Piano Strategico Provinciale Per Il Lavoro Con Un Nuovo Modello Di

Piano Strategico Provinciale Per Il Lavoro Con Un Nuovo Modello Di

PIANO STRATEGICO PROVINCIALE PER IL LAVORO CON UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO SETTEMBRE 2011 Approvato con delibera di Consiglio Provinciale n. 34 del 08.09.2011 INDICE Premessa Metodologica ed obiettivi PARTE PRIMA: L'ANALISI DEL CONTESTO 1. I CARATTERI DEL TERRITORIO PROVINCIALE 1.1 Inquadramento geografico 1.2 L’Istituzione dell’Amministrazione Provinciale 2. LA POPOLAZIONE E LE DINAMICHE DEMOGRAFICHE 2.1 Dinamiche demografiche dei singoli comuni 2.2 Considerazioni sulla struttura demografica 2.3 Gli indici di struttura della popolazione residente 2.4 I movimenti naturali e migratori 2.4.1 Il bilancio demografico della provincia di Carbonia Iglesias 2.4.2 Le iscrizioni 2.4.3 Le cancellazioni 3. IL SISTEMA ECONOMICO 3.1 Il Mercato del lavoro 3.1.1 La scolarizzazione della popolazione in cerca di lavoro 3.2 Il reddito 3.3 Le imprese 3.4 Il comparto industriale 3.4.1 La piccola e media impresa manifatturiera 3.4.2 Il futuro dell’industria metallurgica ed energetica: un nodo preliminare da sciogliere 3.5 Il comparto turistico 3.5.1 Il comparto alberghiero 3.5.2 Il comparto extralberghiero 3.5.3 La domanda turistica 3.6 Analisi del comparto agricolo e zootecnico 4. IL SISTEMA AMBIENTALE 4.1 Caratteri generali 4.2 Il degrado ambientale del territorio 4.2.1 Sito di interesse Nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese 4.2.2 L’Attività mineraria 4.2.3 L’Attività industriale 4.3 Gli attrattori culturali 4.3.1 L'offerta culturale 4.3.2 Storia tradizioni e religiosità 4.3.3 Miniera e cultura mineraria 4.3.4 Archeologia 4.3.5 Eventi e manifestazioni 4.3.6 L'offerta del Sistema Paesaggistico 4.3.7 Sport, svago e tempo libero 5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 5.1 Problematiche inerenti al contesto 5.2 Analisi SWOT PARTE SECONDA: I PROGETTI DI SVILUPPO ATTUATI O IN CORSO 6. LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE NEL PERIODO 1994/1999 E 2000/2006 6.1 Il Programma Operativo Plurifondo e gli altri Programmi Comunitari 6.2 I Programmi Integrati d' Area 6.3 I Progetti Integrati Territoriali (PIT) 6.4 Patto Territoriale per l'agricoltura nel Basso Sulcis 6.5 Patto Territoriale per l'agricoltura dell'area Iglesiente 6.6 Il contratto d'area del Sulcis Iglesiente 6.7 La Progettazione Integrata del periodo 2000/2006 6.8 L'intesa istituzionale 6.9 Il Piano di Azione Locale Sulcis (2000/2006) 6.9.1 Il progetto "Sulcis Qualità" 6.9.2 Il Piano di Sviluppo Locale del GAL Sulcis per il periodo 2007/2010 6.10 Gli altri strumenti per lo sviluppo 6.11 I Piani Strategici Comunali e Intercomunali PARTE TERZA: I PROGRAMMI STRATEGICI PER LO SVILUPPO Premessa 7. IL PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2010/2014 E LA PROGRAMMAZIONE 2007/2013 7.2 Gli obiettivi del Piano 7.3 Obiettivi generali 7.4 Obiettivi specifici 7.5 Le linee strategiche 7.5.1 Le Assi di intervento e i progetti strategici 7.5.2 Le Linee attuative del Piano di Sviluppo PARTE QUARTA: LA GOVERNANCE E GLI STRUMENTI FINANZIARI 8. LA GOVERNANCE DEL PIANO STRATEGICO 8.2 Gli strumenti finanziari PREMESSA METODOLOGICA ED OBIETTIVI La Legge Regionale n. 9 del 2006 disciplina, all’art. 5, l’attività programmatoria delle Province. È importante sottolineare il ruolo di coordinamento della programmazione dei Comuni affidato all’ente provinciale. La redazione di un Piano Strategico va verso questa direzione. Si tratta di uno strumento necessario a far maturare scelte, per l’appunto strategiche, che interesseranno il territorio nel medio e breve periodo. Per poter operare scelte che siano soppesate e rispondenti ai bisogni del territorio occorre, in primo luogo, conoscere ciò che accade – e che è accaduto – in questo territorio. Gli studi ed i documenti che descrivono, in materia meticolosa il contesto demografico, ambientale, produttivo, lavorativo del Sulcis Iglesiente sono oggi numerosi. La principale problematica riscontrata è stata quella di reperire dati sufficientemente aggiornati e aggregati sulla base dei contesti territoriali delle nuove 8 province sarde. A ciò si aggiunga che i dati del precedente censimento sono oramai obsoleti e si attendono quelli del nuovo censimento.. Il deficit di conoscenze certificate è rilevante anche in considerazione dei bruschi cambiamenti determinati n questo particolare momento storico,da una crisi produttiva di livello mondiale, causata da un generale stravolgimento dei classici standard economici e produttivi. Il presente lavoro non si propone di redigere ex novo l’ennesima analisi socioeconomica, ma piuttosto di raccogliere l’insieme di conoscenze che dalle analisi disponibili derivano, di strutturarle e aggiornarle nel tempo. Come tutti i lavori legati allo sviluppo del territorio, è un documento in continuo aggiornamento. Particolare attenzione è stata rivolta a offrire un