Opere Romane 01 Pier Francesco Mola

Opere Romane 01 Pier Francesco Mola

OPERE ROMANE 01 PIER FRANCESCO MOLA Proposito di chi scrive era una trattazione il Bertolotti (4), Giambattista Mola e presente completa delI' opera di Pier F rancesco Mola. in Roma gja nel 1616, poi nel 1625, nel 1634 Ma la visione diretta imponeva viaggi e ricer~ e nel 1651 quale architetto « camerae aposto~ che di lunghi anni, 0 almeno attraverso Iunghi licae et arcis Sancti Angeli)). E si tratta, indu~ anni. Cosi e parso piu ragionevole restringer~ bitatamente, della stessa persona che 10 Zani si alle opere deI Moia presenti in Roma, non nel suo accurato lessico ci indica come padre sembrando sufficiente allo studio di tutta l' o~ del nostro Pier F rancesco. Il quale ultimo fu pe ra un giudizio maturato sulle fotografie, alle dunque portato in Roma bambino. quali ricorre ormai con troppa fiducia la cri~ AI dire deI Passeri, il Mola entro in breve tica. Per questo l' articolo apparira in qualche « totalmente nello stile e nel gusto di Giusep~ punto minorato, ma fornira in compenso qual~ pino, del quale si era fortemente invaghito ». che informazione stilistica diretta. Cosi si e Ma di questo scipito amoretto giovanile non approfittato di questa occasione per tracciare abbiamo lJessuna bastevole testimonianza figu~ qualche nuovo Iineamento biografico, per ret~ rativa. Ne ci giova la notizia in se, e la certez~ tificarne qualche altro. za ehe deriva dalla concordanza delle fonti. La bibliografia deI Mola non e ricchissima, Il disaccordo tra i due storici comineia in~ e se ne da in nota un sufficiente elen co. Ac~ vece quando sentiamo il bisogno di precisare cenneremo qui soltanto al Voss tra i modern i , le cireostanze e i contatti che determinarono 10 ehe ill pittore dedico alcune pagine nella Ri~ stile deI Mola: alla sua partenza da Roma. vista Archeologiea della Provincia di Corno Narra il Paseoli che il padre ito « a Bolo~ deI 1910, e, da ultimo, nel suo prezioso libro gna per dar principio alla fabbriea ...... 10 rac~ sulla pittura deI Seicento romano (1). A quelle comando all'Albano, presso il quale lavoro ». trattazioni rimandiamo chi voglia farsi un'idea Dall'Albani il Mola avrebbe avuto I' offerta complessiva della vita edelI' attivita deli' artista. in moglie della figlia; iI giovane, rifiutata la Vediamo dunque come deeorra il prineipio proposta, sarebbe passato a Venezia, in cerca di questa vita, seeondo le versioni dei due piu dei Guercino. Ma la gelosia di questo sarebbe attendibili hiografi: il Passeri e il Paseoli (2). cresciuta al punto da obbligare il Mola ad aI~ Discordi nel riferire la data e il luogo di na~ Iontanarsi prudentemente. scita fissati ormai dai documenti al 1612 e a Üra, non e dubbio che l' arte deI Guer~ Coldrerio (3) i due eoncordano ne! far andare cino e uno degli elementi formativi dello stile di buon tempo I' artista aRoma, dove sarebbe moliano; va pero escluso che iI Mola cono~ entrato nello studio di Giuseppe Cesari. Il pa~ ,scesse il Guercino a Venezia. Perche quest'ul~ dre, informa il Pascoli, era stato, quale inge~ timo, a quanto sappiamo, non pose mai piede gnere e architetto militare, chiamato aRoma in quella citta. E' opportuno considerare d' al~ da Urbano VIII per provvedere a fortifi~ 'tronde che se il Mola venne in contatto eon cazioni in quel di Bologna. Infatti, c'informa quest' arte, cio non pote avvenir prima del 55 Fig. I. - P. F. Mola : il ballesimo del Centurione . - Roma, Chiesa del Gestl. 1630, quando egli aveva diciott' anni; e allora gusto di quel colorito e fosse impiegato da un il Guercino, entrato nell'orbita modistica della mercante veneziano a eseguir copie », e facesse pittura reniana, non poteva certo insegnargli di suo genio « mezze figure », di piccolo for­ quelle forme che noi riconosciamo nel Mola mato, accompagnandovi « qualche sito di paese come derivate daHa sua prima maniera. I? piut­ di assai buono stile ». Tornato aRoma, pro­ tosto credibile che, piu che a Venezia, a Bo­ segue il Passeri. « incomincio a far mostra del­ logna e in Roma stessa il Mola vedesse le le cose sue con certo tingere saporito, ehe opere deI Centese. avevano grandissima imitazione deI Bassano » Pure a Venezia il Mola dovette andare ..... (( e procurava di imitare accidenti di ani­ comunque. Ne paria il Boschini (5) egli fa co­ mali, e person ag gi viIi, simili a quello ». piare insieme a Battista Mola, che non va con­ N arra ancora il Passeri come, ripartito da fuso col padre deI nostro, delle opere di Paolo Roma per Milano (il Voss giustamente legge Veronese in una stanza di Ca' Nani aHa Giu­ Coldrerio) per regolare alcuni affari suoi, se decca, per incarico del Cardinal Bichi. Nel ne tornasse indi aUra verso Bologna, e allora farIo andare a Venezia convengono pure il Pa­ conoscesse l'Albani. Dobbiamo credere a que­ scoli e il Passeri, il quale ve 10 fa anzi giungere sto viaggio, se esistono a Coldrerio affreschi direttamente da Roma. E aggiunge come, am­ documenta ti del Mola eseguiti nel 1641 (6). mirato di quella pittura, si desse « in tutto al Dobbiamo dubitare invece di un cosi tardivo 56 Fig. 2. -P. F. Mola: Nalhan e David .