Questo e-book è stato realizzato anche grazie al so- stegno di: E-text Web design, Editoria, Multimedia (pubblica il tuo libro, o crea il tuo sito con E-text!) www.e-text.it QUESTO E-BOOK: TITOLO: Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834 : parte prima 1814-22 AUTORE: Martini, Giuseppe TRADUTTORE: CURATORE: NOTE: L'opera, in formato immagine, è disponibile presso books.google.it CODICE ISBN E-BOOK: 9788828101925 DIRITTI D'AUTORE: no LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze COPERTINA: [elaborazione da] "Joachim Murat" di Fra- nçois Pascal Simon Gérard. - Reggia di Versailles. - https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/ba/ Murat.jpg. - pubblico dominio. TRATTO DA: "Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834 : parte prima 1814-22", di Giuseppe Martini; tomi 1 e 2; Capolago : Tip. el- vetica ; Torino : Libreria patria, 1850-1852 2 CODICE ISBN FONTE: n. d. 1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 29 aprile 2007 2a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 21 novembre 2019 INDICE DI AFFIDABILITÀ: 1 0: affidabilità bassa 1: affidabilità standard 2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima SOGGETTO: HIS020000 STORIA / Europa / Italia DIGITALIZZAZIONE: Rossana Fogazza, [email protected] REVISIONE: Claudio Paganelli, [email protected] IMPAGINAZIONE: Carlo F. Traverso (ePub e ODT) Marco Totolo (revisione ePub) PUBBLICAZIONE: Marco Calvo 3 Liber Liber Se questo libro ti è piaciuto, aiutaci a realizzarne altri. Fai una donazione: www.liberliber.it/online/aiuta. Scopri sul sito Internet di Liber Liber ciò che stiamo realizzando: migliaia di ebook gratuiti in edizione inte- grale, audiolibri, brani musicali con licenza libera, video e tanto altro: www.liberliber.it. 4 Indice generale Liber Liber......................................................................4 Tomo Primo....................................................................6 A CHI LEGGE............................................................8 LIBRO PRIMO.........................................................10 LIBRO SECONDO................................................112 LIBRO TERZO......................................................158 LIBRO QUARTO...................................................219 DOCUMENTI E SCHIARIMENTI.......................268 RIUNIONE DELLA LIGURIA AL PIEMONTE 268 ESTRATTI...........................................................283 Tomo Secondo............................................................309 LIBRO QUINTO....................................................311 LIBRO SESTO.......................................................374 LIBRO SETTIMO..................................................432 LIBRO OTTAVO....................................................491 DOCUMENTI E SCHIARIMENTI.......................548 5 STORIA D'ITALIA CONTINUATA DA QUELLA DEL BOTTA DALL'ANNO 1814 AL 1834 PER GIUSEPPE MARTINI PARTE PRIMA 1814-22 TOMO PRIMO CAPOLAGO TORINO TIPOGRAFIA ELVETICA LIBRERIA PATRIA COEDITRICI 1850 6 7 A CHI LEGGE La storia, di cui annunzio la pubblicazione all'Italia, è frutto ed amore de' miei studii passati, e mi fu spesso conforto a molti privati dolori ed a molte domestiche amarezze. Comprende il periodo di 20 anni, cioè quello spazio di tempo che dall'anno 1814 si estende al 1834; ma io stampo per ora soltanto la prima parte, in cui si narrano i fatti avvenuti in Italia dal 1814 al 1822; e sve- la il mio racconto le promesse prima date, poi tradite dai legittimi re, la mala amministrazione dei governi loro, le cause tutte delle conseguenti insurrezioni armate del po- polo italiano. Scrissi la mia storia con liberissima penna, poichè nulla io spero e nulla io temo dai principi; la mando ora a stampa con una risolutezza che pochi (mi sia lecito il dirlo) avrebbero il coraggio d'imitare, poichè sono deciso d'incontrare lietamente i pericoli, ai quali mi espongo per essa. Altri più facilmente farà meglio. Molti del nostro paese che attendono alla bisogna di scrivere istorie, di gran lunga mi vanno innanzi per po- tenza d'ingegno, per vigore di concetti, per magnificen- za e vaghezza di stile; nessuno al certo mi vince per ge- neroso intendimento o per amore santissimo della patria. Se io abbia raggiunto il fine che mi era prefisso, giudi- cheranno gli imparziali e diritti uomini. Ma i tempi che corrono abbisognano di franche e forti dimostrazioni, non di vuote e sonore ciance; e più che a qualunque po- 8 polo della terra, è mestieri dire agl'Italiani tutta quanta la verità, e non altro che la verità. A chi pertanto duri la pazienza di leggere per intiero la storica mia narrazione, appariranno, io spero, evidentissime queste tre conchiu- sioni = Che gli uomini nostri hanno fatto prova fin qui di poco sano accorgimento e senno politico, regolandosi nelle faccende pubbliche con la semplicità de' pensieri; = Che nei principi ed in coloro che si struggono di tene- rezza per le croci, le pensioni e gli onori cortigianeschi, veri trafficatori della libertà e della patria, non si può oramai avere più fede alcuna; = Che le rivoluzioni non si debbono fare; o conosciuta la necessità di tentarne una, farla come si conviene, per non andare il dì dopo raminghi, addolorati e scherniti. Mostrerà il tempo futu- ro, se siano da tanto gl'Italiani da guardare fermamente in viso agli schernitori. Losanna, 1.