Piana Livorno-Pisa-Pontedera

Piana Livorno-Pisa-Pontedera

piano paesaggistico scheda d’ambito logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito ambito 08 piana livorno-pisa-pontedera Comuni di: Bientina (PI), Buti (PI), Calci (PI), Calcinaia (PI), Capannoli (PI), Capraia Isola (LI), Casciana Terme (PI), Cascina (PI), Chianni (PI), Collesalvetti (LI), Crespina (PI), Fauglia (PI), Lajatico (PI), Lari (PI), Livorno (LI), Lorenzana (PI), Orciano Pisano (PI), Palaia (PI), Peccioli (PI), Pisa (PI), Ponsacco (PI), Pontedera (PI), Rosignano Marittimo (LI), San Giuliano Terme (PI), Santa Luce (PI), Terricciola (PI), Vecchiano (PI), Vicopisano (PI) profilo dell’ambito 1. descrizione interpretativa 2. invarianti strutturali 3. interpretazione di sintesi 4. disciplina d’uso 5. informazioni relative al piano piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito piana livorno-pisa-pontedera Pisa Pontedera Casciana Terme Peccioli Livorno Castiglioncello Profilo dell’ambito 1 p. 3 piana livorno-pisa-pontedera Profilo dell’ambito p. 4 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito piana livorno-pisa-pontedera L’ambito Piana Livorno-Pisa-Pontedera - i cui confini non si discostano molto da quelli della sezione pisana del bacino idrografico dell’Arno - presenta una strut- tura territoriale ben riconoscibile disegnata dal sistema insediativo storico e dal sistema idrografico. A caratterizzare la porzione settentrionale, la pianura alluvionale del basso Valdarno, con un’agricoltura intensiva, un’elevata urbanizzazione concentrata e diffusa, la presenza di aree umide relittuali e un ricco reticolo idrografico principale (Arno e Ser- chio) e secondario. La pianura si completa verso ovest con l’importante sistema costiero sabbioso del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. La fascia costiera comprende sia le coste sabbiose - tra Livorno e Marina di Torre del Lago e tra Castiglioncello e Cecina, che la costa rocciosa - tra Livorno e Castiglioncello, a cui si aggiungono gli ambienti insulari delle Isole di Capraia e Gorgona. Un sistema costiero di elevata importanza naturalistica e paesaggistica, interessato dalla presenza di numerose Aree protette e Siti Natura 2000. L’assetto insediativo, sviluppato soprattutto nella pianura terminale del Valdarno inferiore e lungo la costa, è caratterizzato dalla dominanza di Pisa e Livorno, con le loro raggiere di assi viari in uscita, di cui il principale - corridoio infrastrutturale storico “Pontedera-Cascina-Pisa” – risulta deformato e saturato nelle sue relazioni con il territorio agricolo e l’Arno. La pianura è circondata da un arco collinare (Cerbaie, Colline Pisane, Monti di Castellina, Monti Livornesi), articolato ed eterogeneo, che comprende due tipologie di paesaggio. Un primo quadro ambientale intensamente antropizzato, con piccoli centri storici disposti in posizione di crinale (Palaia, Lari, Crespina) e numerosi nu- clei minori e case sparse ad occupare i supporti geomorfologici secondari. Simile il sistema a maglia fitta delle colline Pisane, con i borghi storici di Lorenzana, Fauglia, Crespina e le fasce basse dei Monti di Castellina e di quelli Livornesi. Gran parte delle aree di margine di questi sistemi agricoli intensivi ospitano agroecosistemi tradizionali, con oliveti, colture promiscue, residuali aree di pascolo, sufficientemente ricchi di dotazioni ecologiche. Il secondo quadro è costituito dalla Collina dei bacini neo-quaternari ad argille domi- nanti, povera di ripiani sommitali, con versanti ripidi anche se brevi, con scarse opportunità allo sviluppo di insediamenti storici e di sistemi agricoli complessi. Qui prevalgono seminativi in superfici estese, mentre è assente o assai debole l’infrastrutturazione ecologica e l’insediamento rurale. Profilo dell’ambito 1 p. 5 piana livorno-pisa-pontedera p. 6 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA ambito 08 livello d’ambito piana livorno-pisa-pontedera Descrizione interpretativa 2 piana livorno-pisa-pontedera di Livorno. che in passato corrispondevano a ampi bacini tettonici (Ba- Gorgona è, invece, costituita da due unità tettoniche d’origi- 2.1 Strutturazione geologica e Nel tempo i corsi d’acqua hanno mutato il loro corso e, a cino della Val di Fine e Bacino di Volterra - Val d’Era) in cui ne oceanica, una metasedimentaria, che occupa la maggior geomorfologica testimonianza dell’evoluzione della rete idrografica, nei se- rimane traccia nei depositi della sovrapposizione di episodi parte della superficie dell’isola, ed una ofiolitica, affiorante dimenti della pianura si ritrovano numerosi paleoalvei. L’at- di deposizione fluvio lacustre e di trasgressioni marine. nell’estremità nord-orientale. L’isola è una parte dell’estesa tività dei corsi d’acqua si è alternata nel tempo con trasgres- La pianura pisana è situata al margine settentrionale di una