PAGINA4 L'UNITÀ IL FATTO GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 1991 Allarme Vecchie, sbiadite fotografie è tutto ciò che resta Napoli Catania di capi clan che sembrano essere scomparsi nel nulla Carmine Alfieri Il «cacciatore» mafia I padrini sembrano inafferrabili: in realtà nessuno li cerca r«imperatore» Dalla doppietta E continuano a gestire sporchi affari e ordinare omicidi della camorra al kalashnikov DALLA NOSTRA REDAZIONE MARIO RICCIO WALTER RiZZO •I NAmi.l E latitante da ol­ •• CATANIA. Lo chiamano «il tre dieci anni, ma questo non cacciatore». Va pazzo per le gli ha impedito di diventare il battute con la doppietta. Nitto boss più ricco d'Italia. Secon­ Santapaola, quando si dedica­ Latitanti eccellenti, chi li ha visti? do una recente indagine, infat­ va alla caccia, preferiva le ri­ ti, il camorrista Carmine Alfieri, serve private degli amici, come da tutti indicalo ormai come il quella del cavaliere del lavoro nuovo capobastone della ma­ Gaetano Graci. Nato 53 anni fa lavita campana, ha messo su alla periferia sud di Catania, da un impero economico da una famiglia di estrazione po­ Storie esemplari di super-ricercati e «introvabili» boss 1.500 miliardi. Polizia e carabi­ polare. Nitto Santapaola passò nieri sono sulle sue tracce da alcuni anni a studiare dai sale­ tempo, ma la «primula rossa» siani. Poi la vita del quartiere, FABRIZIO RONCONE del crimine organizzato e riu­ dopo scuola in parrocchia e scita sempre a farla franca. partite di calcio all'oratorio. È vero, certe volte, bastano Anni che spesso il boss ama ri­ le loto: spiegano tutto. La «Nuova Alleanza», la ca­ cordare. «Ho avuto un padre morra degli anni Novanta, 6 lavoratore, pieno di dignità e Le foto di alcuni latitanti, stata costituita due anni fa nel di morale - scriveva Nitto, or­ pubblicate qui accanto, feudo di Carmine Alfieri, a mai latitante al quotidiano ca- sono foto di quindici, venti Razzola di Nola. Secondo gli tanese La Sicilia - grazie a lui e anni fa. Per una scheda inquirenti è da qui che il super- a mia madre ho appreso la ci­ segnaletica, valgono poco. boss, 47 anni, dieci dei quali viltà e l'amore per il prossimo». trascorsi in latitanza, controlla Forse niente. L'età cambia i Nel 1961 il primo guaio con segni del viso, e qualcuno, si un esercito di ottomila «gua­ glioni» e guida un sistema di al­ la giustizia: un furto di poche dice, ha preferito una leanze che comprende una migliaia di lire che lo fa finire chirurgia plastica. 1 soldi per sessantina di cosche. L'accor­ in guardina. È la prima e l'ulti­ l'operazione non mancano. do fra Alfieri e i suoi compari è ma volta che Santapaola fini­ La maggior parte dei boss sce dietro le sbarre. Erano anni nato con un preciso obiettivo: caldi per la malavita calanesc. vive una splendida, la divisione del mercato della Si affermava la leadership del­ indisturbata latitanza di dorga (cocaina soprattutto) e la famiglia Ferrera «Cavadduz- affari: droga, racket, e se il degli appalti, un business che zu», che in breve assumerà il boss sa usare la pistola, la viaggia sul filo dei miliardi. governo dei traffici illeciti pas­ usa. Tranquilli, sicuri, chi li L'impero del padrino si esten­ sando dal contrabbando di si­ . cerca? Li hanno cercati de su tutta la lascia costiera e garette al traffico intemaziona­ l'entroterra vesuviano, con fio­ le di stupefacenti. all'inizio, e male. Chi può renti colonie nell'agro noceri- riconoscerli, adesso? Con no-samese (Salerno) e nel Fiumi di droga e di denaro queste foto segnaletiche, Vallo di Diano (Irpinia), dove che impongono scelte nuove certo ormai più nessun anche alla mafia palermitana. il boss può contare sull'appog­ A Catania arrivano due emis­ agente o carabiniere. Un Salvatore Riina Bernardo Provenzano Domenico Libri Benedetto Santapaola gio di piccoli pregiudicati di sari di Cosa nostra con il preci­ ottimo alibi per lo Stato. paese rientrati tra le fila della so ordine di fare lavorare insie­ Ma, nonostante queste malavita organizzata dopo un me le varie cosche catanesi. vecchie foto, i boss latitanti breve sogno di indipendenza. Sono i fratelli Giuseppe e Anto­ non sono fantasmi del male. Palermo Reggio Calabria Con la frantumazione dei nino Calderone. Santapaola Essi esistono. Ogni mattina gruppi, la scomparsa dei gran­ allora ha 30 anni. Si butta a pe­ prendono il caffè nei bar dei di capi e la mattanza (oltre sce nella nuova avventura e loro quartieri, passeggiano, 500 morti ammazzati) degli ul­ non da comprimario. Sceglie ridono, decidono, tornano a timi due anni, il nuovo cartello subito la strada dell'eroina e Riina e Provenzano Imerti e Libri, generali di bande 6 deciso ad impadro­ affida la trattativa con gli altri casa. Esistono e hanno, in nirsi degli affari leciti e illeciti gruppi alla canna del kalashni­ molti casi, un indirizzo. Solo in corso all'ombra del Vesuvio. kov. Tra il 1975 e il 1976 e che