PIANO DI GESTIONE DI DISTRETTO DEL PO DIRETTIVA 2000/60 CE REGIONE PIEMONTE REPERTORIO PIANI E PROGRAMMI 30 aprile 2009 1 INDICE 1. POLITICHE REGIONALI 1.1. DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICO OPERATIVO 2007- 2013 1.2. DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA REGIONALE DPEFR 2006-2008 DPEFR 2007-2009 DPEFR 2008-2010 1.3. DOCUMENTO UNITARIO DI PROGRAMMAZIONE 1.4. PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI POR FESR 2007-2013 POR FSE 1.5. PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI (PTI) 1.6. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 (PSR) 1.7. PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE 1.8. PIANO REGIONALE PER LA BONIFICA DELLE ARE INQUINATE 1.9. PIANO DIRETTORE DELLE RISORSE IDRICHE - PIANO REGIONALE PER LA TUTELA DELLE ACQUE (PTA) 1.10. PIANO FORESTALE TERRITORIALE 1.11. PIANO STRALCIO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO 1.12. PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI E DELLE COMUNICAZIONI 1.13. PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI 1.14. PIANO TERRITORIALE REGIONALE 1.15. PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 1.16. PIANI D’AREA 1.17. PROGRAMMA DI GESTIONE DEI SEDIMENTI 2. POLITICHE PROVINCIALI 2.1. PROVINCIA DI ALESSANDRIA 2.1.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2.1.2. Piano paesistico collina del Po - Coniolo 2.1.3. Piano paesistico boschi di Piancastagna e Alta Valle Orba 2.2. PROVINCIA DI ASTI 2.2.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2.2.2. Parco Fluviale del Tanaro 2.2.3. P.R.U.S.S.T. Il Piemonte Meridionale “Una Porta naturale verso l’Europa” 2.3. PROVINCIA DI BIELLA 2.3.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2.3.2. Progetto per la sicurezza territoriale (P.I.S.) della Valle Strona di Mosso 2.4. PROVINCIA DI CUNEO 2.4.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2.4.2. P.I.S.L. “Cuneo 2015 – Appuntamento con l’Europa policentrica” 2.5. PROVINCIA DI NOVARA 2.5.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2 2.5.2. Linee guida per la rete ecologica 2.5.3. Studio di fattibilità per la riqualificazione fluviale del torrente Agogna dalla città di Novara al confine regionale. 2.5.4. Studi preliminari per l’elaborazione del Piano Paesistico del “terrazzo Novara-Vespolate” 2.5.5. Piano d’ambito dell’Ambito territoriale Ottimale n. 1 “Verbano Cusio Ossola e Pianura Novarese” (ATO/1) - “Ricognizione delle infrastrutture idriche. Programma degli interventi. Piano finanziario e dinamica tariffaria per l’erogazione del servizio idrico integrato nell’ATO/1” (31.8.2006) 2.5.6. Piano di zona coordinato a scala sovracomunale previsto dal Piano Territoriale Regionale – Area di approfondimento “Ovest Ticino” - Scheda d’Ambito SA26 2.6. PROVINCIA DI TORINO 2.6.1. Piano territoriale di coordinamento provinciale vigente – PTC1 e Schema di PTC2 di aggiornamento e adeguamento 2.6.2. Piano paesaggistico collina di Pinerolo 2.6.3. Piano d’area del lago di Candia 2.6.4. Proposta di istituzione del parco provinciale naturale di connessione tra parchi urbani e regionali “tangenziale verde e laghetti della falchera” primo stralcio: aree ex Bor.set.to. 2.6.5. “Linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque” 2.7. PROVINCIA DEL VERBANO – CUSIO - OSSOLA 2.7.1. Piano di Assetto Idrogeologico Provinciale (PAIP) 2.7.2. Piano Provinciale di razionalizzazione delle risorse idriche 2.7.3. Studio per la valutazione dello stato di compromissione quantitativa delle risorse idriche sulla rete idrografica minore del territorio provinciale 2.7.4. Piano direttore per la manutenzione del territorio montano e collinare della Valdossola 2.8. PROVINCIA DI VERCELLI 2.8.1. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2.8.2. Le acque sotterranee della pianura vercellese – la falda superficiale 2.8.3. Progetto Reti Ecologiche (PREL) 2.8.4. Attività conoscitiva finalizzata alla tutela e valorizzazione del fiume Sesia 3 POLITICHE REGIONALI 4 REGIONE PIEMONTE STRUMENTI DESCRIZIONE E’ il documento regionale che orienta la nuova programmazione dei fondi strutturali comunitari 2007-2013. Attraverso il DPSO la Regione Piemonte ha fatto propria la scelta di programmare unitariamente tutte le risorse finanziarie provenienti da fonti diverse, tramite l’integrazione dei programmi operativi. Il DPSO imposta la nuova programmazione 2007-2013 secondo i seguenti criteri : - Guidare il consolidamento della struttura policentrica regionale : le unità locali più significative non sono i comuni visti nel loro limite amministrativo, ma insiemi di comuni , ovvero famiglie “naturali” (per storia e geografia) o, più spesso, artificiali (per interessi comuni di tipo strategico) di municipalità che rappresentano spesso “aree vitali e dinamiche”, in genere di livello sub-provinciale, caratterizzate da una struttura insediativa policentrica e diffusa - Consolidare i meccanismi