Dal Neorealismo alla ”Generazione di mezzo” attraverso la tematica dell’incontro. Vittorini, Pratolini, Cassola e Bassani Anna Cosma To cite this version: Anna Cosma. Dal Neorealismo alla ”Generazione di mezzo” attraverso la tematica dell’incontro. Vittorini, Pratolini, Cassola e Bassani. Humanities and Social Sciences. 2014. dumas-01080111 HAL Id: dumas-01080111 https://dumas.ccsd.cnrs.fr/dumas-01080111 Submitted on 4 Nov 2014 HAL is a multi-disciplinary open access L’archive ouverte pluridisciplinaire HAL, est archive for the deposit and dissemination of sci- destinée au dépôt et à la diffusion de documents entific research documents, whether they are pub- scientifiques de niveau recherche, publiés ou non, lished or not. The documents may come from émanant des établissements d’enseignement et de teaching and research institutions in France or recherche français ou étrangers, des laboratoires abroad, or from public or private research centers. publics ou privés. Distributed under a Creative Commons Attribution - NonCommercial - NoDerivatives| 4.0 International License Dal Neorealismo alla “Generazione di mezzo" attraverso la tematica dell’incontro. Vittorini, Pratolini, Cassola e Bassani. Anna Cosma Sous la direction de Enzo Neppi (ugr3) et Guido Baldassari (unipd) Université Stendhal – Grenoble 3: Département Langues, littératures et civilisation étrangères. Università degli studi di Padova : Dipartimento di studi linguistici e letterari. Mémoire de master 2 recherche - 39 crédits – 17/20 Spécialité ou Parcours : Spécialité Etudes françaises - Etudes italiennes, parcours à l’international Année universitaire 2013-2012 Dal Neorealismo alla «Generazione di mezzo» attraverso la tematica dell’incontro. Vittorini, Pratolini, Cassola e Bassani. Anna Cosma Sous la direction de Enzo Neppi UFR LLCE-LEA G Département langues, littératures et civilisation étrangères Mémoire de master 2 recherche – 39 crédits – 17/20 Spécialité ou Parcours : Spécialité Etudes françaises - Etudes italiennes, parcours à l’international Année universitaire 2013-2014 Indice Introduzione ............................................................................................................................................ 5 Il neorealismo ................................................................................................................................... 4 1. .............................................................................................................................................. E LIO VITTORINI ................................................................................................................................ 16 2.1 CONVERSAZIONE IN SICILIA ...................................................................................................... 26 3. Vasco Pratolini………...…………………………………………………...………..42 3.1 Cronache di poveri amanti……………………………………………………….48 4. La “Generazione di mezzo”………………………………………………………...63 5. Carlo Cassola………………………………………………………………………..67 5.1 La ragazza di Bube……………………………………………………………….78 6. Giorgio Bassani……………………………………………………………………...92 6.1 Gli occhiali d’oro……………………………………………………………….101 Conclusione……………………………………………………………………………….113 Bibliografia Introduzione Le motivazioni che hanno contribuito a scrivere questa tesi sono di vario genere. Quelle personali hanno preceduto quelle di carattere scientifico e di studio. Da sempre infatti, sono interessata alla letteratura che accompagna i grandi cambiamenti storico sociali e dunque di conseguenza culturali, per tentare di stabilire in che modo questi ultimi influenzino la trasformazione delle opere letterarie. Gli autori e i romanzi presi in considerazione coprono, appunto, un arco di tempo che va dal 1941, anno di pubblicazione di Conversazione in Sicilia, al 1958 de Gli occhiali d’oro, quindi dal neorealismo alla cosiddetta “generazione di mezzo”, e ben evidenziano il cambiamento culturale, ideologico e anche stilistico che si verificò nel periodo del dopoguerra, considerato però in maniera piuttosto estesa. L’analisi si sviluppa attorno a quattro autori e a quattro rispettivi romanzi: Elio Vittorini, con Conversazione in Sicilia, Vasco Pratolini e il suo romanzo Cronache di poveri amanti, La ragazza di Bube di Carlo Cassola e Giorgio Bassani con Gli occhiali d’oro. Per obbedire ad un bisogno di approfondimento e di ordine, in linea con una scelta in primo luogo metodologia, ho cercato di inquadrare i singoli romanzi all’interno dell’intero corpo letterario degli autori trattati, dedicando un singolo capitolo ad ognuno di loro, in forma monografica. Ognuno di questi capitoli assolve alla necessità di chiarire un autore per volta, visto come una personalità storico-artistica a sé, nutrita di problemi e sfaccettata in più aspetti. Ogni autore è all’inizio presentato