«NATURA BRESCIANA» Ann. Mus. Civ. Sc. Nat., Brescia, 2013, 38: 79-91 IL COMPLESSO DI CAREX FLAVA L. (CYPERACEAE) NELLA LOMBARDIA CENTRO-ORIENTALE (N-ITALIA) FERNANDO BARLUZZI1, ENZO BONA1, FABRIZIO MARTINI2 E GIOVANNI PERICO3 Parole chiave – Carex fl ava agg., distribuzione, Lombardia centro- Key words – Carex fl ava agg., distribution, Central-Eastern Lom- orientale. bardy. Riassunto – Vengono presentati i risultati di una ricerca sul gruppo di Abstract – Carex fl ava L. complex in centre-Eastern Lombardy (North- Carex fl ava (Cyperaceae), nella Lombardia centro-orientale (province ern Italy). The paper deals with the research on the Carex fl ava group di Bergamo, Brescia e territori limitrofi ). In base a una cospicua rac- (Cyperaceae) in Central-Eastern Lombardy (including the provinces of colta iniziata nel 1984, rappresentata da 280 fogli d’erbario, sono stati Bergamo, Brescia and surrounding areas). The study, carried out on the individuati i seguenti taxa: C. fl ava L. s. str., C. fl ava L. var. alpina basis of 280 herbarium specimens, has put in evidence the presence of Kneucker, C. lepidocarpa Tausch, C. oederi Retz., C. tumidicarpa An- the following taxa: C. fl ava L. s. str., C. fl ava L. var. alpina Kneucker, derss. nonchè la notospecie C. × alsatica (C. tumidicarpa x C. fl ava). C. lepidocarpa Tausch, C. oederi Retz., C. tumidicarpa Anderss. and Per ciascuno dei taxa sono discussi la diffusione locale (con carta distri- the nothospecies C. × alsatica (C. tumidicarpa x C. fl ava). For each tax- butiva) e gli aspetti ecologici fondamentali con riferimento alla valenza on the local distribution (with a distribution map) and the fundamental altitudinale. ecological aspects with reference to altitudinal valence are discussed. PREMESSA cha. Tale impostazione è seguita ad esempio anche nella trattazione di STACE C.A. (1991, 1997). Il complesso di C. fl ava costituisce un problema tassono- Dal canto nostro preferiamo mantenere l’autonomia mico ancora privo di una soluzione condivisa, al pari di specifi ca delle due entità, uniformandoci in tal modo alle quanto succede per l’aggregato di C. muricata. Si tratta versioni adottate da CHATER (1976), nonché da PIGNAT- di un gruppo critico molto articolato, come dimostrano TI (1982), WISSCHIRCHEN & HAEUPLER (1998), BÄSSLER le numerose entità descritte da vari autori, testimonian- (2002), AESCHIMANN et al. (2004), OSWALD (2008) e MAR- za dell’elevato grado di variabilità interna. Numerosi TINI et al. (2012). autori hanno dedicato particolare attenzione alla que- stione, proponendo interpretazioni diverse. A titolo d’e- sempio ricordiamo fra gli altri i lavori di DAVIES (1953), MATERIALI E METODI PALMGREN (1959), PATZKE & PODLECH (1960), PYKÄLÄ & TOIVONEN (1994), BLACKSTOCK. & ASHTON (2001) e JERMY Nel corso del rilevamento fl oristico delle province di Ber- et al. (2007). gamo, Brescia e territori limitrofi , sono emerse notevoli Si deve a SCHMID (1982, 1986) un’interpretazione problematiche concernenti l’identifi cazione delle entità moderna, basata su indagini cariologiche e prove speri- afferenti al complesso di C. fl ava, dovute alla scarsa at- mentali d’incrocio. Egli attribuì a fenomeni di deriva ge- tendibilità delle fonti bibliografi che storiche e all’assenza netica l’insorgenza di numerose stirpi morfologicamente di sicuro materiale di confronto. differenti, conseguenti ad isolamento riproduttivo e ad Sulla scorta di queste considerazioni si è ritenuto op- introgressione post-ibridazione in piccole popolazioni portuno avviare un progamma di ricerca volto all’identi- progressivamente isolate. fi czione dei taxa presenti nel territorio considerato e, nel In base a queste conclusioni lo stesso SCHMID (1983) contempo, delinearne la distribuzione con ragionevole fornisce un’inquadramento tassonomico che riassume le dettaglio. A tale scopo ci si è avvalsi della collaborazione stirpi europee in due specie: C. fl ava e C. viridula, al cui specialistica di Karl Kiffe (Bochum) al quale rinnoviamo interno vengono ricondotte, con rango sottospecifi co, C. la nostra gratitudine. demissa e C. lepidocarpa, rispettivamente denominate C. La scarsità della documentazione e la discutibile at- viridula ssp. oedocarpa e C. viridula ssp. brachyrrhin- tendibilità di talune fonti bibliografi che storiche di cui 1 Centro Studi Naturalistici Bresciani c/o Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia, via Ozanam 4, 25128 Brescia. E-mail: [email protected] 2 Dipartim. di Scienze della Vita dell’Università, via L. Giorgeri 10, 34127 Trieste 3 Via Don Martello 14A, 24020 Ranica (BG) 80 F. Barluzzi, E. Bona, F. Martini e G. Perico s'è detto, hanno consigliato di intensifi care la raccolta dei campioni d'erbario, peraltro già iniziata a partire dal 1984. Nuove raccolte sono state quindi effettuate nel pe- riodo 1995-2011, soprattutto