di concertazione tra i diversi livelli decisionali - Perseguire il coordinamento e l’integrazione tra le politiche regionali di tipo settoriale, considerando che il livello regionale è quello in cui forme della regolazione settoriale e territoriale si incontrano DOCUMENTO DI - Mobilitare risorse non ancora valorizzate e costituire contesti PROGRAMMAZIONE istituzionali e di relazioni che li valorizzino. STRATEGICO DOC. Le priorità strategiche sono 4: OPERATIVO PRIORITÀ I - INNOVAZIONE E TRANSIZIONE PRODUTTIVA 2007-2013 Promozione della ricerca, del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, (DPSO) sviluppo dei sistemi produttivi locali e rafforzamento delle filiere produttive (incluse filiere agro-industriali ed energie rinnovabili), creazione di reti tecnologiche e collaborative transnazionali. PRIORITÀ II - SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA, SVILUPPO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Adozione di processi e tecnologie finalizzate all’efficienza e al risparmio energetico, difesa e valorizzazione delle risorse idriche, prevenzione dei rischi, difesa del suolo e assetto idrogeologico, promozione di aree industriali ecocompatibili, conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale, gestione e valorizzazione delle risorse forestali, rivitalizzazione del sistema fluviale del Po e dei suoi affluenti. PRIORITÀ III - RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE Progetti di trasformazione urbana, mobilità sostenibile, valorizzazione del patrimonio architettonico e storico-culturale materiale e immateriale. PRIORITÀ IV - VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Promozione del sistema della formazione, contenimento dell’abbandono scolastico, aumento della partecipazione e dell’occupazione delle donne e degli immigrati, rafforzamento delle capacità dei servizi per l’impiego. Il DPEFR 2006-2008 aveva illustrato in modo dettagliato gli assi di sviluppo regionale, con riferimento al programma di legislatura. Il DPEFR 2007-2009 aveva focalizzato l’attenzione sulla nuova programmazione economica e territoriale e sulle interrelazioni fra le differenti politiche regionali, fornendo un quadro di spesa previsionale articolato per DOCUMENTI DI Direzioni. PROGRAMMAZIONE Dal 2007 il Dpefr intende cominciare a dar conto anche dei risultati prodotti ECONOMICA E rispetto agli obiettivi tracciati e alle risorse finanziarie impegnate, arrivando a FINANZIARIA configurare, alla fine, una sorta di bilancio di mandato. REGIONALE Il DPEFR 2008-2010 intende far emergere il quadro previsionale delle risorse DOC. (regionali, statali, comunitarie) di cui l’ente dispone per i settori d’intervento e DPEFR 2006-2008 il contributo fornito da ciascun settore all’attuazione della strategia delineata per lo sviluppo regionale dei prossimi tre anni. All’attuazione di tale strategia DPEFR 2007-2009 concorrono per la politica ordinaria risorse regionali e statali trasferite principalmente per DPEFR 2008-2010 far fronte a bisogni della popolazione, per la politica aggiuntiva risorse comunitarie, nazionali e le contropartite di cofinanziamento regionale per garantire la competitività dell’intero sistema piemontese. Priorità: - Promuovere la competitività dell’intero sistema piemontese, accompagnando la transizione produttiva del Piemonte verso una economia della conoscenza, investendo in ricerca e innovazione e sul 5 capitale umano, potenziando l’istruzione e la formazione, per supportare una economia sempre più fondata sulla conoscenza. - Rafforzare il welfare regionale, per venire incontro ai fabbisogni di una società più complessa e matura e nel contempo più fragile e bisognosa di sicurezze e integrazione. - Puntare alla sostenibilità complessiva del sistema regionale, a livello ambientale (efficienza energetica), economico e sociale e alla qualità del paesaggio e del territorio. - Proiettare a livello internazionale l’intero sistema economico, produttivo, istituzionale. - Assumere la dimensione territoriale come risorsa strategica per lo sviluppo, rafforzando la cooperazione interistituzionale (governance). Alle singole priorità corrispondono macro aree di intervento: - Formazione professionale e lavoro, industria, artigianato, PMI, ricerca, innovazione. - Sanità pubblica, politiche sociali, istruzione. - Politiche energetiche e relative ad aria, acqua, suoli, rifiuti, gestione aree naturali. - Politiche per il governo del territorio e per i trasporti, investimenti per le opere pubbliche e per l’edilizia residenziale pubblica, interventi di sostegno finanziario per l’ agricoltura e le foreste, la montagna e la collina, azioni di promozione e valorizzazione del sistema turistico culturale regionale. - Patrimonio, strutture, governance locale, ovvero i settori di supporto all’azione di governo della Regione. E’ stato elaborata una proposta per il
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