© TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA Dell’Articolo 10Dellaconvenzione Diberna

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LE TEMPESTE 23 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA Copyright © 2019 A.SE.FI. Editoriale Srl – Via dell’Aprica, 8 – Milano www.tsunamiedizioni.com – [email protected] – Twitter e Instagram: @tsunamiedizioni Prima edizione Tsunami Edizioni, luglio 2020 – Le Tempeste 23 Tsunami Edizioni è un marchio registrato di A.SE.FI. Editoriale Srl Le fotogra e di Dead Kennedys (pagg. 33, 34, 35 e 64) e Robbie Fields (pagg. 129 e 131) sono di Federico Gugliel- mi. Tutte le altre sono immagini promozionali raccolte nel corso degli anni dallo stesso autore. Foto di copertina: Bad Religion dal vivo alla Sala Razzmatazz di Barcellona il 18 giugno 2008. ©Alterna2 - www.alterna2.com - www. ickr.com/photos/alterna2 Foto di retrocopertina: Jello Biafra And e Guantanamo School Of Medicine dal vivo all'Astra di Berlino il 29 luglio 2011. ©Montecruz Foto - www.montecruzfoto.org - [email protected] - www. ickr.com/photos/ libertinus Le foto di copertina e retrocopertina sono usate e accreditate rispettivamente secondo licenza Creative Commons "Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)" e "Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)", fonte Flickr. Ogni modi ca alle foto originali è invece da attribuire ad Agenzia Alcatraz. Stampa Geca Industrie Gra che, San Giuliano Milanese, con sistema Rotobook. Giugno 2020 ISBN: 978-88-94859-38-6 Tutte le opinioni espresse in questo libro sono dell’autore e/o dell’artista, e non rispecchiano necessariamente quelle dell’Editore. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, in qualsiasi formato, senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La presente opera di saggistica è pubblicata con lo scopo di rappresentare un’analisi critica, rivolta alla promozione di autori e opere di ingegno, che si avvale del diritto di citazione. Pertanto tutte le immagini e i testi sono riprodotti con nalità scienti che, ovvero di illustrazione, argomentazione e supporto delle tesi sostenute dall’autore. Si avvale dell’articolo 70, I e III comma, della Legge 22 aprile 1941 n.633 circa le utilizzazioni libere, nonché dell’articolo 10 della Convenzione di Berna. © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA FEDERICO GUGLIELMI NO CONTROL STORIE DI HARDCORE PUNK CALIFORNIANO 1980-2000 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA INTRODUZIONE LIVE FAST, DIE (?) YOUNG ....................... 7 CAPITOLO 1 L'HARDCORE PRIMA DELL'HARDCORE ................................ 11 CAPITOLO 2 LA PRIMA ONDATA .............................. 85 CAPITOLO 3 I DECANI BAD RELIGION .................... 163 CAPITOLO 4 LA SECONDA ONDATA ....................... 219 CAPITOLO 5 HARDCORE DA ALTA CLASSIFICA: OFFSPRING E RANCID ....................... 249 CAPITOLO 6 GLI ANNI NOVANTA ........................... 303 APPENDICE QUANDO IL MUCCHIO MI INTERVISTÒ ................................. 381 INDICE DEI DISCHI .............................. 391 SOMMARIO 5 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA LIVE FAST, DIE (?) YOUNG scanso di equivoci, meglio pre- cisarlo subito: questo libro non Aè un’enciclopedia dell’hardcore punk californiano né una guida pratica al fenomeno in questione, ma qualcosa che può ritenersi assai più raro e pre- zioso. È infatti una raccolta di testi- monianze più o meno “antiche” di quanto ho pubblicato sull’argomento – che fin dall’inizio mi è stato molto caro – in un discreto numero di riviste specia- lizzate a partire dal 1980 per arriva- re a oggi: recensioni lunghe e brevi, interviste, monografie e trattazioni trasversali. Un percorso fondamental- mente cronologico che restituisce tut- te le emozioni da me provate, anche se le vivevo a diecimila chilometri di di- stanza attraverso dischi e fanzine, man mano che le cose accadevano. Nel 1980, quando il termine «hardco- re» cominciò a essere usato nel settore musicale e non solo in quello del ci- nema per adulti, avevo vent’anni e già da un po’ operavo come conduttore ra- diofonico e giornalista in un mondo di- versissimo da quello odierno; un mondo INTRODUZIONE 7 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA dove acquistare certa musica (in vinile o audiocas- setta: i CD non erano ancora stati commercializzati) e reperire informazioni su chi la suonava non era semplicissimo, così come convincere i responsabili delle riviste rock e delle emittenti radiofoniche a propagandarla. Questa nuova forma di punk – più ve- loce, più feroce, più consapevole – mi aveva colpito in quasi tutte le sue prime manifestazioni, ma più delle scene della East Coast (New York, Washington D.C., Boston...) o di quelle britanniche, a lasciare il segno era stata quella fiorita un po’ dappertutto in California. L’amore era scoppiato subito, ma