Giorgetti Sbrocca. Evidentemente I Suoi Piani Stanno Saltando

Giorgetti Sbrocca. Evidentemente I Suoi Piani Stanno Saltando

Giorgetti sbrocca. Evidentemente i suoi piani stanno saltando Giancarlo Giorgetti sbrocca. L’Andreotti della Lega appare nervoso. Il suo disegno è in pericolo? Nella Lega ha sempre svolto il ruolo di Richelieu. Sempre nei gangli decisionali. Ma adesso Giancarlo Giorgetti sbrocca. Non è più “compassato”, ma appare nervoso. Chi è l’Andreotti della Lega? Giancarlo Giorgetti. Sempre dietro ogni intrigo, ogni accordo e ogni nomina della Lega. Ha il suo “partito”. Quello dei “commercialisti”: Siri, Rixi, Centemero. Ha i rapporti giusti con Draghi, Monti, Mattarella, Napolitano, Berlusconi e il PD. È l’uomo su cui tutti convergerebbero se cadesse il governo giallo-verde. Fine cui si impegna attivamente sin dalla sua formazione. Fino al maggio 2019 Ad Arcore c’è stata una riunione riservata. Tutti d’accordo con Berlusconi su come usare Salvini per far cadere il governo. Ma il piano è saltato. È a causa di questo che il “felpato” Giorgetti sta broccando? Sia benedetto il giorno il cui il Presidente Conte gli negò la delega ai Servizi Segreti! Partiamo dalla fine Vediamo in analisi partendo dall’ultimo evento: una intervista rilasciata a “La Stampa” (nientedimeno) che ha fatto perdere la pazienza perfino al Presidente Conte. Il titolo de “La Stampa” Il Presidente del Consiglio Conte risponde dal Corriere sul web «Vorrei chiarire che il premier sin da quando è iniziata la competizione elettorale non si è mai lasciato coinvolgere, non troverete mai una mia dichiarazione a favore dell’una o dell’altra parte politica. Vedo che in questo rush finale la vis polemica e le reazioni emotive diventano più accese. Però attenzione, lo dico a tutti, quando la dialettica trascende fino a mettere in dubbio l’imparzialità del premier la cosa non è grave ma gravissima», assicura il premier Giuseppe Conte, da Borbona, parlando di Giorgetti, che aveva messo in dubbio l’imparzialità del premier. e aggiunge «C’è una grammatica costituzionale: se si mette in dubbio l’imparzialità e l’operato del presidente del Consiglio si mette in discussione anche l’azione di governo e allora bisogna farlo in base a percorsi chiari e trasparenti. Le sedi ufficiali sono innanzitutto il Consiglio dei ministro e in prospettiva anche il Parlamento. Non possiamo accettare allusioni, insinuazioni affidate alla stampa con una mezza intervista, un mezzo video su facebook. Chi lo fa se ne assuma conseguentemente la responsabilità» Giorgetti sta tirando talmente tanto la corda da stringere all’angolo anche Salvini Sulla questione interviene anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che però rispondendo a due domande non entra nello specifico. Prima sostiene «Conte super partes? «Sempre». E poi aggiunge «Smentire Giorgetti? Mai. In medio stat virtus». Ma chi è Giorgetti? L’ombra di Giancarlo Giorgetti si allunga dietro ogni intrigo e già alla formazione del Governo Giallo-Verde si adoperava per non farlo nascere. Interlocutore di Berlusconi e designato alla Presidenza del Consiglio Ne scrissi in altri articoli. Nel marzo-aprile del 2018 era interlocutore privilegiato di Berlusconi per la nascita del Governo di centro destra: “Lo stato di salute del centrodestra? Tutto bene. Anche ieri sera ho parlato con Giorgetti e siamo sempre assolutamente convinti che dobbiamo fare un governo: il centrodestra è unito e Matteo Salvini è la persona che deve esprimere il leader” (Huffington post 21/04/2018). Matteo Salvini avrebbe dovuto esprimere il leader. Non certo esserlo egli stesso. Ma chi avrebbe dovuto guidare il Governo? Ovviamente Giorgetti stesso. Chi altri? Lo scrissero Libero, Il Giornale, Affari Italiani e svariate altre testate. Tra l’altro avrebbe avuto la benedizione di Mattarella e di Draghi. L’amico di Draghi, Monti, Napolitano e Prodi Ultimamente Berlusconi ha lanciato la candidatura di Mario Draghi, ma è probabilmente uno spauracchio. Il “numero due” della Lega (che poi è sempre stato il numero uno) sarebbe la stessa identica cosa. Roberto Maroni da ministro dell’Interno chiamò lui per mettersi in contratto con Mario Draghi, all’epoca governatore della Banca d’Italia. E dopo l’incontro, Maroni aveva chiesto stupito: “Ma gli dai del tu?”. Giorgetti aveva risposto senza esitazioni: “Certo, è un mio amico”. È cugino di Ponzellini, il banchiere braccio destro di Romano Prodi. “Stimato” da tutti i partiti e allievo di Mario Monti. Lo scrisse la Stratfor, l’agenzia di intelligence USA, quando nel 2011 rimase a presiedere la Commissione Bilancio durante il Governo Monti, quindi possiamo fidarci E fu da quella poltrona che sostenne e relazionò per conto della maggioranza sull’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione Quindi attorno a lui ci sarebbe già la perfetta maggioranza. Ai recalcitranti del PD ci penserebbe Re Giorgio in persona. In fondo Giancarlo Giorgetti fu uno dei suoi “saggi”. Infatti nel marzo del 2013 è stato Napolitano in persona a nominarlo fra i “saggi” per predisporre il programma delle sue riforme economiche e istituzionali. I rapporti internazionali È da sempre in eccellenti rapporti con Consolati e Ambasciate