X LEGISLATURA ATTI: 9139 SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 2015 DELIBERAZIONE N. X/886 ________________________________________________________________________________________________ Presidenza del Presidente CATTANEO Segretari: consiglieri MARONI M.D. e CASALINO Consiglieri in carica: ALFIERI Alessandro CORBETTA Gianmarco MARTINAZZOLI Donatella ALLONI Agostino D'AVOLIO Massimo MELAZZINI Mario Giovanni ALTITONANTE Fabio DE CORATO Riccardo NANNI Iolanda AMBROSOLI Umberto DEL GOBBO Luca PAROLINI Mauro ANELLI Roberto DOTTI Francesco PAROLO Ugo BALDINI Maria Teresa FANETTI Fabio PEDRAZZINI Claudio BARBONI Mario FATUZZO Elisabetta PIAZZA Mauro BARONI Anna Lisa FERMI Alessandro PIZZUL Fabio BARZAGHI Laura FERRAZZI Luca RIZZI Fabio BIANCHI Dario FIASCONARO Andrea ROLFI Fabio BORGHETTI Carlo FORMENTI Antonello ROMEO Antonio Domenico BRAMBILLA Enrico FORONI Pietro ROMEO Massimiliano BRIANZA Francesca FOSSATI Lino ROSATI Onorio BRUNI Roberto FOSSATI Silvia SAGGESE Antonio BUFFAGNI Stefano GAFFURI Luca SALA Alessandro BUSI Michele GALLERA Giulio SALA Fabrizio CAPELLI Angelo GALLI Stefano Bruno SANTISI in SAITA Silvana CARCANO Silvana GIRELLI Gian Antonio SCANDELLA Jacopo CARRA Marco LENA Federico SORTE Alessandro CASALINO Eugenio MACCABIANI Giampietro STRANIERO Raffaele CASTELLANO Lucia MACCHI Paola TIZZONI Marco CATTANEO Raffaele MAGONI Lara TOIA Carolina CAVALLI Alberto MALVEZZI Salvatore Carlo TOMASI Corrado CECCHETTI Fabrizio MANTOVANI Mario VALMAGGI Sara CIOCCA Angelo MARONI Maria Daniela VILLANI Giuseppe COLLA Jari MARONI Roberto VIOLI Dario COLUCCI Alessandro MARSICO Luca Consiglieri in congedo: BRUNI, FERRAZZI, MARONI R., MARSICO e MELAZZINI. Consiglieri assenti: ALFIERI, ALTITONANTE, BARONI, BARZAGHI, BORGHETTI, BRAMBILLA, BRIANZA, BUSI, CAPELLI, CECCHETTI, COLUCCI, CORBETTA, FORONI, GALLERA, MANTOVANI, PAROLINI, PIAZZA, RIZZI, ROSATI e TIZZONI. Risultano pertanto presenti n. 55 Consiglieri Non partecipano alla votazione: CATTANEO. Assiste il Segretario dell’Assemblea Consiliare: MARIO QUAGLINI OGGETTO: MOZIONE CONCERNENTE LA BONIFICA DEL SITO ALTAMENTE CONTAMINATO DELLE EX ACCIAIERIE FALCK DI NOVATE MEZZOLA E DISCARICA DI SAMOLACO EX-NOVAMET IN LOCALITÀ GIUMELLO (SO) - VALCHIAVENNA. INIZIATIVA: CONSIGLIERI CASALINO, VIOLI, CARCANO, BUFFAGNI, CORBETTA, NANNI, MACCABIANI, MACCHI, FIASCONARO. CODICE ATTO: MOZ/455 IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA Vista la Mozione n. 455 presentata in data 19 maggio 2015; a norma degli artt. 122 e 123 del Regolamento generale, con votazione nominale, che dà il seguente risultato: Consiglieri presenti n. 55 Consiglieri votanti n. 54 Non partecipano alla votazione n. 1 Voti favorevoli n. 52 Voti contrari n. 2 Astenuti n. 0 DELIBERA di approvare il testo della mozione n. 455 concernente la bonifica del sito altamente contaminato delle ex acciaierie Falck di Novate Mezzola e discarica di Samolaco ex-Novamet in località Giumello (SO) – Valchiavenna, nel testo che così recita: “Il Consiglio regionale della Lombardia premesso che l'area ex acciaieria Falck nel comune di Novate Mezzola copre una superficie di 70.000 mq e insieme alla discarica nel comune di Samolaco località Giumello, che insistono sullo stesso territorio, sono rubricate (ID 286) tra i siti contaminati della Regione Lombardia principalmente per il pericoloso cromo esavalente; le due aree sopraindicate sono interessate da inquinamento della matrice suolo e della falda sottostante in quanto le scorie presenti sono stoccate senza nessun tipo di impermeabilizzazione rispetto al terreno su cui insistono; in adiacenza al sito contaminato insiste la riserva naturale del Pian di Spagna - Lago di Mezzola, area umida protetta dalla Convenzione di Ramsar, e di Siti Natura 2000 (SIC, ZPS e ZSC); visto che è in fase istruttoria l’accordo di programma “Parco minerario San Fedelino” tra il comune di Novate Mezzola e la provincia di Sondrio, la Comunità Montana Valchiavenna, la Riserva Naturale Pian di Spagna e lago di Mezzola con adesione di Regione Lombardia, per la realizzazione sull'area in oggetto di una fabbrica di conci da pietrisco di cava locale e lavorazione inerti, da operare tramite l’adozione di variante al PGT e PTCP in contrasto con le indicazioni dell’articolo 19 del piano paesistico regionale; in particolare, la cartografia del “Quadro di riferimento delle tutele e dei laghi insubrici, Lago di Como e di Lecco” individua l’area ex Falck nei “territori contermini ai laghi tutelati” di cui all’articolo 142 lettera b del d.lgs.42/2004: “b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi;”; 2 e all’articolo 19 comma 6 delle Norme del piano paesaggistico regionale si specifica: nei territori di cui al comma 5 (cioè le zone di cui all’articolo 142 del d.lgs. 42/2004 - lettera