SIA ANNUARIO Volume LXXXVIII Serie III, 10 - 2010 LEMNO DAI ‘TIRRENI’ AGLI ATENIESI SCUOLA ARCHEOLOGICA ITALIANA DI ATENE LEMNO: DAI ‘TIRRENI’ AGLI ATENIESI. PROBLEMI STORICI, ARCHEOLOGICI, TOPOGRAFICI E LINGUISTICI (Napoli, 4 maggio 2011) lemno in età arCaiCa nel presente contributo presento un tentativo di inquadramento della facies archeologica do - cumentata a lemno tra il periodo orientalizzante e l’età arcaica, attraverso l’esame delle principali scoperte effettuate presso i due centri principali dell’isola nell’antichità: myrina sulla costa occi - dentale ed efestia su quella nord-orientale. il periodo cronologico in questione, compreso tra l’ul - timo quarto dell’viii e la fine del vi sec. a.C., è caratterizzato da una cultura peculiare che sembra aver subìto una drastica interruzione nelle sue principali manifestazioni in seguito alla conquista ateniese dell’isola intorno al 500 a.C. 1. Premessa negli ultimi anni, la documentazione archeologica dell’isola di lemno si è arricchita di nuove, importanti scoperte effettuate a myrina e, soprattutto, ad efestia (Fig. 1): i recenti scavi condotti in quest’ultimo sito hanno rivelato una complessa stratigrafia che ha consentito di stabilire che l’insediamento conobbe un periodo di vita ininterrotto dall’età del Bronzo all’età bizantina. le esplorazioni degli ultimi anni hanno permesso, infatti, di mettere in luce i resti di un abitato del tardo elladico iiia-B 1 e, inoltre, un grande deposito di ceramica cd. ‘grigia’ che, ascrivibile all’età del Ferro, attesta indirettamente la presenza contestuale di un florido insediamento 2. le ricerche condotte in precedenza nello stesso insediamento dalla scuola archeologica italiana di atene (prima, negli anni ’30, con la direzione di a. Della seta, e poi negli anni ’80, sotto la guida di l. Beschi) avevano consentito di scoprire rilevanti attestazioni di epoca orientalizzante ed arcaica documentate, in particolare, dalla necropoli e da uno dei santuari dell’insediamento. tali evidenze, sulle quali ci soffermeremo, sono risultate ascrivibili ad un periodo che copre un arco cronologico che va dalla fine dell’viii sec. a.C., quando comincia l’uso della necropoli ad incinerazione, fino alla fine del vi sec. a.C., e documentano una cultura che sembra aver subìto una brusca interruzione nelle sue principali manifestazioni con la conquista di milziade del 500 ca. a.C. lo studio delle classi ceramiche ha permesso di articolare una distinzione tipologica tra le pro - duzioni di età più antica, costituite in prevalenza dalla classe G2-3 (fine viii-prima metà vii sec. a.C.) e quelle di epoca più recente (seconda metà vii-vi sec. a.C.) che mostrano altre forme e altri motivi decorativi. il riesame dei contesti, invece, ha consentito di dedurre che tali produzioni, che si avvicende - ranno nel corso del vii sec. a.C., corrispondono anche a momenti storicamente distinguibili grazie ad alcuni segni, chiaramente percepibili da alcuni contesti, che io ritengo pilota, di trasformazioni sociali 3. 1 Privitera 2005. C oluCCia cds ; GreCo 2012; v., inoltre, supra , il contributo di l. Danile. supra , il contributo di l. Coluccia. 3 FiCuCiello 2008. 2 Danile 2008; Danile 2009; Danile 2011; v., inoltre, ASAtene LXXXVIII, serie III, 10 , 2010, 39-84 laura FiCuCiello Fig. 1 - efestia tra la fine dell’viii ed il vi sec. a.C. 40 lemno in età arCaiCa 2. l e ProDuzioni CeramiChe 2.1. L’orientalizzante antico e medio (fine VIII - prima metà VII sec. a.c.) tra la fine dell’viii secolo e la prima metà del vii sec. a.C. a lemno vengono prodotte due classi ceramiche principali documentate soprattutto dai rinvenimenti effettuati nella zona orientale dell’isola (efestia e Chloi). una di esse è rappresentata dalla classe definita Anatolic Grey Ware che, fabbricata localmente già dalla fine dell’Xi sec., continua ad essere prodotta, pur con varia - zioni nelle forme e nei motivi decorativi, fino agli inizi del vii sec. a.C.: tale ceramica mostra punti di contatto con produzioni della tessaglia, della macedonia, della Calcidica, delle isole di taso, samotracia, lesbo e sciro, della costa anatolica occidentale (eolia e troade) e dell’eubea (lefkandi) 4. l’altra classe, invece, presenta uno stile tipicamente sub-geometrico e viene correntemente de - finita ‘G2-3’ da un settore di troia: i recenti scavi condotti nella stessa località hanno permesso di attribuire la produzione di tale tipologia ceramica ad un arco cronologico circoscritto e preciso che va dalla fine dell’viii alla prima metà del vii sec. a.C. 5 la ceramica G2-3 ha avuto un ampio bacino di diffusione nell’area del nord-egeo e, in base a studi recenti, sembra che lemno abbia rappresentato uno se non il centro principale di tale produ - zione che, tra la fine dell’viii e la prima metà del vii sec. a.C, viene esportata a taso, lesbo, sa - motracia, neapolis (Kavala), eion e sciro, Karabournaki 6. Questa ceramica presenta tratti distintivi sul