presenta GUIDA GALATTICA PER MUNDIALISTI Il Campionato del mondo di Russia 2018 non vedrà la Nazionale italiana ai nastri di partenza (se per qualche strano motivo foste riusciti a dimenticarvi della figuraccia rimediata dai nostri agli spareggi qualificazione con la Svezia, ci teniamo a farvi tornare l’immagine ben vivida nelle vostre menti). Quale migliore strategia di rimozione del lutto, quindi, che tuffarsi nei meandri di questo Mondiale, scoprendo – grazie a questa guida - i più intimi segreti delle rappresentative qualificate e lasciandoci ammaliare poi dalle loro gesta sul campo? A chi è ancora impantanato nelle fasi di rabbia o contrattazione consigliamo di distogliere lo sguardo e dedicarsi a tuffi, gavettoni, polo, cricket o qualsiasi altra cosa non lo faccia pensare ad un pallone tondo calciato con i piedi, mentre chi è già giunto alla piena accettazione dell’ordine delle cose potrà gustarsi questa introduzione emozionandosi al pensiero di poter vedere Moussa Sow trafiggere i portieri avversari a suon di incredibili quanto sgraziate rovesciate. GIRONE A Partiamo quindi, in ossequio alle gerarchie FIFA, dal girone A, composto dai temibili sovietici, padroni di casa, Uruguay, Egitto e Arabia Saudita. Russia L’Armata Rossa non conosce da un po’ i fasti calcistici a cui si era abituata quando rappresentava l’intera Unione Sovietica e annoverava tra le sue fila grandi giocatori e leggende del calibro di Lev Jašin. Dal 1992 ha collezionato solamente quattro partecipazioni mondiali, con la partecipazione al primo turno come risultato migliore. Dopo aver incaricato grandi tecnici europei (Hiddink, Advocaat, Capello) per guidare a risultati importanti rose di prospettiva, la federazione ha messo la squadra nelle mani di Stanislav Čerčesov. La qualità media della rosa non è però paragonabile a quella delle selezioni precedenti e il movimento russo dal 2014 è in calo: se gli orsi non ospitassero la manifestazione, il loro cammino di qualificazione sarebbe stato lungo e molto accidentato e, a meno di clamorose pressioni politiche, l’eterno Akinfeev e soci faticheranno moltissimo ad avere ragione di Uruguay ed Egitto, favorite per il passaggio del turno. Nonostante ciò, sono diversi i giocatori da tenere d’occhio, da Dzagoev al pupillo di Arsene Wenger Aleksandr Golovin, da poco insignito del titolo di “Pogba bianco”. Stella: Fedor Smolov. Giocatore feticcio: Yuri Zhirkov (ma ve lo ricordate quant’era forte a PES?). Uruguay La Celeste arriva lanciatissima alla competizione, con alle spalle il solidissimo secondo posto nelle qualificazioni alle spalle della corazzata Brasile. Dopo l’infelice partecipazione all’edizione 2014, conclusasi con l’eliminazione agli ottavi per mano della Colombia e caratterizzata dallo scontro divenuto ad eliminazione diretta con l’Italia, partita come potrete ricordare non troppo tranquilla, i giocatori dell’inossidabile Tabarez sono in cerca di riscatto. Tante le vecchie conoscenze del calcio europeo e italiano in rosa, tanta l’esperienza internazionale, condita dall’immancabile garra charrua: l’Uruguay è la superpotenza del girone e si candida ad essere l’outsider nella corsa per sollevare la coppa, con solidità e grinta a sostenere le pistole cariche dei due killer che stazionano in attacco. Stella: Edinson Cavani (in qualità di capocannoniere delle qualificazioni, batte sulla spalla a Luis Suarez e gli sussurra nell’orecchio che, per questo premio, sarà per un’altra volta). Giocatore feticcio: Jonathan Urretaviscaya. Egitto Attenendoci alle questioni di campo, la nazionale preferita da chi scrive: Momo Salah nell’anno in cui cammina sulle acque e si candida ad un posto nella lotta per il Pallone d’oro, l’Hombre Vertical Hector Cuper al timone, il portiere titolare 44enne, la maglia più bella della competizione (peccato solo sia la terza). I Faraoni hanno una squadra ben amalgamata e, da un paio d’anni, non nuova a palcoscenici importanti. Con un Salah in grande spolvero, coadiuvato in attacco dal giovane Sobhi, potrebbero sognare in grande e cercare di siglare il passaggio del turno da record, spingendo Cuper verso il Pantheon degli dei (peccato solo per la sconfitta in finale di Coppa d’Africa 2017, l’ennesima, sigh). La maggiore incognita è proprio la forma fisica del miglior giocatore della Premier League. Stella: Mohamed Salah. Giocatore feticcio: Mahmoud Hassan (“meglio conosciuto come Trezeguet”, c’è da aggiungere altro?). Arabia Saudita Ragazzi, inutile girarci intorno: possiamo atteggiarci a grandi esperti e conoscitori del Gioco, ma sull’Arabia Saudita abbiamo poco da dirvi. Indi per cui, vuotiamo subito il sacco, snocciolando le due conoscenze che possiamo sfoggiare completamente a caso, come nelle migliori interrogazioni ai tempi delle superiori. Sono soprannominati Falchi Verdi, hanno chiuso le qualificazioni a un solo punto dal Giappone, costringendo l’Australia agli spareggi, giocano in undici e hanno rischiato di pareggiare in amichevole con l’Italia. Inoltre, a qualificazione raggiunta, hanno cambiato tre volte selezionatore: Bert van Marwijk, Edgardo Bauza, Juan Antonio