b), alias i 300 metri): è comunque esclusa la realizzazione di: nuovi impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nuove cave ed attività estrattive o di lavorazione inerti, nuovi centri commerciali e grandi strutture di vendita; come prescritto anche dal PTCP della provincia di Sondrio all’articolo 40: “I comuni nelle predisposizione dei PGT individuano gli ambiti di degrado paesaggistico ed ambientale posti in relazione con lo specchio d'acqua, proponendo la rinaturalizzazione dei comparti ed evitando destinazioni d'uso produttive o in genere non compatibili con la naturalità dei luoghi”; l’AdP “Parco minerario San Fedelino” prevede inoltre di aprire una vasta area di coltivazione di cave in località Ganda Grossa e Montagnola, nonché di proseguire, ampliandola, quella di Valdimonte, sempre in comune di Novate Mezzola. Anche in questo caso si creerebbero danni irreversibili alle aree abitate ed all'ambiente circostante sia derivanti dall'attività estrattiva sia dai conseguenti complicati problemi viabilistici. La richiesta, da parte del privato, di ampliamento del piano cave provinciale è quantitativamente esagerata, anche considerata la classificazione di rischio idrogeologico delle zone di estrazione, la vicinanza con l’abitato ed anche considerato che tale richiesta prevede lo sfruttamento di risorse non rinnovabili in quantità ingenti, oltremodo laddove non è possibile individuarne l’interesse pubblico; considerato che la direttiva 2000/60 acque CE del 23 ottobre 2000 istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque e che, nelle Tavole dell’Atlante cartografico del Piano Gestione del distretto Idrografico del fiume PO - versione del 24 febbraio 2010 - si dichiara che per l'area del lago Mezzola l'obiettivo ecologico e chimico da raggiungere nel 2015 è “BUONO”. Tuttavia, ad oggi, lo stato chimico del lago risulta “NON BUONO” con evidenza di picchi anomali di cromo esavalente, nichel, cadmio ed altri metalli pesanti, risultando quindi evidente la necessità di interventi specifici e mirati al fine di migliorare le condizioni ambientali del contesto. Nella sostanza, l'avallo del sopracitato Accordo di Programma equivarrebbe a condannare il Lago di Mezzola (e conseguentemente il “Lario”) ad uno stato di inquinamento permanente senza più possibilità di ritorno; la soglia di concentrazione di cromo esavalente accettabile nei rilevamenti delle acque superficiali è già stata elevata, in modo arbitrario, a 30 microgrammi/litro, rispetto ai 5 microgrammi/litro previsti dal D.M. 471/99, sulla base di un’analisi di rischio approvata mediante decreto della Giunta regionale n. 19168/2001, laddove, in applicazione del d.lgs. 152/06, per le aree a destinazione d’uso verde, è indicato un valore molto inferiore equivalente a 2 microgrammi/litro; per il tramite delle osservazioni presentate da ARPA in occasione della procedura di VAS e pubblicate sul sito della provincia di Sondrio per mezzo delle quali: disconosce il riferimento dei 30 microgrammi/litro e invita al rispetto delle soglie di legge (5 microgrammi/litro) in ottemperanza al D.M. 152/06; prescrive che: “Infine, si fa presente che sul sito sottoposto a sistema di messa in sicurezza permanente, come nel caso di specie, devono essere poste delle limitazioni d’uso e conseguentemente non potranno essere realizzate alcune opere previste dall’AdP, come ad esempio le fondazioni di edifici, siccome poste all’interno delle scorie che sono da considerare, a tutti gli effetti, rifiuti speciali”; 3 l’impermeabilizzazione dell’area e della falda non è attuabile se non spostando meccanicamente il materiale sottostante, il che ne presuppone di fatto l’asportazione. L’applicazione di tale soluzione finalizzata al semplice impedimento del fenomeno di percolazione renderebbe in ogni caso non edificabile l’area stessa questo in ottemperanza al D.M. 152/06. In aggiunta, l’attuazione di questo tipo di intervento prevede in ogni caso un complesso sistema di monitoraggio, di verifica e manutenzione costanti che oltre a costituire un impegno economico perpetuo non da garanzie per il futuro; considerato, inoltre, che l’insieme dei riflessi negativi che la mancata bonifica integrale e questo tipo di attività industriale genererebbero sulla salute pubblica e sull’attività turistica nella riserva a partire dal lago di Mezzola, la cui area nord, con la sua elevatissima naturalità nell'intorno alla zona di San Fedelino, dagli straordinari contenuti architettonici ambientali, storici e culturali, offre occasioni di reddito a fronte di un turismo sostenibile in una zona di confine particolarmente vocata; la prospettiva di occupazione nella lavorazione dei conci è molto ridotta e potrebbe essere sostituita dallo
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