Ecco la lista del Pd: Alfieri va a Sud Ragosta nei picentini, Valiante escluso Andrea Pellegrino Stilata la prima lista dei candidati del Partito democratico, che sarà sottoposta ai vertici regionali e poi a quelli romani. Ieri il segretario provinciale Enzo Luciano, accompagnato da Piero De Luca e Bruno Di Nesta, ha incontrato amministratori e segretari di circolo. Secondo un primo schema: Piero De Luca correrà nel collegio di Salerno città, anche se sono in corso le trattative con il Nazareno per assicurare al primogenito del governatore un posto po’ più sicuro. A Sud, invece, ci sarà Franco Alfieri che correrà per la Camera dei Deputati. Nella piana del Sele e nei Picentini il collegio spetterà agli alleati della coalizione, quindi con molta probabilità a Michele Ragosta che sarà candidato anche nel proporzionale nella lista “Insieme”. Qui troverà posto anche il socialista Enzo Maraio. A nord si pensa, invece, ad una donna ma la casella per ora è occupata dall’ex numero uno degli industriali Mauro Maccauro. Al Senato, invece, un collegio (deroga permettendo) sarà per Tino Iannuzzi, mentre il secondo dovrebbe spettare ai demitatiani, quindi a Luigi Cobellis. Poi c’è Angelica Saggese che potrebbe guidare la lista al proporzionale per il Senato della Repubblica. L’uscente Sabrina Capozzolo, invece, sarà numero due del listino proporzionale per la Camera dei Deputati. Il numero uno è ambito da Piero De Luca. Resta escluso Simone Valiante la cui trattativa sarà guidata direttamente da Emiliano. Quindi non è difficile che il Nazareno, poi, cambi tutte le carte in tavola. «De Luca junior, Carfagna&co. impegnati in prove di forza» La campagna elettorale sta entrando ufficialmente nel vivo e non si risparmiano colpi tra le varie correnti politiche. L’ultimo attacco, almeno in ordine cronologico, arriva dal deputato Angelo Tofalo che commenta le indiscrezioni circa una possibile sfida, a Salerno, tra Mara Carfagna, candidata per Forza Italia, e Piero De Luca, per il Pd. «Mentre i partiti continuano a litigare per una poltrona, noi stiamo lavorando duramente su contenuti e programma”. «In Campania, e in particolare in provincia di Salerno sembrerebbe che i vari De Luca junior, Carfagna e company siano impegnati in prove di forza per posizionarsi sulle migliori poltrone. Noi, come sempre, procederemo con trasparenza nella scelta dei nostri futuri portavoce che saranno votati sulla piattaforma Rousseau da tutti gli iscritti certificati. Non esisteranno, dunque, pacchetti di voto ma cittadini liberi che saranno chiamati a scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni. Il M5S è pronto a sfidare soprattutto nei collegi uninominali i grandi partiti. La nostra arma segreta sarà un programma articolato scritto con la partecipazione di migliaia di persone», ha poi aggiunto il deputato pentastellato. Una lotta senza esclusione di colpi, in vista delle elezioni che dovrebbero tenersi il prossimo 4 marzo e che, come facilmente prevedibile, non mancherà di ricevere continui botta e risposta tanto da Forza Italia quanto dal Pd. «Gli uomini di De Luca? Tutti condannati ed indagati» Andrea Pellegrino Le condanne di Cantisani (compagna del governatore), di Alfieri (capostaff del presidente) e dello stesso Vincenzo De Luca rimbalzano a livello regionale e nazionale. I Cinque stelle con Valeria Ciarambino incalzano: «Nei curricula passati al vaglio di De Luca, nella scelta dei suoi più fidi collaboratori, il paragrafo più ricco non può che essere quello alla voce ‘pendenze giudiziarie’. Lo si deduce chiaramente a scorrere l’elenco di staffisti e consulenti direttamente nominati dall’ex sindaco, alcuni dei quali siedono oggi alla destra del Governatore. Che, dalla sua, può vantarsi di una lunga sfilza di pendenze. E’ attesa in primavera la sentenza Crescent, con accuse che vanno dall’abuso d’ufficio, al falso ideologico, alla lottizzazione abusiva. Ha aperto da poco i battenti un processo che lo vede imputato per falso per l’approvazione di una variante da 8 milioni di euro. Ed è dell’ultim’ora la condanna, a firma dei giudici d’Appello della Corte dei Conti, per la nomina dell’ex giardiniere Felice Marotta a vicesegretario comunale a Salerno, in palese assenza di requisiti. Una stangata da 424mila euro da spartirsi con un’allegra compagnia di dirigenti ed ex assessori. Tra questi ultimi, volti noti dell’attuale assise regio nale, come il consigliere Pd Nello Fiore, il presidente della commissione regionale Bilancio e deluchiano della prima ora Franco Picarone, il Psi Enzo Maraio, e Luigi Della Greca, attuale consigliere politico del presidente della Regione Campania su questioni, manco a dirlo, economiche. Tutti da oggi con una voce in più nei curricula che tanto piacciono al nostro presidente». «Si perde il conto di indagati e condannati alla corte di De Luca. Una collezione – sottolinea Ciarambino – lievitata a vista d’occhio negli ultimi giorni, con la condanna a 8 mesi di Maddalena Cantisani, dirigente al Comune di Salerno e compagna del governatore, per il rilascio di un’autorizzazione. La precede di appena