• Roma. Galleria Capilolina (1630·35). contatto con I'Albani e credere piuttosto al Pa­ ve sono residui ampi di manierismo e uno sche­ scoli, come gia si video Oltre a tutto, per ra­ ma di composizione che, attraverso il Domeni­ gioni stilistiche. chino, certamente deriva da Raffaello. Inten­ Difficile riesce stabilire una sicura cronolo­ diamo da quell' affresco di Raffaello che pu<> gia e anche soltanto una successione dei dipinti considerarsi I'ispiratore degli affreschi dello del Mola. Gli impedimenti vengono dalla na­ Zampieri: I'incendio di Borgo. Comentendo­ tura stessa del pittore, portato ad assimilare ci 10 spazio una brevissima digressione, dire­ rapidamente, a lasciare e a riprendere modi mo come in quest' affresco -sia proprio quel stilistici. Pochi di questi quadri si lasciano a tanto d'influsso michelangiolesco che Raffaello mala pena puntellare da qualche data a stento poteva in se accogliere; piiI che le premesse, racimolata. i corollari delI' arte michelangiolesca. Non la E tanto piu difficile riesce il compito che ci composizione compatta e leggera delle prime siamo prefisso, quando ci si restringa alle sole Stanze, composizione che decorre con facilita opere romane. Le quali pure rappresentano il da un capo all' altro deli' affresco, ma gruppi pittore in quasi tutti i suoi aspetti multiformi. staccati da gelidi intervalli ; aprirsi alla vista A cominciare da quei due affreschi nella Cap­ dei secondi e dei terzi piani; e conseguente in­ pella dei Ravenna al GesiI col Battesimo del cremento di plasticita. Ci sembra che Raffaello Centurione e la Conversione di San Paolo, do- rifaccia aIl'inverso il cammino che il Buonar- 57 roti aveva pereorso seguendo la logiea delI' arte Posteriori al '30, poiehe vi si riseontrano gia sua propria: la seultura. E, infatti, se una del~ elementi eortonesehi; anteriori al '41, data de~ le pregiudiziali indispensabili a questa e la gli atfresehi di Coldrerio, intorno ai quali il volonta di realizzare piu di un profilo, e evi~ Voss ci sa dire ehe gia sono guereinesehi, e dente ehe l' artista tanto piu sara puro seultore, quindi di uno stadio piu avanzato. quanta piu sara portato dal gruppo verso la Un' opera ehe palesa qualche addentellato statua singola. E, divenuto pittore, portera nel~ eol manierismo e anehe il Sant' Agostino, eon~ la pittura questa legge inesorabile. servato nella saerestia di San Pietro in Vineoli, Non oeeorre un grande sforzo per rieonosee~ dove il Mola non e presente ehe nel rapido re in qualsivoglia eomposizione pittoriea di Mi~ seoreio dei volto e in qualche maggior profon~ ehelangelo il predominio della legge plastiea e, dita di eolore, dove questo non e devastato dal in eonseguenza, la searsa tendenza a eomporre. salnitro; e anehe nel grigio~perla della mitria, Varehi profondi si aprono tra i gruppi uma~ nel viola deI panno disteso sul tavolo eon vo~ ni, non eolmati dalla spazialita; si da ren~ lonta di eompatte superfici pittoriehe. Aeeu~ der possibile l' ammirazione deI Lomazzo, ehe sanD un' edueazione leziosa le pieghe bianehieee nei nudi della Sistina gia vedeva « seorei, ehe del eamiee, la posa sghemba e malsieura. (8) riescono mirabili per il loro gagliardo e sieuro Opere ehe sanno 10 stento di una persona li ta girare di membra talmente -si veggono quasi per in via di formazione, eome il N athan e David dir eosi aneor dalle altre parti)) (7). Non e della Capitolina (senza numero) e ehe, nono~ questo il peggior eomplimento ehe si possa fa re stante i rieordi di un Guereino tardo, devono ad un' opera d' arte dipinta? giudiearsi deI primo soggiorno romano del Nella tradizione manieristiea stanno dunque Mola. (jig. 2) f: possibile infatti ehe il Mola i due affresehi deI Mola dove tanto poeo e abbia eomineiato eon l' apprendere le forme piu visibile delI' artista avvenire. Sono opera, non tarde deI Guereino, il quale vi si avviava gia e dubbio, della gioventu, sebbene il Passeri li verso il 1625, quando il nostro aveva appena faeeia posteriori alla Galleria di Alessando trediei anni. f: impossibile, d' altra parte ehe VII in Quirinale, e eioe al 1657. Ma basta un dopo un eerto periodo passato aHa seuola deI sempliee eonfronto per cscludere siffatta ero~ Cavalier D'Arpino, il Mola in un tempo ehe nologia. Nel riquadro eol fatto deI Centurio~ vogliamo far eoineidere, al piu presto. eoi suoi ne (Fig. I) un tessuto fitto di pennellate, una dieiott' anni, e eioe eome si aeeennava nel 1630, fattura eompatta e spessa del nudo laseiano abbia appreso direttamente dal Barbieri, e intravedere poeo del Mola futuro.

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