Daniela Mugittu Bruno Croatto Curatore della collana FRANCO FIRMIANI Progetto grafico STUDIO MARK, TRIESTE Selezioni e impianti stampa GRAFICHE BIONDI, TRIESTE Stampa EDITORIALE LLOYD, TRIESTE Ringraziamenti Desidero ringraziare Adriano e Furio Princivalli de “Il Giardino Antiquariato” di Trieste, tutti i collezionisti privati e le istituzioni museali nelle cui raccolte sono conservate opere di Bruno Croatto. Esprimo la mia gratitudine ai nipoti di Bruno Croatto per la disponibilità e la pronta collaborazione con la quale mi hanno permesso di analizzare le opere in loro possesso. Ringrazio: Associazione Culturale “Studio Ottocento”, Roma; Bottegantica, Bologna; Christie’s, Roma; dott. Danilo della Valentina, Cortina d’Ampezzo; Aldo Dente, Bologna; prof. Pier Andrea De Rosa, Roma; Marino Ierman, Trieste; Finarte Milano; Finarte, Roma; dott. Alberto Soldati, Silbernagl, Volker Ervin s.r.l. Galleria d’Arte, Milano - Daverio; Sotheby’s, Milano; Stadion Casa d’aste, Trieste; Studio Grafico Nino Bon, Trieste. Un ringraziamento va al professor Franco Firmiani dell’Università degli Studi di Trieste. Esprimo inoltre un pensiero altrettanto grato al professor Enrico Crispolti, ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Siena, nonché ai professori Amerigo Restucci e Luca Quattrocchi. Un particolare ringraziamento al dott. Fulvio Zennaro per il sostegno dimostratomi. [D.M.] Referenze fotografiche La campagna fotografica è stata curata da Marino Ierman, Trieste, ad eccezione di: cat. 49, Mauro Coen, Roma cat. 97, 90, Lino Gasparri, Imola cat. 25, Cesare Genuzio, Maron di Brugnera (PN) cat. 61, 71, 107, 111, 112, 115, 116, 119, Antonio Guerra, Bologna cat. 4, 5, 10, 12, 13, 40, 66, 86, 89, 91, 2 dis, 7 dis, 1 i, 5 i, 11 i, 2 ao, Giovanni Mugittu, Trieste cat. 33, 124, Pozzar, Trieste cat 71 i, Mario Setter, Roma cat. 51, 38 i, 46 i, Giuseppe Schiavinotto, Roma Le fotografie cat. 51, 38 i, 46 i, raffiguranti le opere Annunciazione, Ponte della Guerra, Narni, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, sono riprodotte su gentile concessione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Le riproduzioni fotografiche delle opere di Bruno Croatto riportate in questo volume appartengono all’archivio di Daniela Mugittu Nuova Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste: D. MUGITTU, Bruno Croatto, secondo volume della collana Prima edizione: dicembre 2000 Stampato in Italia / Printed in Italy È vietata la riproduzione anche parziale © 2000, Fondazione CRTrieste Daniela Mugittu Bruno Croatto Nuova Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste C u r a t o r e F RANCO F IRMIANI Con questo secondo volume, dedicato a Bruno Croatto, prosegue la Nuova Collana d’Arte edita dalla Fondazione CRTrieste. La monogra- fia propone per la prima volta, attraverso una visuale composita, una lettura sistematica e organica dell’opera dell’autore la cui attività, svoltasi nell’arco della prima metà del Novecento, è analizzata in rapporto alla cospicua produzione pittorica e incisoria. Il percorso dell’artista qui descritto si snoda fra Trieste e Roma, città che ne segnano rispettivamente l’esordio di matrice impressionista e il successivo raggiungimento della piena maturità. Articolato in più capitoli il contributo critico è arricchito da un corpo- so apparato iconografico che riproduce lavori pressoché inediti. Po- che sono infatti le opere conservate nei musei o nelle raccolte pub- bliche, poiché la maggioranza di esse fa parte di collezioni private. In fase di preparazione del volume sono emerse delle novità: ulterio- ri testimonianze – oli, disegni, incisioni, e da ultimo matrici in rame – hanno confermato l’altissima qualità artistica raggiunta da Croatto, la cui operosità trova riscontro nell’eccezionale numero di dipinti e di incisioni. Anche quest’anno la Fondazione ha così voluto valorizzare la produ- zione di un artista locale, a dimostrazione dell’attenzione dell’Ente da sempre rivolta al sostegno di tutte le principali manifestazioni cultu- rali cittadine. L’approfondita conoscenza dell’artista maturata nel corso degli anni da parte della dottoressa Daniela Mugittu è testimoniata dall’alto li- vello del lavoro che qui presentiamo, frutto della sempre competente supervisione critica di Franco Firmiani, curatore della Collana. Il pro- getto grafico elaborato dallo Studio Mark di Gianfranco Granbassi, unitamente alla stampa del volume ad opera dell’Editoriale Lloyd, rappresentano ormai una garanzia di qualità del prodotto finito. Renzo Piccini Presidente della Fondazione CRTrieste 5 Presentazione La prima volta che ebbi occasione di accedere alle collezioni d’arte della Cassa di Risparmio di Trieste fu un pomeriggio di poco meno di trent’anni fa. Mi aveva allora invitato ad accompagnarlo il profes- sor Gioseffi, direttore dell’Istituto