Resoconti Parlamentarì - 3305 Assemblea Regionale Siciliana X Legislatura 96“ SEDUTA 15 Dicem bre 1987 RESOCONTO STENOGRAFICO 96‘ SEDUTA m a r t e d ì 15 DICEMBRE 1987 Presidenza del Presidente LAURICELLA INDICE Congedo. Pag. Congedo ................................................................................... PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto 3305 congedo per la seduta odierna l’onorevole Ca- Commemorazione deH’onorcvtrfe Pompeo Colajanni: pitummino. PRESIDENTE . ........................................................... 3305, 3316 Non sorgendo osservazioni, il congedo si in­ PARISI ( P C I ) » ..................................................................... 3305 ERRORE (DC) . ................................................. ......... 3309 tende accordato. GRANATA ( P S I ) ........................................................... 3310 NATOLE (PRI) . 331.1 D'URSO SOMMA (PLI) . 3313 LO GIUDICE DIEGO (PSDI)» ....................................... 3313 Commemorazione dell’onorevole Pompeo Co- TRICOU (MSI-DN) . 3314 lajanni. PIRO (DP)» . 3315 Governo regionale: PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la prima (Elezione del Presidente regionale): parte della nostra seduta sarà dedicata alla com­ PRESIDENTE . 3318 memorazione dell’onorevole Pompeo Colajan- (Prima votazione a scrutinio segreto) . ‘ 3318 ni, la cui perdita ha commosso e colpito, oltre (Risultalo della votazione) . ; 3319 che la famiglia, tutta la Sicilia, i partiti e le for­ (Seconda votazione a scrutinio segreto) . 3319 (Risultato della votazione) ..... 3320 ze democratiche. (Votazione di ballottaggio) . 3320 (Risultato della votazione) . , . 3320 PARISI. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. (*) Intervento corretto dalToratore PARISI. Signor Presidente, onorevoli colle­ ghi, la sera dell’S dicembre si è fermato il cuore di Pompeo Colajanni, grande figura di combat­ tente per la libertà e l’autonomia siciliana, per La seduta è aperta alle ore 18,15. la giustizia sociale, per il progresso, per la pa­ ce. Pompeo Colajanni è morto nella stessa gior­ nata in cui Reagan e Gorbaciov firmavano rac­ FERRANTE, segretario, dà lettura del pro­ cordo per la distruzione dei missili a medio e cesso verbale della seduta precedente che, non corto raggio, accordo che comporterà lo sman­ sorgendo osservazioni, si intende approvato. tellamento dei missili installati a Comiso. Resoconti, f. 450 (500) Assemblea Regionale Siciliana Resoconti Parlamentari 3306 15 D icem bre 1987 X LEraSLATURA 96“ SEDUTA Quella contro la militarizzazione dell’Isola, 1943, la via dell’organizzazione della lotta ar­ contro la base di Comiso, per una Sicilia «Iso­ mata di popolo contro il nazi-fascismo, diven­ la di pace» era stata l’ultima battaglia di Pom­ tando un leggendario capo partigiano. Organizza peo. Egli moriva nello stesso momento in cui COSI il distaccamento garibaldino «Carlo Pisa- si realizzava uno dei suoi obiettivi; un caso del cane» dal quale avrà origine la quarta brigata destino che assume il carattere di suggello di d’assalto «Garibaldi» che si riempi di gloria. Al­ una grande vita. Tanto si è detto e si è scritto la testa delle truppe partigiane entrò a Torino di Pompeo Colajanni in questi giorni, ma an­ liberandola dai nazifascisti. Ed ecco qua una che negli anni scorsi, in occasione dei suoi prima riflessione, una prima caratteristica di Pompeo Colajanni, un suo primo tratto costi­ compleanni, quando tutto il mondo democrati­ tutivo; Pompeo Colajanni era un siciliano, un co festeggiava e onorava quell’uomo che era grande siciliano e non a caso assunse come no­ una leggenda vivente. me di battaglia partigiano quello del capo con­ Io vorrei, signor Presidente e onorevoli col­ tadino di Piana degli Albanesi, Nicola Barbato. leghi, ricordare non tanto la biografia, quanto Pompeo era un grande autonomista, ma al alcune caratteristiche salienti della sua opera, tempo stesso un grande italiano, uno dei fon­ della sua azione politica. datori della Repubblica. Siciliano fino al midol­ Pompeo Colajanni era un rappresentante di lo, ma profondamente intriso di orgoglio na­ quella intellettualità democratica proveniente zionale; siciliano ed italiano nello stesso tern- dalle file della borghesia che maturò alla vigi­ po, Pompeo Colajanni pensò sempre alla Sici­ lia del fascismo e durante l’oppressione fasci­ lia, ad una Sicilia libera in un’Italia democra­ sta un’adesione piena e convinta al Movimen­ tica. La battaglia per la Sicilia autonoma non to dei lavoratori ed al Partito comunista. fu mai disgiunta, per Pompeo, dalla battaglia L’amore per la democrazia e la libertà, per per l’Italia democratica e repubblicana. la giustizia sociale provenne a Pompeo Cola­ È cosi che Barbato è stato popolare tanto in janni non solo dal contatto con la realtà socia­ Sicilia quanto in Piemonte, a Palermo quanto le, con gli operai, gli artigiani, i minatori di a Torino. Questa sua concezione della unità del­ la Patria, nel rispetto dei diritti del Mezzogiorno Caltanissetta, ma già da una grande tradizio­ e della Sicilia, cominciò a realizzarla nelle for­ ne, quella rappresentata dallo zio Napoleone, mazioni di quelle