VERSA ASTIGIANO Comune Di Piovà Massaia Il Villaggio Di Plebata

VERSA ASTIGIANO Comune Di Piovà Massaia Il Villaggio Di Plebata

UNIONE COLLINARE: VERSA ASTIGIANO Comune di Piovà Massaia Il villaggio di Plebata, succeduto al municipium romano, cominciò a formarsi intorno al Plebanato di Meyrate. Esso aveva il suo centro nella chiesa di San Giorgio, che sorgeva nell’attuale cimitero di Piovà Massaia. Il Plebanato era costituito, oltre che dalla pieve di San Giorgio, da San Martino di Castelvero, Santa Maria di Cerreto e alcune altre chiese minori. Plebata condivise le sorti dei suoi signori, i Conti Radicati di Cocconato. Un antico Castello dei Radicati, detto Castello di Plebata , era stato costruito tra il XII e il XIII secolo e sorgeva sullo sperone collinoso del monte Cornegliano. Il paese si spostò dunque vicino al Castello lasciando l’antica cappella di San Giorgio e ampliando quella di San Michele. Il toponimo deriva da plebs , plebe, dal quale deriva Plebata , che, nei primi anni della Chiesa stava a indicare l’unione dei fedeli soggetti ad uno stesso vescovo. Nel 1940 il Re d’Italia autorizzò il Comune a modificare il prorio nome in Piovà Massaia in onore del Servo di Dio Cardinale missionario Guglielmo Massaia , che nacque in borgata La Braia il 9 giugno 1809 e a cui è stato, recentemente, intitolato il nuovo ospedale di Asti.. L’abitato, insediamento di sommità, è costituito da due borghi collocati su alture limitrofe alla sinistra del torrente Triversa : Cornegliano, borgo castellano, e Bricco, dove sorgeva il ricetto. Tra i due borghi, con funzione di cerniera, corre la strada paese , su cui si affaccia il Municipio. Elementi urbani Struttura a nuclei Il paese si presenta come un borgo castellano, costituito da contrapposti due nuclei contrapposti. L’uno, Cornegliano, ospitava il Castello nel luogo in cui oggi sorgono la Chiesa Parrocchiale e un bell’edificio ottocentesco. L’altro, Bricco, antica sede del ricetto, si trova su un’altura posta di fronte al sito del Castello. La strada paese, su cui si affaccia il Municipio, collega i due borghi. I due nuclei sono ben percepibili, anche da lontano, nei loro caratteri distintivi di insediamenti d’altura: Cornegliano in virtù dell’imponente Parrocchiale e Bricco per la sua compattezza sul secondo colle. L’attività e la storia personale di Benedetto Alfieri legano Piovà Massaia a San Martino Alfieri. In un luogo l’architetto fu l’artefice di uno dei capolavori architettonici del Monferrato Astigiano , la Parrocchiale, mentre nell’altro dimorò e progettò gli ampliamenti settecenteschi del Castello di famiglia. Ingressi al paese Dal piazzale alberato ai piedi dei ruderi dell’antica Pieve di San Martino, si aprono le due quinte della strada paese , nel suo tratto di ingresso a sud del concentrico. Esse si presentano compatte e continue, con interessanti scorci su spazi privati che fanno da cornice alla vista dell’imponente Chiesa Parrocchiale. Stradina sotto i Sul fianco della piccola Chiesa di Sant’Elisabetta si diparte bastioni via Ricci, la strada che costeggia gli antichi bastioni che sorreggevano il Castello e oggi la grande Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Giorgio. Frazioni Borgo di Castelvero Comune autonomo fino al XIX secolo, Castelvero di Casale sorge su un poggio che, un tempo, era dotato di un Castello fortificato. Il disegno della frazione ricalca ancora il profilo dell’antico ricetto. Al termine della direttrice che da Bricco e Cornegliano si sviluppa verso sud, si eleva uno sperone tufaceo sulla sommità del quale si intravedono tra la vegetazione i ruderi della Chiesa romanica di San Martino, una delle più antiche dell’astigiano. La Chiesa faceva parte, insieme a San Giorgio, Santa Maria di Cerreto e ad altre chiese minori a Vezzano, Scalfengo e Remorfengo, del Plebanato di Meyrate . Intorno all’anno Mille, seguendo le sorti della Pieve di Meyrate, la Chiesa di San Martino passò dalla diocesi di 1 Vercelli a quella di Asti. La Chiesa fu dismessa nel 1810, mentre nel 1835 fu chiuso anche l’attiguo cimitero. Fino ad inizio Novecento la facciata si presentava a capanna e sui fianchi gli archetti pensili, in blocchi monolitici, seguivano il limite del tetto. La Chiesa presentava due absidi, anch’essi conclusi da archetti pensili e decorazioni in cotto. Al centro di ciascuna abside si apriva una stretta finestra strombata. Fruibilità: contattare il Municipio (+390141996036) La area attrezzata, di recente realizzazione, è posta all’ingresso del paese in posizione panoramica, di fronte all’altura dove sorgono i ruderi dell’antica pieve di San Martino, oggetto di recente recupero. San Tonco In località San Tonco (in realtà il toponimo sarebbe: San Toncho) sorge la tardo settecentesca Chiesetta di Santa Maria della Valle, posta in una circolare radura circondata da boschi. Luogo da sempre magico per le popolazioni dei dintorni, si vocifera da secoli la presenza di streghe e masche. Tra le fronde degli alberi sono stati installati, nel 2001,su iniziativa dell’ Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano , flauti solari che suonano con il sole, Opera dell’artista francese Erich Samach hanno, per anni, evocato il mito della