Dagnino Inventario A

Dagnino Inventario A

Comune di Milano Civiche raccolte storiche D Museo del Risorgimento Fondo Virgilio Dagnino Inventario A G N I N O Cooperativa archivistica e bibliotecaria – Milano Milano, 2010 Fondo Virgilio Dagnino - Inventario 2010 – Comune di Milano – Civiche raccolte storiche – Museo del Risorgimento - Cooperativa CAeB Fondo Virgilio Dagnino L'inventario è stato realizzato dalla Cooperativa CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria). Progetto e direzione lavori: Paolo Pozzi. Riordino e inventariazione: Gabriele Locatelli Realizzato con il contributo di Annamaria Dagnino. Con il contributo di Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte e del rispetto integrale del testo. In copertina: foto di Virgilio Dagnino [1968] In seconda: appunto di pugno di Dagnino. Sommario Profilo biografico di Virgilio Dagnino ...................................................................... 5 Note sull’organizzazione dell’archivio ................................................................... 11 Raccolta di immagini ............................................................................................. 17 Inventario ........................................................................................................... 31 1 – Documenti personali ....................................................................................... 33 2 – Corrispondenza ............................................................................................... 39 3 – Dagnino politico .............................................................................................. 91 4 – Dagnino uomo d’affari ed economista .......................................................... 115 5 – Dagnino intellettuale e pubblicista (originali) ............................................... 121 6 – Dagnino intellettuale e pubblicista (a stampa) .............................................. 142 7 – "In memoriam" scritti da Dagnino ................................................................. 196 8 – Riviste collezionate da Dagnino (senza suoi articoli) ..................................... 200 Indici ................................................................................................................. 207 Avvertenze agli indici .......................................................................................... 209 Indici dei nomi di persona ................................................................................... 211 Indici dei toponimi .............................................................................................. 229 Indici delle istituzioni .......................................................................................... 233 Indice dei giornali e delle riviste .......................................................................... 240 Fondo Virgilio Dagnino - Inventario Fondo Virgilio Dagnino - Inventario Profilo biografico di Virgilio Dagnino Virgilio Dagnino nacque a Sestri Ponente il 6 febbraio 1906, figlio di Amedeo e Maria Siri, fratello maggiore di Gilda e Lida. La sua famiglia era di estrazione operaia. In un appunto autobiografico ricorda così le proprie origini: Mia madre, nata sull’Appennino Ligure, da giovane, prima di andare a Sestri Ponente, è vissuta a Savona. Mio padre è rimasto orfano da piccolo, perché i suoi genitori, i miei nonni, recatisi a Napoli, mi pare nel [1881], con i repubblicani genovesi, per prestare aiuto ai colerosi, si sono infettati e sono morti. Egli è stato allevato da suoi nonni, e cioè i miei bisnonni. I miei avi, i Dagnino, furono gli editori di Mazzini e un Dagnino fu il direttore del famoso giornaletto mazziniano “La strega”.1 Nel 1924 e 1925 compì lunghi soggiorni a Marsiglia e nella Camargue per aiutare il padre nel commercio dei foraggi dalla Francia all’Italia. Nel 1924 si iscrisse all’Università (Istituto superiore di commercio di Genova). Nel 1926 fondò, insieme a un gruppo di universitari genovesi (Franco Antolini, Francesco Manzitti, Umberto Segre e altri), allievi di Carlo Rosselli, la rivista Pietre che fu l’ultima pubblicazione antifascista non clandestina pubblicata in Italia nel periodo delle Leggi speciali. Nel 1927 si laureò a Genova con 110 e lode in Scienze economiche, con una tesi dal titolo I cartelli industriali nazionali e internazionali che sarebbe poi stata pubblicata nel 1928 dall’Editore Fratelli Bocca. Nell’estate degli anni 1926 e 1927 insegnò a Ginevra alla scuola “Dante Alighieri” e studiò presso l’Institut universitaire de hautes études internationales di Genève, presso cui si diplomò a fine 1927, con una tesi su “Forze politiche e sociali della rivoluzione del 1848 e problemi del dopoguerra”. A causa delle indagini politiche e della successiva repressione seguita all’attentato a Vittorio