di Storia dell’arte nella nostra Università, che era stato convocato da un funzionario nella sede centrale per un parere in merito a un dipinto che si sarebbe potuto acquistare. Ci accolse l’allora segretario generale dottor Milazzi, sorri- dente e anche un po’ impacciato nel tentativo di dissimulare quanto gli stesse a cuore l’oggetto per il quale ci si trovava lì, di certo un quadro importante, di cui tuttavia mi si taceva sia il soggetto che l’autore. Giunti in fondo a un corridoio oltrepassando uffici vuoti per l’ora tarda, dischiusa la porta di un ripostiglio la nostra guida ne tras- se fuori una tela di notevoli dimensioni su cui di colpo riuscii a per- cepire nella penombra appena una grande macchia luminosa. Quella “macchia” corrispondeva – apparve poi chiaro – alla coperta gialla drappeggiata in primo piano nel dipinto con lo splendido ritratto di una graziosa signora: opera altamente significativa e autografa di Bruno Croatto (si veda alla pagina 133). Ora non so se anche a causa dello stupore e dell’ammirazione che manifestai, l’iniziativa di cui venivo messo a parte poté risolversi feli- cemente. Certo è che non si trattò, al mio riguardo, di un coinvolgi- mento transitorio. Ci fu un seguito, cui, mi si perdoni, faccio qui solo rapidissimo cenno, ricordando che lo spunto per le mie brevi Note per Bruno Croatto, pubblicate nel 1976, mi fu offerto da quest’ultima opera in particolare, intorno alla quale raccolsi le altre del pittore sparse nelle collezioni della Cassa. Se vale dunque la pena di rispolverare cose e situazioni passate, ciò dipende più che altro dall’opportunità di sottolineare l’altrimenti impercettibile filo che lega quel mio minuscolo lontano contributo all’attuale imponente lavoro di Daniela Mugittu. È presto detto. Cinque dei sei dipinti che costituiscono la serie indi- cata sono stati riprodotti per la prima volta a corredo dell’articolo del ‘76. Ora ce li ritroviamo nel volume monografico, frammezzati secondo l’ordine cronologico ai numerosi altri di diversa provenien- za nel relativo catalogo. Per essi sono state utilizzate le stesse diapo- sitive di tanti anni prima, trovate in ottimo stato. Possibile che queste abbiano potuto resistere così a lungo all’usura del tempo? Che qual- cuno le abbia custodite come materiale prezioso, recuperandole con facilità quando, inaspettata, si è presentata l’occasione di servirsene? 7 Ciò è avvenuto, e trascurando eventuali risposte di minor rilievo ci sentiamo in dovere di riportare qui quantomeno il nome dell’artefice della stupefacente impresa, che peraltro, mancato da molti anni, non potrebbe ormai rivendicarne il merito che gli spetta: Arduino Pozzar. Ritornando all’attualità, il primo personaggio di cui bisogna dire ci riavvicina alla dottoressa Daniela Mugittu. “Vecchia” conoscenza per chi scrive, che l’ha avuta assiduamente vicino mentre percorreva brillantemente il curriculum degli studi universitari mirando dritto a una tesi in storia dell’arte. Scelse la materia di cui sono titolare, Storia dell’arte veneta, giungendo alla meta col massimo risultato nel febbraio del ‘95 (oggi, se ciò non apparisse ozioso, si potrebbe discutere se tale scelta sia da considerarsi fortuna sua o… diversa- mente). Un ampio stralcio della tesi le fu quindi richiesto per l’“Archeografo Triestino”: vi è contenuta un’originale rilettura dei pit- tori Marussig (Piero), Bolaffio e Nathan; accomunati, come già si sospettava, dalla predilezione per il Postimpressionismo francese, di cui tuttavia i canali e le fonti degli influssi specifici risultano solo ora accertati nel saggio d’esordio della attività di studiosa della Mugittu. Senza qui soffermarsi sugli altri riconoscimenti finora da lei ottenuti nella diversificata, meritoria partecipazione alla vita culturale cittadi- na (per esempio, in qualità di operatrice didattica nell’ambito dei Civici Musei di Storia ed Arte o di collaboratrice scientifica nel conte- sto della mostra I Sartorio. L’arte del dono), bisogna qui espressa- mente ricordare che le motivazioni a monte del presente volume su Croatto risalgono al corso triennale post-lauream presso la Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena, dove fu lei stessa a propor- re il nostro pittore come argomento per la tesi, di cui è stato relatore il professor Enrico Crispolti, nel marzo dello scorso anno. Il secondo numero della Nuova Collana che segue a un anno esatto di distanza il volume dedicato a Edgardo Sambo, è dunque frutto di ricerche e di risultati implicitamente garantiti da un giudizio compe- tente al più alto grado, espresso serenamente, come non sempre capita quando la critica è “fatta in casa”. L’esitazione di noi triestini a trattare di Croatto con l’ampiezza e l’approfondimento che si riserva- no ai “maggiori”
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