non era dura- to tantissimo: eccettuate alcune band, la quantità eccessiva e l’accresciuta banalità delle proposte aveva presto soffocato il sentimento. Lo stesso sa- rebbe poi accaduto con il “ritorno di fiamma” del decennio seguente, quello che i detrattori avrebbero chiamato “corporate punk” e “McDonald’s punk”, che però – visto che nel frattempo il mondo era cambiato – avrebbe goduto di una diffusione infinitamente più ampia. C’è poco da fare, dopo qualche anno di de- dizione pressoché totale alla causa era inevitabile che mi stancassi, ed ecco perché molte delle vicende narrate nelle prossime pagine sono rimaste tronche: semplicemente, non avvertivo più gli stimoli neces- sari per continuare a occuparmene professionalmente, anche se mi avvicinavo a ogni disco del filone con la speranza di imbattermi in una pietra miliare. Come ho scritto qualche riga sopra, in questo li- bro non ho voluto essere enciclopedico come oggi possono fare (quasi) tutti grazie a Spotify e Wiki- pedia, ma ero interessato solo al recupero dei do- cumenti fissati su carta in tempo reale: quello de- gli anni Ottanta, rigido e zoppicante nella forma 8 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA ma grondante entusiasmo e desiderio di procurare al movimento nuovi proseliti, e quello dei Novanta, non meno appassionato ma ben più maturo e, come dire?, analitico. È per questo che i lettori più esperti rileveranno qualche assenza: avendo stabilito la re- gola del “solo testi già esistenti”, e non potendo all’epoca scrivere proprio di tutto (ovviamente, non ero l’unico collaboratore delle riviste per le qua- li lavoravo), ho dovuto farmene una ragione. Quel- lo che “manca” è comunque ben poca cosa rispetto a quello che c’è, e sono sicuro che il libro riuscirà a calare nelle atmosfere che si respiravano nelle varie stagioni affrontate, stupendo i più giovani ed evocando nostalgie nei più anziani (per l’anagrafe e nel fisico ma non nello spirito, va da sé). In- somma, una sorta di galleria fotografica nella quale sfilano sia sbiadite ma affascinanti polaroid, sia scatti più nitidi e colorati; se invece speravate uno sfavillante documentario in 4K, purtroppo avete sbagliato acquisto. Federico Guglielmi, maggio 2020 9 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA L'HARDCORE PRIMA DELL'HARDCORE nche se l’espressione «hardcore punk» divenne di uso comune a par- Atire dai primissimi anni Ottan- ta, è un dato di fatto che il (sotto) genere in questione esistesse in forma embrionale (e inconsapevole) nell’ul- timo scorcio del decennio precedente. Durante l’infuriare del punk storico, infatti, alcune band erano proiettate altrove, con stili che – ciascuno alla sua maniera – oltrepassavano i classici canoni del ’77 cercando di creare qual- cosa “di più” in termini di violenza, rapidità di esecuzione, consapevolez- za, divertimento. In California, quel- lo che potremmo definire proto-hardco- re ebbe parecchi rappresentanti, tutti dotati di spiccata personalità; benché nella West Coast quasi ogni gruppo van- tasse caratteristiche proprie in grado di distinguerlo dagli altri, i sei qui trattati mettevano subito in evidenza le loro peculiarità e la loro natura di alieni tra gli alieni, precursori di un futuro ancora da scrivere. Questo capitolo è inaugurato da un articolo del 1991 che, prendendo spunto CAPITOLO 1 CAPITOLO 11 © TSUNAMI EDIZIONI - RIPRODUZIONE RISERVATA da alcune ristampe allora di attualità, racconta- va a grandissime linee la prima generazione punk californiana. Perfetto, insomma, per introdurre i discorsi su Black Flag e Dead Kennedys, poi giu- stamente classificati come hardcore ma – date alla mano – “padri” del fenomeno (e, per quanto riguarda Greg Ginn e compagni, anche di altro); su Dickies e Germs, entrambi arrivati a esordire su disco già nel 1977 ed entrambi anticipatori di due tendenze-chiave degli anni Ottanta e oltre, rispettivamente quel- la che tende a privilegiare l’elemento fun e quella volta a esaltare la ferocia e le atmosfere malsane; sui meno noti Middle Class e Rhino 39, che di sicu- ro hanno esercitato qualche influenza sulla scena in quei giorni nascente (specie i primi, che suonavano a velocità davvero mozzafiato; si fatica a credere che Out of Vogue, il loro EP di debutto, risalga al 1978). Come si vedrà nelle pagine a seguire, di tutti costoro ho scritto in tempo più o meno reale, riba- dendo e ampliando in seguito i concetti con analisi a posteriori. I REMEMBER… CALIFORNIA n un ipotetico romanzo “u ciale” del rock‘n’roll Ioccuperebbe forse mezza striminzita paginetta, schiacciato come sarebbe da argomenti di ben al- tra risonanza: Elvis Presley, Beatles, Rolling Sto- nes, Pink Floyd, Bruce Springsteen e tutti coloro che hanno inciso profondamente sulla cultura giovanile e sul mercato; e, poi, il rhythm‘n’blues, la psichedelia,

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