brigate partigiane in cui rac­ grande animatore della sinistra democratica, e colse soldati siciliani e meridionali, gli «sban­ da un contesto familiare carico di umori liber­ dati» dell’8 settembre del 1943, unendoli ai sol­ tari e di ansie di giustizia. È per questo che dati del Nord, in quel nucleo di Italia unita, già a 14 anni Pompeo Colajanni era un com­ nuova e democratica che fu l’esercito partigia­ ponente attivo della gioventù repubblicana, po­ no. Dopo la parentesi governativa, di cui egli sizione molto avanzata per quei tempi. Nel sorrideva autoironicamente non vedendosi a pie­ 1921, alla vigilia del fascismo, Pompeo aderi­ no agio nelle vesti di vicequestore di Torino e va alla gioventù comunista. Cominciò quel pe­ di sottosegretario alla difesa nel Governo Par- riodo, oscuro e glorioso, pericoloso ed esaltante ri e nel primo Governo De Gasperi — ma an­ durante il quale si formò il combattente clan­ che in questi incarichi di Governo egli portò destino contro il fascismo, l’organizzatore di la passione, la generosità, la dedizione, lo spi­ una rete antifascista formata da operai, artigiani, rito democratico che lo distinguevano — comin­ intellettuali, da comunisti, socialisti, repubbli­ cia l’azione di Colajanni costruttore della Au­ cani, cattolici come Giuseppe Alessi. tonomia e del Partito comunista in Sicilia. Lungo è il cammino di Pompeo Colajanni Pompeo Colajanni è stato deputato di questa combattente antifascista. Cammino che lo por­ Assemblea per 22 anni, dal 1947 fino al 1969, ta da Caltanissetta a Bologna, da Milano a Pa­ quando si dimise per ricominciare — come egli lermo in un vortice di incontri, di conoscenze, disse — «una nuova battaglia all’aria aperta»; in un universo umano dove c’è posto per l’o­ la lotta per la pace. peraio e per Elio Vittorini, per il soldato sem­ Pompeo Colajanni è stato capogruppo del plice e per Vitaliano Brancati, per il contadino Partito comunista nella terza legislatura, dal e per lo scienziato prof. Sellerio, per il mina­ 1955 al 1959, e Vicepresidente dell’Assembl^ tore e per il nobile Alessandro Tasca; un cam­ regionale siciliana dal 1959 al 1966. Un attivi­ mino che lo porta a scegliere, l’8 settembre del tà intensa, ricca, appassionata. In quegli anni. c; Resoconti Parlamentari - 3307 Assemblea Regionale Siciliana X L e g is l a t u r a 96^ S E D U T A contemporaneamente, dirigeva il Partito nella di lavoratori. Collegandosi ad un vasto movi- Federazione di Palermo, poi nella Federazione rnento che si era sviluppato a Palermo nei quar­ di Enna e nel Comitato regionale. Pompeo era tieri popolari e in cui un grande molo avevano in tutte le lotte, nella lotta per la riforma agra­ avuto le donne dell’Udi, guidate da Anna Gras­ ria e contro la mafia, nella lotta in difesa delle miniere, nella lotta per la casa, nella lotta con so — dirigente comunista e parlamentare na­ zionale e regionale scomparsa due anni fa — tro la bomba atomica e la guerra nucleare. Ec­ e in cui si distinsero la moglie di Li Causi Giu­ co un’altra caratteristica di Pompeo: la conti­ seppina e la moglie di Pompeo, Lina, Colajanni nuità del suo impegno, della sua lotta, dall’a disse fra l’altro: «Ritengo, d’altra parte, che af­ dolescenza fino alla morte. Non c’era ingiusti­ frontare i problemi di Palermo separatamente zia su cui Pompeo Colajanni non intervenisse, non sarebbe opportuno; tutto il problema di Pa­ non c era lotta popolare in cui egli non fosse lermo è urgente. Il problema di Napoli, ormai, presente. E qui voglio sottolineare, attraverso è all’ordine del giorno della Nazione. Noi ri­ il ricordo di alcuni suoi interventi in Aula, al­ teniamo, fermamente, che sia scoccata l’ora di cuni momenti della sua lotta; perché la sua at­ Palermo. Non soltanto il problema della casa tività parlamentare non fii mai «parlamentari­ o qualche altro singolo problema, ma tutti i pro- smo», ma sempre legata a movimenti reali della blemi della città di Palermo sono vivamente società e del popolo. Il 17 giugno del 1947, do­ sentiti dal popolo palermitano i cui sentimenti, po le elezioni del 2Ò aprile che videro la vitto- le cui a.spirazioni sono stati, tra l’altro, autore­ ria del Blocco del popolo, dei Comunisti, So­ volmente espressi dalla Camera del lavoro. cialisti e Indipendenti uniti, dopo il primo mag­ Noi richiediamo, pertanto, che la Commis­ gio di sangue di Portella della Ginestra e dopo sione speciale, nominata dall’Assemblea, prenda la formazione di un Governo regionale di in esame tutte le proposte di legge, di iniziati­ centro-destra, Colajanni intervenne in Aula con va parlamentare, relative alla città di Palermo; un grande discorso che aveva al suo centro il con la nomina della Commissione speciale noi tema dell’Autonomia siciliana, che le forze re­ avremo adempiuto, penso, al nostro dovere di trive interne alla Democrazia cristiana stavano deputati dell Isola che devono considerare il già minando, convergendo in un’alleanza con problema di Palermo, capitale della Sicilia au­ la destra conservatrice, reazionaria e maliosa tonoma, come un problema di rilievo parti­ ed isolando le forze popolari, operaie, conta colare».
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