Dall'emergenza Alla Sostenibilità Il Sistema Di Depurazione Di Milano

Dall'emergenza Alla Sostenibilità Il Sistema Di Depurazione Di Milano

Il sistema di depurazione di Milano: dall’emergenza alla sostenibilità Antonio Massarutto Università di Udine e Iefe, Università Bocconi Università Bocconi, Aula Magna 4 maggio 2005 Il sistema di depurazione di Milano: dall’emergenza alla sostenibilità • Ricerca svolta dallo IEFE, Università Bocconi su incarico del Commissario straordinario per i depuratori di Milano • Obiettivo: valutare i benefici economici e la sostenibilità economico- finanziaria del sistema dei servizi idrici milanesi dopo l’intervento straordinario rappresentato dalla realizzazione e affidamento dei tre depuratori cittadini di Peschiera Borromeo, Nosedo e San Rocco • Gruppo di ricerca composto da: – Antonio Massarutto (responsabile) – Anna Basoni – Alessandro de Carli – Alessandro Lodi – Elisabetta Linares – Vania Paccagnan IEFE, Università Bocconi, Milano 1 Schema della presentazione • Background: origini dell’intervento e del commissariamento • Analisi dell’intervento e dei suoi effetti sul territorio • Valutazione economica dei benefici dell’intervento • Modello gestionale e profili di sostenibilità finanziaria • Dalla “legge Merli” alla “Direttiva quadro sulle acque”: sfide per il futuro IEFE, Università Bocconi, Milano Background • Perché un Commissario straordinario ? – Depurazione degli scarichi fognari obbligatoria per legge fin dalla l.319/76 (legge “Merli”) oltre che delle direttive ambientali europee fin dagli anni 70 – Milano ha disatteso questo obbligo fino ad ora • La situazione delle acque nel bacino del Lambro- Seveso-Olona • Il contributo della città di Milano all’inquinamento del Lambro-Seveso-Olona e del Po IEFE, Università Bocconi, Milano 2 Una breve cronistoria: origini – 1972 La Giunta Comunale decide la progettazione degli impianti in località Gratosoglio e Chiaravalle – 1975 Indetta la prima gara d’appalto – 1976 Emanazione della l.319/76 (legge Merli) – 1984 Annullamento da parte del Comitato Regionale di Controllo preoccupato della tutela del paesaggio – 1989 Progetto affidato alla società Lombardia Risorse per un importo di 273 miliardi di lire – 1991 Emanazione della Dir 91/271 che stabilisce standard prescrittivi per la depurazione degli scarichi urbani – 1992 Regione Lombardia e Ministero dell'Ambiente bloccano il cantiere a seguito dell’inchiesta “Mani pulite” – 1994 La l.36/89 (Legge “Galli”) autorizza il Comune a riscuotere il canone di depurazione anche in assenza del servizio, destinando i proventi a un fondo straordinario – 1997 Nominati vari gruppi di esperti – 1998 bozza di accordo con il concessionario di Nosedo IEFE, Università Bocconi, Milano Una breve cronistoria: il commissariamento – Gennaio 2000 il sindaco propone al MATT una procedura straordinaria per accelerare i tempi di inizio della costruzione degli impianti: • Commissariamento. Tutte le risorse disponibili vengono trasferite sulla contabilità speciale di tesoreria intestata al Commissario. • Con l’ordinanza n. 3063 il Ministro dell’Interno trasferì le competenze del Prefetto al Sindaco di Milano – Agosto 2000, Aggiudicazione provvisoria dei lavori di Milano Sud al raggruppamento di imprese capeggiato dalla società Pridesa. L’importo complessivo dei lavori appaltati era di 142 miliardi di lire circa (rispetto alla base d’asta di 180 miliardi di lire), per una spesa complessiva prevista di 166 miliardi circa. IEFE, Università Bocconi, Milano 3 Una breve cronistoria: la procedura di infrazione – Novembre 2000 la Commissione Europea presenta ricorso contro la Repubblica Italiana per la mancata applicazione della dir. 91/271/CEE, che prevedeva la depurazione degli scarichi domestici degli agglomerati urbani – 30 maggio 2001 consegna del progetto definitivo: da quella data partono tutti i tempi contrattuali per la consegna dei lavori. – 25 aprile 2002 la Corte di Giustizia delle Comunità Europee emette sentenza di condanna della causa C- 396/00 contro la Repubblica Italiana per la mancata attuazione della dir. 91/271/CE IEFE, Università Bocconi, Milano Una breve cronistoria: epilogo – Ottobre 2001 il Commissario, in seguito alla decisione del Consiglio di Stato del gennaio dello stesso anno, assegna i lavori del Depuratore di S. Rocco al raggruppamento di imprese capeggiato dalla società Ondeo Degremont. – Gennaio 2002 il Commissario approva il primo stralcio del progetto esecutivo di S.Rocco predisposto da Degremont. – Aprile 2003, avvio del primo lotto dell’impianto del depuratore di Nosedo. – Maggio 2004 Degremont comunica di aver terminato i lavori inerenti il funzionamento dell’impianto e a giugno, con il sopralluogo del Commissario per la comunicazione della “fine dei lavori” al depuratore S. Rocco. – Primi mesi del 2005 gli impianti di Nosedo e Milano Peschiera sono definitivamente