area che si estendeva fino alla Corsica e alla Sardegna du- sioni marine che hanno portato alla deposizione di sedimenti grande anomalia geotermica connessa al magmatismo della rante il Pliocene superiore. costieri, rilevabili nel sottosuolo della piana e testimoniate Toscana meridionale: fenomeni di risalita di acque termali Durante l’ultima glaciazione Gorgona e Capraia erano en- anche dal rinvenimento di fossili. La linea di costa si è per- si riscontrano lungo i margini nord-orientali della pianura, trambe separate dalla terraferma da bracci di mare. tanto evoluta nel tempo: informazioni reperibili in documen- lungo i Monti Pisani (San Giuliano Terme, Uliveto Terme). ti storici e l’esame dei sedimenti hanno permesso di traccia- Fenomeni idrotermali si riscontrano anche nell’area di Ca- re l’evoluzione della linea di riva dalla posizione più interna, sciana Terme associati alla presenza di sistemi di faglie a raggiunta dalla trasgressione versiliana, a quella attuale, direzione appenninica. criteri metodologici (LINK) influenzata notevolmente dalle attività antropiche. Ancora Le isole comprese nell’ambito hanno origini geologiche mol- ai tempi dei Romani il mare lambiva la città di Pisa creando to diverse. L’isola di Capraia è di natura vulcanica ed è situa- L’ambito corrisponde al sistema di pianura solcata dai fiu- un golfo, Sinus Pisanus, al centro del quale sfociavano i tre ta su di una dorsale prevalentemente sommersa, allungata mi Arno e Serchio, prosecuzione sud-orientale della pianura bracci del delta dell’Arno e in cui giungevano alcuni canali nord – sud comprendente Capraia – Elba – Pianosa. La sua costiera della Versilia. provenienti dal bacino dell’antico Serchio (Auser). origine è legata a fenomeni vulcanici iniziati oltre 7 milioni di L’evoluzione della pianura di Pisa è legata alla fase disten- La dinamica della costa è legata profondamente all’evolu- anni fa e l’isola rappresenta il relitto del versante orientale di siva iniziata nel Miocene, successiva alla precedente fase zione del delta dell’Arno, che ha raggiunto il suo massimo un vulcano. L’evoluzione geomorfologica ha completamente compressiva che ha determinato la messa in posto delle sviluppo alla metà del 1800. La sua progradazione ha deter- smantellato e obliterato gli originali apparati vulcanici pre- unità, appartenenti ai Domini Ligure e Toscano, che com- minato l’avanzamento della linea di riva con apporti di sedi- senti sull’isola. pongono i rilievi circostanti. La pianura è delimitata dai rilie- menti crescenti, legati all’intenso sfruttamento del territorio, vi dei Monti d’Oltre Serchio, dei Monti Pisani, terminazione a partire dal VI secolo a.C., che hanno determinato un gra- settentrionale della Dorsale Medio - Toscana, dei Monti Li- duale disboscamento e l’aumento del carico solido dei corsi vornesi e delle altre colline che costituiscono la dorsale peri- d’acqua che sfociavano lungo la costa. Nella seconda meta tirrenica, situata tra Casciana Terme e Castellina Marittima. dell’800 il trend di accrescimento si ribaltò principalmente Ad est la pianura è limitata dai rilievi delle Cerbaie e verso per cause antropiche riconducibili a cambiamenti dell’uso nord si collega alla pianura bonificata dell’ex lago di Sesto del suolo, alla creazione di una rete di sistemi idraulici in (Padule di Bientina). pianura e all’avvio di attività estrattive in alveo che hanno Durante la distensione miocenica questo settore della cate- pesantemente ridotto il carico solido trasportato dall’Arno na appenninica venne interessato da sistemi di faglie nor- con conseguente mancata deposizione di sedimenti lungo mali che determinarono uno smembramento dei rilievi che la costa. A questi fattori si è aggiunto un innalzamento del costituivano il paleoappennino e ribassarono l’area su cui livello medio del mare. L’assetto attuale vede il paesaggio attualmente è attestata la pianura, creando una fossa tet- costiero caratterizzato da “cotoni”, barre emerse per accu- tonica subsidente (Bacino Pisano - Versiliese) delimitata, a mulo di sedimenti, e di dune o “tomboli”, spesso ricoperti oriente, dai Monti Pisani, Monti d’Oltre Serchio e dalle Alpi da vegetazione, alle spalle dei quali spesso si trovano aree Apuane e, verso ovest, dalla dorsale, ora sommersa, della umide residue. Meloria - Maestra. Questo bacino ha avuto il massimo svi- Nella fascia compresa tra la costa e l’entroterra pisano in luppo nel Pliocene inferiore e medio, mentre nel Pliocene passato erano presenti vaste aree paludose, che arrivavano Descrizione interpretativa geologica e geomorfologica Strutturazione superiore l’area era emersa e faceva parte dell’ampia regio- a lambire anche il centro di Pisa, bonificate in tempi storici. ne che si estendeva fino alla Corsica e alla Sardegna, come Un vasto lago occupava,

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