COMUNE DI CASTEL SANTELIA Ass. Cultura e Istruzione REGIONE LAZIO COMPRENSORIO DELLA VIA AMERINA E DELLE FORRE BASILICA DI SANT'ELIA La Basilica di Sant'Elia, in stile romanico con elementi di origine lombarda, sorge su un ripiano al centro della Val - le Suppentonia, probabilmente sulle rovine o nei pressi di CASTEL SANT’ELIA strutture romane, data la presenza di marmi architettonici di riutilizzo. Fondata tra l'VIII e il IX secolo e ricostruita all' inizio dell'XI secolo, è caratterizzata da una facciata affiancata da ali laterali e adorna di tre portali due dei quali realizzati con frammenti di marmo, probabilmente appartenenti alla primitiva basilica. L'impianto planime- trico è costituito da tre navate ed un transetto, sopraele- vato di tre gradini. Nella navata centrale, le colonne, provenienti dallo spoglio di monumenti romani, sono or- nate da capitelli corinzi. Il transetto e la navata centrale conservano parti del pavimento cosmatesco; l'altare mag- giore è sormontato da un elegante ciborio decorato da una croce e sorretto da quattro pregevoli colonne. Particolarmente interessante è la decorazione pittorica del transetto che comprende scene tratte dall'Apocalisse di S. Giovanni, la morte e i funerali dell'abate Anastasio e, nel- l'abside, una teoria di vergini, mentre nel catino domina SITI DI INTERESSE la figura del Redentore.Nella navata destra sono conser- vati dipinti di artisti locali raffiguranti l'immagine della STORICO-ARCHEOLOGICI Madonna. La cripta, costituita da due ambienti, conserva E GEO-NATURALISTICI le tombe di S. Nonnoso e di S. Anastasio. Per informazioni riguardanti: • Visite alla Basilica di Sant’Elia • Visite al Museo contattare i seguenti numeri: Cecilia 327.7555056 Michela 339.5877741 Comune 0761.556425 www.comune.castelsantelia.vt.it Castel Sant’ Elia, già pagus falisco, appartiene a quel territorio che viene successivi, prima fra tutte la migrazione di popolazioni barbariche, con- tualibus” al Vescovato di Nepi, venne incluso nel temporale negli Stati comunemente indicato sotto il nome di Bassa Tuscia Viterbese. La con- tribuirono a generare un clima di diffusa insicurezza nella campagna in- di Castro e Ronciglione, creati da Paolo III nel 1537 e tassato per scudi figurazione del territorio è il risultato di alcuni fenomeni che si verifi- torno a Roma; scomparvero a poco a poco i siti rurali; venne rivalutato 1 e baiocchi 20, Castel Sant’Elia passo di nuovo alla Camera Apostolica carono in un’età geologica recente, ovvero eruzioni vulcaniche che così uno fra i fattori che erano stati importantissimi nei precedenti inse- a seguito della vendita dei beni di Ranuccio Farnese a Innocenzo X Pam- diedero luogo, in età successive, alla formazione del cratere del lago di diamenti: quello della difendibilità. La fase di transizione fra l’estinzione phili, per saldare Bolsena, del Monte Cimino e dei Monti Sabatini. Il terreno, lontano dai delle fattorie sparse e la formazione dei villaggi si avverte nella breve i debiti contratti centri dell’eruzione, si ricoprì di ceneri, tufi e argille. I tufi che costitui- vita delle Domuscultae, del secolo VIII al secolo X circa. con lo Stato scono questo territorio sono le ignimbriti. Una forma di continuità tipologica con le abitazioni trogloditiche tramite Pontificio am- L’erosione, dovuta al vento e ai fiumi ha creato le caratteristiche valli lo sfruttamento dei nuclei con precedente funzione cimiteriale. Questa montati a scudi fluviali fiancheggiate da ripide pareti chiamate forre. è la tipologia che ritroviamo nel complesso rupestre a carattere religioso, romani Il territorio in cui sorge Castel Sant’Elia fu abitato nel I millennio (età l’insediamento eremitico di San Leonardo a Castel Sant’Elia. La carat- 1.629.750. Nel del ferro) dai Falisci, popolo affine ai Latini, di lingua indoeuropea. terizzazione geologica e paesistica di questi luoghi insieme alla bellezza 1790 Pio VI ce- Da questa popolazione il territorio viene indicato con il nome di Ager della mistica Valle Suppentonia tra dette in enfiteusi faliscus; esso comprende il bacino del Treia, fiume che nasce dai Monti Nepi e Castel Sant’Elia, con il loro i beni di Castel Sabatini e confluisce nel Tevere ad est di Civita Castellana. I confini particolare fascino naturalistico e Sant’Elia a dell’Ager faliscus sono determinati da barriere naturali: ad est e nord – ambientale, hanno svolto, quindi, Carlo Maria Luciani. Nel XIX secolo detti beni passarono al Marchese est il Tevere, a nord – ovest il Monte Cimino, ad ovest e a sud i Monti una funzione condizionante sui mo- Lezzani. Sabatini. Gli scavi hanno portato alla luce alcune suppellettili del Neo- delli di insediamento umano e reli- Tra il XIX e il XX secolo vengono elaborati altri due progetti, ad opera litico. La configurazione geomorfologica della zona, appare ancora una gioso ivi sviluppatisi e conformatisi di Padre Giuseppe Bernardo Doebbing, guida del Santuario S.S. Maria volta determinante. Castel Sant’Elia, ubicato