Insetti incontrano Uomini La collezione entomologica di Pietro Castellano Insetti incontrano Uomini La collezione entomologica di Pietro Castellano Se non erro lei è un entomologo, vero? “Un titolo troppo ambizioso signore. Vorrei poter conoscere un uomo che ne sia degno. Nessuno può in verità dirsi un entomologo, signore. L’argomento è troppo vasto perché l’intelletto umano possa da solo contemplarlo tutto”. Oliver Wendell Holmes “Il poeta a colazione” Le vite degli insetti e quelle degli uomini si incrociano di continuo, praticamente ovunque, e se escludiamo quelli con le farfalle, quasi mai questi incontri suscitano in noi grande entusiasmo. Eppure, se li si osserva, magari con l’aiuto di una lente, si scopre che tutti hanno un particolare fascino legato certamente alla varietà di colori e di forme, ma anche alle strane abitudini di vita e, in alcuni casi, a straordinari esempi di organizzazione sociale, come nel caso delle api e delle formiche. In alcune zone del Sud del mondo, soprattutto ai Tropici, vivono insetti davvero spettacolari, alcuni dei quali sono esposti in questo allestimento. Sono gli abitanti delle foreste che parlano di posti lontani, ma che possono aiutare a vedere anche le specie nostrane meno appariscenti con uno sguardo diverso. Pietro Castellano - uno come noi Pietro Castellano, nasce a Torre Pellice, un piccolo comune piemontese, il 6 luglio del 1923 e si spegne il 15 dicembre 2010 a Torino, a 86 anni, dopo un brevissimo ricovero in ospedale. Pietro cresce con il padre e con la zia, la madre invece era morta durante la seconda guerra mondiale. Il suo percorso di studi si ferma alla quinta elementare ma, sebbene per tutta la vita Pietro faccia il magazziniere, insegue il sapere in tutte le sue forme. Colleziona conchiglie, insetti, libri, oggettistica di vario genere, si interessa alla fotografia e si dedica alle scienze, soprattutto all’astronomia. Scapolo, di carattere gioviale ed entusiasta, da buon bogianen* non ama viaggiare, ma esplora il mondo con la fantasia attraverso una quantità infinita di videocassette e documentari. Si circonda di oggetti e libri che riempiono progressivamente la casa trasformandola in un luogo quasi inaccessibile agli estranei. Sebbene fosse geloso delle sue collezioni, Castellano ha sempre desiderato che anche “altri” le potessero vedere e apprezzare, per condividere le sue passioni per le tante cose belle del mondo. Alla sua morte, la collezione entomologica viene donata al Museo Regionale di Scienze Naturali. Testimonianza della bellezza della natura, la raccolta inizia ora a viaggiare per catturare la fantasia degli spettatori e trasformarla in interesse scientifico. Pietro Castellano, 1976 * Appellativo di derivazione storica, con il quale viene spesso caratterizzato il popolo piemontese, legato molto tenacemente ai suoi principi e alla sua terra. Si sono volutamente conservate le confezioni originali, sia per quanto riguarda le acquisizioni e preparazioni di terzi, sia per quelle effettuate dallo stesso Castellano, tranne nei casi in cui un importante deperimento delle scatole o una conservazione inadeguata hanno richiesto la ricollocazione degli insetti In mostra in modalità più sicure. La maggior parte di questo materiale è stato infatti acquistato dal collezionista nel corso degli anni, già preparato e commercializzato da aziende che operano nel settore. Gli esemplari esposti appartengono soprattutto agli ordini Coleoptera e Lepidoptera, ma ci sono anche alcuni rappresentanti degli ordini Orthoptera, Phasmatodea, Megaloptera, Hemiptera, Hymenoptera. Gli insetti - i dominatori del mondo Gli insetti appartengono al tipo (Philum) degli Artropodi, come anche ragni, scorpioni, crostacei, ecc. Se ne conoscono attualmente circa 1.000.000 di specie, cioè l’80% di tutte le specie animali, ma molte ne restano ancora da scoprire. Sono animali antichi, presenti sulla terra già 300 milioni di anni fa, con forme molto simili a quelle odierne. Generalmente hanno il corpo diviso in tre parti distinte: capo, torace e addome. Il capo è formato da sei segmenti, il torace da tre e l’addome da undici, anche se spesso il riconoscimento dei segmenti può essere difficoltoso in quanto saldati tra di loro (soprattutto nel capo). Sul capo si osservano l’apparato boccale, le antenne, gli occhi composti e, qualche volta, occhi semplici denominati ocelli. Sul torace di un insetto adulto si articolano tre paia di zampe e, in molti casi, le ali. Il corpo è rivestito da una cuticola chitinosa, con funzione protettiva, che rappresenta uno scheletro esterno, l’esoscheletro; questo fa si che l’insetto adulto non possa crescere. Solo i giovani possono crescere quando, abbandonando il vecchio astuccio rigido, antenne il nuovo rivestimento non si è ancora indurito a ocelli contatto con l’aria. Questo avviene attraverso