
Ministero per i beni e le attività culturali Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali Biblioteca estense universitaria, Modena Il Theatro dell’udito Orazio Vecchi 1605 / 2005 IV Centenario della morte Orazio Vecchi, musica e cultura tra Modena e gli Estensi 28 settembre 2005 – 31 gennaio 2006 A cura di Alessandra Chiarelli Largo S. Agostino 337, I-41100 Modena Tel +39 059 222 248 — Fax +39 059 230 195 [email protected] http://www.cedoc.mo.it/estense beu-mo-2005_orazio-vecchi — 2 ORAZIO VECCHI , M USICA E CULTURA TRA MODENA E GLI ESTENSI 1 Nell’ambito delle celebrazioni in onore di Orazio Vecchi per il IV centenario della sua morte, la Biblioteca Estense Universitaria gli dedica una mostra nella quale la figura e la produzione del compositore prendono luce da un’ampia presentazione del contesto culturale coevo, con particolare riguardo all’ambito modenese ed estense. Un’ottica di interrelazione e interdisciplinarità caratterizza il complesso di queste iniziative, a sottolineare come l’attività vecchiana accolga molteplici aspetti e influenze culturali. Tale ottica viene qui interpretata secondo l’ovvia vocazione istituzionale di una Biblioteca che conserva fonti di storia e cultura, non escluso un patrimonio musicale tra i più preziosi. Pertanto ne risulta un percorso che tratteggia prima l’ambito estense, mediante un essenziale excursus sulle testimonianze della sua grande tradizione (e della raccolta, perspicua e continua, di quanto nasce non solo dal proprio ma anche dagli altri principali centri culturali) e con una piccola finestra sulla fine del Cinquecento, riservando alcuni spazi particolari alle fonti dell’altissima vita musicale ferrarese. Si dà poi qualche cenno all’ambiente modenese al tempo di Orazio Vecchi, soprattutto nel momento di passaggio della corte estense e nel trasferimento della tradizione e del patrimonio culturale ferrarese, di nuovo con ovvia particolare attenzione a quello musicale. Infine si dedica uno sguardo ad Orazio Vecchi e “dintorni”, nel percorso biografico e nella produzione musicale. Nell’insieme si è inteso anche dare un saggio della varia tipologia di testimonianze, lasciando spazio alle fonti cronachistiche e documentarie, e della loro presenza in diversi Istituti culturali della città. La loro valenza soprattutto interna ha indotto ad esporre riproduzioni qualora non fosse possibile presentare gli originali. SEZIONE I. MUSICA E CULTURA TRA MODENA E GLI ESTENSI L’ambiente modenese ed estense in cui ha le sue radici la cultura coeva ad Orazio Vecchi viene rapidamente accennato negli aspetti salienti, attraverso fonti di pregio che attestano la molteplicità di vita e interessi culturali tipica del casato. Così si presentano (in originale o nelle riproduzioni a pannello) testimonianze sulla Modena cinquecentesca accanto alle tracce della grande tradizione estense - alcuni dei codici allestiti o aggregati nel corso del Quattro e Cinquecento spesso splendidamente miniati, testimoni della cultura umanistica e rinascimentale dedicati ai signori estensi, con uno sguardo al tempo di Alfonso II e all’altissimo 1 Percorso e testi sono di Alessandra Chiarelli, in base a un’abbondante bibliografia riferita sia alla cultura estense e al suo corrispondente patrimonio, sia al fondo musicale e agli aspetti storici ad esso legati, locali e non, sia ad Orazio Vecchi e al suo tempo. Si dà solo questa avvertenza generica, non essendo qui opportune puntuali elencazioni o citazioni bibliografiche. beu-mo-2005_orazio-vecchi — 3 livello raggiunto dal suo entourage . L’interesse per la musica nella tradizione estense è brevemente accennato da fonti ben note e riferite sia all’evolversi della Cappella e della raccolta ducale sia alla teoria e notazione musicale sia al vasto repertorio di forme e generi sia ai compositori rappresentati: produzione polifonica composta o procurata per la cappella dai tempi di Leonello fino alla fine del Cinquecento; al tempo di Alfonso II, soprattutto la musica per l’attività di cappella e madrigali spesso eseguiti dal notissimo “concerto delle Dame” e destinati ad un pubblico d’ élite Si riserva poi uno sguardo al momento di passaggio della corte e del patrimonio estense da Ferrara a Modena nel 1598 - con documenti sul trasferimento delle grandi raccolte ferraresi incluse le fonti musicali – e ad alcune testimonianze sulla vita musicale modenese, a fine Cinquecento e nei primi anni del duca Cesare. Il percorso logico e cronologico è così articolato. 