° agosto 1850. Giuseppe Martini. 9 STORIA D'ITALIA LIBRO PRIMO SOMMARIO. Si ricercano gli sforzi costantemente fatti in Italia per fondare la unità e nazionalità italiana. – Cause che promuovono un tal gene- roso pensiero, ed altre che lo attraversano e ritardano. – Il disegno fino allora impedito, si effettua in parte colla dominazione france- se, stabilitasi nel centro dell'Italia in sul principiare del presente secolo. – Singolari vantaggi e danni derivati agl'Italiani da questa dominazione forestiera. – Dell'amministrazione, della legislazio- ne, delle scienze, delle lettere, delle arti, della religione, del com- mercio, della milizia e dei costumi in Italia a' tempi del regno ita- lico istituito da Napoleone. – In qual modo Napoleone imperatore e re fa sorgere negl'Italiani la speranza di una unità e nazionalità loro. – L'Austria si risolve a coltivare questa speranza italiana pe' suoi fini particolari, e modi adoperati da quella potenza per sepa- rare l'Italia dalla Francia. – Promesse molto liberali fatte agl'Ita- liani dall'Austria e da Bentinck, ammiraglio inglese, in nome del suo governo e della lega: effetti che ne conseguitano in favore de- gli alleati. – Gl'Italiani hanno fiducia di conservare la nazionalità acquistata colla fondazione del regno Italico, e con essa la inde- pendenza dallo straniero. – Fine della signoria Francese in Mila- no. – Tentativi degl'Italiani presso Bentinck a Genova, e presso i confederati in Parigi per potersi reggere a nazione independente, e come riescano nel loro intento. – Arti e condotta biasimevole del Vicerè Eugenio Beauharnais. – Cede Mantova per patti agli Austriaci. – Finali decisioni dei confederati risguardo all'Italia, la quale è ricostituita serva e divisa sotto il dominio de' suoi antichi signori. – Quale impressione producano queste nuove sugli animi 10 degl'Italiani. La storia civile e politica d'Italia data propriamente dal tempo della maggior grandezza di Roma, allorchè, as- soggettati al suo imperio i vicini, ridotti in condizione poco men che servile i lontani, sulla sottomissione degli uni, e sulle rovine degli altri, ebbe essa fondato una po- tenza salda per leggi, per armi temuta, per costumanze e consuetudine rispettata. Se non che i primordii stessi della dominazione romana riuscirono alle popolazioni italiane elemento di cittadine guerre e discordie; per- ciocchè se da un lato coll'incorporarle al suo dominio fondò la repubblica romana una equalità territoriale per tutto lo Stato, dall'altro, col rifiutar loro il diritto di citta- dinanza, le ebbe imprudentemente escluse da quella co- munanza d'interessi e di affezioni che doveva unirle alla nuova patria, e che è parte tanto essenziale della equalità politica. Fu primo esempio di disunioni e civili discor- die italiane. Seguitarono indi a poco le ambizioni, donde il furore delle parti che sconvolsero internamente lo Sta- to, e largamente spianarono la strada ai maggiori rivol- gimenti futuri; poscia la sazietà delle vittorie e la spre- giata religione degli avi condussero da fuori altri disor- dini e mali infiniti; vennero infine i barbari, i quali man- darono sossopra gli ordini tutti e le parti maestrevol- mente ordinate dell'imperio di Roma. Odoacre, uno di loro, impadronitosi della somma pote- stà nelle province italiane già sottoposte ai signori del mondo, molto si adoperò per richiamare in vita l'antica 11 energia romana lungamente invilita nel fasto e nella cor- ruzione. Favoreggiava questo capo di barbari ciò che abbisogna ai fondatori di una dinastia nuova, la forza e l'opinione, avendo egli per volere degl'imperatori roma- ni principalmente in sua mano il comando delle truppe imperiali; valentissimo in guerra; atto perciò a difendere colla potenza del braccio una nazione assalita dai nemi- ci. Fu dunque primo Odoacre, dopo la caduta grandezza di Roma, a fondare in Italia un governo proprio, saldo per armi, consentito dalla universale opinione dei popo- li; ma continuamente avversato dalla gelosia dei greci imperatori, impotenti per sè a ricuperare il perduto, forti abbastanza per contenderne il possesso a chi ardisse si- gnoreggiare con la usurpazione, il nuovo
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