Pizzi. Stella: Mohammed Al-Sahlawi. Giocatore feticcio: Abdulmalek Al-Khaibri (così ha voluto il caso, attraverso i tentacoli del Polpo Paul). El Mago GIRONE B Il secondo capitolo della guida galattica al Mondiale di Russia 2018 firmata Noche del 10, è, con un discreto guizzo di fantasia, dedicata al girone B, quello sulla carta più spettacolare. Approfondimenti e dibattiti sul funzionamento del concetto delle teste di serie non riusciranno mai a spiegarci come è stato possibile, ma Spagna e Portogallo si sono trovate nello stesso raggruppamento, ed a farne le spese con ogni probabilità saranno le formazioni di Marocco ed Iran per le quali il già difficile obiettivo degli ottavi di finale diventa ora un miraggio. Spagna Non è più l’invincibile armata di qualche anno fa, ed il fatto di aver dominato in lungo e in largo il girone di qualificazione che vedeva impegnata l’Italia di Ventura non è un indicatore. Detto questo la Spagna resta sempre una delle favorite per il titolo, e non potrebbe essere diversamente per una nazionale che attinge a piene mani dalle rose di Real, Atletico e Barcellona e si permette il lusso di lasciare a casa gente come Morata, Fabregas, Callejón o Javi Martinez. La sfida del giorno 2 del Mondiale contro il Portogallo oltre ad essere il big match di tutta la prima fase dirà molto di quelle che potranno essere le ambizioni degli uomini di Lopetegui, che arrivano in Russia dopo alcune amichevoli dagli esiti contrastanti. La chiave sarà, anche questa volta, la fame di vittoria della vecchia guardia, perché per gente come Iniesta, David Silva, Piqué o Diego Costa non è detto che ci saranno altre occasioni di tornare sul tetto del Mondo. La stella: Andrés Iniesta, gli anni avanzano, ma il gioco della Spagna passa sempre dai suoi piedi. Giocatore feticcio: Kepa Arrizabalaga Revuelta, il vice De Gea, cercato da Real e Juve, per ora resta all’Athletic Bilbao, e sarà l’unico giocatore dei baschi al Mondiale. Portogallo Campione d’Europa solamente due anni fa, il Portogallo è chiamato a puntare in alto pure al Mondiale. Non sarà facile ripetersi, perché quello all’Europeo è stato un vero e proprio miracolo sportivo e la rosa a disposizione di Santos presenta i soliti dubbi endemici del calcio portoghese degli ultimi anni. Gran parte delle speranze sono in mano al solito Cristiano Ronaldo, al quale manca solo la Coppa del Mondo per poter dire di aver vinto praticamente tutto in carriera. Mancherà invece Éder, autore del gol decisivo alla Francia nella finale di due anni fa, e con lui un’altra decina di reduci dall’Europeo: la squadra pare essere quindi un discreto compromesso tra rinnovamento e tradizione, direbbero quelli bravi, mentre il Lippi di Sudafrica 2010 è chiamato a prendere nota. Ad affiancare CR7 ci sarà molto probabilmente il milanista André Silva, a centrocampo i ritmi, godibilissimi, saranno dettati dal duo Moutinho-Joao Mario, dietro invece in continuità con il passato chiamato Ricardo Carvalho c’è la difesa lacrime e sangue di Pepe. La stella: Cristiano Ronaldo, avevate dubbi? Giocatore feticcio: Ricardo Quaresma, la sua trivela ed i suoi tagli di capelli. Marocco Quelli che l’hanno visto giocare ultimamente lo descrivono come la squadra con più trequartisti del Mondiale: almeno 4 sugli 11 di partenza, più altri 2 o 3 in panchina. Serve tanta fantasia in effetti ai maghrebini per sperare di superare Spagna e Portogallo, oltre che una difesa blindata come quella che Benatia ha assicurato durante il girone di qualificazione, dove il Marocco ha eliminato la più quotata Costa d’Avorio senza subire neppure una rete. Il c.t. Renard, francese d’Africa come Bruno Metsu, proverà a ripercorrere il percorso del Senegal dello stregone bianco nel 2002 ed il suo 4-2-3-1 promette spettacolo a tutti i fans del bel calcio, anche se i tanti talenti sono forse altrettanto inesperti, ed un girone così non permette incertezze. La stella: Mehdi Benatia, perché il promettente Hakum Ziyech deve ancora dimostrare tutto. Giocatore feticcio: Aziz Bouhaddouz, portabandiera del St. Pauli di Amburgo al Mondiale. Iran È stata assieme a Perù, Spagna e Inghilterra, secondo la ben informata stampa sportiva italiana, una di quelle formazioni che per motivi politici/diplomatici/sportivi avrebbe dovuto essere esclusa dal Mondiale lasciando così il posto all’Italia. Ma nonostante i gufi non è andata così e l’Iran si presenta regolarmente ai nastri di partenza di un girone praticamente impossibile. Come per Spagna e Portogallo anche per i persiani sarà fondamentale il match d’esordio: battendo il Marocco la squadra di Carlos Queiroz balzerebbe in testa al gruppo, almeno per qualche giorno. La forza e la debolezza dell’Iran pare essere proprio il c.t. portoghese, meteora al Real Madrid nel 2004, dove arrivò quarto nella Liga con i famosi “galácticos” in formazione, la vecchia volpe delle panchine lusitane è a Teheran dal 2011: dopo aver portato l’Iran ad essere una delle realtà calcistiche più forti d’Asia è chiamato quest’anno alla chiusura del cerchio di un progetto pluriennale.
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