un giorno la condanna in appello del capo della segreteria di De Luca, mister fritture di pesce Franco Alfieri, che dovrà restituire 40mila euro al Comune di Agropoli di cui è stato sindaco, per il mancato utilizzo di beni confiscati alla camorra. Lo stesso Alfieri prosciolto per prescrizione nel processo “Due Torri”, sul banco degli imputati in un altro processo per omissioni di atti d’ufficio e omessa custodia di atti sotto sequestro, e che oggi minaccia il suo partito, il Pd, di boicottaggio in campagna elettorale in caso di mancata candidatura. E come dimenticare il fido ex capostaff Nello Mastursi, inquisito per pressioni sul giudice Scognamiglio, relatore di due procedure legate all’applicazione della Severino nei confronti del governatore. Condanne e inchieste, ecco cosa producono le nomine con il metodo de Luca. Ma il Nostro ha oggi ben altro per la testa. C’è da spedire al parlamento il maggiore dei suoi rampolli, Piero De Luca, già dirigente Pd e con un curriculum, pure lui, di un certo prestigio. Il fiero erede è infatti imputato per bancarotta fraudolenta per il crac dell’immobiliare Ifil». E sulla condanna di Alfieri c’è anche il commento di Maurizio Gasparri: «Un personaggio assurto agli onori della cronaca come ‘mister frittura’ per la sua capacità di muovere voti in massa, a detta del presidente della regione Campania De Luca, in favore del Pd. La procura di Napoli, che ha aperto un’inchiesta, ha poi archiviato questo presunto caso di scambio di voti e Alfieri è diventato capo staff di De Luca in Regione. Ma poiché il diavolo fa le pentole e non i coperchi, adesso Alfieri è stato condannato in appello a restituire 40mila euro al comune di cui è stato sindaco per una storia di immobili e clan di Agropoli, oltre ad essere imputato in un altro procedimento penale al tribunale di Vallo della Lucania. Eppure resta in sella al suo posto in regione e pare addirittura proiettato alla Camera in quota Pd. Può De Luca avere come braccio destro un personaggio così discusso? Di questo, della necessità di liberare la Campania da un vero e proprio comitato che la sta affossando e del rilancio di una forte iniziativa del centrodestra unito sul territorio parleremo lunedì prossimo a Salerno, in una conferenza stampa che si terrà alle 12 al Polo Nautico». Collegi, Fisciano va con Salerno Andrea Pellegrino Via libera ai collegi uninominali e proporzionali. Cambia quello di Salerno città, nella circoscrizione della Camera “Campania 2”. Fisciano e Mercato San Severino, inizialmente accorpati al collegio uninominale di Battipaglia, passano a Salerno che ricomprenderà, ora, tutta la Valle dell’Irno, Cava de’ Tirreni e Costiera Amalfitana. Ed è proprio su questa modifica che non mancano le polemiche. In particolare da parte di Mdp e di Alfredo D’Attorre che ai tempi dei Ds fu segretario provinciale proprio a Salerno. «A Salerno si accorpano San Severino e Fisciano alla città, per rafforzare le prospettive Pd dove probabilmente sarà candidato il figlio di De Luca. E in Campania 1 si spostano comuni come Boscoreale e Boscotrecase accorpati con Torre del Greco, sulla base di richieste di consiglieri regionali del Pd come Casillo e altri. Ci sono impronte pesantissime ed evidentissime sulle modifiche», incalza il deputato. Intanto, con il via libera del Rosatellum, si delineano le prime candidature. In Forza Italia le liste sarebbero direttamente in mano a Silvio Berlusconi che vorrebbe rinnovare gran parte dell’attuale flotta parlamentare. Secondo un primo schema: gli attuali deputati uscenti (i big, in particolare), potrebbero traslocare al Senato, mentre gli attuali senatori sarebbero più a rischio ricandidatura. Naturalmente dipenderà anche dal numero dei mandati sulle spalle. Tra i nomi nuovi in casa azzurra circolano quelli del rettore Aurelio Tommasetti, dell’avvocato Licia Polizio, di Rosanna Ferraioli e di Antonio Lombardi. In cerca di una candidatura i salernitani Roberto Celano (attuale capogruppo consiliare di Forza Italia) e Lello Ciccone. A Sud la via azzurra porterebbe verso i sindaci Costabile Spinelli (Castellabate) e Giovanni Fortunato (Santa Marina) mentre a nord il tandem Gambino – Cirielli avrebbe già «blindato» i collegi. Qui, però, ci sarebbe da piazzare anche Guglielmo Vaccaro che arriva in quota “Energie per l’Italia” all’interno del centrodestra. Gli uscenti Enzo Fasano e Franco Cardiello, entrambi senatori, vorrebbero un posto nel listino ma non si esclude che almeno a uno dei due tocchi il collegio uninominale. Un posto, inoltre, per Antonio Fasolino del Nuovo Psi. Intanto sempre all’interno del centrodestra ci sono da chiarire le posizioni degli alleati. Mastella, ad esempio, ha già programmato la rifondazione del suo Udeur. Il 16 dicembre il sindaco di Benevento ha dato appuntamento alla stazione marittima di Napoli. A Salerno il ritorno di Mastella (possibile candidato nel collegio di Benevento) porterebbe con sé vecchi esponenti, tra cui l’ex assessore regionale Luigi Nocera e l’ex assessore comunale Augusto De Pascale.
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