ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI La dimensione internazionale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici TOMO I Napoli 2010 A cura di MARIASOLE FANUZZI e ANTONIO GARGANO con la collaborazione di ANTONELLA CHIARO TERZA EDIZIONE Stampato nel mese di dicembre MMX Arti Grafiche Cecom srl - Bracigliano (Sa) © Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Palazzo Serra di Cassano Via Monte di Dio 14, Napoli www.iisf.it ISBN 978-88-89946-13-8 PREMESSA A chi si trovi tra le mani questa pubblicazione su La dimensione internazionale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, leggen- done nel nome il ricordo dell’appartenenza nazionale, potrà arre- care stupore il misurarne la ingente consistenza. Tuttavia ad un più accorto lettore le vicende e le notizie raccontate in questo volume regaleranno le suggestioni di un viaggio sulle sponde di un fiume lungo già più di trentacinque anni, che, prendendo avvio dalla città di Napoli per incamminarsi sulle gambe dei suoi emissari attraverso le tante terre dei diversi continenti, pure mai si allon- tanò dal suo letto nel suolo patrio e ad esso anzi riconquistò nel tragitto, in nome della ricerca dell’unità dei popoli nella cultura, le ricchezze e i tesori ricevuti nei tanti incontri con i più illustri rap- presentanti e studiosi dei patrimoni culturali propri di nazioni straniere. Sin dalla sua fondazione, alla volontà di respiro internazionale delle attività dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hanno corrisposto da ogni parte le entusiastiche adesioni, al 1 dicembre 2009 giunte alla cifra di venticinquemila, dei maggiori scienziati e filosofi, storici e storici dell’arte, letterati e giuristi ed econo- misti, che hanno partecipato ai seminari, alle giornate di studio e ai convegni organizzati dall’Istituto dapprima sul territorio nazionale, di poi in Europa e finalmente nei Paesi extraeuropei, offrendo i risultati delle loro ricerche al dibattito con altri stu- diosi e soprattutto con i tanti borsisti italiani e di altre naziona- lità che ricevettero e ancora ricevono la possibilità di esplicare e soddisfare le loro potenzialità grazie alle risorse che l’Istituto ha loro dedicato. 5 Alcuni e tra i più illuminati di quegli uomini di scienza prove- nienti da ogni dove hanno voluto dimostrare la loro convinzione nel progetto culturale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli condividendone sinanche la direzione ed entrando a far parte del suo Comitato scientifico, che ad oggi, infatti, ha potuto annoverare al suo interno, tra i tanti nomi, quelli di: Heinz-Peter Breuer, I. Bernhard Cohen, John A. Davis, Paul Dibon, Michèle Gendreau-Massaloux, Jürgen Habermas, Pierre Hadot, Yves Her- sant, I.M. Khalatnikov, Raymond Klibansky, Paul Oskar Kristeller, Jacques Le Goff, Michio Morishima, Ilya Prigogine, Paul Ricoeur, Andrei Rossius, Alain Segonds, George Steiner, E.C.G. Sudars- han, Imre Toth, Mikhail Vinogradov, Hans-Georg Gadamer. E proprio Gadamer, che per ben vent’anni ha insegnato nell’I- stituto di Napoli, vedeva in esso concretato l’ideale humboldtiano del “Leben in Ideen”: un contributo allo sviluppo di un fecondo dialogo universale, tanto più necessario – egli affermava – quanto più si accentua il pericolo che l’Europa venga meno alla sua tradi- zione umanistica. A sua volta, Paul Dibon scorse nell’Istituto Ita- liano per gli Studi Filosofici una potente analogia ideale con la sei- centesca “Repubblica Letteraria”, alla quale va ascritto il merito storico di aver unito in una comunità scientifica ed umanistica i dotti d’Europa pur in un tempo in cui quella, allora come oggi, pativa per le lacerazioni interne. Tra i docenti dei corsi di alta formazione dell’Istituto, che sono scelti fra i massimi esperti dell’Accademia di ogni Paese e fra gli studiosi internazionali portatori delle più interessanti ricerche d’a- vanguardia nelle varie discipline umanistiche e scientifiche, ricor- diamo i nomi di: Karl-Otto Apel, Abhay Ashtekar, Yvon Belaval, Peter G. Bergmann, Jacques D’Hondt, John A. Davis, Paul Dibon, Ferdinand Fellmann, Kurt Flasch, Marc Fumaroli, Hans-Georg Gadamer, Konrad Gaiser, Olof Gigon, Sheldon L. Glashow, Ernst H. Gombrich, Henri Gouhier, Mirko D. Grmek, Jürgen Haber- 6 mas, Dieter Henrich, Karl-Heinz Ilting, Paul Oskar Kristeller, Jac- ques Le Goff, Moshe Lewin, Humberto Maturana, Bruno Neveu, Ernst Nolte, Carl Henry Oppenheimer, Wolfhart Pannenberg, Otto Pöggeler, Karl R. Popper, Ilya Prigogine, Paul Raabe, Paul Ricoeur, Manfred Riedel, Jacques Roger, René Roques, Charles B. Schmitt, Jan Sperna Weiland, Jean Starobinski, E. C. G. Sudars- han, Claude Tardits, Nicolas Tertullian, Xavier Tilliette, Michel Vovelle, Daniel P. Walker, Steven Weinberg, John Arcibald Whee- ler, questi ultimi due relatori ai memorabili corsi di