nel momento della fruttifi - cazione (otricelli maturi), per ottimizzare la presenza dei caratteri discriminanti; inoltre, allo scopo di uniformare il lavoro sul campo da parte dei numerosi collaboratori e renderlo più profi cuo, a partire dall’anno 2000, si è prov- veduto a redigere, per i casi più signifi cativi, una sche- da informativa, da allegare al relativo foglio d’erbario e comprensiva delle seguenti voci: − annotazioni di carattere generale: località di raccolta, eventualmente corredata da coordinate geografi che, alti- tudine, data; − osservazioni particolareggiate riguardanti i principali caratteri diacritici: portamento della pianta, lunghezza dei culmi fi oriferi, dimensioni e posizione delle spighette maschili e femminili, forma e dimensioni degli otricelli, verifi ca della fertilità o sterilità degli stessi (presenza o meno del seme), lunghezza e posizione delle foglie e del- Fig. 1 – Carta schematica del territorio considerato nel reticolo della le brattee, ecc. Questi caratteri rivestono infatti notevole cartografi a fl oristica centroeuropea (CFCE) importanza per il riconoscimento e in alcuni casi vanno rilevati al momento della raccolta; Per ciascuna entità (specie o varietà), elencata secon- − informazioni generiche complementari: tipo di substra- do l'ordine sistematico indicato in Tab. 1, viene riportato to (basico/neutro/acido), ambiente di crescita, vegetazio- il binomio scientifi co, seguito dalla sinonimia principa- ne fi sionomica stazionale, qualora possibile. le, distribuzione generale e locale, fonti bibliografi che Inoltre, allo scopo di valutare meglio la variabilità dei di dati distributivi (utilizzati in genere solo nella carta singoli caratteri morfologici all’interno di una medesima dell’aggregato). Nel paragrafo dedicato ai dati biblio- entità, una parte delle raccolte è stata condotta a livello grafi ci, le località sono riunite per province (Tab. 2). La di popolazione. nomenclatura segue CONTI et al. (2005, 2006) con alcuni Allo scopo di rendere omogenea la ricognizione sul scostamenti. territorio, nei limiti imposti da ragionevoli tempi di re- alizzazione e dal numero dei collaboratori in rapporto Fam. CYPERACEAE Gen. Carex L. all'estensione dell'area considerata, si è scelto di condur- Subgen. Carex re la raccolta all'interno di unità geografi che operazionali Subgen. Vignea (Beauv. Ex Lestib) Kuk. (OGU) coincidenti con i quadranti defi niti dal Progetto di Sect. Ceratocystis Dumort. (Sect. Flavae [O. F. Lang] Christ) Cartografi a Floristica dell’Europa Centrale (EHRENDOR- Carex fl ava s. str. FER & HAMANN, 1965) (Fig.1), che per il territorio consi- Carex fl ava L. var. alpina Kneuck. (C. fl avella Krecz. ?) Carex lepidocarpa Tausch derato assommano a 257. Carex oederi Retz. Analogamente a quanto fatto per il gen. Thymus gr. Carex tumidicarpa Anderss. (C. demissa Hornem.) serpyllum (BARLUZZI & AL., 2010), per la separazione fra i Notospecie: dati storici e quelli recenti, necessaria al fi ne di presenta- Carex x alsatica (C. tumidicarpa x C. fl ava) re un quadro il più possibile aggiornato della situazione, Tab. 1 – Quadro sistematico di Carex fl ava L. aggr. e notospecie nei su consiglio di S. Pignatti, si è scelto il 1968 quale anno territori considerati di inizio della cartografi a fl oristica in Italia; di conse- guenza sono stati trattati come dati storici (segnalazioni Taxon BG BS CR LC SO bibliografi che e reperti d’erbario) quelli documentati e/o Carex fl ava s. str. 36 51 1 4 pubblicati prima di tale anno. Carex fl ava var. alpina 19 22 3 In base ai caratteri formulati in Sedges of British Carex lepidocarpa 18 46 2 1 Isles (1) di JERMY et al. (1982) e di JERMY et al. (2007), Carex oederi 12 36 2 1 Carex tumidicarpa 55 1 alle risultanze delle revisioni di KIFFE (2004) e delle osservazioni di Barluzzi è stato ricavato il quadro rias- Carex x alsatica 510 Totali parziali suntivo dei caratteri diacritici principali utilizzati nell’i- 95 170 4 3 8 Totale generale 280 dentifi cazione dei campioni gia disponibili e di quelli successivamente raccolti come riportato in forma tabel- Tab. 2 – Ripartizionedei reperti d’erbario nelle province di Bergamo, di Brescia, e territori limitrofi (abbreviazioni usate: BG: Bergamo, BS: lare in Appendice 1. Brescia; CR: Crema, LC: Lecco, SO: Sondrio) Il complesso di Carex Flava L. (Cyperaceae) nella Lombardia centro-orientale (N-Italia) 81 La Tab. 2 evidenzia la ripartizione dei reperti d’er- sparsa e localizzata in lembi di territorio poco antropiz- bario raccolti nelle province di Bergamo, Brescia e nei zato, in particolare nelle zone di confi ne tra le province di territori con esse confi nanti. Sono inclusi anche i reperti Bergamo e Brescia con quella di Cremona. “doppi” di uno stesso luogo e di una stessa data. Le carte distributive
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