USA. Quando Matteo Salvini era probabilmente a “Il Pranzo è servito”, il nostro prode pranzava con il Console USA. In Aprile 2009, ad esempio. Mentre nell’agosto dello stesso anno il Console lo delineava fra i possibili Segretari della Lega in successione a Bossi. Direttamente o attraverso Federico Arata, sappiamo dei suoi rapporti con Steve Bannon e quindi con il Cardinale Burke, l’antagonista di Papa Francesco. Sullo sfondo di ogni indagine Già ai tempi di Bossi era Giancarlo Giorgetti a gestire ogni cosa Expo, FieraMilano, A2a, Malpensa, fondazioni bancarie, banche popolari… “Chiedete a Giorgetti”, era il ritornello. (fonte). Tutto o quasi finito sotto indagine, ma lui non è mai stato indagato. La “delega” alle nomine, però, non l’ha mai lasciata. Il produttore di molle al Comitato per le politiche spaziali Un suo amico, Stefano Gualandris è stato nominato per le politiche aerospaziali. Peccato sia solo titolare di una industria che produce molle (Report 06/05/2019 – Balle Spaziali) …E così spunta lui, Stefano Gualandris, assunto come consulente direttamente dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio GIULIANO MARRUCCI Onorevole buongiorno. Sono Marrucci di Report, una domanda: in base a che requisiti aveva chiamato come suo collaboratore per le politiche spaziali Stefano Gualandris? GIANCARLO GIORGETTI SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO È competente della materia, lo conosco. GIULIANO MARRUCCI In base a cosa, dice, è competente della materia? GIANCARLO GIORGETTI SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Eh, perché si occupa di queste vicende qua, di questa materia qua. GIULIANO MARRUCCI Per via della sua azienda, dice? GIANCARLO GIORGETTI SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Esatto GIULIANO MARRUCCI La conosce lei l’azienda di Gualandris? GIANCARLO GIORGETTI SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Certo che la conosco GIULIANO MARRUCCI Fanno molle… GIANCARLO GIORGETTI SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO No e certo appunto per quello: fa molle ma lavora e conosce quel tipo di mondo lì. GIULIANO MARRUCCI FUORI CAMPO La sua azienda è questa, a Besnate, provincia di Varese, nel cuore del bacino elettorale di Giorgetti. E questi sono i prodotti: molle. La scelta oculata dei candidati Per tutti basti l’esempio di Angelo Attaguile, candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Isole È lo stesso Attaguile a chiarire: “Io faccio riferimento a Giorgetti e lui, oltre naturalmente Salvini, mi ha invitato a candidarmi. Io non pensavo minimamente a questa scommessa e sono stato spinto ad accettarla per motivi politici. Adesso mi trovo a competere in questa difficile avventura. Sono giorni molto intensi, continuamente in giro per la Sicilia ad incontrare gli amici e sostenitori e sopratutto ad ascoltare. Guardo sempre avanti fiducioso, convinto in un futuro migliore per il nostro territorio”. Per non parlare dei vari candidati “intimamente leghisti” sparpagliati per il territorio. Il candidato leghista di Campobasso Il candidato sindaco della Lega a Firenze E voglio pure tralasciare la giunta leghista della Sardegna con due componenti del PD e tanto altro. Chi li ha candidati? Perché Salvini non si occupa di candidature. Credieuronord. Giorgetti si rivolse al banchiere Fiorani quando ci fu da salvare la banca della Lega, la Credieuronord di cui era Consigliere di Amministrazione. È o non è un esperto di finanza? Fra truffe e intermediazioni fittizie, riconoscendo il dolo e la mala gestione, scattarono le condanne. Ma solo per i funzionari. Nonostante le decisioni venissero prese all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, i politici del Carroccio vennero assolti. Il Caso Arata A causa dell’insistenza con cui ha tentato di passare emendamenti, a dimettersi è stato il sottosegretario Siri, ma c’è una domanda cui non è mai stata data risposta 4. Il figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri? Questo è molto strano, perché è lo stesso Roberto Maroni a spiegare che il nodo più spinoso sta proprio li Vicenda Parnasi e stadio della Roma Spunta una cena fra Parnasi, Giorgetti e Lanzalone e Parnasi si vantava di essere il catalizzatore del Governo. Parnasi ha pure dato un contributo all’associazione “Più Voci” della Lega. Ma niente paura. Tutto a posto Intervista al sottosegretario citato nell’inchiesta sul costruttore: “Lo conosco da 15 anni, a Roma eravamo vicini di casa. Restituire il suo contributo? Non abbiamo fatto niente di male, non vedo perché dovremmo. Non arrivano da attività illecita. E noi con lo stadio della Roma non c’entriamo proprio niente” (Il Fatto Quotidiano 16/06/2018). Il verminaio lombardo Per la nomina di un alto dirigente del Comune, la Lazzarini (Assessore comunale di Legano, Forza Italia) consiglia “di sentire anche Giorgetti” […] (Il Fatto Quotidiano del 17/05/2019, pagina 2). Il Sottosegretario alla Presidenza non aveva già mancato all’appuntamento in altra occasione: Fate come dice Forza Italia Il sindaco leghista di Gallarate, Andrea Cassani, non ha alcuna intenzione di nominare Petrone (cioè Caianiello) assessore all’Urbanistica.

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