completati. IEFE, Università Bocconi, Milano 4 Il territorio e le pressioni: il Bacino Lambro Seveso Olona Territorio caratterizzato da: • reticolo idrografico complesso e articolato, profondamente modificato dallo sviluppo antropico; • pressioni antropiche comparabili a regioni come Birmingham, Berlino e Parigi; • sviluppo insediativo caratterizzato da forte urbanizzazione (densità abitativa media nell’area del LSO è compresa tra: 500 – 800 abitanti/km2 con picchi 8.000 abitanti/km2, Comune Bresso ) • concentrazione di numerose attività industriali e agrozootecniche; IEFE, Università Bocconi, Milano Comparto agrozootecnico Comparto produttivo Costituito prevalentemente da seminativi (mais e cereali) 100% La struttura economico-produttiva è molto 90% complessa, sia per l’elevato numero di settori presenti sul territorio che per la numerosità di 80% filiere esistenti all’interno delle differenti attività. 70% Altro Nel periodo 1991-2001 si è assistito ad un 60% Arboree Orti ridimensionamento del numero degli addetti nel Altri cereali 50% Riso settore manifatturiero (- 26%) a fronte di un Prati permanenti e pascoli Prati 40% incremento nei servizi, settore nel quale gli Mais Cereali addetti hanno raggiunto i 930.000 circa rispetto 30% ai 690.000 del 1991. I maggiori aumenti si sono 20% avuti per le attività immobiliari, la sanità, i 10% trasporti e le comunicazioni 0% Lambro Olona Lambro Olona Sud Seveso Bacino e da allevamenti di suini e bovini Estrattive Agricole 0,2% 0,1% Manifatturiere 100% 25,8% 80% Energia elettrica Servizi 0,5% 51,1% 60% Suini Costruzioni Equini 5,5% Ovini e caprini Commercio Bovini 16,8% 40% Agricole Estrattive Manifatturiere Energia elettrica Costruzioni Commercio Servizi 20% IEFE, Università Bocconi, Milano 0% Lambro Olona Lambro Olona sud Seveso Bacino 5 Il territorio del bacino del Lambro-Seveso-Olona • Condiviso tra 5 province (Varese, Milano, Monza, Como, Lodi) e 6 “ambiti ottimali” • Un idrosistema complesso e fortemente artificializzato; le portate dipendono in modo significativo dagli apporti dei corsi d’acqua artificiali (canali irrigui) • Una forte e continua interazione tra acque superficiali e acque sotterranee • Una pressione antropica (urbana, civile, industriale, agro-zootecnica) assai elevata • Tendenze: nonostante un certo ridimensionamento delle attività industriali, si tratta di una delle aree a maggiore densità industriale di tutta Italia • L’area urbana di Milano impatta in modo significativo ma non esclusivo; il fiume giunge a Milano già altamente compromesso • La portata del Lambro-Seveso-Olona è rappresentata per il 60% da portate naturali, per il 40% da scarichi fognari (18% Milano, 22% altri scarichi) IEFE, Università Bocconi, Milano Analisi tecnica dell’intervento Il sistema fognario dopo la realizzazione dei depuratori Con la realizzazione dei tre impianti di depurazione, il sistema di collettamento dei reflui è stato modificato ed il territorio comunale è stato quindi suddiviso in tre bacini scolanti: bacino occidentale, servito dai due rami del collettore di Nosedo Destro e dagli Emissari Occidentali, interno ed esterno; bacino centro-orientale, servito dai collettori di Gentilino, Vigentino, Nosedo Sinistro e Ampliamento Est; bacino orientale, servito dal collettore di Gronda Basso. Descrizione degli impianti Depuratore di Nosedo Area interessata: 404.000 m2 Potenzialità: 1.250.000 a.e. (trattamento terziario) Operatività: dal 1 novembre 2004 Corpo idrico recettore: Nosedo, roggia Vettabbia e canale Redefossi Depuratore di S. Rocco Area interessata: 200.000 m2 Potenzialità: 1.050.000 a.e. (affinamento terziario e disinfezione) Operatività: dal 1 novembre 2004 Corpo idrico recettore: Colatore Lambro Meridionale, rogge Carlesca e Pizzabrasa % abbattimento Parametro Nosedo S. Rocco Peschiera Depuratore Peschiera Borromeo Area interessata: 65.000 m2 BOD 97% 98% 96% Potenzialità: 250.000 a.e. (trattamento terziario) COD 95% 93% 80% Operatività: dal 31 marzo 2005 Azoto 70% 69% 65% Corpo idrico recettore: Lambro Fosforo 73% 80%IEFE, Università70% Bocconi, Milano Solidi sospesi 97% 97% 95% 6 IEFE, Università Bocconi, Milano Effetti della depurazione sulla qualità dei corsi d’acqua - Sottobacini S. Angelo L. S. Donato Orio Litta 0% -5% -5% Effetto puntuale -20% -15% -17%-14% Le analisi effettuate nel PTUA -40% BOD evidenziano l’efficacia della -37% COD depurazione dei reflui di Milano sul -60% N-NH3 bacino Lambro-Seveso-Olona. -64% -55% P tot -66%-66% -67% -67% Le concentrazioni dei principali E- Coli -80% inquinanti migliora sensibilmente in alcuni tratti, soprattutto in -89% quelli in precedenza interessati -100% -97% -99% dagli scarichi fognari milanesi. -120% Lambro confluenza Po - scenario PTUA realizzazione depuratori (al 2008) Effetto a scala di Bacino Miglioramenti indice LIM solo nel tratto iniziale, a valle degli

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