quadro dei programmi e dei progetti che, a partire dalla Programmazione Negoziata, dalla prima programmazione POP Sardegna 1994/1999 e POR 2000/2006, hanno interessato i 23 comuni che compongono l’ambito provinciale. L’obiettivo complessivo del Piano Strategico è quello di tracciare le linee di sviluppo per il territorio provinciale nei prossimi 10 anni. Per fare ciò occorre non soltanto operare un’attenta analisi territoriale ma anche prestare attenzione a quanto percepito dagli attori locali, alle loro idee e proposte, per giungere, infine, a proposte progettuali che tengano in considerazione i diversi esiti delle analisi. Centinaia di volumi di studi economici e sociali attestano che se si vuole accelerare lo sviluppo di un territorio, si devono innestare nella società elementi innovativi che valorizzino le potenziali chiavi di crescita e deprimano i fattori di debolezza. Semplice a dirsi, ma estremamente difficile a farsi in concreto, in quanto nell’astratto circolo virtuoso si inseriscono variabili dipendenti (e o indipendenti) locali capaci di ostacolare ogni obiettivo di reale crescita. In questo contesto, la capacità di acquisire risorse, umane, economiche e tecnologiche in misura sufficiente e sufficientemente rapida, può essere il vero fattore positivamente dirompente. Il Piano per lo sviluppo territoriale strategico del Sulcis Iglesiente non vuole essere un documento soltanto conoscitivo e informativo, né tanto meno un libro dei sogni. Si cercherà soprattutto di dare una risposta a come possa un ente che ha la programmazione nel suo principale compito, influire positivamente per ottenere incrementi del PIL locale, influenzando direttamente o indirettamente le politiche dei soggetti sovraordinati (Regione, Stato, Unione Europea) attirando e veicolando finanziamenti necessari ad attuare il Piano di Rinascita di questo territorio. Nessuno ha l’ambizione di dare una soluzione definitiva ai problemi del territorio, né di redigere un documento che rappresenti la cartina di tornasole di ogni male sociale, ma abbiamo tutti il dovere di dare il meglio per portare il Sulcis Iglesiente e i suoi cittadini fuori dal tunnel dell’attuale terribile crisi. PARTE PRIMA: L’ANALISI DI CONTESTO 1. I CARATTERI DEL TERRITORIO PROVINCIALE 1.1 Inquadramento geografico La Provincia di Carbonia Iglesias è situata nella parte sud occidentale della Sardegna. Occupa un vasto territorio che comprende quello dell'Iglesiente e quello del Sulcis, due regioni separate fra loro dalla valle del Cixerri. La parte settentrionale prende il nome di Iglesiente e fa riferimento alla città mineraria di maggiore rilievo: Iglesias. L'area si estende a nord della valle del Cixerri e confina a nord- est con il Campidano. La parte meridionale, con le isole di Sant'Antioco e San Pietro è sempre stata denominata Sùlcis. Il suo toponimo deriva dall’antica città punica di Sulci, l’attuale Sant'Antioco. Molte peculiarità naturalistiche e ambientali ne hanno fatto un territorio originale. La presenza di una ricca fauna e di una vegetazione con specie uniche, caratterizzano un habitat ricco di bellezze e suggestione. L'elemento predominante è quello montuoso, ma non mancano le zone pianeggianti e fertili, adatte sia per l'agricoltura che per l'allevamento. Il territorio trasmette un senso di vastità per l’assenza di limiti fisici alla vista. Questo è associato ai profili arrotondati dei rilievi e alle superfici piane delle valli, che il tempo ha modellato attraverso le forze erosive che ne hanno spianato e smussato le forme. Quasi tutti i rilievi sono raggruppati nel massiccio montuoso del Sulcis che fa capo a cime come Is Caravaius, Punta Severa, Monte Nieddu, Monte Arcosu e in quello dell’Iglesiente, con le cime del gruppo Monte Linas-Oridda-Marganai. Questi rilievi nei secoli sono stati sottoposti alle forze erosive e frammentarie dell’evoluzione tettonica dell'area. Lo smembramento tettonico ha creato delle fosse di sprofondamento in cui si sono accumulati depositi sia marini che continentali, e che ora costituiscono le grandi pianure dalla Valle del Rio Cixerri alla Valle del Rio Mannu fino ad arrivare alla zona costiera di Palmas e Porto Pino. Connesse alla formazione delle fosse tettoniche sono le attività vulcaniche che hanno dato origine ai rilievi dalla caratteristica sommità tabulare come Monte Narcao e le altre praneddas di Villaperuccio. Le diverse attività di natura magmatica ora costituiscono gran parte delle isole di Sant'Antioco e San Pietro. Altro elemento costante è la presenza del mare. Lungo la costa i processi morfogenetici hanno contribuito alla formazione di dune lungo i litorali di Fontanamare, Porto Pino, Portixeddu e Piscinas. In corrispondenza delle maggiori zone di sprofondamento tettonico (Porto Pino, Porto Botte) il litorale ha formato lunghe strisce sabbiose che delimitano un sistema di stagni costieri in comunicazione tra

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