a qualche chilometro dalla per successive fasi evolutive. A par- ad Rupes, successivamente divenuto Vescovo della Diocesi di Nepi e vicina Nepi occupa, nel suo aspetto attuale, un piccolo promontorio na- tire dal VI secolo, si attesta già nella Valle Suppentonia un’mportante Sutri. I progetti, in particolare riguardavano l’interno delle mura con la turalmente difendibile. Sotto il promontorio si estende la Valle Suppen- comunità monastica organizzata e definita, già sottoposta all’autorità di riqualificazione e la trasformazione del comparto interessato dall’edifi- tonia, a mezza costa della quale sorge, su una ristretta area pianeggiante, un Abate e successivamente assorbita e uniformatasi alla Regola mona- cio gentilizio, che oggi ospita le suore francescane e la scuola dell’in- l’antica Basilica Romanica di Sant’Elia; più in basso, sul fondo della stica benedettina. Nella Bolla di Alessandro III del 1177 viene fatta men- fanzia. All’esterno delle mura nel Santuario – la costruzione della Chiesa Valle Suppentonia scorre il zione, per la prima volta, dell’esistenza, del sito di Castel Sant’Elia, di di San Giuseppe, del Convento e del conventino annesso, la sistema- torrente denominato Fosso un Castellum appartenente allo stesso Monastero. Nel 1211, con la Bolla zione della scala scavata da Fra’ Rodio, la sistemazione della Grotta di Castello o della Mola di Innocenzo III, il Monastero fu unito con le sue pertinenze al Mona- Santa, con la conseguente valorizzazione dell’intero complesso Mariano. Vecchia. Nel territorio circo- stero di San Paolo fuori le mura. La permanenza dei Benedettini al Mo- Nello stesso periodo c’è definitivo assetto della espansione fuori porta, stante si rilevano gli insedia- nastero di Sant’Elia, durò fino al 1256 quando Alessandro IV concesse oggi Centro storico – urbano, con il completamento urbanistico edilizio menti di: Pizzo di Jella, ai Canonici del S. Spirito in Saxia di Roma il Monastero; lo stesso Pon- che ha interessato: la stessa via Umberto I, via G. Verdi già Via Marconi, Nepi, Calcata, Selva d’Ischi, tefice conferma il possesso del Monastero di Sant’Elia all’Ospedale di via del Santuario, via delle Cascine, via delle Gradelle di Sotto e di Castel d’Ischi, Isola Conver- S. Spirito in Saxia nella bolla del 14 Luglio 1258. Ancora nel 1291, Ni- Sopra. sina, Ponte Nepesino, Castel colò IV, conferma la concessione della Chiesa e del Monastero di San- Gli interventi degli ultimi trent’anni hanno riguardato l’espansione ur- Porciano, Castel Fojano, Castel Paterno, Castello di Felissano tutti risa- t’Elia, all’Ospedale di S. Spirito in Saxia. In un documento del XII banistica a macchia d’olio, marginale al Centro Storico Urbano, prevista, lenti all’epoca medievale. I villaggi, ubicati sempre su speroni tufacei, secolo dell’archivio Orsini, l’insediamento di Castel Sant’Elia viene ci- in origine dal Programma di Fabbricazione (fine anni settanta) e poi dal presentano una difesa costituita da uno o due fossati (valli) scavati nel tato, per la prima volta, con il nome di Castrum Montis S. Eliae; lo stesso Piano Regolatore Generale vigente (inizi anni ottanta) e riguardante la tufo e da una cinta muraria costruita in periodi successivi. Non sappiamo documento riferisce che Papa attuazione dei Comprensori residenziali: Pratole, Vignali, Ambrogi, se l’attraversamento del largo e profondo fossato era costituito da una Bonifacio VIII con la Bolla del Prato Pompilio Rio Vicano, nonché delle aree P.E.E.P. (Piano Edilizia lingua di tufo o da una passerella in legno. Sulle pareti tufacee, emer- 14 Settembre 1297, confiscatolo Economica e Popolare). gono ambienti ipogei. I pagi ai Colonna, lo infeudò agli Or- Il 1° giugno 2017 è stato inaugurato, nella ex chiesa di Sant’Anna sita (villaggi) e le città falische co- sini. Con la Bolla del 2 Dicembre all’interno del Borgo, il Museo dei Paramenti Sacri dedicato a Dom. stituivano una libera confede- 1378 l’antipapa Clemente VII Giovanni Rosavini, Abate Cistercense. All’interno sono esposti pezzi razione, nella quale “Falerii concesse il Castrum S. Heliae rari quali i paramenti dei monaci che hanno vissuto nel sacro sito della era il centro politico e reli- con il Castello di Porciano e S. Basilica già dal VI secolo d.C. gioso, ma non fu mai niente Pupa, per il censuo annuo di 70 più di un primus inter pares”. fiorini, a Giordano Orsini; con- La conquista romana del terri- cessione poi non più eseguita. Il torio falisco comportò una ri- 20 Novembre 1540 l’Ospedale di S. Spirito in Saxia di Roma, permutò voluzione nel modello l’Abbazia ed il Castrum di S. Elia con la tenuta di S. Marinella ed il insediativo. alcuni siti vennero piano di S. Lorenzo, incaricando Guidone Palello di pretenderne il pos- abbandonati forzatamente, mentre la popolazione si trasferiva nelle cam- sesso e di ricevere il giuramento di fedeltà degli uomini e degli ufficiali pagne e nei luoghi meno difendibili.
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