IL BLUES91 P6a19

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Dave Riley INTERVISTA Dalla campagna alla città e ritorno di Marino Grandi usicista da molti anni, ma non della disponibilità possiamo essere da due a ot- sempre a tempo pieno, il ses- to elementi. santenne Riley progetta di recu- perare il tempo perduto mante- Hai anche dei fiati? Mnendosi parecchio attivo. Tanto discografica- Dipende dalle occasioni. mente quanto sui palchi europei o americani, Dave ha collaborato con musicisti del valore di Il tuo concerto con Bob Corritore è stato John Weston, Frank Frost, Sam Carr, Fred molto buono, preferisci suonare in duo o James, Big Jack Johnson, oltre all’armonicista con una band? Bob Corritore con il quale ha inciso gli ultimi Non fa differenza. Mi piace suonare con la band due album per l’etichetta Blue Witch. Abbiamo perché mio figlio suona il basso con me, è il mio colto l’occasione del suo ritorno al festival di unico figlio e mi piace suonare con lui. Ma ho im- Lucerna, per rivolgergli qualche domanda. parato a trasmettere le stesse cose sia che suo- ni da solo, in duo o con una band al completo. Sei nato nel Mississippi. Non bisogna per forza essere bravissimi per Sì sono nato a Hattiesburg, Mississippi, nel suonare con me. Soltanto non voglio che i musi- 1949. Sono cresciuto in una fattoria vicino a cisti usino droghe, perché ci sono passato an- Prentiss, Mississippi, la città natale di mia ma- ch’io ed è una strada senza uscita. Ora voglio dre. Raccoglievamo cotone e coltivavamo fagio- solo suonare e questo mi fa veramente felice. li, verdure e patate. Trovi differenze tra il pubblico europeo e Quale è stata la prima musica che hai sentito? quello americano? Gospel, country e blues. Sì, direi che qui in Europa il pubblico è più coin- volto, sembra apprezzare davvero il blues. In Poi vi trasferiste a Chicago? America ad alcuni non piace e questo una volta I miei genitori si trasferirono a Chicago e, dato mi faceva arrabbiare, ora ho imparato a non cu- che eravamo dieci figli, portarono con loro i più rarmene troppo. Preferisco suonare qui, sono piccoli e lasciarono me ed altri fratelli con mia sempre contento di tornare. nonna nella fattoria. Poi dopo due o tre anni mio Sono stato qui a Lucerna nel 2000 con John We- padre venne a prenderci, ed all’epoca avevo so- ston, Sam Carr, Fred James e Rosco Robinson lo dodici anni. A Chicago c’era musica, blues, Dave Riley (foto Marino Grandi) (“Il Blues” n. 74). Ora John e Sam non ci sono più soul, jazz, gospel, ma c’era elettricità! All’inizio e questo mi rattrista molto. Negli ultimi anni in abitavamo nel North Side, poi abbiamo abitato nel vamo da nessuna parte. Quando mio figlio invece pratica dalla morte di Frank nel 1999, ho suonato West Side e poi ancora vicino a Maxwell Street, in frequentava ormai le superiori, a volte, prendevo un spesso con Sam, come Delta Jukes, anche in Euro- condomini di edilizia sociale. giorno di permesso e andavamo nei week-end a He- pa. E sono forse il più giovane a suonare regolarmen- lena. Un cugino di mia moglie conosceva John We- te ogni anno al King Biscuit, nel 2003 non volevo an- Conoscevi i musicisti di strada che suonavano a ston, Sam Carr, Frank Frost e tutti questi musicisti. dare, ma loro mi hanno detto che non era proprio il Maxwell Street? Così una volta Frank mi ha invitato per una jam al- caso e così ci torno ogni anno. Sam era come un pa- Beh sai, in quegli anni la domenica mattina tutti quel- l’Etta Mae’s Cafè, e c’erano Sam, Fred James e mol- dre per me, e ogni volta che facevo qualcosa di sba- li che erano in città passavano a Maxwell Street, e ti altri. Suonammo e ci divertimmo molto. Mi chiese- gliato lui mi riportava sulla strada giusta; quest’anno c’erano alcuni dei grandi musicisti che vi suonavano ro se ero disposto a suonare con loro, perché non ho suonato con Big Jack Johnson dopo la morte di regolarmente. Da ragazzino potevo raccogliere le avevano nessuno per un ingaggio in Europa, così Sam ed è stato molto emozionante per entrambi. Ora mance per i musicisti, non guadagnavo nulla ma po- avrei potuto farmi conoscere. Non mi interessava dovrei lavorare con Mojo Buford, e per quanto mi tevo starmene lì intorno tutto il giorno. tanto ricevere esposizione mediatica, quanto mette- piaccia suonare con persone come loro, poi è molto re a frutto un talento che Dio mi aveva dato. Né lo fa- dura da superare quando se ne vanno. C’è qualche musicista che è stato particolarmen- cevo per soldi. Frank infatti non mi ha mai pagato, te importante per il tuo stile? ma mi piaceva suonare con loro. Cosa ha portato nella tua musica suonare con lo- Soprattutto Junior Wells, Howlin’ Wolf e Muddy Wa- ro, ha modificato il tuo stile più vicino a quello di ters. Poi direi Jimmy Dawkins, Otis Rush, Carey Bell, La vita del musicista è più difficile a Chicago o Chicago? Freddie King, Little Walter…Ho incontrato negli anni nel Sud? Si dice che puoi portare via una persona dalla cam- Settanta Jimmy Reed ma, onestamente, all’epoca E’ durissima ovunque! La gente non ha soldi, un po’ pagna, ma non il contrario! Vivendo a Chicago ho as- non sapevo neanche chi fosse, in quanto mi interes- come quando ero un ragazzino io. Io e Bob facciamo sorbito quella musica, ma la parte mississippiana in savo poco al blues. Però lui mi ha parlato di come diversi concerti per beneficenza e io stesso devolvo me non se ne è mai andata, in tutto quello che faccio, funzionavano le cose del mondo del music business. parte dei guadagni ad associazioni di Chicago e del inclusa la musica. E’ qualcosa che è in te, che non Mississippi. puoi apprendere a scuola e se mi fa sentire bene, Poi hai deciso di tornare al Sud? probabilmente anche chi ascolta lo percepirà. Credo Non proprio. Io sono sposato e la fami- Vivi sempre a Chicago? che questo stesso atteggiamento fosse proprio an- glia di mia moglie è di Helena, Arkansas. «Frank infatti non D’estate vivo a Chicago e durante l’in- che dei grandi che mi hanno preceduto. Abbiamo cresciuto un figlio e io ho lavo- mi ha mai pagato, verno in Arizona, fa molto più caldo lì! rato per venticinque anni come guardia ma mi piaceva Ora ho una mia band quando non suono (Intervista realizzata a Lucerna il 13 novembre 2009 carceraria, ed in quegli anni non anda- suonare con loro» con Bob, ed a seconda delle richieste e – traduzione di Matteo Bossi) il Blues - N. 110 - Marzo 2010 - 41 -.

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