calabria non fa notizia, è terra di scorribande elettorali 7 DOSSIER RADICI/ROSARNO potenza. E allora a guidarci in quella prima fatica è stata un’idea di fondo, che ha poi orientato la nostra il diritto di soggiorno dei migranti sfruttati e cacciati dalla Piana, un percorso che ha portato nel 2010 al riconoscimento del permesso di soggiorno per i 200 migranti che siamo riusciti ad intercettare, una piccola parte di quelli che all’indomani delle violenze si sono ritrovati catapultati a Roma e Caserta oppure sono rimasti, nascosti e impauriti, a Rosarno. Col secondo dossier “RADICI/ROSARNO – monitoraggio autunno-inverno 2010-11” abbiamo alzato il tiro, provando davvero a portare l’Italia a Rosarno. Lo abbiamo fatto con una pubblicazione che ha provato a spiegare le origini del modello mediterraneo dell’agricoltura, un modello che eleva a sistema sfruttamento e negazione dei diritti, un dossier che ha provato a indagare le condizioni di vita e di lavoro del bracciantato africano tra Rosarno, Rizziconi, Laureana di Borrello, Candidoni, Taurianova, San Ferdinando e Gioia Tauro, a porre in evidenza modelli
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