biograficamente, ma non attraverso una mera presentazione di dati, quanto con una storia ragionata che mira a mettere in evidenza gli aspetti letterari, e ciò che nelle opere può rinviare alle personali esperienze di ogni singolo scrittore; tutto ciò che, insomma, può consentire di entrare in contatto con l’uomo prima che con l’intellettuale in questione. Seguirà poi, per ognuno, l’analisi di un romanzo articolata attorno ad un’ idea critica precisa, centrale: il tema dell’incontro; che consente, quindi, di vedere l’intero lavoro sotto un profilo unitario. La tematica dell’incontro, presente in tutti gli autori, ovviamente in forma diversa, tende a mettere in evidenza, i motivi delle singolari opere, le radici di questi motivi e gli elementi sostanziali delle singole personalità. La scelta degli autori è stata fatta ovviamente secondo un criterio generazionale, in quanto il passaggio e il cambiamento della concezione di fondo è l’argomento principale della tesi, 5 ma anche per simpatia e per gusto personale, ed è stato spesso un piacere intimo e vivo percorrere l’evolversi degli autori nella loro opera. 6 1. Il neorealismo Con la caduta del fascismo, il ristabilirsi dell’ordine democratico, la riconquista della libertà di stampa e di espressione, la nuova partecipazione delle masse proletarie e degli intellettuali nella vita sociale e politica italiana, si sviluppò un generale senso di ottimismo, come se si trattasse del preludio dell’avvento di un ordine politico e sociale di carattere rivoluzionario, come se dalla recente esperienza resistenziale stesse emergendo una nuova cultura. I dibattiti culturali che animarono il periodo dal 1945 al 1948, furono alla base della rinnovata attività culturale, e risultò fondamentale il contributo degli intellettuali che avevano attivamente partecipato alla Resistenza, o che si erano legati ai partiti di sinistra. Alla luce del marxismo e delle personalità più importanti, straniere e italiane, come Aragon, Zdanov, Lukàcs e Gramsci i cui scritti cominciarono ad essere pubblicati dal 1947, questi intellettuali si proposero di ripensare e ricanalizzare alcuni dei problemi culturali del periodo, inclusa l’assenza della cultura stessa, il rapporto tra politica e cultura, il ruolo dell’intellettuale, il valore della cultura e della letteratura fascista. Il dibattito che seguì fu molto vivace, anche a causa dell’irrigidimento del PCI nei confronti dell’arte, che, secondo il partito, doveva essere subordinata alle ragioni superiori del socialismo. Fra gli intellettuali che difendevano la libertà dell’arte e della cultura vi era Vittorini, che esprimeva il suo punto di vista sulla rivista “Politecnico”. Nel giornale Vittorini, proponeva un tipo di cultura interdisciplinare, in cui largo spazio fosse dedicato all’assorbimento di quanto era accaduto con il compito di accelerare l’elaborazione degli eventi; credeva in un tipo di cultura che operasse nella società, promuovendone e accellerandone le trasformazioni, la cultura non doveva consolare le sofferenze dell’uomo, ma eliminarle: La nuova arte e la nuova cultura, perciò, non vogliono né debbono essere stupidamente ottimistiche; anzi, vogliono vedere con spregiudicata razionalità e con intensità di sentimento le difficoltà e le oscure minacce che circondano gli uomini. Esse però vogliono e debbono mantenere intatta la fiducia nelle forze che l’uomo – protagonista della storia – possiede; e là dove i disperati si limitano a deplorare il crollo di un mondo e il collasso di una civiltà, esse debbono sapere scorgere il travaglio di un mondo nuovo, quello che di buono sta per sorgere, e che bisogna aiutare nel suo faticoso venire alla luce. […] La conquista di un modo nuovo di guardare il mondo, senza evasioni e senza pessimismo – ripetiamo – ma con ferma fiducia nelle possibilità umane di 7 progresso; la conquista di una nuova vita morale è un fatto essenziale per una nuova cultura del nostro tempo.1 Da che cosa la cultura trae motivo di elaborare i suoi principi e i suoi valori? Dallo spettacolo di ciò che l’uomo soffre nella società. L’uomo ha sofferto nella società, l’uomo soffre nella società. E che cosa fa la cultura per l’uomo che soffre? Cerca di consolarlo. Per questo suo modo di consolatrice in cui si è manifestata fino ad oggi, la cultura non ha potuto impedire gli orrori del fascismo. Nessuna forza sociale era “sua” in Italia o in Germania per impedire l’avvento al potere del fascismo, né erano “suoi” i cannoni, gli aeroplani, i carri armati che avrebbero potuto impedire l’avventura in Etiopia, l’intervento fascista in Spagna, l’Anschluss o il patto di Monaco. Ma di chi se non di lei stessa è la colpa che le forze sociali non siano forze della cultura, e i cannoni, gli aeroplani, i carri armati
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