varie fasi, dette mute. occhio composto Il ciclo dell’insetto si può quindi capo sintetizzare in : zampe anteriori - uovo, larva, ninfa o pupa ed adulto, quando la metamorfosi è completa (la larva non assomiglia per nulla all’adulto) - uovo, larva ed adulto, quando la metamorfosi è incompleta (l’insetto giovane ha fattezze molto simili all’adulto). Alcuni insetti, primo paio d’ali pochi in verità, non torace depongono uova, ma sono vivipari, altri sono ovovivipari (le uova si schiudono immediatamente dopo la deposizione, perché zampe mediane sono già state incubate all’interno della femmina). Il colore può derivare da processi chimici o fisici. Nel primo caso dipende da reazioni biologiche o da processi metabolici ed è legato alla produzione di pigmenti per cui, quando l’insetto muore, sovente si ha una perdita della colorazione (come nel caso di cavallette e libellule). Nel secondo caso la colorazione è dovuta a fenomeni di diffrazione della luce che, colpendo i diversi strati della superficie, nonché le scaglie e le varie asperità, dà origine zampe posteriori ad effetti luminosi eccezionali, che persistono anche dopo il decesso dell’esemplare (come nel caso dei addome coleotteri e delle farfalle) Orthoptera - campioni nel salto Gli Ortotteri, di cui fanno parte specie molto note come le cavallette ed i grilli, sono insetti terrestri, con un robusto apparato masticatore; sono quasi sempre vegetariani. Se ne conoscono circa 20.000 specie. In alcuni casi le ali sono mancanti o molto ridotte, ma più spesso sono ben sviluppate e differenziate in anteriori e posteriori. Le anteriori sono allungate e sclerificate ( si chiamano tegmine), le posteriori sono ampie e membranose, adatte al volo e ripiegate a ventaglio sotto le prime quando l’insetto è in riposo. Posseggono zampe posteriori adatte al salto con forti femori dilatati e lunghe tibie dentellate. In alcune specie possono consentire loro di effettuare dei salti anche 30 volte la lunghezza del loro corpo. Questo, insieme al mimetismo ed al volo, è un valido sistema di difesa dai predatori. Il caratteristico canto, comune nei maschi per la conquista delle femmine nella stagione degli amori, e tipico per ogni specie, è ottenuto dallo sfregamento tra di loro di due parti del corpo. La loro metamorfosi è incompleta. I soggetti giovani presentano le stesse sembianze degli adulti, salvo per le minori dimensioni e per la mancanza di un apparato riproduttore funzionale e di ali compiutamente sviluppate. Per questo alcune specie di Ortotteri senza ali possono essere scambiati per forme giovanili di altre specie. Specie: Sanaea intermedia, Siliquofera Autore grandi Foto:s Federica La Pietra Autore foto: Federica La Pietra Specie: Sanaea intermedia, Siliquofera grandis Specie: Sanaea intermedia, Siliquofera grandis Autore foto: Federica La Pietra PhasmatodeaAutore foto: Federica La Pietra - chi li riconosce e’ bravo Questo ordine comprende circa 2500 specie, diffuse soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali; alcuni vivono anche nelle regioni europee e nell’America settentrionale. In Australia si trovano specie particolarmente grandi e curiose. La famiglia più numerosa è quella dei Phasmatidae. Sono insetti erbivori di grandi dimensioni, dal corpo allungato, cilindrico, e ricoperto di spine oppure appiattito e verde, simile ad una foglia. Hanno movimenti lenti, si attivano soprattutto nelle ore notturne, mentre di giorno si mimetizzano perfettamente con rami secchi e foglie. I maschi hanno in genere dimensioni minori delle femmine ed in alcune specie posseggono grandi ali posteriori, al contrario delle femmine che sono attere. La metamorfosi è incompleta. Vengono facilmente allevati perché non presentano particolari esigenze alimentari. Specie: Phyllium pulchripholium, Phyllium celebicum, Extatosoma tiaratum, Phasma sp. Specie: Phyllium pulchripholSpecium, iPe:h ylliumPhyllium Autore celebic puu lchFoto:m, rEipxhtatooli sum,Federicaoma Ptiharatum,yllium PcelebicLahasma Pietra supm,. E x tato s oma tiaratum, Phasma sp. Autore foto: Federica La Pietra Autore foto: Federica La PietrAuta ore foto: Federica La Pietra Lepidoptera - i colori che volano I Lepidotteri costituiscono un ordine molto grande, secondo soltanto ai Coleotteri per numero di specie. Sono circa 165.000 le specie finora descritte. Si parla di farfalle diurne e notturne, anche se questa distinzione non ha valore scientifico. Di solito le prime posseggono antenne clavate, volano durante il giorno ed hanno ali vivacemente colorate; le seconde conducono prevalentemente vita notturna, sono poco vistose e posseggono antenne affusolate o piumate. Ma a questa classificazione esistono molte eccezioni. Le farfalle, come anche le vespe, le api ed i coleotteri, hanno il corpo protetto
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