piano della morfologia e della decorazione che, caratterizzata da motivi geometrici lineari e concentrici, sembra fortemente influenzata da prototipi euboici 7 (Fig. 2). Ciò non sorprende visto che gli eubei sono presenti nel nord-egeo già dal X-iX sec. a.C. 8 in base alle recenti scoperte, tale area appare interessata da precoce frequentazione da parte di componenti di origine euboica le quali, oltre che alle materie prime metallurgiche, sembrerebbero essere state attratte anche dalla possibilità di creare luoghi di scambio. la frequentazione più antica della Calcidica, tra il X e la prima metà dell’viii sec. a.C., è probabilmente connessa all’iniziativa di lefkandi, il centro più fiorente dell’eubea, a cui si affiancano, e poi sostituiscono, Calcide ed eretria: nel periodo in questione, gli eubei frequentano gli scali siriani di tiro e sidone e percorrono, accanto ai Fenici, le rotte verso l’occidente, sono i protagonisti di scambi e relazioni tra l’area cicladica e quella nord-egea e favoriscono la penetrazione di componenti ciprioto- levantine 9. 2.2 Tra l’orientalizzante e l’età arcaica (seconda metà VII - fine VI sec. a.c.) nel corso della seconda metà/fine vii sec. a.C. si inizia a produrre a lemno un tipo di ceramica completamente diversa ed originale, caratterizzata da un grande eclettismo e contraddistinta da interessanti scene figurate 10 (Fig. 3): tale produzione, influenzata da numerosi apporti stilistici esterni, mostra punti di contatto con alcune classi orientalizzanti e arcaiche di vari centri della Grecia, soprattutto di matrice ionico-cicladica, in accordo con una tendenza che si registra anche in altri distretti del mediterraneo; in particolare, mostra affinità con produzioni dei centri costieri 4 Cf. supra n. 2. 8 Per i rinvenimenti archeologici e per i problemi connessi 5 ChaBot aslan 2002; C haBot aslan 2009b. alla complessa definizione della tipologia e della cronologia 6 Per la produzione lemnia, BesChi 1985, 57-58; B esChi degli stanziamenti euboici nel nord-egeo, v. i contributi in 2006 b; per le attestazioni di G2-3 a taso, gran parte della EuboIcA , in part. di i. s. lemos , K. soueref , m. a. t iverios , quale è stata riconosciuta come lemnia, BernarD 1964, 88- s. moschonissioti e discussione, EuboIcA , 395-419. una 142; Graham 1978 , 67-69; tiverios 2006, 76-78 ; muller sintesi dei problemi esegetici, con tutte le recenti scoperte 2010, 217-218. Per le attestazioni di G2-3 a samotracia, relative alla presenza euboica nel Golfo termaico ed in Cal - che risulta in gran parte o tutta prodotta a lemno, Graham cidica, è in tiverios 2008, in part. 1-32; v. inoltre maza - 2002, 238. Per i rinvenimenti a Karabournaki, in macedo - raKis ainian cds b. nia, manaKiDou 2010. sulla diffusione della G2-3, prodotta 9 D’a Gostino 2009; K ourou cds ; mazaraKis ainian principalmente a troia e lemno, nell’area del Chersoneso cds a-b ; riDGway cds. tracio e in Calcidica, Baralis 2010, 254. 10 Della seta 1937b; m essineo 2001, 175-243; cf. Be- 7 tiverios 2006, 76-78; m anaKiDou 2010. sChi 2004, 303-329. 41 laura FiCuCiello Fig. 2 - efestia. Ceramica G2-3 (m essineo 2001, fig. 116) Fig. 3 - efestia. Frammento di supporto fittile dalla stipe (D ella seta 1937b, fig. 5) del nord-egeo e dell’area pontica 11 ; anche questo tipo di ceramica lemnia risulta esportato a lesbo, samotracia, taso e neapolis (Kavala) 12 . accanto alle produzioni locali si registrano le importazioni, in proporzione non molto nume - rose: da Corinto 13 , da Chio 14 , da rodi 15 e dall’area microasiatica 16 ; dopo la metà del vi sec. a.C. compare sull’isola la ceramica attica a figure nere 17 . 11 Per le produzioni dell’area tracia in generale, arChi - 13 mustilli 1942, 222-228; messineo 2001, 302. BalD 2010, 208. P er i profondi cambiamenti che sono stati 14 BesChi 1985, 58, n. 25; messineo 1993, 390, fig. 22 ; registrati nelle produzioni ceramiche di taso intorno al 650 messineo 2001, 304-305. a.C. e che sono stati messi in relazione all’apporto cicladico 15 arChontiDou arGyri 1988; messineo 1993, 390, n. dei coloni parii, v. BernarD 1964, 142-146; cf. muller 17, fig. 22; messineo 2001, 302. 2010, 217. 16 BesChi 1985, 58; m essineo 2001, 305, 313. 12 BesChi 1985, 56-64; per gli stamnoi di importazione 17 FreDriCh 1906, 62, fig. 9; Di vita 1980, 347; touChais lemnia, utilizzati a samotracia nella prima metà del vi sec. 1978 , 729; B esChi 2001a, 216; messineo 2001, 305-313; a.C. come cinerari, SAmoThrAcE 11, 74, 701-707; Graham BesChi 2009 b. 2002 , 245, nn. 84-86. 42 lemno in età arCaiCa nel periodo in cui si afferma a lemno la fabbricazione della nuova classe ceramica si registrano alcuni cambiamenti culturali nell’isola. la stessa epoca, del resto, corrisponde ad un periodo di grandi rivolgimenti nell’area del me - diterraneo in genere 18 e, nello specifico, anche per quanto attiene al nord-egeo: intorno alla metà del vii sec.
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