nessuno li va mai a Accanto al nome del capo guerra. Cadono una dopo l'al­ cercare. clan di Nola ci sono quelli di tra 60 persone. Vecchi padrini ai vertici di Cosa Nostra di due eserciti sanguinari che non hanno voluto o sapu­ Dovrebbero stare nella cella DAL NOSTRO INVIATO altri «uomini di rispetto»: in­ di un carcere, e invece nanzitutto Michele Zaza. il re to adattarsi alla nuova «politi­ vivono in appartamenti RUGGIRÒPARKAS la lotta alla mafia Domenico ALDO VARANO cando la legge La Torre gli se­ di Santa Lucia, ex contrabban­ ca». Sica, «produrrebbe effetti cer­ questrò una decina di miliar­ Passano un paio di anni e la lussuosi: l'unico fastidio tamente disgreganti e di sicuro diere di sigarette, ed ora traffi­ estetico sono le porte e le •• PALERMO. I padrini hanno all'ergastolo in primo e in se­ ••REGGIO CALABRIA. Sono sferimento, nessun piantona­ di. Ai fratelli Libri fu vietato di cante internazionale di droga; guerra esplode nuovamente. un volto. È quello di Totò Rii­ condo grado. Provenzano ha sbandamento all'interno delle latitanti da anni i due generali mento in corsia. «Arrivederci soggiornare in Calabria, e loro poi Mario Jovine, recentemen­ Santapaola si sbarazza anche- finestre blindate. Quasi na, 61 anni, o di Bernardo Pro­ visto «sciogliere» l'ergastolo organizzazioni criminali di ap­ che guidano gli eserciti della don Mico» gli dissero i carabi­ si misero a costruir palazzi a nessuno, negli ultimi tempi, te arrestato in Francia, sospet­ di Giuseppe Calderone e rie­ venzano, SI anni. Sono nati a che i giudici gli hanno inflitto partenenza». 'ndrangheta che si fronteggia­ nieri lasciandolo in ospedale. Milano. Nei mesi scorsi i magi­ talo di aver ucciso Anlonio sce a spuntarla persino su si fa mancare la sciccheria Corleone, il paese di Luciano in primo grado a dieci anni di Riina, secondo gli investiga­ no nella guerra che infuria per E il padrino, giusto il tempo di strati hanno sequestrato il Francesco Ferrera, diventando tori, ha modificato diverse vol­ Bardcllino e di averne preso il • det telefonino portatile. Uggio boss senza bisogno di reclusione in appello. Diverse le strade di Reggio. Domenico una sigaretta, si lasciò ingrflbt- ' bunkerai Cannavo, il loro suo posto nel Casertano. Della il capo della «famiglia» catane- Ci sono, in alcune citta del presentazioni. Sono cresciuti interpretazioni dei giudici sul te le regole all'interno di Cosa Libri, «don Mico» per gli amici, tire dall'anonimato. Nessun quartiere, un Vero e proprio se di Cosa nostra. L'ultimo alla sua corte. Sono diventati le suo ruolo all'interno dell'orga­ Nostra. Ha sconvolto la mappa 1 «Nuova Alleanza» farebbero Meridione, come Napoli, si è reso uccel di bosco il cin­ responsabile. La legge preve­ fortino blindato, circondato parte anche le famiglie dei Ma- ostacolo si chiama Alfio Ferli- teste pensanti della più grande nizzazione. Perche esistono della mafia, delle alleanze. Ha que giugno del 1989. Antoni­ deva che libri se ne stesse da un largo spazio vuoto con­ to. Finirà ammazzato assieme Taranto, Reggio Calabria, e feroce organizzazione crimi­ poche prove documentali se ordinato l'uccisione dei fratelli buono buono senza allonta­ gliulo e dei Moccia. Si spiega­ Catania, vaste zone che no imerti, soprannominato trollato dalle telecamere. no cosi, dicono gli investigato­ ai carabinieri che lo scortava­ nale del mondo: Cosa Nostra. non le dichiarazioni univoche Puccio e dei loro amici che vo­ «Nano feroce» dai propri ne­ narsi. Anche Antonino Imeni era no in carcere sulla circonvalla­ appartengono a boss Il loro volto è quello sbiadito di dei più grandi pentiti di mafia: levano tentare un golpe contro I Libri hanno tirato su pa­ ri, i trasferimenti all'estero de­ zione di Palermo Ma a Santa­ latitanti. Dove i boss di lui. E ancora una volta, se­ mici, si è dileguato il 7 luglio imputato nel maxiprocesso. gli «uffici» della «Camorra spa», alcune vecchie fotografie che Buscetta, Contomo, Marino del 1987. Polizia e carabinieri lazzi a grappoli un tutte le zo­ Sarebbe lui il boss che ha sca­ paola regnare sulla malavita decidono chi lavora e chi gli investigatori delle polizie di Mannoia. Giuseppe Di Cristi­ condo gli inquirenti, le regole ne di nuovo insediamento ur­ i collegamenti con la Francia non basta. Vuole un posto nei tutto il mondo conservano nei na, boss di Riesi, assassinato sono state cambiate dopo che gli danno la caccia in tutta Ita­ tenato l'assalto contro i propri ed i paesi del Sudamerica, gli no. Chi vive e chi muore. lia, ma in molti sono convinti bano. I loro nemici hanno vecchi amici (Libri compresi) salotti buoni della città. Lo tro­ Sono quartieri, rioni «chiusi» loro archivi. Di loro si sa poco; dai suoi ex compagni tanti an­ l'ultimo pentito di Cosa Nostra, tentato di distruggerli con tec­ enormi investimenti in società va senza problemi.
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