1. Il contesto coevo, modenese ed estense Modena tra Cinque e Seicento La tradizione culturale estense e Alfonso II Tradizione estense e cultura musicale La musica a Ferrara alla corte di Alfonso II 2. I primi anni di Modena Capitale estense Il trasferimento della cultura e tradizione estense La musica a Modena a fine Cinquecento e i primi passi della vita musicale estense I.1. Il contesto coevo, modenese ed estense Nel prospettare la figura e l’attività di Orazio Vecchi alla luce del contesto coevo occorre dare un sia pur rapido cenno all’ambiente modenese ed estense nei suoi aspetti salienti, radicati nella grande tradizione culturale risalente almeno al Quattrocento. La Modena tra Cinque e Seicento emerge da illustrazioni e descrizioni della città, dei suoi signori e del suo ducato (come nella Carta degli Stati Estensi allestita a Ferrara in quel tempo) nel cui ambito tuttavia, prima e accanto al casato dominante, esiste un’aristocrazia locale, in particolare i Rangoni, collezionisti e bibliofili ai quali appartenne un codice del sec. XVI qui presentato. Invece la parte dedicata a La tradizione culturale estense e Alfonso II offre esempi della grande produzione da Nicolò III ad Ercole II: famosi testi miniati (cfr. la Bibbia di Borso in esposizione permanente), fonti di ogni categoria del sapere, dalle copie o traduzioni dei classici e dalla produzione erudita alle celebrazioni del casato, alla rappresentazione del mondo secondo Tolomeo o in portolani e carte geografiche (cfr. anche, al centro della sala, il quattrocentesco Mappamondo catalano e la famosa Carta del Cantino del primissimo Cinquecento, con un abbozzo delle coste americane appena scoperte), a mappe di territori (qui: quello ferrarese nella Carta degli Stati Estensi ), senza dimenticare testimonianze di intrattenimenti colti ed elevati, soprattutto commedie e forme rappresentative in genere; l’alto livello dell’ entourage di Alfonso II emerge da una produzione in loco o a lui dedicata, beu-mo-2005_orazio-vecchi — 4 oppure da lui raccolta (in particolare i codici greci di Giorgio Valla e manoscritti già di Mattia Corvino) grazie anche all’operato di Giovanni Battista Nicolucci detto Pigna, accanto al collezionismo antiquario e artistico affidato a Enea Vico e Pirro Ligorio. Del pari, Tradizione estense e cultura musicale attesta l’interesse per la musica attraverso notissimi codici di polifonia sacra e profana prodotti o raccolti per la cappella nel Quattro e Cinquecento, con la musica dei principali compositori del tempo (molti al servizio della corte) e per la stesura di copisti che erano spesso anche cantori. Anche La musica a Ferrara alla corte di Alfonso II è illustrata sia dalla musica per la cappella sia dai madrigali per il “concerto delle Dame”, per lo più di stampa veneziana ma anche ferrarese, tutti dovuti ad autori di fama. Modena tra Cinque e Seicento A. M AGINI Ducato di Modena, Regio et Carpi col dominio della Garfagnana s.n.t La pianta, con dedica al duca Cesare, propone la fisionomia del Ducato estense nella fase iniziale di Modena Capitale Modena Biblioteca Estense Universitaria, Piante di Modena e dello Stato, n.8 ANTONIO CARIOLA Ritratti dei Serenissimi Principi d'Este Ferrara, 1642 Silloge di ritratti incisi di tutti i duchi estensi fino a Cesare, sotto il cui governo si attuò la perdita di Ferrara e il trasferimento a Modena. Si presenta il ritratto di Alfonso II e Cesare Trattato della città di Modena et suo ducato Ms., sec. XVII Esposta l’immagine della città dopo il trasferimento del duca Modena Biblioteca Estense Universitaria,alfa.G.10.3 = It. 1734 TITUS LIVIUS Li dieci libri della prima decade della storia romana tradotti in italiano Ms. membr., sec. XV, miniato. Il codice, esposto in una pagina decorata con iniziali miniate e miniatura a figura, appartenne alla famiglia Rangoni, eminente tra la nobiltà modenese e punto di riferimento per l’ambiente locale prima e al di fuori degli Estensi, collezionisti d'arte e bibliofili attivi per secoli a Modena Modena, Biblioteca Estense Universitaria, alfa.D.3.9 = It.1015 A parete: Riproduzione facsimilare da: Carta degli Stati Estensi Ms., Ferrara, sec. XVI beu-mo-2005_orazio-vecchi — 5 Esposta la porzione raffigurante Modena e la Bassa Modena, Biblioteca Estense Universitaria, C.G.A.4 La tradizione culturale estense e Alfonso II GIOVANNI BOCCACCIO Teseida Ferrara, 1475 Il commento, espressamente commissionato da Nicolò III a Piero Andrea de’ Bassi, dà ampio spazio ai riferimenti mitologici che il Bassi svilupperà poi nelle sue Fatiche d’Ercole con un tema caro agli Este e frequentato anche da mascherate ferraresi coeve Modena, Biblioteca Estense Universitaria, alfa.B.4.8 LEON BATTISTA ALBERTI , Philodoxeos fabula Ms., sec. XV Esemplare del clima umanistico alla corte di Leonello Modena, Biblioteca Estense Universitaria, alfa.O.7.9 = Lat. 52 FRANCESCO PELLEGRINO ARIOSTO Isis Ms., sec. XV Sempre legata alla corte di Leonello, la fonte contiene un “dialogo” modellato in forma rappresentativa Modena, Biblioteca Estense Universitaria, alfa.Q.7.32 = Lat. 1096 ANTONIO CORNAZZANO De excellentum virorum principibus Ms. membr., sec. XV, miniato Dedicato a Borso, il codice è mirato all’esaltazione del casato Modena, Biblioteca Estense Universitaria, alfa.P.6.26 = Lat. 872 PELLEGRINO PRISCIANI Spectacula, Ms., sec. XV Prodotto al tempo di Ercole I e testimonianza del suo interesse per le forme rappresentative. Si espone un’immagine raffigurante la struttura del teatro Modena, Biblioteca Estense Universitaria, alfa.X.1.6 = Lat. 466 LUDOVICO ARIOSTO Orlando Furioso Venezia, 1526 Prodotto al tempo di Alfonso I, attesta il livello eccellente del circolo e dell’attività culturale di corte, nonché l’interesse sempre vivo degli Este verso la letteratura epico-cavalleresca.
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