strega dei boschi. Il terreno, attorno a San Tonco, è ricchissimo di presenze fossili e pareti stratigrafate. Fruibilità: la cappella è officiata durante la festa patronale Elementi singoli Castello scomparso Un antico Castello dei Radicati, detto Castello di Plebata, fu costruito tra il XIII e XIV secolo e sorse sullo sperone collinoso del monte Cornegliano. Quando il paese si spostò vicino a questo nuovo Castello abbandonò l’antica Pieve di San Giorgio, ampliando la chiesa di San Michele, che divenne in seguito la Parrocchiale del paese. L’esistenza del fossato che circondava il Castello, almeno nella toponomastica, è testimoniata da via Fossale, che insieme a via Ricci delimita il perimetro delle antiche fortificazioni. I Marchesi Ricci, intorno al 1770, fecero costruire un palazzo sul luogo dove sorgeva l’antico Castello. Nel progetto, il palazzo e la nuova Parrocchiale dovevano formare un unico fabbricato unito da una galleria porticata. La parte di galleria costruita fu abbattuta alla fine dell’Ottocento. L’area del sagrato della Parrocchiale, che coincide con il sito dell’antico Castello oggi scomparso, è un punto panoramico da cui lo sguardo può spaziare sulle verdeggianti colline. Municipio L’edificio che ospita gli uffici comunali è affacciato sulla piazza principale, di fronte alla stradina di accesso alla Parrocchiale. Adiacente al Municipio, in un palazzo con soffitti in gesso, sorge il Museo del Cardinal Massaia che sarà fruibile dal 2008 Fruibilità: contattare il Municipio (+390141996036) Parrocchiale dei La Chiesa Parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Giorgio, Santi Pietro e Giorgio caratterizza in modo unico Piovà Massaia con la sua imponente presenza sulla cima del Monte Cornegliano. La Parrocchiale, già dedicata all’Arcangelo Michele, fu riedificata nel XVIII secolo. Essa rappresenta uno dei più mirabili esempi di Barocco del Monferrato . Infatti, la sua costruzione, iniziata nel 1749 e 2 terminata nel 1774, è attribuita all’architetto della corte sabauda Benedetto Alfieri . L’edificio è interamente in mattoni a vista ed è dominato da un alto tiburio sormontato da una torretta con cupola. La facciata, composta da piani in tensione reciproca, è caratterizzata dalla parte centrale aggettante concava a due ordini, che comprende il portale, un ampio oculo ovale e, a coronamento, il timpano triangolare concavo. L’edificio si completa con l’alto campanile barocco. Lo scenografico interno, a croce greca, conserva la decorazione settecentesca e custodisce nell'abside una pregiata tela, opera di Sebastiano Taricco da Cherasco , nonché una statua lignea del XVIII secolo. L’altare maggiore con la balaustra chiude il presbiterio in marmo policromo intarsiato. Nel progetto originario, la Chiesa e l’adiacente Palazzo dei Marchesi Riccio dovevano formare un unico complesso edilizio collegato da una galleria sostenuta da portici. Essa avrebbe dovuto unire il piano nobile della residenza ai coretti della chiesa. La parte di galleria costruita fu abbattuta alla fine dell’Ottocento. Fruizione: durante le funzioni religiose Chiesa di San Carlo La piccola ed elegante Chiesa di San Carlo è posta all’ingresso occidentale di Cornegliano. L’edificio di culto è conosciuto e utilizzato come Parrocchiale invernale . Fruizione: durante le funzioni religiose Chiesa di La piccola Chiesa di Santa Elisabetta è situata di fronte al Sant’Elisabetta Municipio, all’imbocco del vicolo che corre intorno alle mura dell’antico Castello di Cornegliano. Fruizione: durante le funzioni religiose Chiesa di San Giorgio Notizie dell’antica Pieve di Meyrate , che corrisponde all’attuale Chiesa di San Giorgio, compaiono per la prima volta in una bolla papale nel 1153, anche se la tradizione la considera più antica. La Pieve di San Giorgio aveva giurisdizione su San Martino di Castelvero, Santa Maria di Cerreto e ad altre chiese minori a Vezzano, Scalfengo, Remorfengo e Monte Cornegliano. Intorno alla pieve di San Giorgio di Meyrate si sviluppò il centro abitato che trasferì poi la propria parrocchia nella Chiesa di San Michele, quando fu costruito il Castello nella seconda metà del XIV secolo. Nel luogo ove sorgeva la Chiesa di San Michele si innalza l’attuale Parrocchiale dei Santi Pietro e Giorgio. Oggi dell’antica Pieve di Meyrate non rimane che la piccola Chiesa di San Giorgio dalle forme seicentesche, nel cimitero, e un’antica cascina. Fruizione: negli orari di apertura del cimitero Chiesa di San Rocco Tra gli eleganti edifici di via Polledro, sul fianco occidentale del Bricco, sorge la piccola Chiesa di San Rocco con il suo piccolo ma suggestivo sagrato. Questo si articola in prospettiva in uno slargo piazza , al centro del paese. Cappella della A nord-ovest del Bricco, al termine di via Cavagna, si trova la Madonnina Cappella della Madonnina, che segna l’inizio dell’antica via del sale che conduce, con un percorso di dorsale molto panoramico, fino a Cocconato. Museo del Il Museo del Combattente, allestito nella locale Società Combattente Agricola Operaia , conserva una interessante raccolta di ricordi e cimeli della guerra d'Africa e delle due guerre mondiali.

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