Emanuele III alla Fiera di Milano fu arrestato nella primavera del 1928, insieme a molti altri,2 e sottoposto, in quanto sottoufficiale, al giudizio di un Tribunale militare da cui fu degradato e inviato negli stabilimenti militari di pena, a Forte Ratti (sulle alture di Genova). Raccontò questa sua esperienza nel libro di ricordi Gli incorporati. La rivista Pietre fu soppressa. Rilasciato a fine 1928 venne assunto dalla Ditta F. lli Pozzani di Genova (all’epoca i maggiori operatori italiani nel campo del commercio internazionale dei cereali). Nel 1929 la morte della sorella minore Lida gettò Dagnino in uno stato di prostrazione; nello stesso anno conobbe la futura moglie, Marcella Meneghello (che sposò nel 1931 e dalla cui unione nel 1930 era nata la figlia Anna). Sempre nel 1929 lasciò la Pozzani per trasferirsi a Milano dove venne assunto alla Montecatini, in cui lavorò per anni prima all’Ispettorato vendite, poi alla Segreteria della Direzione commerciale. Da qui passò all’ANIC – Azienda nazionale idrogenazione carburanti per conto della quale seguì le fasi di costruzione ed 1 Fondo Virgilio Dagnino, b. 1, fasc. 12 2 Antolini, Amendola, Basso, Cattani, La Malfa, Segre, Vinciguerra. 5 Fondo Virgilio Dagnino - Inventario installazione degli impianti per la produzione di carburanti sintetici e la idrogenazione dei combustibili a Bari e a Livorno. Nel 1930 fondò il gruppo GAR – Gruppo amici della razionalizzazione (insieme a Paolo Baffi, Ermanno Bartellini, Pietro Caleffi, Ferdinando Di Fenizio, Guido Mazzali, Roberto Tremelloni, Antonio Valeri, Dino Villani ed altri) collegato con la rivista “L’Ufficio moderno” e promosse incontri e conferenze su temi di economia e organizzazione che col tempo divennero occasione per incontri tra antifascisti. Nel 1933 pubblicò per l’Editore Fratelli Bocca il libro Tecnocrazia che sarà tradotto e stampato in varie nazioni. Nel 1939, ultimati ed entrati in funzione gli impianti di Bari e Livorno dell’ANIC, fu chiamato da Donegani alla segreteria di presidenza della Montecatini. Membro del Centro interno clandestino del Partito socialista italiano dal 1930 al 1943, partecipò alla fondazione del MUP – Movimento di unità proletaria e del PSIUP – Partito socialista italiano di unità proletaria. Nel luglio del 1943 venne arrestato a Genova e incarcerato prima a Marassi e poi a San Vittore. A causa del proprio rifiuto di iscriversi al PNF – Partito nazionale fascista e di portarne il distintivo dovette dimettersi dalla Montecatini. Scarcerato alla vigilia dell’8 settembre entrò in clandestinità dopo la costituzione della RSI – Repubblica sociale italiana, ma riuscì a collaborare con la Società Motta a Monza, come consulente dell’amministratore delegato Ferrante. Entrò attivamente nella Resistenza e fondò, con Sandro Pertini, Guido Mazzali e Angelo Saraceno, la rivista clandestina Edificazione socialista. Iniziò la propria collaborazione con l’Avanti! e con il PSIUP clandestini. Partecipò alla liberazione di Milano con le Brigate Matteotti. Nel 1945 fu nominato dal CLN – Comitato di liberazione nazionale consigliere e direttore generale del CIAI – Comitato industria alta Italia, ovvero il Ministero dell’industria per l’Italia del nord, sottoposta al Governo militare alleato. Negli anni 1945–1947 amministrò il piano UNRRA – United nations relief and recovery administration e la Ricostruzione; in quegli anni fu anche consigliere del Comitato dei prezzi del CLN in rappresentanza della Liguria. Sempre in quel periodo intervenne alla fondazione del Gruppo iniziativa socialista e collaborò all’Avanti! come fondista e giornalista, oltre che a molte altre riviste socialiste. Nel gennaio del 1947 ebbe parte attiva nella fondazione del PSLI – Partito socialista lavoratori italiani a Palazzo Barberini (redigendo il manifesto del partito) e con Répaci e Faravelli fu condirettore del quotidiano L’Umanità, oltre che membro della Direzione del PSLI. Nell’estate 1947, come rappresentante del PSLI, prese parte a Parigi al Congresso di fondazione del Movimento per gli stati socialisti d’Europa. Nel gennaio 1948, al congresso di Napoli del PSLI, lasciò il partito (insieme ai militanti della Federazione giovanile e ad altri tesserati) e partecipò alla fondazione del MUIS – 6 Fondo Virgilio Dagnino - Inventario Movimento unitario di iniziativa socialista, che si schierò con il Fronte popolare nelle elezioni dell’aprile 1948. Dopo la sconfitta elettorale decise di rientrare nel PSI – Partito socialista italiano. Dal 1947, unitamente alla collaborazione con numerosi quotidiani e riviste politiche ed economiche, lavorò con Dini Gentili e per la Dreyfus Gentili3. Sempre con Dino Gentili nel 1950 fondò la COMET Società scambi internazionali, prima impresa europea a riprendere l’import

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