fisica svoltisi ad Austin nel Texas. La fitta rete di comunicazione e di scambio degli avanzamenti e dei risultati della ricerca si è inoltre concretata, la maggior parte delle volte, nella pubblicazione degli atti dei vari convegni e nella edizione di importanti opere di riconosciuto e stimato pregio nelle più disparate discipline di studio, di cui si è tentato di dare conto in questo volume. Basti a questo proposito ricordare le numerose traduzioni in lingua francese, tedesca, inglese, spagnola, danese, romena, bulgara, russa, cinese, giapponese dei classici del pensiero italiano: da Giordano Bruno e Tommaso Campanella a Giambat- tista Vico e Benedetto Croce. È tuttavia da dire che una simile imponente produzione per la qualità e la quantità è stata resa possibile anche grazie alla intensa collaborazione con case editrici di rilievo mondiale, tra cui ricor- diamo: Basil Blackwell di Oxford, Fromman Holzboog di Stoc- carda e Les Belles Lettres di Parigi. Proprio in collaborazione con la casa editrice parigina, inoltre, è prevista prossimamente la pubblicazione di un documento di eccezionale valore: si tratta del cosiddetto “Codice di Mosca”, altrimenti conosciuto come “Codice Norov” dal nome del grande personaggio politico e bibliofilo russo, Avraam Sergeevic Norov, che aquistò il codice nei lontani anni del XIX secolo per la propria collezione, la quale fu poi consegnata al Museo Rumiantsev, che a 7 sua volta è il precursore in linea cronologica dell’attuale Biblioteca Statale Russa di Mosca, ove il manoscritto è ancora custodito. Per la cultura non solo italiana, bensì mondiale, il suo ritrovamento – che si deve alle cure costanti di uno studioso russo, Andrei Ros- sius, e all’attenzione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che ha fatto sì che le ricerche venissero turbate il meno possibile dagli improvvisi smottamenti di ordine meramente finanziario – costituisce un evento di estrema importanza, in quanto il codice contiene abbozzi e opuscoli scritti direttamente dalla mano del filosofo nolano Giordano Bruno, costituendone dunque una fonte unica nel suo genere, indispensabile per la conoscenza di una gran parte delle opere bruniane. Tra queste, inoltre, è prevista la pubblicazione, da parte de Les Belles Lettres di Parigi e sempre in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, delle Opere Complete Latine, mentre, in collaborazione con la Fondazione Giordano Bruno di Nola e la Biblioteca Statale Russa, l’Istituto di Napoli ha lanciato il progetto di pubblicare l’edizione anastatica completa del “Codice Norov” con l’introduzione e i commenti di Andrei Ros- sius. Di recente l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in collabo- razione con l’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze, ha promosso un’iniziativa, che coniuga le attività di ricerca con il sempre proficuo confronto fra gli studiosi, dal titolo Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale, che si è svolto a Mosca dal 28 al 30 settembre 2010 e a cui hanno preso parte come relatori: Luiz Carlos Bombassaro, Amedeo Di Francesco, Alexan- dre Dobrokhotov, Ileana Smaranda Elian, Giulio Giorello, Miguel Angel Granada, Abdusalam Guseinov, Wolfgang Kaltenbacher, Morimichi Kato, Thomas Leinkauf, Victor F. Molchanov, Nelly Motroshilova, Nuccio Ordine, Andrei Rossius, Zaira Sorrenti, Marina Sviderskaya. 8 L’attività convegnistica è stata affiancata, inoltre, da due mostre che hanno trovato accoglienza nelle meravigliose sale del Palazzo Paskov di Mosca: una di esse ha fornito al pubblico russo una panoramica dei lavori di ricerca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici tramite l’esposizione di ampia parte delle pubblicazioni dell’Istituto, che restano alla Biblioteca Statale Russa, al termine della manifestazione, come dono; l’altra, invece, presenta per la prima volta ed integralmente i materiali bruniani conservati negli scaffali della Biblioteca di Mosca, in particolare i documenti che mostrano la storia dell’acquisto da parte di Avraam Sergeevic Norov del Codice e le prime fasi della sua ricerca. D’altra parte, innumerevoli sono anche le Università e gli enti stranieri che collaborano ormai da lungo tempo con l’Istituto di Napoli; tra essi ricordiamo: Accademia Americana di Roma, Acca- demia delle Scienze Sociali di Pechino, Bayerische Akademie der Wissenschaften, Centres de Recherches Révolutionnaires et Romantiques, Centre National de la Recherche Scientifique, Cen- tro Europeo di Ricerche Nucleari, Centro International de Estu- dios sobre el Romanticismo Hispanico, Collége International de la Philosophie, École des Hautes Études en Sciences Sociales, École Normale Supérieure, Emiliana Pasca Noether Chair in Modern Italian History, ESA (European Space Agency),
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